LA DIVINA COMMEDIA
struttura Divina Commedia
Dante Alighieri
divisa in tre parti
100 canti
I cantica
INFERNO
II cantica
PURGATORIO
III cantica
PARADISO
INFERNO
L’Inferno è la prima cantica della Divina Commedia. L'Inferno è composto da nove cerchi concentrici, ognuno destinato a una specifica categoria di peccatori. Man mano si scende fino ad arrivare a Lucifero, che ha compiuto il peccato più grave tradendo Dio.
Il primo canto racconta l'inizio del viaggio di Dante nella “selva oscura”.
MINOSSE
Quella di Minosse è una delle storie più affascinanti e misteriose della mitologia.
Minosse è stato un re di Creta che ha governato la sua isola con saggezza e giustizia. Secondo il mito, Minosse era figlio di Zeus ed era quindi considerato un semidio, con poteri e abilità straordinarie. Decise di chiedere l'aiuto di Dedalo, un geniale architetto e inventore, per costruire un labirinto in cui imprigionare il Minotauro.
Minosse di Gustave Dorè
Minosse decise di sacrificare sette giovani e sette fanciulle ateniesi ogni anno, mandati a Creta per essere dati in pasto al mostro. Ma un giorno, Teseo, il figlio del re di Atene, decise di combattere il Minotauro. Con l'aiuto della principessa Arianna, figlia di Minosse, Teseo riuscì a trovare la via d'uscita dal labirinto e a ucciderlo. Una volta per tutte il mostro fu sconfitto.
Dante fa di Minosse una creatura infernale e deforme; è una belva ringhiante che riflette con la sua testa e che urla.
Minosse si trova nel cerchio dei lussuriosi, ossia tutti coloro che preferirono l'amore fisico a quello verso Dio.
Minosse attorciglia intorno al corpo la sua coda di serpente tante volte quanti sono i cerchi in cui l’anima deve scendere e subito ne avanza un’altra per avere il responso.
L’inferno di Dante
La selva oscura
Nel primo canto dell’Inferno, Dante racconta di essersi perso in una foresta, “la selva oscura”, che rappresenta il peccato. Il poeta vi vaga perché non trova più la strada che porta verso Dio.
Racconta di avere paura e di non sapere nemmeno come esserci entrato; mentre cammina, vede tantissime cose orribili, tra cui tre animali, ciascuno simbolo di un peccato: un leone, simbolo della superbia, una lupa, simbolo di avarizia, e infine una lonza, simbolo di lussuria.
Ad un tratto vede un colle molto alto e inizia a salire sperando di trovare la retta via.
La porta degli inferi
Dante, dopo aver provato tanta paura, prende coraggio e decide di seguire Virgilio fino ad arrivare davanti alla porta dell’Inferno, descritto da lui come un luogo terribile, ovvero una città dove si soffre, nel dolore eterno, tra la gente dannata. Sulla porta c’è una scritta che recita:
“Lasciate ogni speranza, voi ch’ entrate”.
Caronte
Virgilio insieme a Dante giunge al fiume paludoso chiamato Acheronte. Qui si trovano tante persone, ovvero le anime di coloro che non si sono mai pentite dei loro peccati. Esse attendono l’arrivo di Caronte, colui che le porterà nell’Inferno vero e proprio.
CARONTE:
viene descritto come un vecchio con la barba e i capelli bianchi
e gli occhi cerchiati di rosso come il fuoco ed è colui che traghetta le anime dannate nell’Inferno.
Cerbero
Cerbero è un cane mastino gigantesco, sanguinario e con tre teste, che emette dalle fauci dei latrati come tuoni.
E’ il guardiano dell’inferno e il suo compito è sorvegliare l’accesso affinchè nessuno dei morti possa uscire.
Inferno: Canto V, XXVI
Il Minotauro
Chi è Dante Alighieri?
-Vero nome= Durante Alighieri.
-Luogo e data di nascita= Firenze, giugno 1265.
-Il giorno più importante= la giornata in cui ha conosciuto Beatrice (la donna angelo).
-I suoi amici= Guido Cavalcanti, Lapo Gianni e Casella.
-Peggior giorno= la giornata in cui ha ricevuto l’annuncio della morte di Beatrice.
-Il cambiamento= 24 anni, battaglia di Campaldino; sposato con Gemma Donati.
-La prova e la scoperta= esiliato da Firenze; 1305, Divina Commedia.
