1 | Nome | Cognome | Città | Come aderisco | Professione/qualifica | Messaggio | |
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2 | Norberto | Guerriero | Foggia | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Aderisco alla marcia e allo Sciopero. Preannuncio la presenza alla marcia del'associazione radicale di Foggia "Mariateresa di Lascia" che si sta impegnando per garantire conoscenza della marcia invitando istituzioni, associazioni e cittadini della provincia di Foggia e pugliesi ad aderire. | ||
3 | stefano | caliciuri | roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | giornalista | ||
4 | Concetta | Scalzi | Reggio Emilia | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Avvocato | ||
5 | Michele | Acocella | Venezia | Digiuno del 5 e 6 novembre | Libero Professionista | Giustizia Giusta Amnistia subito | |
6 | Domenico | Battista | Roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Avvocato | In uno Stato di diritto non è ulteriormente tollerabile un istituto come quello dell'ergastolo ed ancora meno il c.d. ergastolo ostativo; nello stesso tempo non è accettabile, perché in violazione di tutti i diritti umani (prima ancora che fondamentali) la tortura del 41 bis | |
7 | andrea | bruzzese | Trezzo sull'Adda | Digiuno del 5 e 6 novembre | operaio | il sottoscritto e in regime di pena alternativa affidamento ex art94 | |
8 | Mauro | Iacoponi | Campofilone | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Imprenditore commerciale | ||
9 | maura | benvenuti | ferrara | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | |||
10 | gianmarco | ciccarelli | catania | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | |||
11 | Antonella | Sacco | Verona | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Insegnante | ||
12 | daniele | bertinetto | torino | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | disoccupato | contro queste luride istituzioni. e una malagiustizia, iniqua e criminale. dove, i loro componenti.. ne fanno vergogna, per uno stato, di diritto. a roma..presente. | |
13 | Vito | Laruccia | Crevalcore (BO) | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Rita e Marco grazie! E grazie anche a Papa Francesco. | ||
14 | laura | ferrari | porto seguro | Digiuno del 5 e 6 novembre | grafica | Avanti senza fermarsi! | |
15 | Luigi | Iorio | Roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Avvocato già resp carceri Psi e coordinatore gruppo carceri forum nazionale giovani | ||
16 | Andrea | Danirlr | Ravenna | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Impiegato | Spero nell' amnistia | |
17 | giusy | torre | barcellonap.g. | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | |||
18 | Matteo | Anastasi | Roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Regista | Perchè i diritti civili sono in sostanza i diritti degli altri. Per Marco. | |
19 | Marina | Mattei | Roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Curatrice Archeologa dei Musei Capitolini | Perchè la Cultura è da sempre Radicale. | |
20 | Maurizio | Anastasi | Roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Architetto | Amnistia per la Repubblica! | |
21 | giovanni | parisi | roveredo in piano(pn) | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | pensionato | ||
22 | Matteo | Burico | Castiglione del Lago | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Resp. Org. Pd Umbria | ||
23 | Mariarosa | Amato | Pioppo | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Casalunga | ||
24 | maurizio | morganti | firenze | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | web editor | molti di quelli che non sono contrari per pregiudizio forcaiolo all'amnistia (ma all'abolizione dell'ergastolo ostativo e no e delle carceri tout court) sollevano un saccente sopracciglio mentre accondiscendono "eh certo le condizioni carcerarie...". ecco, partecipo per amore di questi che non hanno capito un cazzo del fatto che l'amnistia ci serve a noi come il pane. molti radicali anche, nonostante il palinsesto di una radio che volente o nolente racconta ogni giorno come nelle procure e nei tribunali e nelle aule di giustizia si disfaccia, e invece potrebbe farsi lo stato di diritto. molto di più e molto prima che nell'urna elettorale che è diventata ormai un reality show. | |
25 | Stefano | Petrella | Genova | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | |||
26 | Valeria | Fioriti | Roma | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Cooperante | ||
27 | Paolo | Pesel | Trieste | Digiuno del 5 e 6 novembre | Farmacologo gia' uno degli estensori della legge sulla Cannabis Terapeutica il 20/172010 | Per non far tolto ad alcun credo religioso mediterraneo rappresntato nelle carceri e, come per i fratelli dell'Islam, quattro sono i Pilastri e quattro i Digiuni di Dialogo: il Primo, 15 e 16 ottobre, per i fratelli martoriati da una specie di cimici aggressive volanti, che li costringono a spiacevoli terapie medico-infermieristiche, alla Casa Circondariale de Il CORONEO, TRIESTE. Il Secondo,il 22 e 23 ottobre, per i fratelli del mondo borghese e del management che ora vi si trovano rinchiusi, quelli che ritenevano di essere stati puniti due volte, una in piu' del loro compagno di cella, ma per un solo reato, e prima che potessero sciegliere l'opzione della morte al posto del SAN VITTORE a MILANO; il Terzo, il 29 e 30 ottobre, per i papà e i nonni delle borgate praticamente mai macchiati di niente, che rigano di lacrime i loro bei volti solcati di rughe, gli occhi di cielo di Roma in un vapore di vino dei Castelli, nel carcere di Regina Coeli; il QUARTO con i grandi uomini che ho visto sfilare al funerale di Marco.... STATO E MAGISTRATURA EVERSIVI, CHE TUTTO CIO' VI SIA DA VEROGNA! Paolo Pesel via Giulia 37 34126 Trieste (Ts) port. 347/365 11 60 | |
28 | Alessandro | Pizzi | Soriano nel Cimino (VT) | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Docente di Matematica e Fisica a riposo, volontario nel carcere di Viterbo | Amnistia, Indulto, Abolizione dell'ergastolo e del 41bis. | |
29 | roberto | zaghi | porto mantovano | Digiuno del 5 e 6 novembre | |||
30 | Luciano | Greco | Cosenza | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Disoccupato | Amnistia e Indulto subito e Riforma della Giustizia! | |
31 | Aloisia | Felici | Rocca di Papa | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Imprenditore | ||
32 | Angela | Lorusso | Sesto San Giovanni | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | operaio | ||
33 | patrizia | giacone | trieste | Digiuno del 5 e 6 novembre | dipendente statale architetto iscritta 2017 | purtroppo NON posso esserci | |
34 | Diego | DFegl'innocenti | Rocca di Papa (Roma) | Digiuno del 5 e 6 novembre | Cameriere/Direttore di sala | potrei dire che partecipo perche' sono piu ' di due anni hanno messo in hanno messo fermato la mia vita ed attulmente mi trovo in detenzione domiciliare per il tutto per detenzione di hashish (100 gr con tanto di prove che il mio sripendio mi permetteva di spendere 300 euro al mese) con un processo farsa e ancora non so' il motivo di cio'.Ma il motivo vero e' che anche prima di conoscere le patrie galere ho sempre avuto qualcosa dentro che mi scattava quando mi trovavo di fronte ad un ingiustizia cercando di fare tutto cio' che era per me possibile senza badare alle conseguenze non perche' fossi un folle ma perche' quasi sempre le ingiustizie viste erano molto piu' "PESANTI" rispetto ad eventuali ritorsioni o contraccolpi che avrei potuto ricevere piu' era grande la prepotenza dell'ingiustizia piu' era rivolta verso chi era completamente indifeso e tutto cio' non riesco mai a digerirlo e passare avanti ma oltre che e' giusto e' anche un bene per me,perche' per quanti problemi possa aver avuto (perche' mi permettevo di non far finta di niente) non sono nulla in confronto alla sensazione che provo quando riesco veramente a evitare un ingiustizia e siccome esseondo avendo toccato con mano cosa succede dietro i muri delle carceri che e' molto diverso dal saperlo,quindi partecipero' col cuore alla marcia perche' impossibilitato dall'uscire ma al digiuno posso partecipare attivamente anche da qui perche' e' dal 94' che vivo il mondo del sociale anche quello politico in un primo tempo e non ho mai disertato una giusta causa se non quel treno perso per pochi minuti che avrebbe portato me ed altri compagni di vita a genova nel 2001 ero incazatissimo e nonostante cio' che si cominciava a sentire io volevo partire il giorno seguente ma, col senno di poi forse hanno avuto ragione i miei amici e parenti che "me lo hanno impoedito facvendomi ragionare" ma la mancata presenza alla protesta contro cio' che rappresentavano quelle giornate ogni tanto si fa' sentire come se avessi vissuto durante la guerra del vietnam e non avessi mai manifestato contro porto questo esempio perche' per me e' come se avessi mancato uno degli appuntamenti piu' importanti della mia generazione grazie per aver letto questo mio logorroico commento ciao. | |
35 | francoise | revel | ventimiglia | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | agente immobiliare | ||
36 | Diego | Sabatinelli | Roma | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | |||
37 | Sheyla | Bobba | Roma | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Blogger | ||
38 | Tiziana | Lorusso | Roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Casalinga | ||
39 | Piero | Lo coco | Messina | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Ambulante | Si ad amnistia | |
40 | Mauro | Toffetti | Milano | Digiuno del 5 e 6 novembre | Manager già Presidente Confesercenti MI | Vi abbraccio tutti | |
41 | Giuseppe | Stuppia | Genova | Digiuno del 5 e 6 novembre | disoccupato | Situazione carceraria insostenibile per un Paese che si dice civile (ma lo siamo davvero????). | |
42 | Salvatore | Navella | Reggio Calabria | Digiuno del 5 e 6 novembre | Credo nella legge, confido nell'amnistia e nell'indulto! | ||
43 | Francesca | Fedi | Montecatini terme | Digiuno del 5 e 6 novembre | Si al amnistia | ||
44 | ilenia | toscano | reggio calabria | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | commessa | No alla revoca sull indulto!!!! | |
45 | Nicolas | Mauro | Catanzaro | Digiuno del 5 e 6 novembre | |||
46 | Roberto | Libra | Porto empedocle | Digiuno del 5 e 6 novembre | Operaio | ||
47 | Letizia | Navella | Reggio Calabria | Digiuno del 5 e 6 novembre | |||
48 | Francesca | Navella | Reggio calabria | Digiuno del 5 e 6 novembre | Studentessa | ||
49 | Danila | Calabrese | Reggio Calabria | Digiuno del 5 e 6 novembre | Studentessa | ||
50 | Francesco | Scaramozzino | Reggio Calabria | Digiuno del 5 e 6 novembre | |||
51 | Alessia | De Pasquale | Reggio Calabria | Digiuno del 5 e 6 novembre | Studentessa | ||
52 | Valeria | Delfino | Reggio Di Calabria | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Diplomata | ||
53 | Carlo | Loi | Quartu Sant' Elena (CA) | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Impiegato Regione Sardegna | Partecipare più che un diritto è un dovere!!! | |
54 | Carlo | Loi | Quartu Sant'Elena (CA) | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Impiegato | Più che un diritto, un dovere!!! | |
55 | ernesto | biondi | san nicola arcella (cs) | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | artigiano | forse verranno anche nadia ed alessia | |
56 | Alessandra | Impallazzo | Livorno | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Corrispondente radioradicale | A subito! | |
57 | Marco | Moscatelli | Orino | Digiuno del 5 e 6 novembre | titolare agenzia di comunicazione | Aderiro' al digiuno dato che sono appena stato scarcerato dal carcere di Varese e sono ai domiciliari | |
58 | Luca | Grisorio | Roma | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Tecnico aeronautico | Un dovere esserci per chi ja provato sulla propria pelle cosa sono le carceri in Italia | |
59 | Rosanna | Siclari | Reggio Calabria | Digiuno del 5 e 6 novembre | |||
60 | Maria Grazia | Lucchiari | Padova | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Libera professionista | Partecipo con gioia alla marcia per i diritti dei detenuti, per i diritti della comunità penitenziaria, per i miei diritti. | |
61 | Anna | Rinaldi | Foggia | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Funzionario ministero giustizua | Aderisco con forza alla marcia del 6 novembre per l’AMNISTIA, l’INDULTO e la RIFORMA della GIUSTIZIA, insieme ai compagni dell'associazione radicale di foggia "mariateresa di lascia" e tutti i compagni radicali. A subito!!! | |
