Signori e Signorie nell’Italia settentrionale
Durante tutti questi avvenimenti, l’unico Stato d’Italia che rimase col sistema feudale, fu quello dei Savoia, perché c’erano poche famiglie aristocratiche, e l’unica davvero potente era appunto quella dei Savoia. Il feudo, con a capo Amedeo VI, volle espandersi, anche perché il Signore, ricevette il titolo di vicario e divenne duca di Savoia e del Piemonte, trasformando il feudo in ducato di Savoia. Grazie a questo titolo la famiglia seppe farsi conoscere in Europa, perché furono conquistate alcune terre della Francia e della Svizzera, in questo modo il ducato si fece strada anche nel campo marittimo perché ci fu uno sbocco sul mare.
AMEDEO VI detto Conte Verde, in veste da combattimento
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I nuovi Signori si sottraggono al controllo delle corporazioni, limitano il potere degli organi elettivi, si dotano di un proprio esercito.
Come?
I membri delle più autorevoli famiglie, che già ricoprivano le maggiori cariche comunali, accentrano su loro stessi il potere e governano in modo assolutistico.
Chi?
Il processo è reso possibile dal declino dell’autorità imperiale, che fino allora aveva condizionato la politica comunale italiana.
Perché?
A partire dalla seconda metà del Duecento.
Quando?
Il passaggio dal Comune alla Signoria
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Il potere del Signore non deriva più dal popolo ma direttamente da un rapporto ereditario; di conseguenza non incontra limiti di sorta e si caratterizza come potere sovrano.
Come?
I Signori si fanno conferire dall’imperatore(spesso acquistandolo) il titolo di duchi, divenendo così “principi di sangue”.
Chi?
Il processo determinato dalla volontà di alcune nobili casate di allargare i propri possedimenti territoriali è in continuità con la nascita della Signoria.
Perché?
Nel corso del XV sec.
Quando?
Il passaggio dalla Signoria al Principato
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Gonzaga (Ricordiamo: Luigi I)
Mantova
Estensi (Ricordiamo: Azzo d’Este, Obizzo)
Ferrara
Da Camino
Treviso
Carraresi
Padova
Visconti (Ricordiamo: Ottone, Gian Galeazzo, Filippo Maria)
Milano
Scaligeri (Ricordiamo: Mastino, Alberto, Mastino II, Cangrande)
Verona
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Questa mappa, rappresenta il ducato di Milano tra il 1378 e il 1402, poco prima che morì Gian Galeazzo Visconti, e quindi prima che avvenne la disgregazione. In questa situazione, Milano divenne il ducato più vasto mai raggiunto prima.
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Genova e Venezia erano due grandi repubbliche marinare rimaste ancora in piedi, perché si trovavano vicino al mare, e potevano svolgere i loro traffici marittimi.
GENOVA
A Genova vi erano molti contrasti tra il popolo, infatti ci furono movimenti popolari e antinobiliari che portarono all’affermazione del doge Simone Boccanegra. Questo aristocratico riuscì quindi a rimanere a capo della repubblica, tenendo da parte, anche se parzialmente, le altre famiglie genovesi.
VENEZIA
A Venezia invece c’era un’altra atmosfera, infatti, si cercava in tutti i modi di ingrandire le espansioni, puntando anche i territori interni della pianura padana, che sarebbero serviti per approvvigionarsi e per la sicurezza delle vie di comunicazione. Volendo raggiungere questi scopi, Venezia fu attaccata per due volte, dapprima dai genovesi, e poi da molte altre famiglie, nonostante ciò seppe reagire e rimase in piedi. Dopo essersi ripresa, Venezia attaccò Genova sotto la guida dell’ammiraglio Vettore Pisani che sconfisse la città, anche se poi dovette cedere dei territori alle sue alleate. Dopo qualche anno, Venezia volle continuare ad espandersi, anche se dopo aver conquistato molte città dell’entroterra, dovette preoccuparsi dei Turchi Ottomani.
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Firenze era un Comune divenuto Signoria grazie a Cosimo de’ Medici, che seppe governare sulla città, pur tenendo in vita la forma repubblicana.Come si può vedere nella mappa, Firenze rimase dapprima un piccolo staterello, riuscendo a resistere a varie invasioni, e addirittura a conquistare dei territori quando Gian Galeazzo Visconti morì. Ciò stava a significare che la Signoria sotto sotto era una grande potenza, anche grazie alla famiglia de’ Medici.
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