Il Minotauro
Il Minotauro aveva il corpo per metà umano ed era bipede, ma aveva zoccoli, pelliccia bovina, coda e testa di toro.Era di carattere selvaggio e feroce, perché la sua mente era completamente governata dall'istinto animale, avendo la testa di una bestia; in quanto ibrido innaturale, non si nutriva in modo naturale e iniziò pertanto a divorare gli esseri umani. Minosse, per impedirgli di nuocere a qualcuno, lo fece rinchiudere nel labirinto di Cnosso, costruito da Dedalo. Il Minotauro nella Commedia simboleggia la "matta bestialitade" (Inf. XII, 33 "ira bestial") cioè la violenza cieca e svolge la funzione di custode del Cerchio VII, dove sono puniti i violenti.
Il V canto dell’Inferno: Paolo e Francesca
Il V canto dell’Inferno è il canto di Paolo e Francesca, gli amanti dannati.
Dante e Virgilio raggiungono il secondo cerchio, in cui vengono puniti i lussuriosi. C’è la tempesta della passione amorosa, ma nonostante la bufera due anime sembrano non separarsi mai. Sono Paolo e Francesca; grazie a questo incontro, Dante capisce la forza inarrestabile dell’amore.
Dante comprende un sentimento così umano e, commosso e turbato, alla fine del canto sviene.
Paolo e Francesca di William Dyce (dal sito ELLE)
Chi è Ulisse?
Luogo di nascita: Itaca
Il suo più grande desiderio è il desiderio di conoscenza
Il XXVI canto dell’inferno: Ulisse
Quando Dante e Virgilio raggiungono la cavità infernale, scendono all'ottavo cerchio, quello dei fraudolenti (coloro che hanno utilizzato l’inganno).
L'attenzione di Dante è attratta da una fiamma a due punte. Virgilio spiega al poeta che in quella fiamma ci sono Ulisse e Diomede, che sono stati puniti in quel modo perchè hanno escogitato l'inganno del cavallo di Troia.
Ulisse era morto a causa di un naufragio provocato da un enorme
vortice.
Ulisse
DIVINA COMMEDIA
DIVINA COMMEDIA
XXXIII e XXXIV
XXXIII
Nel nono cerchio dell’Inferno sono puniti i traditori della patria; essi sono immersi in un lago ghiacciato da cui emerge appena la testa.
Dante nota uno dei dannati che è intento a mordere la nuca del suo vicino; vedendo questo gesto disumano, non può fare a meno di chiedere il perchè di questo comportamento.
Il conte Ugolino, importante uomo politico, passò da parte ghibellina a parte guelfa. In seguito, i ghibellini ripresero il potere e lui fu imprigionato in una torre insieme a due figli e due nipoti. Tutti furono costretti all’inevitabile
morte per fame.
XXXIV
Dopo un lungo viaggio, Dante e Virgilio incontrano Lucifero che
ha tre teste con le quali tortura tre anime dannate, le peggiori dell’Inferno.
Il poeta, aggrappato alla sua guida, si arrampicherà sul corpo del demone, che era colossale e aveva due ENORMI ali.
dante gerione
Nella Divina Commedia Gerione è un mostro caratterizzato da un corpo costituito da volto di uomo, zampe pelose di leone o di orso, corpo di serpente, coda di scorpione e ali demoniache.
Si trova nell'ottavo cerchio.
Consente a Dante e a Virgilio di superare in volo un precipizio infernale.
GERIONE
Il Purgatorio:
struttura e sintesi della Cantica.Canto I e VI (incontro con Sordello). Incontro con
Beatrice e riti di purificazione. LUCIFERO
Struttura e sintesi della Cantica
Il Purgatorio appare come una montagna altissima, che sorge in mezzo all'oceano, opposta alla città di Gerusalemme. La prima parte del Purgatorio si chiama ”Antipurgatorio”; ospita le anime che sono riuscite a pentirsi dei peccati commessi in vita. La seconda parte è suddivisa in sette cornici, cioè gradoni di pietra, che permettono di salire fino alla cima della montagna; le cornici corrispondono ai sette vizi capitali, che la Chiesa considera i peccati peggiori. In cima si trova il paradiso terrestre, dove Dante, dopo aver compiuto la difficile ascesa, si separa da Virgilio, perchè sarà Beatrice, che simboleggia la grazia divina, a guidarlo verso il Paradiso.
Catone (I canto )
Catone viene scelto da Dante come custode del Purgatorio perché era suicida per la pace e simbolo di libertà, nonostante fosse pagano. Quando Dante e Virgilio arrivarono alla spiaggia del Purgatorio, Catone si spaventò, perché credeva che fossero due anime fuggite dall’Inferno.