62 | francesco | mosca | genazzano | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | |||
63 | Consuelo | Di Maio | Udine | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Addetta pulizie | Amnistia per tutti i detenuti | |
64 | Ilaria | Donadello | Vicenza | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Studentessa | ||
65 | Simona | Carrino | Napoli | Digiuno del 5 e 6 novembre | Educatrice | Credo in questa marcia Amnistia & Indulto | |
66 | Aldo | Calabrese | Reggio Calabria | Digiuno del 5 e 6 novembre | Capitano di lungo corso | #REF! | |
67 | Carmela | Esposito | S.Giorgio A Cremano ( Na ) | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Presidente dell'Associazione Giocodisquadra Onlus | ||
68 | Franco | Caputo | Roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Pensionato Polizia di Stato | Non posso fare il digiuno in quanto diabetico, ma vi sono vicino. | |
69 | lucia | de felice | venafro | Digiuno del 5 e 6 novembre | disoccupata | partecipo attivamente da 5 anni a tutto quello che era possibile fare per l'amnistia, riforme sulla giustizia,diritti umani dei detenuti. | |
70 | Victor Emeka | OKEADU | Roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Consulente Legale | BIAFRA (POPOLO INDIGENO DEL BIAFRA - IPOB) ADERISCE ALLA GRANDE MARCIA DI ROMA PER L' AMNISTIA, GIUSTIZIA VERA E LIBERTA' PROMOSSA DAL PARTITO RADICALE NONVIOLENTO TRANSNAZIONALE TRANSPARTITO (PRNTT); INTITOLATO AL DEFUNTO LEADER - MARCO PANNELLA E PAPA FRANCESCO : DA CARCERE DI REGINA COELI A PIAZZA SAN PIETRO, ROMA. NEL OCCASIONE DEL GIUBILEO DEI CARCERATI PROCLAMATO DA PAPA FRANCESCO PER IL 6 NOVEMBRE 2016 | |
71 | Luca | Maggiora | Firenze | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Avvocato | ||
72 | adamo | rossi | napoli | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | cameriere | ||
73 | nadia | mariani | ancona | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | psicologa | amnistia e indulto e riforma della giustizia subito | |
74 | adriano | cardogna | ancona | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | pensionato/ex consigliere regionale | ||
75 | Giovanni | Zezza | Roma | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | |||
76 | Antonio | Carelli | Foggia | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Studente | Aderisco alla marcia del 6 novembre, sarò a Roma presente con i compagni dell'associazione radicale "mariateresa di Lascia" e con tutti i compagni radicali | |
77 | Sara | Evangelisti | Velletri | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Imprenditore | ||
78 | Michele | Rinaldi | Lussemburgo | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | funzionario europeo | socio dell'Associazione Maria Teresa di Lascia, Foggia | |
79 | Mario | Barbaro | Torino | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | |||
80 | Laura | De Palma | Foggia | Digiuno del 5 e 6 novembre | Ricercatrice | Associazione Mariateresa Di Lascia | |
81 | Michele | Passione | Firenze | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Avvocato | Sarò a Roma, per la Democrazia | |
82 | ANDREA | MARINO | MILANO | Digiuno del 5 e 6 novembre | DISOCCUPATO | IN CERCA DI OCCUPAZIONE | |
83 | Giuseppe | Candido | Sellia Marina (CZ) | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Insegnante | Per la vita del diritto, per la giustizia giusta, per onorare il nome di Marco Pannella e di Papa Francesco che il 1° settembre 2015 ha detto che "il Giubileo è sempre stata l'occasione per un'amnistia ..." | |
84 | rosella | verzari | roma | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | infermiera professionale | madre di detenuto Verzari, Rona R.Alexander nel reparto del carcere di Rebibbia | |
85 | Yitzhak | ben Yehuda | Cornellà de Llobregat Cataluña | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | http://www.launiversidaddelaire.es/ | Sukot 5777 Bendiciones http://www.launiversidaddelaire.es/ Encendido de velas (Hadlakat Nerot) Al encender las velas de Yom Tov, la mujer dice la siguiente bendición: Baruj atá Ado-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam asher kideshanu bemitzvotav, vetzivanu lehadlik ner shel Yom Tov. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos has santificado con tus preceptos y nos ordenaste el encendido de las velas de Yom Tov. Si con el inicio de la festividad, acontece el comienzo del Shabat, al encender las velas la mujer dice la siguiente bendición: Baruj atá Ado-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam asher kideshanu bemitzvotav, vetzivanu lehadlik ner shel Shabat veshel Yom Tov. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos has santificado con tus preceptos y nos ordenaste el encendido de las velas de Shabat y de Yom Tov. Kidush de la noche Cuando Sucot coincide con Shabat, la bendición comienza en "Iom HaShishí"; por el contrario, en día de semana, comienza en "Savrí Maranán": Iom HaShishí: Vaijulu hashamaim vehaaretz vejol tzevaam. Vaijal E-lo-him baiom hashevií melajtó asher assá, vayishbot baiom hashevií micol melajtó asher assá. Vaivarej E-lo-him et iom hashevií vaicadesh otó, ki vo Shabat micol melajtó, asher bará E-lo-him laasot. Savrí Maranán: Baruj Atá A-do-nai, E-lo-he-nu Mélej HaOlam, boré perí hagafen. Baruj atá Ado-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam, asher bajar banu micol am. Veromemanu micol lashón vekideshanu bemitzvotav vatitén lanu A-do-nai E-lo-he-nu beahavá et yom (en Shabat: Shabatot limnujá u) moadim lessimjá, jaguim uzemanim lessassón, et yom (en Shabat: HaShabat hazé veet yom) Jag HaSucot hazé, zemán matán simjatenu. (en Shabat: beahavá) mikra kodesh zejer litziat mitzr&aaucte;yim, ki vanu vajarta veotanu kidashta mikol haamim, (en Shabat: veShabat) umoadé codshejá (en Shabat: beahavá uveratsón) bessimchá uvessassón hinjaltanu. Baruj Atá A-do-nai, mekadesh (en Shabat: HaShabat ve) Israel vehazemanim. Día sexto: Terminaron (de ser creados) los cielos y la tierra, y todos sus ejércitos. Y terminó Di-s en el día séptimo la obra que había hecho, y descansó en el día séptimo de toda la creación que hizo. Y bendijo Di-s el día séptimo, y lo consagró, porque en él reposó de toda Su obra, que había creado Di-s para hacer. Atención señores: Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que creas el fruto de la vid. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos santificaste con Tus preceptos y te deleitaste con nosotros; y con amor y agrado nos has impartido (en Shabat: Sábados para descanso y) tiempos para alegría, fiestas y estaciones de regocijo; este día (en Shabat: de Shabat y este día) Fiesta de Sucot, época de nuestra alegría. (en Shabat: con amor), día sagrada convocación, recuerdo de nuestra salida de Egipto. Pues nos escogiste y nos consagraste entre todos los pueblos, (en Shabat: y Shabat) y Tus sagradas festividades (en Shabat: con amor y voluntad) con alegría y regocijo nos hiciste heredar. Bendito eres, Oh Señor, que santificas (en Shabat: el Shabat y) a Israel y sus fiestas. Baruj Atá Ado-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam Shehejeianu, vekiemanu, vehiguianu lizmán hazé. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos conservaste en vida, nos amparaste y nos hiciste llegar a esta época festiva. Baruj Atá Ado-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam asher kideshanu bemitzvotav, vetzivanu leshev bassucá. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos has santificado con tus preceptos y nos ordenaste morar en la Sucá. Bendición a los Hijos Luego del Kidush, los padres bendicen a sus hijos vivenciando así, la milenaria tradición. Con sus manos por encima de la cabeza de cada hijo, dice la siguiente bendición: La bendición para los varones es: Iesimejá E-lo-him keEfraim uke Menashé. Iebarejejá A-do-nai Veishmereja, Iaer A-do-nai Panav Eleja Vijuneka, Isá A-do-nai Panav Eleja Veiasem Lejá Shalom. Quiera Di-s hacerte como Efráim y Menashé. Que Di-s te bendiga y te proteja, que resplandezca Su Rostro hacia ti y te dé gracia, que vuelva Su Rostro hacia ti y te conceda la paz. La bendición para las mujeres es: Iesimejá E-lo-him keSará, Rivká Rajel veLeá. Iebarejejá A-do-nai Veishmereja, Iaer A-do-nai Panav Eleja Vijuneka, Isá A-do-nai Panav Eleja Veiasem Lejá Shalom. Quiera Di-s hacerte como Sará, Rivká Rajel y Leá. Que Di-s te bendiga y te proteja, que resplandezca Su Rostro hacia ti y te dé gracia, que vuelva Su Rostro hacia ti y te conceda la paz. Netilat Iadaim Se lavan las manos como prescribe la halajá, antes de comer pan, y se bendice: Baruj Atá A-do-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam asher kideshanu bemitzvotav vetzivanu al netilat iadaim. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos has santificado con tus preceptos y nos ordenaste la ablución de las manos. Hamotzí Se toman dos panes (jalot) y se bendice: Baruj Atá A-do-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam HaMotzí Lejem Min HaAretz. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que extraes el pan de la tierra. Kidush de la mañana Cuando Sucot coincide con Shabat, la bendición comienza en "Veshamru"; por el contrario, en día de semana, comienza en "Ele Moadé": (en Shabat: Veshamru bené Israel et hashabat, laasot et hashabat ledorotam berit olam. Bení uven bené Israel ot hi leolam, ki sheshet iamim assá A-do-nai et hashamayim veet haaretz uvaiom hashevii shavat vayinafash). Ele moadé A-do-nai micraé kodesh asher ticreú otam bemoadam. Vaidaber Moshé et moadé A-do-nai el bené Israel. Savrí Maranán: (Bendición sobre el vino) Baruj Atá A-do-nai, E-lo-he-nu Mélej HaOlam, boré perí hagafen. (Bendición sobre otras bebidas alcohólicas) Baruj Atá A-do-nai, E-lo-he-nu Mélej HaOlam, shehacol nihiá bidvaró. (En Shabat: Y los Hijos de Israel han de observar el Shabat, estableciendo el Shabat por todas sus generaciones como un pacto eterno. Es una señal perpetua entre Mí y los Hijos de Israel, pues en seis días hizo A-do-nai los cielos y la tierra, y en el séptimo día cesó de trabajar y descansó). Estas son las solemnidades del Eterno, como sagradas convocatorias que proclamarán a su tiempo. Y dijo Moshé las solemnidades del Eterno a los Hijos de Israel. Atención señores: (Bendición sobre el vino) Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que creas el fruto de la vid. (Bendición sobre otras bebidas alcohólicas) Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, por cuya palabra todo fue llamado a ser. Baruj Atá Ado-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam asher kideshanu bemitzvotav, vetzivanu leshev bassucá. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos has santificado con tus preceptos y nos ordenaste sentarnos en la Sucá. Bendición del Lulav Esta bendición no se realiza en Shabat. El primer día que se hace la bendición se agrega la bendición "Shehejehianu". Baruj Atá Ado-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam asher kideshanu bemitzvotav, vetzivanu al netilat lulav. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos has santificado con tus preceptos y nos ordenaste lo relativo a tomar el lulav. Baruj Atá Ado-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam Shehejeianu, vekiemanu, vehiguianu lizmán hazé. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos conservaste en vida, nos amparaste y nos hiciste llegar a esta época festiva. http://www.launiversidaddelaire.es/ | |
86 | Yitzhak | ben Yehuda | Cornellà de Llobregat Cataluña | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | http://www.launiversidaddelaire.es/ | Sukot 5777 Bendiciones http://www.launiversidaddelaire.es/ Encendido de velas (Hadlakat Nerot) Al encender las velas de Yom Tov, la mujer dice la siguiente bendición: Baruj atá Ado-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam asher kideshanu bemitzvotav, vetzivanu lehadlik ner shel Yom Tov. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos has santificado con tus preceptos y nos ordenaste el encendido de las velas de Yom Tov. Si con el inicio de la festividad, acontece el comienzo del Shabat, al encender las velas la mujer dice la siguiente bendición: Baruj atá Ado-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam asher kideshanu bemitzvotav, vetzivanu lehadlik ner shel Shabat veshel Yom Tov. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos has santificado con tus preceptos y nos ordenaste el encendido de las velas de Shabat y de Yom Tov. Kidush de la noche Cuando Sucot coincide con Shabat, la bendición comienza en "Iom HaShishí"; por el contrario, en día de semana, comienza en "Savrí Maranán": Iom HaShishí: Vaijulu hashamaim vehaaretz vejol tzevaam. Vaijal E-lo-him baiom hashevií melajtó asher assá, vayishbot baiom hashevií micol melajtó asher assá. Vaivarej E-lo-him et iom hashevií vaicadesh otó, ki vo Shabat micol melajtó, asher bará E-lo-him laasot. Savrí Maranán: Baruj Atá A-do-nai, E-lo-he-nu Mélej HaOlam, boré perí hagafen. Baruj atá Ado-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam, asher bajar banu micol am. Veromemanu micol lashón vekideshanu bemitzvotav vatitén lanu A-do-nai E-lo-he-nu beahavá et yom (en Shabat: Shabatot limnujá u) moadim lessimjá, jaguim uzemanim lessassón, et yom (en Shabat: HaShabat hazé veet yom) Jag HaSucot hazé, zemán matán simjatenu. (en Shabat: beahavá) mikra kodesh zejer litziat mitzr&aaucte;yim, ki vanu vajarta veotanu kidashta mikol haamim, (en Shabat: veShabat) umoadé codshejá (en Shabat: beahavá uveratsón) bessimchá uvessassón hinjaltanu. Baruj Atá A-do-nai, mekadesh (en Shabat: HaShabat ve) Israel vehazemanim. Día sexto: Terminaron (de ser creados) los cielos y la tierra, y todos sus ejércitos. Y terminó Di-s en el día séptimo la obra que había hecho, y descansó en el día séptimo de toda la creación que hizo. Y bendijo Di-s el día séptimo, y lo consagró, porque en él reposó de toda Su obra, que había creado Di-s para hacer. Atención señores: Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que creas el fruto de la vid. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos santificaste con Tus preceptos y te deleitaste con nosotros; y con amor y agrado nos has impartido (en Shabat: Sábados para descanso y) tiempos para alegría, fiestas y estaciones de regocijo; este día (en Shabat: de Shabat y este día) Fiesta de Sucot, época de nuestra alegría. (en Shabat: con amor), día sagrada convocación, recuerdo de nuestra salida de Egipto. Pues nos escogiste y nos consagraste entre todos los pueblos, (en Shabat: y Shabat) y Tus sagradas festividades (en Shabat: con amor y voluntad) con alegría y regocijo nos hiciste heredar. Bendito eres, Oh Señor, que santificas (en Shabat: el Shabat y) a Israel y sus fiestas. Baruj Atá Ado-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam Shehejeianu, vekiemanu, vehiguianu lizmán hazé. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos conservaste en vida, nos amparaste y nos hiciste llegar a esta época festiva. Baruj Atá Ado-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam asher kideshanu bemitzvotav, vetzivanu leshev bassucá. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos has santificado con tus preceptos y nos ordenaste morar en la Sucá. Bendición a los Hijos Luego del Kidush, los padres bendicen a sus hijos vivenciando así, la milenaria tradición. Con sus manos por encima de la cabeza de cada hijo, dice la siguiente bendición: La bendición para los varones es: Iesimejá E-lo-him keEfraim uke Menashé. Iebarejejá A-do-nai Veishmereja, Iaer A-do-nai Panav Eleja Vijuneka, Isá A-do-nai Panav Eleja Veiasem Lejá Shalom. Quiera Di-s hacerte como Efráim y Menashé. Que Di-s te bendiga y te proteja, que resplandezca Su Rostro hacia ti y te dé gracia, que vuelva Su Rostro hacia ti y te conceda la paz. La bendición para las mujeres es: Iesimejá E-lo-him keSará, Rivká Rajel veLeá. Iebarejejá A-do-nai Veishmereja, Iaer A-do-nai Panav Eleja Vijuneka, Isá A-do-nai Panav Eleja Veiasem Lejá Shalom. Quiera Di-s hacerte como Sará, Rivká Rajel y Leá. Que Di-s te bendiga y te proteja, que resplandezca Su Rostro hacia ti y te dé gracia, que vuelva Su Rostro hacia ti y te conceda la paz. Netilat Iadaim Se lavan las manos como prescribe la halajá, antes de comer pan, y se bendice: Baruj Atá A-do-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam asher kideshanu bemitzvotav vetzivanu al netilat iadaim. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos has santificado con tus preceptos y nos ordenaste la ablución de las manos. Hamotzí Se toman dos panes (jalot) y se bendice: Baruj Atá A-do-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam HaMotzí Lejem Min HaAretz. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que extraes el pan de la tierra. Kidush de la mañana Cuando Sucot coincide con Shabat, la bendición comienza en "Veshamru"; por el contrario, en día de semana, comienza en "Ele Moadé": (en Shabat: Veshamru bené Israel et hashabat, laasot et hashabat ledorotam berit olam. Bení uven bené Israel ot hi leolam, ki sheshet iamim assá A-do-nai et hashamayim veet haaretz uvaiom hashevii shavat vayinafash). Ele moadé A-do-nai micraé kodesh asher ticreú otam bemoadam. Vaidaber Moshé et moadé A-do-nai el bené Israel. Savrí Maranán: (Bendición sobre el vino) Baruj Atá A-do-nai, E-lo-he-nu Mélej HaOlam, boré perí hagafen. (Bendición sobre otras bebidas alcohólicas) Baruj Atá A-do-nai, E-lo-he-nu Mélej HaOlam, shehacol nihiá bidvaró. (En Shabat: Y los Hijos de Israel han de observar el Shabat, estableciendo el Shabat por todas sus generaciones como un pacto eterno. Es una señal perpetua entre Mí y los Hijos de Israel, pues en seis días hizo A-do-nai los cielos y la tierra, y en el séptimo día cesó de trabajar y descansó). Estas son las solemnidades del Eterno, como sagradas convocatorias que proclamarán a su tiempo. Y dijo Moshé las solemnidades del Eterno a los Hijos de Israel. Atención señores: (Bendición sobre el vino) Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que creas el fruto de la vid. (Bendición sobre otras bebidas alcohólicas) Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, por cuya palabra todo fue llamado a ser. Baruj Atá Ado-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam asher kideshanu bemitzvotav, vetzivanu leshev bassucá. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos has santificado con tus preceptos y nos ordenaste sentarnos en la Sucá. Bendición del Lulav Esta bendición no se realiza en Shabat. El primer día que se hace la bendición se agrega la bendición "Shehejehianu". Baruj Atá Ado-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam asher kideshanu bemitzvotav, vetzivanu al netilat lulav. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos has santificado con tus preceptos y nos ordenaste lo relativo a tomar el lulav. Baruj Atá Ado-nai, E-lo-he-nu Melej HaOlam Shehejeianu, vekiemanu, vehiguianu lizmán hazé. Bendito eres, Oh Señor, Di-s nuestro, Rey del Universo, que nos conservaste en vida, nos amparaste y nos hiciste llegar a esta época festiva. http://www.launiversidaddelaire.es/ | |
87 | Michaela | Kajšová | Praha 3 - Žižkov | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | KLINIKA Autonomní sociální centrum Jeseniova 60. Praha 3 – Žižkov | KLINIKA Autonomní sociální centrum Jeseniova 60. Praha 3 – Žižkov KLINIKA Autonomní sociální centrum je sociální a kulturní centrum v Praze na Žižkově. Vzniklo koncem listopadu 2014 nelegálním obsazením nevyužívané budovy bývalé plicní kliniky v Jeseniově ulici. Zprvu to vypadalo, že bude centrum vyklizeno, po řadě jednání se zástupci státu však mohli iniciátoři projektu v budově setrvat a rozvíjet své aktivity. Od března 2015 tak budovu užívali na základě smlouvy o výpůjčce uzavřené s Úřadem pro zastupování státu ve věcech majetkových (ÚZSVM). Po jejím neprodloužení ze strany úřadu v březnu 2016 budovu obývají proti vůli ÚZSVM, který to označuje za nelegální jednání a požaduje vyklizení objektu. Policie s případným zásahem čeká na výsledek občanskoprávního sporu mezi Klinikou a ÚZSVM. Vznik Mezi iniciátory projektu byli uváděni mediální vědec a ekolog Arnošt Novák, sociální pracovnice Anna Hausnerová, politoložka Tereza Virtová, fotografka Martina Sosnová a výtvarný a hudební umělec Ivo Mathé. V záměru měli vybudovat v Klinice kavárnu, vegetariánskou lidovou jídelnu vařící z plodů komunitní zahrady, knihovnu, čítárnu a komunální dílnu. Tzv. Lidová žižkovská univerzita měla podle plánů pořádat přednášky, semináře, debaty a workshopy. Projekt měl fungovat na principu komunitní podpory bez dotací a přímé finanční podpory státu z veřejných rozpočtů. Aktivisté budovu v dezolátním stavu obývanou bezdomovci nejprve vyklidili od odpadků. Vlastníkem nemovitosti byl český stát, reprezentovaný Úřadem pro zastupování státu ve věcech majetkových (ÚZSVM). Objekt někdejší plicní ambulance byl od roku 2009 nevyužívaný, v té době byl převáděn na Generální inspekci bezpečnostních sborů (GIBS), která do něj chtěla přenést své pražské sídlo. Aktivisté se nabídli, že budou budovu spravovat alespoň do té doby, než dojde k převodu. Také požadovali po úřadu zveřejnění smlouvy o převodu. Na 3. prosince vyhlásili sousedský den s přednáškou sochaře Pavla Karouse. Iniciativa zveřejnila petici na svou podporu, kterou do 9. prosince podepsalo kolem dvou tisíc lidí, a chtěla o podporu požádat také ministerstvo kultury a ministerstvo sociálních věcí. Právě 9. prosince policie budovu vyklidila. Při demonstraci a pochodu na jejich podporu 13. prosince, jichž se účastnilo asi 700 lidí, se aktivisté marně pokusili kliniku znovu obsadit. Další demonstrace proběhla v lednu 2015. Na komunální úrovni projekt podporovala Strana zelených; tehdejší náměstek primátorky Matěj Stropnický navrhl, aby si budovu pronajalo město. Podporu zpočátku vyjádřil i ministr financí Andrej Babiš, který ale později obrátil a uvedl, že squatteři musejí dle zákona objekt opustit. Na začátku února 2015 nabídl ÚZSVM po Babišově intervenci bezplatnou výpůjčku budovy na dobu, než ji GIBS převezme a začne využívat. Vyhlásil výběrové řízení, do něhož se přihlásili tři zájemci, jednoho pro formální nedostatky vyřadil a druhý (občanské sdružení Alternativa II) sám odstoupil. V druhé polovině února úřad podepsal s fyzickou osobou zastupující projekt Autonomní sociální centrum KLINIKA smlouvu na dobu nejdéle jednoho roku, kterou bylo možno až sedmkrát prodloužit. Od začátku března iniciativa objekt převzala do užívání a uvedla, že by do dvou měsíců mohla zahájit plnohodnotný provoz. Už počátkem dubna Vláda ČR projednala ukončení privatizace budovy a zároveň její přímý prodej Generální inspekci bezpečnostních sborů, který by zřejmě urychlil konec činnosti Kliniky, před úřadem vlády se při té příležitosti uskutečnila demonstrace na podporu centra. Další vývoj Centrum fungovalo bez dotací samosprávy či velkých sponzorů. Denně pořádalo bezplatné přednášky, jazykové kurzy, divadelní a hudební představení, rukodělné dílny. V prostorách Kliniky fungovala knihovna a k dalším plánům patřilo otevření sociální prádelny a knihařské dílny. KLINIKA začala přitahovat pozornost zejména poté, co ji místní zastupitel za Svobodné Mojmír Mikuláš osočil, že pomáháním uprchlíkům „pomáhá řízené invazi“. Tvrdil též, že se přímo na Klinice nelegální migranti ukrývají a že se tam vůbec scházejí „radikálové s radikálními a protispolečenskými postoji“. Dne 6. února 2016, kdy se konaly demonstrace proti islámu a proti politickým elitám v několika zemích Evropy, zapálili zřejmě účastníci pražské demonstrace Kliniku zápalnými lahvemi. Útočníci patrně pocházeli z krajně pravicové scény.Aktivisté z Kliniky vyčítali policii údajně liknavý zásah a povrchní vyšetřování. K jejich kritice se přidal i ministr spravedlnosti Robert Pelikán; ministr vnitra Milan Chovanec ji rázně odmítl. Před koncem února skončilo interní šetření se závěrem, že policie 6. února neselhala. Útok vyvolal mobilizaci sympatizantů Kliniky, zároveň ale také posílil odpor proti ní. Politici, na komunální úrovni především z ODS, včetně starostky Prahy 3 Vladislavy Hujové za TOP 09, začali označovat Kliniku jako sídlo levicových extremistů, kteří přitahují pozornost pravicových extremistů a tím ohrožují bezpečnost. Pahýl Tato část článku je příliš stručná nebo neobsahuje všechny důležité informace. Pomozte Wikipedii tím, že ji vhodně rozšíříte. Ukončení smlouvy Roční smlouva o výpůjčce budovy centru měla vypršet 2. března 2016. V druhé polovině února 2016 oznámil ÚZSVM, že podle Stavebního úřadu Prahy 3 je stavba zkolaudovaná jako zdravotnické zařízení; její využívání k jiným účelům je protiprávní a v případě prodloužení výpůjčky by mohla následovat sankce. Oznámil také, že budovu opět nabídne jiné státní instituci a případně vyhlásí výběrové řízení na její prodej. Původní zájemce, Generální inspekce bezpečnostních sborů, už od záměru využití budovy upustil. Na podporu setrvání Kliniky se 20. února uskutečnil v Praze i dalších městech druhý ročník Dne pro Kliniku. Radnice Prahy 3 navíc koncem února uvedla, že si na centrum stěžovali občané kvůli hluku a ohňům. Úřad pro zastupování státu ve věcech majetkových vyzval k vyklizení kliniky do půlnoci 2. března, k jejímu opuštění však ze strany squatterů nedošlo s argumentem občanské neposlušnosti. Ani náhradní termín do 14 hodin 3. března stanovený úřadem téhož dne dopoledne nerespektovali a pořádali v budově pravidelný program jazykového kurzu. Jednání mezi ÚZSVM a zástupci Kliniky skončila bez úspěchu. Od 3. března 2016 tak aktivisté obývají budovu Kliniky a přilehlý pozemek opět nelegálně. Více než 2 300 lidí podepsalo petici, která žádala zařazení jednání o Klinice na program pražského zastupitelstva, k čemuž na konci března došlo. Někteří zastupitelé ODS či ANO kritizovali nedodržování zákonů, naopak zastupitelé z řad zelených či pirátů oceňovali aktivity organizované zdola bez potřeby dotací. Aktivisté chtěli, aby budovu od úřadu převzala Praha, zastupitelé ale žádné stanovisko nepřijali. Ještě předtím, 17. března, požádalo o objekt Ministerstvo práce a sociálních věcí a vládní komise souhlasila s převodem jemu. Náměstek primátorky pro školství Petr Dolínek nabídl aktivistům náhradou budovu bývalých jeslí ve Znojemské ulici v Praze 4, což však odmítli. V odpoledních hodinách dne 20. května 2016 byla KLINIKA evakuována policií z důvodu nahlášení bomby v objektu, která ale nebyla nalezena. Po skončení akce byla nejprve budova předána vlastníkovi, kterým je Úřad pro zastupování státu ve věcech majetkových.Téhož večera po skončení zásahu policie i úředníci z ÚZSVM objekt opustili a areál byl následně opět obsazen squattery.Obdobná situace se opakovala i 24. května, kdy policie znovu prověřovala nahlášenou bombu. Několik aktivistů se však navzdory výzvě k vyklizení objektu připoutalo uvnitř a na střeše budovy. ÚZSVM kvůli tomu podal trestní oznámení.Následujícího dne, 25. května, se aktivisté pokusili předat ředitelce majetkového úřadu Kateřině Arajmu symbolický šek k částce 40 tisíc korun, kterou poslali na účet ÚZSVM jako úhradu smluvní pokuty za pobyt v budově i po vypršení smlouvy (činila 1 tisíc Kč denně). Dne 27. května měli zástupci Hlavního města Prahy jednat s Úřadem pro zastupování státu ve věcech majetkových o nákupu nebo výměně budovy, aby ji město získalo do svého majetku pro působení neziskových organizací. Hodnocení extremismu Centrum Klinika bylo opakovaně zmiňováno ve zprávách o extremismu ministerstva vnitra v části věnované krajní levici. Ve zprávě za 4. čtvrtletí roku 2014 bylo uvedeno, že obsazení objektu ze strany aktivistů bylo mobilizačním tématem napříč krajně levicovou scénou i u části veřejnosti. V rámci solidarity s klinikou probíhaly akce na její podporu, mimo jiné demonstrace 13. prosince proti jejímu údajně brutálnímu vyklizení policií. Dne 14. prosince došlo k pokusu o zapálení policejního vozidla na pražských Vinohradech, k němuž se přihlásila skupina Anarchistická solidární akce. Samotná KLINIKA se však od činu distancovala. Zpráva za 1. čtvrtletí roku 2015 zmínila Kliniku jako pokračující mobilizační téma pro anarchistickou scénu. Po svěření budovy do péče squatterů proběhly v objektu různé akce, které byly přímo spojené s propagací a podporou anarchistické scény. Aktivisté z Kliniky se od extremismu distancovali a uváděli, že jejich činnosti mají charakter vzdělávací či kulturně zábavný. V dalších čtvrtletích roku 2015 již zprávy ministerstva Kliniku nezmiňovaly. O Klinice bylo opět pojednáno ve zprávě o extremismu za první čtvrtletí roku 2016, a to v souvislosti s únorovým útokem na ni a končící jednoletou smlouvou. Ministerstvo vnitra ve zprávě uvedlo, že „na vzniku a chodu centra KLINIKA se v minulosti podílely osoby aktivní v rámci anarchistické scény a probíhaly v něm akce s anarchistickým podtextem“. Podle zprávy ale „centrum jako takové nelze označit jako levicově extremistické, protože v obecné rovině nenaplňuje definiční znaky, které využívá Ministerstvo vnitra“. V květnu 2016 Denní Expres uvedl, že jedním z podporovatelů centra KLINIKA je levicový extremista a spoluzakladatel anarchistické organizace Síť revolučních buněk Lukáš Borl, po němž bylo v prosinci 2015 vyhlášeno celostátní pátrání kvůli podezření ze žhářských útoků. Ocenění V květnu 2016 získalo centrum KLINIKA Cenu Františka Kriegla za občanskou statečnost udělovanou Nadací Charty 77. Centrum bylo oceněno za dobrovolné aktivity překračují hranice ideologií i tržního světa. StreetCulture je jediné žižkovské rádio pro Radikální Strana! StreetCulture je jediné internetové rádio podobného charakteru ve Střední Evropě! http://streetculture.cz/ | |
88 | Vilma | Laudelino De Souza | Nova Campinas, Campinas - SP, 13092-180 Brasil | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | ex-bruxa, Evangelista | Apoio a Hitler: A Igreja Adventista em Péssima Companhia! "A doutrina da reforma da saúde levou os Adventistas do Sétimo dia da Alemanha a endossar o regime nazista no verão de 1933. Ele se regozijavam com o fato de que a nação estava agora nas mãos de um homem "que recebe esse ofício das mãos de Deus e reconhece ser responsável diante dEle. Como um abstêmio, não-fumante e vegetariano, Hitler é a pessoa que mais se aproxima do ideal da reforma de saúde." Essa opção adventista pela temperança e o viver saudável equilibrou a balança das opiniões, embora sua aversão à carne de porco pudesse provocar suspeitas." - Robert N. Proctor, um veterano historiador de Ciências da Universidade Estadual da Pennsylvania. - Traduzido de http://www.nytimes.com/books/ A notícia da participação do Pastor Elizaphan Ntakirutimana na morte de centenas de irmãos no episódio que ficou conhecido como "o Massacre de Rwanda" não foi a primeira grave acusação de envolvimento adventista em crimes contra a humanidade. Um artigo recentemente publicado pela revista Liberty confirma o apoio denominacional a Hitler. Mas deixe-me contar como foi que cheguei até esse artigo... 1. Inicialmente me surpreendi com o final do parágrafo traduzido abaixo, onde se lê que os Adventistas do Sétimo Dia "estavam entre os mais ardorosos defensores do Nacional-Socialismo" de Hitler: "Mentiras sobre o Nacional-Socialismo Alemão "Uma overdose de maliciosa desonestidade é dirigida contra a Nova Ordem Européia de Hitler. Por exemplo, existe um esforço permanente para manipular cristãos com a idéia de que Hitler teria sido o azougue do Cristianismo. Na verdade, Adolf Hitler recebeu apoio explícito de clérigos cristãos, católicos e luteranos. Entre as pequenas seitas, os Adventistas do Sétimo Dia e as Novas Igrejas Apostólicas estavam entre os mais ardorosos defensores do Nacional-Socialismo, desde muito antes que Hitler chegasse ao poder." - Traduzido de http://www.natvan.com/free-speech/fs9612a.html. 2. Em seguida, em outra homepage, que descreve toda a História do comprometimento da liderança da Igreja Adventista com os governantes deste mundo, sejam eles de direita, centro ou esquerda, descobri que os que se uniram aos "reformistas", que desde a primeira grande guerra foram contrários à participação de adventistas em combates, tiveram muitas razões para se desligar da Igreja que apoiava Hitler! "Entretanto, a posição oficial de que os soldados adventistas serviriam apenas como não-combatentes foi mais uma vez desconsiderada na Alemanha Nazista, onde um posicionamento prematuro e impensado da liderança adventista levou a maioria dos recrutas a optar imediata e voluntariamente pelas armas embora existisse o consenso de que poderiam escolher entre guerrear ou prestar serviços de socorro médico. Os adventistas alemães abandonaram suas características para expressar seu apoio incondicional ao regime, elogiando Hitler e seu Nacional-Socialismo com entusiasmo e até delatando os irmãos pacifistas às autoridades para que não fossem confundidos com eles. Desse modo, foram eliminadas as tensões com o regime e sobreviveram intocados a despeito das muitas similaridades entre suas crenças e práticas com o Judaísmo.- - Texto traduzido de http://shemesh.scholar.emory.edu 3. Mas a história toda, inclusive do presidente da Associação Alemã Oriental que obrigou os irmãos a saudarem a bandeira da suástica para não prejudicar a imagem da Iasd, é contada pela revista Liberty: "No povoado adventista de Friedensau, o Estado parlamentar Nazista obteve 99,9% dos votos. Quando alguns adventistas se recusaram a saudar a bandeira suástica e usar a saudação de Hitler, o presidente da Associação Alemã Oriental, W. Mueller, argumentou que essa atitude não faria bem à imagem da igreja. Ele concluiu que 'sob nenhuma circunstância o adventista tem o direito de resistir ao governo, ainda que o governo o obrigue a contrariar sua fé.' A resistência seria inconveniente porque rotularia os adventistas como oponentes do novo Estado, uma situação que se deveria evitar." - Texto traduzido de http://www.libertymagazine.org/html/lngerman.html. Convém ler todo o artigo, que pode ser encontrado no endereço acima. E é bom saber que a revista Liberty é editada pela Divisão Norte-Americana da Igreja Adventista do Sétimo Dia. Não se trata, portanto, de uma acusação de terceiros. É uma confissão! Pena que não tenha sido seguida de arrependimento verdadeiro, uma vez que não temos notícia de que a Associação Geral tenha pedido perdão aos judeus, aos irmãos reformistas (cuja recusa em guerrear vinha desde a primeira guerra) e a toda a humanidade pela infeliz escolha feita pelo Presidente da Associação Alemã Oriental. Resta ainda uma reflexão final. Quando surgir o Anticristo, último grande ditador que este mundo conhecerá, de que lado ficaremos? De que lado ficará a liderança da Igreja Adventista? Vilma Laudelino de Souza | |
89 | Franco | Livorsi | Milano | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | ordinario di Storia delle dottrine politiche all'Università di Milano e socio onorario del Centro Italiano di Psicologia Analitica | Sulla questione del digiuno . Non vorrei proprio che il Partito Radicale dovesse patire la stessa identica sorte che la Chiesa dei Fratelli Moravi ha patito, nel momento in cui ha subito un'amara divisione nel 1999 quando uno dei suoi pastori intraprese un digiuno di 40 giorni che si accompagnò a momenti di estasi religiosa. Credendo di aver avuto una rivelazione, il pastore introdusse la pratica del digiuno tra i membri della sua congregazione, ma la sua scelta suscitò l'aspra disapprovazione dei membri tradizionalisti della chiesa. Si formarono così due fazioni; quella dei "riformisti" (pro-digiuno) e quella dei "tradizionalisti" (contrari al digiuno) e crebbero le incomprensioni tra le due fazioni, che si estesero poi anche ad altre questioni. | |
90 | Fabrizio | Porro | Alessandria | Digiuno del 5 e 6 novembre | A subito! | ||
91 | Pier Giuseppe | Porro | Alessandria | Digiuno del 5 e 6 novembre | |||
92 | Marco | Porro | Alessandria | Digiuno del 5 e 6 novembre | |||
93 | Paola | Di Folco | roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Aderisco al digiuno dalla mezzanotte del 12 ottobre ad oltranza! | ||
94 | Paola | Di Folco | Roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Libero professionista | Aderisco allo sciopero dalla mezzanotte del 12 ottobre ad oltranza | |
95 | Wilhelmine | Schett | Roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | pensionata co-presidente Associazione Luca Coscioni | ||
96 | Elisa | Corrà | Quero Vas (Belluno) | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | |||
97 | Fabio | JERMAN | Belluno | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Vigile del fuoco | ||
98 | fidel | romano | genazzano | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | broker assicurativo | w marco w il partito radicale | |
99 | Micaela | Carminati | Formello | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | |||
100 | Claudio | Gamba | Val di Zoldo | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | coltivatore diretto | ||
101 | Donato | Salzano | Salerno | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | segretario Radicali Salerno Associazione "Maurizio Provenza" | Spes contra spem | |
102 | Athos | De Luca | roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | insegnate -gia' senatore-coordinatore ambiente PD Roma | ||
103 | Giovanni | Salvadori | Sagron Mis (TN) | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | agrotecnico | ||
104 | Mirella | Parachini | Roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | medico | ||
105 | Ricardo | Chiavaroli | Pescara | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | |||
106 | piero | giorgi | carcere di Cassino (FR) | Digiuno del 5 e 6 novembre | detenuto | ||
107 | Antonella | Gabrielli | Castro dei Volsci | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | casalinga | amnistia per tutti i detenuti!!! | |
108 | Piero | Giorgi | carcere di Cassino(FR) | Digiuno del 5 e 6 novembre | detenuto | amnistia subito....giustizia per tutti!!! | |
109 | Vittoriia | Bolettieri | S. Giuliano t. (PI) | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | pensionata | oltre al digiuno del 5 e 6 digiunerò anche il 29 e 30 ottobre | |
110 | Piergiorgio | Rigolo | Pordenone | Digiuno del 5 e 6 novembre | Cappellano carcere di Pordenone | ||
111 | lucio | marziale | isola del liri | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | assessore alla cultura, avvocato penalista | ||
112 | Federica | Frasconi | Città della Pieve (Perugia) | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Cameriera | Aderisco alla marcia del 6 Novembre peder Amnistia ed Indulto; partecipo altresì al digiuno durante la giornata del 5 novembre per chiedere al Ministro della Giustizia che le pene detentive siano incentrate al recupero delle persone e siano luoghi umani di ascolto e confronto. | |
113 | antonella | gabrielli | castro dei volsci(FR) | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | casalinga | giustizia per lo stato e giustizia per i detenuti. | |
114 | Giacomo | Nardone | Napoli | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | giornalista, consulente di direzione | A subito! | |
115 | Claudio | Palumbo | Roma | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Mixer Radio Radicale | Sempre avanti così Grazie | |
116 | ilaria | pizzuti | Ceccano | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | disoccupata | amnistia subito!!! | |
117 | ilaria | pizzuti | ceccano | Digiuno del 5 e 6 novembre | casalinga | giustizia per tutti!!! amnistia subito!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! | |
118 | Claudio Giuseppe | Scaldaferri | Praia a Mare (Cs) | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Non occupato. Militante della Non Violenza l'attività rispetto ad altre. | Ricordo Marco Pannella spronare i militanti sul territorio a fare di più per la presentazione delle liste Amnistia Giustizia e Libertà che non riuscimmo a presentare in tutte le regioni. E ricordo sempre Marco commentare lo 0,2% del risultato della lista alle elezioni politiche, dire che neanche i parenti dei detenuti ci avevano votato. Al seguente link solo alcuni passaggi di non violenza che senza continuità ho condotto dall'aprile 2011: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1600814613480570.1073741841.100006561401608&type=1&l=9001baa40d | |
119 | U.I.F. | Unione Italiana Forense | Roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Associazione Nazionale di Avvocati riconosciuta dal Congresso Nazionale Forense | UIF ritiene che la funzione rieducativa e sociale della pena debba sostituire la concezione punitiva attualmente maggioritaria. Ritiene che il detenuto debba essere considerato una risorsa e non un peso per la società, e che abbia diritto a scontare la pena in condizioni umane e dignitose, incompatibili con l'attuale sovraffollamento delle carceri. Ritiene che attualmente, in violazione degli artt. 3 e 112 della Costituzione, la grande quantità di procedimenti pendenti, consenta ai P.M. o agli Uffici di decidere autonomamente quali processi fare e quali lasciar prescrivere, e che l'azzeramento delle pendenze possa ripristinare un po' d'ordine | |
120 | iliana | andreeva | verona | Digiuno del 5 e 6 novembre | comercante | si che deveno dare un altra possibilita a persone prive di liberta, | |
121 | Adrian | Bogdan | milano | Digiuno del 5 e 6 novembre | Avvovato | Spero in una sensibilizzazione del sistema politico ai problemi e le condizioni di degrado e inumano che si vive attualmente nei carceri italiani. | |
122 | Andrea | Marcucci | Roma | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Architetto libero professionista | Con Papa Francesco e Marco (e lo zio Giacinto) e con Aldo Capitini e Edmondo Marcucci per un marcia di un piccolo tratto , Rigina Coeli San pietro distano in linea d'aria appena 1200 metri , ma spinti da grandi , grandissimi ideali e varlori anche simbolici: Per costruire ponti ed abattere muri e reti aperte al dialogo della nostra complessità contemporanea piena di tanti colori. Andrea | |
123 | Luca | Placidi | Roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Ricercatore universitario | ||
124 | elena | dondio | bolzano | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | insegnante | ||
125 | Nirvana | Arnoulet | Torre Pellice (TO) | Digiuno del 5 e 6 novembre | casalinga | ||
126 | Irena | Kushi | Brescia | Digiuno del 5 e 6 novembre | Oss | Speriamo in un cambiamento positivo per tutti i detenuti ,e in un nuovo inizio . | |
127 | ARMANDO | MIRIELLO | Roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Imprenditore | ||
128 | Lucio | Bertè | Milano | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | architetto | In digiuno dalla mezzanotte del 16 ottobre 2016, ad oltranza | |
129 | Fabrizio | Cicchitto | Roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Onorevole | ||
130 | Alberto | Grasso | Rignano Flaminio | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Funzionario | Abbiamo e avremo ragione | |
131 | Egidio | Banti | Maissana | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Sindaco del Comune di Maissana | ||
132 | CARMINE | DE MARTINO ADINOLFI | SALERNO | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | |||
133 | Adolfa Ausiliatrice | Bruno | Aprilia | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | avvocato | ||
134 | valentino | paesani | roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | agente di commercio | ||
135 | ROSELLA | VERZARI | ROMA | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | INFERMIERA | MIO FIGLIO VERZARI RONA R.A. ADERISCE AL DIGIUNO DEL 5-6-NOVEMBRE DAL CARCERE DI REBIBBIA | |
136 | Filippo | Drago | Enna | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | http://www.ras-tafari.com/kebra-nagast/ | Dedicato ad Antonella Soldo, neoeletta presidente di Radicali Italiani. Di rientro dall’estero ho scoperto la verità sulla regina di Saba. Un personaggio biblico che ha ispirato scrittori e artisti, ma è sempre rimasto misterioso. Ora Di rientro dall’estero ho scoperto la verità sulla regina di Saba. Un personaggio biblico che ha ispirato scrittori e artisti, ma è sempre rimasto misterioso. Ora però riemerge dal passato. La Bibbia narra che questa mitica regina accettò la sfida di Salomone: gli pose enigmi per accertarne la saggezza e, avute le risposte, decise di convertirsi. Ma oggi, grazie a testi di altre culture e a nuovi ritrovamenti, si sa anche che… sarebbe stato re Salomone, grazie al suo straordinario potere sugli uccelli, a invitare a Gerusalemme la regina di Saba: le mandò un messaggio con un’upupa. Lei adorava gli uccelli ed il sole e lui voleva convertirla. L’upupa si recò dalla regina nello Yemen, col messaggio di re Salomone nella zampa. Prima di accettare l’invito, la sovrana inviò al re, per impressionarlo, doni preziosi. Ma dopo la sfida degli enigmi, si convertì. Dai testi etiopi alla letteratura araba, dal Rinascimento ai romanzi di Flaubert, tutto fa pensare che sia davvero esistita. Bella, intelligente, regina di un favoloso regno del Sud. Una donna così colta da decidere di verificare lei stessa la sapienza di re Salomone, il profeta, il saggio dei saggi. La storia della mitica regina di Saba, appena accennata dalla Bibbia, ha ispirato per secoli poeti, cantastorie, scrittori , artisti. Superando per popolarità altre famose donne dell’antichità. Eppure il racconto occupa poco spazio nell’Antico Testamento: in sintesi dice che, avuta notizia della sapienza di re Salomone, la regina di Saba decise di metterlo alla prova con alcuni misteriosi enigmi. La regina si recò quindi dallo Yemen a Gerusalemme con un corteo di giovani e con cammelli che portavano aromi, oro e pietre preziose. Salomone rispose a tutti i suoi quesiti. Lei lo elogiò, lui l’ammirò. Poi la bella sovrana ritornò nel suo regno del Sud. Dopo essere stata ovviamente…A letto con il re. Ma il quesito che noi studiosi poniamo è questo: è realmente esistita una regina che intraprendeva lunghi viaggi alla ricerca della sapienza? Sulla base degli ultimi scavi archeologici nel tempio di Bilqis (nello Yemen) e dalle ricerche sul suo mito, oggi sembra accertato che la regina di Saba non fu solo un personaggio biblico. Gli arabi la chiamano Bilqis. Gli etiopi Makeda. Lo storico ebreo Giuseppe Flavio (I secolo d.C.) Nikaula. I greci la Minerva Nera. La regina compare nel Corano e nei testi arabi successivi. E soprattutto nel KEBRA NAGAST, la Bibbia dei rastafariani (http://www.ras-tafari.com/kebra-nagast/ ) e anche della tradizione cristiana etiopica. Salí al trono nel 1930, come 225 ° discendente di Salomone e della regina di Saba (Makeda), secondo di una linea di parentela dettata appunto dal KEBRA NAGAST , la Bibbia dei rastafariani. Si chiamava Ras Tafari Makonnen, incoronato con il nome di Hailé Selassié. Milioni di persone lo vedevano e lo vedono ancora oggi come il nuovo Messia. (Che non sarebbe mai morto. Infatti, la mancanza di foto, video, la negazione dei funerali, la scelta di non mostrare il suo corpo, la provata falsità delle cause fisiche addotte per giustificare il decesso, sono per loro la dimostrazione della veridicità della propria fede) Questo grazie soprattutto alle profezie del giamaicano Marcus Garvey che considerava l’Etiopia una nuova Terra Promessa, in anni di lotte per i diritti degli afroamericani, sfociate nella credenza che il Cristo fosse di pelle nera. Nacque così il movimento religioso dei rastafariani, da Ras Tafari, il nome dell’imperatore etiope. Tra i dreadlocks , le treccine dei capelli e l’aspirazione del ritorno nella Terra Promessa d’Etiopia aspettando il ritorno del Messia Ras Tafari , i rastafariani sono oggi conosciuti soprattutto per l’uso della marijuana, vera e propria erba sacra sotto molti aspetti , Viene sostenuto che l’erba ganja sia cresciuta sulla tomba del Re Salomone, chiamato il Re Saggio, e da esso ne tragga forza. E per la grande influenza della musica Reggae . Si diffusero in molti Paesi , soprattutto sulla costa atlantica del Sud America e nei Caraibi. Il loro obiettivo primario : l’abolizione della schiavitù e il ritorno di tutti i neri in Africa. Nel 1966 Hailé Selassié si recò in Giamaica accolto da una folta entusiasta . E rimase lui stesso sorpreso di essere ritenuto da quella gente addirittura il nuovo Messia . Con un gruppo di sacerdoti copti portati dal suo Paese cercò di spiegare loro che era solo una guida.Che la descrivono con ricchezza di particolari: secondo la tradizione araba, dopo la prova degli enigmi e lo scambio dei doni, la regina di Saba non se ne era andata subito via. Prima aveva avuto il tempo di sposare Salomone. I cristiani copti d’Etiopia aggiungono che la regina andando a letto con Salomone (sembra per una scommmessa: non aveva saputo resistere, come aveva promesso, al desiderio di bere dopo aver mangiato cibi piccanti) avrebbe contribuito a fondare il regno d’Etiopia: dal suo rapporto con Salomone nacque Menelik che, una volta cresciuto, andò a Gerusalemme per farsi riconoscere dal padre. Poi Menelik ritornò in Etiopia con l’Arca dell’Alleanza. Menelik, il figlio della regina di Saba e di re Salomone, quindi avrebbe portato l’Arca dell’Alleanza in Etiopia. Ogni anno una copia dell’Arca sfila ad Axum. Mentre la copia originale dell’Arca dell’Arca dell’Alleanza si troverebbe ancora oggi proprio in Etiopia. Solo un fantasioso mito di fondazione di un grande impero africano? No, assolutamente. E’ confermato da fonti storiche inoppugnabili. E l’incontro fra Salomone e la regina sarebbe avvenuto nella cronologia biblica intorno al X secolo a.C. Inoltre bisogna ricordare che molti racconti biblici sono fatti di una retrodatazione dei fatti. Sappiamo con certezza assoluta per esempio che gli Ebrei avevano molti contatti col regno di Saba, ma questo a partire dall’epoca del secondo tempio di Gerusalemmme cioè intorno al V secolo a.C. Dal regno di Saba comperavano l’incenso per il tempio ed è certamente possibile che i racconti della regina siano arrivati a loro attraverso le carovane dei mercanti . E’ anche vero, però che l’esistenza di diverse fonti sulla regina è un indizio per sostenere che si tratti senza dubbio di una storia vera, anche se condita con alcune esagerazioni. Nel mondo antico tutto sommato era difficile inventare, ma molto facile abbellire: il primo tempio di Gerusalemme edificato da Salomone, se venisse ritrovato, forse ci apparirebbe solo un piccolo santuario. E probabilmente le consorti del re furono “solo” qualche decina, non 700 ! C’è comunque un altro motivo valido per ritenere la regina di Saba un personaggio realmente esistito . Quando cerchiamo di isolare i fatti dalle finzioni narrative della Bibbis ci basiamo spesso sul principio di contraddizione : tanto più una storia urta contro la morale dell’epoca, quanto più è da considerarsi vera. Scopo del racconto biblico era magnificare la potenza di re Salomone, la cui fama di sapiente raggiunge un grande regno lontano, il cui capo decide di andargli a fare visita. Ma questo capo è una donna, la regina di Saba appunto. E nella società ebraica del tempo le donne erano poco considerate. Se si fosse deciso di creare una leggenda, sarebbe stato più in linea coi tempi usare la figura di un grande re. Il fatto che si parli invece di una regina può rivelare un nucleo di verità storica. Che cosa può invece dirci la tradizione araba? Se è vero che l’incenso per il tempio di Gerusalemme veniva dallo Yemen, proprio in Sud Arabia, secondo racconti che circolavano molto tempo prima del Corano ( Vi secolo d.C.), era presente una grande civiltà. E lo stesso testo sacro dell’Islam si riferisce a un popolo di Saba adoratore del sole, scomparso per la rottura di una grande diga a Marib, nell’attuale Yemen, disastro causato dalla collera di Allah ! Una delle tante storie educative sulla potenza di Allah? Forse, ma una cosa è certa: opere idrauliche e dighe che avevano resi fertili migliaia di ettari di terra sono state trovate dagli archeologi non lontano da Marib, a 120 chilometri dalla capitale yemenita Sana’a. Qui c’è anche il tempio di Bilqis, il Mahram Bilqis, un santuario che prendeva già nell’antichità il nome della regina di Saba (Bilqis) nella tradizione araba. Con un’area cerimoniale di 5 mila m³, è il più grande santuario della regione arabica antecedente all’Islam . La sua datazione coincide con l’epoca della regina di Saba. L’archeologa americana Marilyn Philipps Hodgson, a capo di un gruppo internazionale di esperti archeologi, ha ripreso gli scavi iniziati mezzo secolo fa dal fratello Wendell. Con una speranza: provare l’esistenza storica della regina di Saba. Nell’ultima campagna (la prossima sta per partire), sono state trovate statuette dedicate a un Dio- Toro, un grande altare con 67 teste di IBIS e altri reperti. Ma nell’iscrizione di una placca di bronzo del V secolo a.C. viene citato il Dio-Sole Dhat Hanin . Secondo la tradizione araba anche la regina di Saba oltre agli uccelli adorava un Dio Sole . Rilievi effettuati con radar e magnetometri hanno accertato l’esistenza di 2 mila piccole statue. E scoperto che il peristilio, il portico a colonne, era a 3 piani, in gran parte ancora sepolti. Ci vorranno anni per recuperare e studiare tutto questo materiale, E potrebbe venire alla luce qualcosa della regina, magari un’iscrizione, o un regalo col nome di Salomone. “Non c’è fumo senza fuoco” ricorda con il detto dei nomadi del deserto Yusuf Abdullah, responsabile delle Antichità dello Yemen. Abdu Ghaleb, direttore incaricato degli scavi, è ancora più diretto: ” La regina è davvero esistita e questo era il solo grande tempio della regione, l’unico che poteva frequentare”. E’ importante che il mito della regina di Saba sia trasversale a diverse religioni. Ci sono prove storiche dell’esistenza di regine nella penisola arabica, che si rifiutavano di pagare i tributi agli Assiri. La regina di Saba ppotrebbe essere stata certamente una di loro. Ma la sua storia ha vissuto di vita autonoma per secoli, diventando un riferimento per i popoli della regione. Il testo antico che parla più diffusamente della regina di Saba è Il Libro delle Spose. L’autore, Ta’Labi, raccolse intorno all’anno mille la tradizione orale e scritta sull’argomento.. Nel libro si dice che l’upupa ammaestrata di Salomone portò alla regina a Marib, nell’area del santuario di Bilqis, un invito a corte. Lei accettò, rispettosa della fama di Salomone, ma prima mandò i suoi ambasciatori con splendidi doni. L’incontro avvenne a Gerusalemme e, nella versione araba, fu drammatico: Salomone risolse la maggior parte degli enigmi postigli dalla regina di Saba, ma perché fu aiutato dai Ginn (una specie di “geni della lampada” di creazione divina). Il re poi svenne prima di risolvere l’enigma più difficile “Qual’ è la vera essenza del Signore?”. Alla fine la regina, che adorava gli uccelli ed il sole, si convertì. Il Corano dice che Salomone l’aveva fatta passare da un pavimento di cristallo in modo che lei, pensando che fosse acqua, si sollevasse la vesti mostrando così le gambe. IL Libro delle Spose insiste su un particolare curioso: la regina aveva gambe belle , me pelose come quelle di un uomo ! E ciò ovviamente non piaceva a Salomone, ma nonostante tutto chiuse un occhio. Nella versione degli antichi cristiani copti d’Etiopia, la regina aveva un piede caprino, divenuto normale mentre attraversava un pavimento allagato e inciampava davanti a Salomone. Insomma, ci fu un miracolo. E anche nella tradizione ebraica, nel Targum Sheni, si fa riferimento ai peli della regina: Salomone ricevette la regina facendola passare prima su un pavimento di cristallo. Lei sollevò la veste, Salomone avrebbe esclamato: “La tua bellezza è bellezza di donna. Il tuo pelo è pelo di uomo” .Per fortuna, aggiunge Il Libro delle Spose , i geni di Salomone inventarono il depilatore!. | |
137 | Claudia | Sterzi | arezzo | Digiuno del 5 e 6 novembre | sociologa | ||
138 | Jolanda | Mosca | Santhià (Vc) | Digiuno del 5 e 6 novembre | In cerca di Vito (https://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Vituzzu) | Ciao Vito ( https://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Vituzzu)....ti sembra bello agire così...rubare al tuo amico il mio indirizzo mail... Come sai io sono Jolanda Mosca, 28 anni, suono il pianoforte, anch'io ...amo...nuotare, tutto ciò che ha a che fare con l'acqua. Il mio primo rapporto... è stato un sogno. Avevo tredici anni...l'età in cui ... si vuol anche perdere la verginità...frastornata...sul bordo della piscina. Non lo dimenticherò... mai. La tua lezione... molto intima.... caro Vito... aveva funzionato . E non si può fingere... mai. Leggo...ascolto musica...penso molto...forse anche troppo....spesso la mia mente vaga in spazi sconosciuti.... eterei...sospesa dalle cose reali... epoké...a proposito mi parlavi di un maneggio di cavalli....mia sorella che ha fatto per anni concorsi di equitazione ora per forza maggiore deve vendere il suo cavallo ... ed ora non può montare in sella con una tua spinta...potresti ancora aiutarmi...in qualche modo tu che sei nel settore. Se vuoi scrivermi in seguito volentieri... ma non su Wikipedia...che non è lo spazio adatto.... per certi discorsi... troppo osé. Il mio indirizzo vero dovresti averlo verooooooo ? La mia mail ce l'hai di sicuro, visto che me l'hai rubata ! Comunque... Jolanda Mosca V. Caboto 4 13048 Santhià (Vc) Alla prossima...Vito fai il bravo ...a proposito io ho una paura folle dei cavalli. Mi trovi anche nella chat (che tu conosci bene...ma che non so bene per quale motivo...tu non usi da un bel pò....mi trovi con il mio nick: delfin) Ciao Jolanda Mosca | |
139 | franco | scancarello | palermo | Digiuno del 5 e 6 novembre | Dirigente regione Sicilia | ||
140 | Arcangelo | Macedonio | Bologna | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Aderisco con convinzione e forza. | ||
141 | Gian Marco | Almici | Zone( bs) | Digiuno del 5 e 6 novembre | Operatore socio sanitario | Per una rieducazione della pena,per la difesa dei diritti umani alla persona,per una riforma giusta della legge,per continuare la lotta ad oltranza che Marco i compagni e le compagne da anni, stanno conducendo per un paese migliore,per rientrare nella legalità effettiva. Non potrò partecipare alla marcia ma mi impegno ad aderire al mio primo satyagraha in modo serio effettivo ed onesto. | |
142 | Giovanni | Odin | Sidi Bel Abbès | Digiuno del 5 e 6 novembre | matricola 14728 Légion étrangère Français nationalité déclarée italienne | Ho vissuto nella Legione Straniera. Dirò innanzitutto perché mi arruolai nella Légion étrangère français , la Legione straniera francese, affinché non si creda mi sia arruolato perché fossi un criminale. Premetto che, anche se vero che una buona parte dei legionari ha dei conti in sospeso con la giustizia, è altrettanto vero che l'altra parte non è affatto costituita da delinquenti. Molti sono i motivi per i quali ci si arruola nella Légion étrangère, ad esempio per puro spirito avventuristico, o incoscienza, o per dispiaceri, o perchè creduloni nella propaganda che la Legione si incarica di svolgere in molti ambienti. Quest'ultimo fu appunto il mio caso. Ero prigioniero di guerra in Algeria, prima in campo di concentramento, poi in una grande azienda agricola e qui molto sovente passava qualche propagandista della Legione che con belle parole ci prometteva mari e monti. Fu cosi che io, come molti altri prigionieri di guerra italiani, mi lasciai convincere e mi arruolai. Fu purtroppo un'esperienza che non consigli a nessuno, anzi dirò di più: durante la guerra sono stato volontario in reparti italiani d'assalto, ed ho al mio attivo i fronti italo-francese, l'albano-greco-jugoslavo, ed i vari fronti dell'Africa settentrionale; quindi per esperienza diretta affermo categoricamente, che, posto nella alternativa tra rivivere tutti quegli anni al fronte di guerra come soldato italiano, o il vivere altrettanto tempo pacificamente come legionario, ebbene, opterei senza esitazioni per la prima alternativa. Fatta questa premessa, vorrei spendere alcune parole sulla storia della Legione, che è certamente gloriosa, malgrado tutto. La Légion étrangère francese fu creata da Luigi Filippo, re di Francia nel 1831, onde servirsene per la completa conquista dell'Algeria. ( quest'Algeria che per molto tempo ha anelato a diventare, con pieno diritto direi io , un popolo libero e indipendente) Allora erano soltanto pochi battaglioni, composti per lo più da disertori di diversi eserciti europei. Circa un anno dopo, egli vendette al re di Spagna Ferdinando 7° che se ne servì per combattere contro Don Carlos, fu così che nacque la legione straniera spagnola chiamata "Las banderas": essa è composta solo di pochi battaglioni e risiede abitualmente nel Marocco spagnolo. Più tardi però Luigi Filippo , memore dei grandi servigi resigli dalla legione, ne creò un 'altra che è quella tuttora in vita. Essa ha scritto in passato, come di recente, pagine gloriose di storia gloriosa. La sua sede è a Sidi Bel Abbès, in Algeria, i suoi 8 reggimenti sono però sparsi un pò ovunque nel vasto impero coloniale francese, impero che si può affermarlo senza tema di smentite, è stato in buona parte, conquistato per la Francia proprio dalla Legione straniera stessa ! Essa ha combattuto in tutto il mondo, e per citare solo qualche nome, dirò che nel 1859 combatté, a fianco dei piemontesi, contro gli austriaci a Magenta e Solferino; dal 1863 al 1868 fu nel Messico, ove scrisse una delle più belle pagine della sua stroria; la Festa del Corpo (il 30 aprile) ricorda appunto una di quelle battaglie. I suoi reggimenti furono distrutti molte volte, citerò per tutti il reggimento di stanza ad Hanoi nel Tonchino (Indocina) che fu annientato durante l'ultimo conflitto mondiale e dei suoi quattromila uomini, solt anto una cinquantina ebbero salva la vita. Finita la guerra venne ricostituito e inviato nuovamente in Indocina e qui nuovamente distrutto nella battaglia di Dien-Bien- Phu. Le decorazioni francesi e straniere meritatte dalla legione e dai legionari si contano a centinaia, la sua bandiera è tra le più decorate del mondo. Ciò premesso cercherò quindi di dire in sintesi chi sono coloro che si rifugiano nella legione e quale può essere il trattamento che essa loro riserva. La legione è certamente il corpo militare più disciplinato del mondo; d'altra parte è comprensibile questa sua ferrea disciplina se si considera la sua composizione: nella legione si rifugia gente d'ogni ceto, classe e colore, vi sono stati nobili e principi russi, principi tedeschi, come il principe Federico Augusto cugino di Guglielmo II, che morì di tifo nella legione stessa come semplice legionario, vi furono ex gerarchi nazisti e fascisti, io stesso conobbi uno di questi ultimi che fu ministro durante il fascismo, come vi furono e vi saranno sempre in maggior parte, uomini dal passato oscuro, delinquenti d'ogni categoria e nazione. Hanno militato nei suoi ranghi anche ecclesiastici di un certo grado, infatti la legione può annoverare tra i suoi ex affiliati niente meno che un vescovo ortodosso di Costantinopoli. Chi si arruola nella legione straniera non è tenuto a dire il motivo che lo ha spinto a questo passo decisivo nella propria vita; alla legione poi poco importa che uno sia tedesco invece che italiano, o dica di chiamarsi Tizio invece che Caio; una volta nella legione per il legionario non c'è più patria alcuna, o meglio la sola sua patria è la legione! Il nome non ha nessuna importanza perchè a ogni legionario viene affibbiato un numero di matricola, e questo lo accompagnerà come un prigioniero di guerra o un carcerato qualsiasi per tutto il tempo in cui egli sarà un legionario e sarà il solo "nome" che conterà per la legione. Io non avevo nulla da nascondere, perciò ero arruolato con il mio vero nome e la mia vera nazionalità, ma per la legione tutto ciò non conta, si è solo legionari e basta. Il mio numero di matricola era 14728, sul libretto personale (che ancora conservo gelosamente) tutti i dati concernenti la mia situazione sono scritti in nero, mentre invece quello che concerne la nazionalità è scritto in rosso: nationalité déclarée italienne. La legione è composta in maggior parte da tedeschi: essi occupano, si può dire, tutti i posti chiave. Tra i tanti tedeschi ricordo un certo Volmer, uomo serio, coltissimo, che era alla legione da una ventina d'anni, e per oltre dieci anni era stato istruttore ai corsi annuali sott'uffuciali e conosceva quasi a memoria l'intero manuale del sott'ufficiale (circa un migliaio di pagine). L'ho avuto per 18 mesi quale comandante di sezione, non l'ho mai inteso scambiare una parola con qualcuno se non per ordini di servizio, e non ho mai visto il suo volto accennare ad un sia pur minimo sorriso. Ora, a diversi anni di distanza, a volte ancora mi domando quale mistero si celasse dietro a quel volto impassibile. Molti ufficiali venuti nella gavetta, come si dice in argot (o "gergo", in questo caso militare) sono pertanto tedeschi: qui mi pare estremamente importante dire che non si può essere ufficiale se non si è francese e francese basta esserlo di adozione. La sola unica distrazione, o divertimento che dir si voglia, che può avere il legionario è l'alcool, è il bere fiumi di alcool; questo anche per il fatto che raramente i reparti della legione si trovano in centri abitati di una certa importanza: a causa di ciò fra gli anziani legionari (per anziani si intendono uomini con 15-20 anni di servizio) si conta una grossa percentuale di alcolizzati cronici; dirò a tal proposito che è tale il grado di alcolizzazione di questi uomini che quando lo spaccio della compagnia rimane senza vino e liquori essi si scolano (nel vero senso della parola) anche le bottiglie di profumo e acqua di colonia ! Un'altra piaga della legione è quella sessuale, dovuta appunto ai lunghi periodi di permanenza lontano dai centri abitati. Quando un aspirante legionario arriva al Forte Saint Nicolas in Marsiglia, il solo distaccamento della legione ufficialmente esistente nel territorio metropolitano francese dove vengono arruolati i legionari, per la zona europea, egli è inviato a Sidi Bel Abbès in Algeria, sede centrale della legione, ed è solo qui che porranno l'ultima firma e le impronte digitali e diventeranno legionari a tutti gli effetti. Qui egli viene sottoposto a visite mediche minuziose, radiografie, prova dell'udito, della vista,ecc... inoltre ogni segno particolare è scrupolosamente rilevato, come la presenza di cicatrici sulla pelle o di tatuaggi sul corpo. Se per ipotesi l'aspirante legionario, dopo aver sostenute le rituali visite di cui sopra, facesse un esame di coscienza e non volesse più firmare il suo ingaggio, eh! allora apriti cielo, verrebbe messo immediatamente in cella di rigore e Dio solo sa quanto durerebbe la sua detenzione! Ricordo un sardo che si era arruolato insieme a me e poi s'era pentito prima di firmare (per firma leggi: impronte digitali): ebbene, dopo 4 mesi era ancora in cella di rigore ! E poiché siamo in tema di prigione, anche se solo di tipo disciplinare, credo valga la pena di soffermarsi un momentino. Per essere punito di prigione basta una qualsiasi mancanza insignificante, ad esempio una tasca sbottonata o le scarpe non perfettamente lucide; é da notare che la punizione da sette giorni diventa sempre di novanta giorni perché viene automaticamente aumentata dal comandante dell'unità superiore cui si appartiene e cioé da comandante di battaglione, da comandante il corpo d'armata. Vediamo brevemente come vengono trattati i puniti: all'ora della refezione vengono schierati tutti sull'attenti con la faccia al muro, un piantone, dietro ad ognuno, ed a contatto dei talloni, posa una gavetta con un pò di brodaglia, quindi il sott'ufficiale comandante le prigioni (un tedesco) ordina il dietro front che va eseguito di scatto e regolarmente, così, eseguendo il comando si urta con i talloni la gavetta e il rancio va a farsi benedire ! Oppure i puniti vengono schierati su un rango sull'attenti, la gavetta davanti ad ognuno di essi; il comandante dice: attention pour bouffer, quindi scandisce tre colpi di fischietto, al primo si prende la gavetta, al secondo si mangia, al terzo si posa la gaveta a terra il tutto in meno di due minuti. Durante la siesta, dalle 12 alle 14, mentre per tutti i legionari è obbligatorio tassativamente il riposo, per i puniti in cella di rigore invece, zaino a spalle (lo zaino viene riempito con ben 40 chili di pietre, i puniti tutti a torso nudo, le bretelle dello zaino sono in filo di ferro) eseguiscono, comandati e sorveglaiti a vista, due ore di corsa, durante la quale vengono eseguiti i più svariati esercizi, dal passo dell'oca ( si marcia stando appollaiati sui calcagni) alla marcia sui gomiti, ecc.. tutto questo di scatto, a comando e stando di corsa; ad o gni errore di esecuzione sono scudisciate ! Di notte di tanto in tanto i puniti vengono annaffiati con un secchio d'acqua fredda gettata loro addosso dentro la cella da apposite feritoie, le celle sono piccolissime ed è pressochè impossibile distendersi, senza contare che a volte sono in 4 o 5 uomini ad occuparle ! Non ho la pretesa di aver detto nulla di segreto : sono cose che chiunque sia stato nella legione straniera conosce, anzi mi rincresce persino ricordare certe cose viste, vissute a finanche patite. Che dire ? ARRUOLATEVI NELLA LEGIONE STRANIERA ! La legione straniera non può offrire che pene e indicibili sofferenze , e poi il suo pane è tanto amaro che a distanza di molti anni ancora non riesco a dimenticarne lo sgradevole sapore. Giovanni Odin matricola 14728 Légion étrangère Français Sidi Bel Abbès, , Algérie nationalité déclarée italienne nationalité déclarée italienne | |
143 | maria concetta | munda | adro | Digiuno del 5 e 6 novembre | operaio | ||
144 | Ilaria | Saccinto | CANOSA DI PUGLIA | Digiuno del 5 e 6 novembre | |||
145 | Ilaria | Saccinto | Canosa di puglia | Digiuno del 5 e 6 novembre | Disoccupata | ||
146 | claudia | zantedeschi | trento | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | infermiera | ||
147 | Arnaldo | Pittavino | Sidi Bel Abbès, Algérie | Digiuno del 5 e 6 novembre | Légion étrangère | Da un reduce dell'ultimo conflitto mondiale abbiamo ricevuto e letto queste rievocazioni; della durissima vita ch'egli ha sofferto , quando, spinto dalle circostanze offerte dal momento, s'è trovato in Algeria, a far parte della famosa Legione straniera. Per molte ragioni, tali rievocazioni storiche sono non soltanto molto interessanti, ma estremamente istruttive ed utili per quella gioventù avventurosa che sentisse per caso un qualche desiderio d'arruolarvisi. Mi sia permesso dire che vi fu nella Legione un onorato cittadino torinese, una persona assai stimata (io ne ebbi la confidenza da una sua anziana sorella che non è più) non sono però autorizzato a svelare il motivo del suo arruolamento, né il suo nome, posso dire solamente che è stato un ufficiale italiano, credo nel servizio segreto, durante l'ultimo conflitto mondiale. Egli trascorse 15 anni nella Legione straniera, morì a causa di gravi malattie, contratte in Africa; il giorno in cui si accingeva a tornarsene a casa ormai vecchio, stanco, finito, aveva dato la sua nobile vita, come tanti altri, per una bandiera che non era la sua. . La sua rievocazione dei ricordi vissuti nella Legione straniera, arruolamento per la durata della guerra, arruolamento questo di favore, se si considera che la ferma normale è di 5 anni. Da prima Giovanni Odin fu destinato insieme a me nella tredicesima mezza brigata, che era sbarcata in Italia assieme all'ottava armata inglese, ma visto che molti legionari italiani appena in Italia disertavano, ci spedirono quasi tutti in Marocco al 3° reggimento di stanza a Fez. Qui fummo destinati all'otava compagnia montata, distaccata a Khenifra. Queste compagnie sono una specie di cavalleria, dotate di muli da sella in luogo dei cavalli, perché il mulo è molto più resistente alle fatiche delle grandi marce che possono durare anche dei mesi . Con queste marce a volte si giungeva fino al Congo o al Ciad, sempre alla ricerca di eventuali ribelli. A Khenifra conobbi, insieme a Giovanni, un legionario i cui genitori erano genovesi. Egli era nato in Algeria e non aveva mai visto l'Italia, ma era tale l'attaccamento che aveva per il Paese dei suoi genitori, che quando giunse all'età di vent'anni, piuttosto che essere arruolato nell'esercito regolare francese, trovandosi nell'impossibilità di venire in Italia, si arruolò nella Legione. Io lo conobbi quando aveva già 15 anni di servizio, mentre Giovanni lo conobbe in seguito, e era trattenuto per via della guerra: fummo congedati, lo stesso giorno; il poveretto aveva patito, sofferto, per 17 anni, ogni sorta di angherie piuttosto che rinnegare il Paese che egli considerav+a la sua sola Patria. La tenuta di marcia di queste compagnie comprende anche il cappotto di panno pesante, anche con temperature, che a volte in certi luoghi salgono oltre i 50 gradi. A volte (non sempre) durante la lunga marcia viene dato l'ordine di alzare i due angoli anteriori del cappotto, in modo da poter camminare più liberamente; questo è possibile, perché il cappotto francese è provvisto sui due fianchi, all'altezza della cintura, di un bottone e i due angoli inferiori del davanti sono provvisti entrambi di un'asola. Vorrei ritornare con qualche episodio sul trattamento riservato ai legionari che Giovanni non ha posto in evidenza. Un giorno il capo magazziniere s'era accorto della sparizione improvvisa di alcune lenzuola, allora si pensò bene e senza tentennamenti di mettere al fresco tre legionari sospettati del furto: l'aiuto magazziniere (un napoletano disertore dell'esercito italiano), un tunisino (che conosceva bene tutte le galere di Francia, di Tunisia, e d'Algeria e poi, non so come, s'era arruolato nell'esercito italiano di stanza in Tunisia) e, infine, un calabrese (ex brigadiere dei carabinieri): questi ultimi due erano sospettati perché erano in compagnia del primo. Mi fa orrore pensare alle torture che furono loro inflitte per costringerli a confessare il furto delle lenzuola; gli interrogatori a base di ogni sorta di supplizi, avvenivano sempre di notte: di giorno, perché si riposassero, erano costretti a svolgere sempre lavori pesanti; si aggiunga poi quello che ha detto precedentemente Giovanni riguardo ai puniti. Questo durò circa un mese intero, dopo di che furono tradotti alle carceri militari di Port-Lyautey, (uno lo dovettero trasportare con l'autolettiga ! ); qui subirono il processo. Risultato? Soltanto l'aiuto magazziniere (un napoletano disertore dell'esercito italiano) era il ladro delle lenzuola !: naturalmente non furono mai risarciti i danni e le invalidità subite dagli altri due disgraziati. Io stesso, una volta essendo di servizio come caporale di settimana, ricevetti tre scudisciate solo per non aver fatto correre un punito ! La cosa andò avanti così : mi erano stati affidati in custodia alcuni puniti che avevo portato alla cucina per fare dei lavori, quando il tenente-vice comandante la compagnia, mi ordina di portare il punito- Magi - in ufficio (la cicatrice che porto ancora sul labbro superiore è un ricordo lasciatomi da questo legionario, una volta che mi ero intromesso per sedare una rissa sorta tra lui e un'altro legionario). Ora costui non voleva saperne di correre (i puniti devono sempre compiere di corsa ogni loro spostamento ,come ricordava bene Giovanni); naturalmente io cercai, con le buone maniere, di convincerlo a correre, ma ahimè ! tutto fiato sprecato !: purtroppo il tenente, in attesa sulla porta dell'ufficio, ci stava osserva ndo molto attentamente; giunti a sei passi di distanza, secondo il regolamento, mi presentai con le parole prescritte Caporal Pittavino dix huit mois de service, À vos ordres , mon lieutenant ! , l'ufficiale introdusse il punito in ufficio e per risposta mi affibia tre scudisciate; quindi mi ordina di fare 5 giri di corsa attorno al cortile della caserma dicendomi: così impari come si fa a far correre i puniti ! In cuor mio maledissi per l'ennesima volta la Legione. E su questo punto sono sulla stessa linea di Giovanni e sicuramente di molti altri. A Colomb- Bechar, in pieno Sahara algerino, esiste anche la compagnia di disciplina, ma non ne ho avuto contatti diretti; posso dire soltanto che è preferibile essere condannati (magari innocentemente) ai lavori forzati, piuttosto che capitare là dentro in veste di punito.C'è un fatto che credo mio dovere far presente: è credenza di tutti che una volta indossata la divisa del legionario, per chi abbia dei misfatti sulla coscienza, sia impossibile essere arrestato; ebbene niente di più errato ! Specialmente ora con l'istituzione dell'Interpol, infatti, quando la polizia di un Paese chiede l'estradizione di un delinquente, una volta ccertati e documentati l'identità del legionario e il reato commesso, l'estradizione è quasi sempre accordata . Ho detto quasi non a caso perché (fatta la legge trovato l'inganno), se alla Legione facesse comodo tenersi il ricercato, nessuna legge o polizia di questo mondo riuscirebbe a toglierlo. Quando poi uno venisse arrestato e condannato al proprio Paese, una volta scontata la pena, non potrebbe mai recarsi nei territori di competenza della Legione, perché per lui è sempre valido l'arruolamento precedentemente firmato; egli avrebb e l'obbligo di ripresentarsi alla Legione per terminare il suo servizio; in caso contrario sarebbe arrestato e tradottovi con la forza. La cosa è diversa per chi scontasse la condanna nei territori francesi, in quanto verrebbe restituito direttamente alla Legione, non appena scontata la pena . All'ospedale militare di Khenifra , dove ero ricoverato con la malaria (altro ricordo della Legione) v'era appunto un legionario francese. I francesi possono arruolarsi alla Legione , però non come tali; essi si scelgono una nazionalità, salvo poi a chiedere la rattificazione dello stato civile, dopo qualche anno di servizio, ottenuto il quale, essi continueranno a prestare servizio effettivo nella Legione, non più a titolo straniero bensì a titolo francese. Generalmente chi fa questo, lo fa al solo scopo di essere favorito nella popria carriera militare e una volta raggiunto un certo grado , chiede il trasferimento all'esercito regolare. Costui doveva dunque scontare una condanna di sette anni per furto, si attendeva soltanto la sua guarigione per consegnarlo alla polizia, scontata la pena sarebbe stato riconsegnato alla Legione perché terminasse il reingaggio di 5 anni; così per una sciocchezza, invece di due, o tre anni di carcere, ne avrebbe scontati sette, gliene inflissero sette perché era contumace, più dieci di Legione, o d'interno !...Io gli auguro, se è ancora vivo, di essere ora un libero cittadino, e che abbia figli a cui insegnare che la roba degli altri va rispettata. Nella Legione difficilmente vengono rispettate le aspirazioni (legittime) dei legionari. Credo di spiegarmi meglio con qualche esempio. Se vengono richiesti degli uomini per frequentare qualche corso, non sono tenute in nessun conto le maggiori attitudini personali per una qualifica piuttosto che per un l'altra. Io fui inviato d'ufficio per un corso di rocciatore sulle montagne dell'Atlante (Ne conseguii peraltro il mio bravo diploma). Fu poi spedito a Port-Lyautey, per un corso di minatori, qui, a tutto mio vantaggio, successe che da allievo, in capo a due giorni, ero passato istruttore, questo perché (la Legione lo ignorava !) , nell'esercito italiano era già una delle mie specializzazioni. Degno di rilievo mi pare il fatto che gli allievi affidatimi non erano dei legionari, ma bensì dei militari francesi del genio. Anche per il corso caporali ero stato scelto d'ufficio, esso durò la bellezza di 4 mesi, fu questa un 'altra dura esperienza che varrebbe la pena d'essere narrata ma non posso coprire tutto lo spazio che ci è stato gentilmente concesso (per cui sentitamente ringraziamo) a me ed a Giovanni Odin, ma non essendo di carattere generale dirò, solo a titolo di curiosità, che durante il corso ci era stata lasciata la sola divisa spahi, la divisa della cavalleria algerina, (di divise ne avevamo 4 in dotazione): con questa divisa addosso , durante la giornata si facevano diverse lezioni, al mattino teoria, il pomeriggio che era più caldo, lezioni pratiche e tattiche di combattimento, sempre di corsa, in piedi, a terra, in un fosso, dietro un masso,e così via, la maschera antigas (la mia ossessione !) sempre sul viso, ogni tanto l'istruttore ispezionava la maschera antigas per assicurarsi che non fossero state tolte le valvole di sicurezza, se ne avesse trovata una mancante, sarebbe successo il finimondo! Ora col sudore, la sabbia e il fango , si può ben immaginare in quale stato fosse divisa quando la sera si rientrava per il rancio: ebbene, il mattino seguente, alle cinque e mezza, ci sidoveva presentare puntuali all'adunata con la divisa pulita e ben stirata; da notare tra l'altro che la sera si doveva anche studiare, perciò niente libera uscita, dopo il silenzio della sera non il più piccolo rumore doveva essere udito nelle stanze e nessuna luce accesa ! Quanto sto per dire valeva ovviamente per tutti i legionari; al mattino, tra la sveglia e l'adunata c'erano 30 minuti, durante i quali si doveva aggiustare il letto, se in caserma , secondo gli ordini prestabiliti, quindi radersi, prendere il caffè, governare muli e cavalli e metterci in perfetta tenuta. Molte sono le definizioni date ai legionari: fra le altre, in molti luoghi, essi sono chiamati semplicemente come dei mercenari, ma se mercenario è colui che compie un atto, o seve una bandiera, magari illegalmente, per ottenere in cambio del denaro, ebbene questo non si addice certamente al legionario, in quanto la sua paga, almeno quando c'ero io, è molto inferiore alla paga del soldato regolare francese; infatti io percepivo durante il primo anno di servizio, 15 franchi al giorno, il secondo anno di servizio 20 franchi (gli scatti erano annuali, fino al tredicesimo anno di servizio, poi basta, e si arrivava a percepire sui 100 franchi al giorno) . Invece il militare regolare francese, nel territorio metropolitano e non in colonia dove invece io mi trovavo insieme a Giovanni, il secondo anno pecepiva 40 franchi, ne fanno fede i fogli di paga (che ancora conservo gelosamente, custoditi nella cassattiera del mio scrittoio pieno di carte e documenti vari avendo percepito io stesso questa paga i pochi giorni che fui a Parigi a l'École Militaire de la Place Joffre du 7 ° arrondissement de Paris in attesa di essere congedato e finalmente rimpatriato) .C'è, poi il premio d'ingaggio che nel mio caso fu di 1000 franchi, ed era di 3000 franchi per la ferma normale di 5 anni. Sulla Legione si potrebbe dire e scrivere molto di più, ma ripeto, non possiamo riempire lo spazio gentilmente concessoci per esporre il tutto. Giovanni ed io ci siamo limitati a raccontare solo alcuni fatterelli, a prima vista insignificanti, qualche fatterello accadutoci fra il 1944 ed il 1945 e sono purtroppo questi fatterelli, a prima vista insignificanti, e rendere al legionario la vita impossibile ! Una esistenza irta di spine, sempre sospesa fra la vita e la morte, mai un'ora di meditazione, un minuto di riposo; solo l'alcool la nostra unica distrazione dove poter affogare tutta la nostra tristezza, bottiglie di vino e di liquori sparsi per terra nelle nostre stanze (e in mancanza di essi, bottiglie di profumo e acqua di colonia !) mai un minuto di riposo,s empre in guerra, sempre in trincea, sedata una ribellione ecco che ne sboccia un'altra ! (Ove v'è la questione algerina) Dice uno slogan della Legione straniera: "Tutti i militari sanno vincere, il legionario sa soprattutto morire", e purtroppo ciò corrisponde alla verità, infatti quante madri nel mondo hanno pianto e piangono ancora per i loro figli scomparsi? Sono migliaia, e molte di esse forse non sapranno mai, che essi giacciono là , sperduti in qualche parte del mondo, senza che nemmeno una croce indichi al viandante, che lì giace un eroe senza nome e senza patria che diede la sua vita combattendo, senza ideali, senza che nulla gli fosse dato e tutto chiesto per consolidare un impero di conquista di questo mondo, è destinato a sgretolarsi, perchè i popoli che si sono assoggettati hanno, come ogni popolo di questa terra, il diritto di autogovernarsi liberamente. | |
148 | Angelo | Cei | Bologna | Digiuno del 5 e 6 novembre | Ricercatore | È tempo! | |
149 | Antonella | Spolaor Dentamaro | Roma | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | libero professionista | ||
150 | Andy | Mikheev | Almaty | Digiuno del 5 e 6 novembre | Journalist | ||
151 | massimo | ceccacci | roma | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | |||
152 | Gian Piero | Buscaglia | Imperia | Digiuno del 5 e 6 novembre | punto di riferimento del G.RA.F. gruppo radicale Adele Faccio | Amnistia Giustizia Libertà. Grazie a Rita Bernardini x la disponibilità e a Stefano Petrella, tesoriere GRAF, x l'impegno nella raccolta firme e la partecipazione alla Marcia. | |
153 | G. Piero | Buscaglia | IMPERIA | Digiuno del 5 e 6 novembre | GRAF Gruppo Radicale Adele Faccio | Amnistia Giustizia Libertà. Grazie a Rita Bernardini x la disponibilità; a Stefano Petrella, tesoriere GRAF x impegno e partecipazione alla marcia. | |
154 | Gabriele | Paci | Roma | Digiuno del 5 e 6 novembre, Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Giornalista _ Editore | Diritto e Diritti', da nonviolento e nonviolenti, per scelta ancor prima che per indole. Cercando di mettere anche attraverso Amnistia (ed Indulto) un ulteriore, piccolo ma non irrilevante, mattone nella costruzione del necessario 'Cantiere Italia'. Sbocco e proposta in positivo per il nostro Paese. Gabriele Paci 'Cantiere Italia' - Iscritto PRNTT - Giornalista - Editore 'La Voce multimedia' Roma Via Aleardo Aleardi 18 00185 Tel 06.7005932 _ 393.4119220 Mail unipaci@libero.it | |
155 | Luigi | Di Toro | Rionero in Vulture | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Sindaco pro-tempore Comune di Rionero in vulture | ||
156 | stefania | conti | roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | |||
157 | Tore | Marteddu | Nuoro | Digiuno del 5 e 6 novembre | Avvocato | Aderisco fermamente e convintamente | |
158 | Fabio | Barbieri | Genova | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | avvocato | ||
159 | Rosa | a Marca | Firenze | Digiuno del 5 e 6 novembre | pensionata | per aggiungere un tassello a una storia che mi appartiene | |
160 | Alberto | Mangano | Palermo | Digiuno del 5 e 6 novembre | consigliere comunale (Movimento 139) | Aderisco perché considero i diritti umani e civili inalienabili e vanno garantiti e tutelati senza distinzione alcuna. | |
161 | Matteo | Anastasi | Roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Regista | ||
162 | Francesco | Lo Duca | Vibo Valentia | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Docente | Gia' partecipe alle precedenti marce. | |
163 | Claudio | Zuliani | Cordenons (PN) | Digiuno del 5 e 6 novembre | studente | ||
164 | Giovanna | Martelli | Roma | Sarò presente alla Marcia per l'Amnistia del 6 novembre | Deputata (sinistra italiana) |