Sordello (VI canto)
Sordello era un poeta mantovano, nacque a Goito nel 1200. Si dedicò fin da giovane alla poesia musicata, divenne famoso in tutta Italia come musico, improvvisatore e inventore di trame. Per vari motivi si allontanò da Verona per fuggire in Provenza. Dopo molti anni, tornò in Italia dove il sovrano Carlo d’Angiò gli donò dei possedimenti in Abruzzo. Poco tempo dopo, Sordello morì. Dante scrisse di lui sia nella “Divina Commedia” sia nel trattato ”De vulgari eloquentia”.
Dante e Virgilio incontrano Sordello sulla spiaggia dell'Antipurgatorio. I due si avvicinano a quest’anima che se ne sta in disparte. Virgilio prega Sordello di indicargli il cammino migliore, ma non risponde alla domanda e gli chiede chi siano e da dove vengano. Appena Virgilio risponde Mantova, subito lo abbraccia e si presenta come Sordello, originario della sua stessa terra.
Incontro con Beatrice e riti di purificazione:
Nel XXX canto del Purgatorio Dante, dopo essere stato costretto a lasciare Virgilio alle soglie del Paradiso terrestre per avvicinarsi a Dio e alla fede, incontra Beatrice che, portando Dante a un pianto liberatorio di pentimento per le sue colpe e per i suoi peccati, lo prepara al Paradiso. Beatrice indossa un velo bianco, una veste rossa e un mantello verde.. Il colore del suo abito richiama una simbologia precisa: il bianco del velo simboleggia la fede; il verde del manto la speranza; il rosso della veste la carità.
Poi per purificazione Dante si immergerà prima nelle acque del fiume Letè per dimenticare i suoi peccati e poi nel fiume Eunoè per ricordare il bene da lui compiuto e diventerà degno di salire al Paradiso.
LUCIFERO
Lucifero, l’angelo ribelle di Dio, si trova nel 9° cerchio, dopo il lago del Cocito; possiede una testa e tre facce. Questo mostro tiene nelle sue fauci le anime dei peggiori traditori, infatti Virgilio spiega a Dante che i tre dannati tra le fauci sono Giuda (traditore di Gesù) e Bruto e Cassio (traditori di Giulio Cesare). Subito dopo, Dante si aggrappa alla guida che lo aiuta ad arrampicarsi sul corpo del demone per entrare nella galleria che lo porterà verso il monte del Purgatorio.
PARADISO
Il Paradiso è la terza delle tre cantiche che compongono la Divina Commedia di Dante Alighieri, dopo l'Inferno e il Purgatorio; è diviso in nove cieli concentrici, ognuno associato ad un corpo celeste e con un livello di beatitudine crescente; i cieli sono abitati da anime beate, disposte secondo le loro virtù. Questi nove cieli sono costituiti da Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno, Cielo stellato e Primo mobile. Possiamo trovare un elemento particolare “l’Empireo”, sede della maestà divina. Nel Paradiso è presente la Candida Rosa, un fiore simbolico che rappresenta tutti i beati e gli angeli nella gloria di Dio. Questa cantica rappresenta la piena felicità nella vita eterna.
PROEMIO…
Dante e Beatrice arrivano nel Paradiso. Il poeta dichiara di essere stato nell’Empireo, in cui riceve la luce divina che si diffonde nell’universo; ha visto situazioni difficili da descrivere a voce, a causa della visione di Dio… Dante vede il viso di Beatrice pieno di luce e di bellezza.
Troviamo un nuovo personaggio, Apollo, che viene invocato dal poeta. Dante chiede a Beatrice come può un essere mortale come lui ascendere ai luoghi più alti del cielo. Il viaggio del Paradiso si conclude con la visione di Dio, che fa muovere le stelle e il sole.
PRIMO CANTO
Elogio di San Francesco: in questo primo canto, viene raccontata da San Tommaso a Dante la vita e il percorso di San Francesco; quest’ultimo amò Cristo attraverso la povertà; suo padre non era d’accordo, ma lui decise di cambiare e tanti dei suoi amici lo seguirono. Andò in Egitto dal Sultano per dialogare con lui e poco dopo ritornò in Italia. Trascorse i suoi ultimi momenti di vita sul Monte della Verna, sul quale ricevette le stimmate, cioè i segni dei chiodi di Gesù sulla croce.
PREGHIERA ALLA VERGINE ( canto XXXIII)
Dante Alighieri, insieme a San Bernardo, arriva nell’Empireo, luogo celeste in cui i beati contemplano Dio Qui San Bernardo recita una preghiera alla Madonna per Dante. La Vergine Maria, in questo canto, rappresenta la regina degli angeli per il contributo che ha dato nell’incarnazione del signore e la salvezza del genere umano. In questo canto troviamo un ossimoro cioè “Vergine Madre”, un paradosso “Figlia del tuo figlio” e diverse metafore. FIGLIA DEL TUO FIGLIO è un paradosso, perchè Maria è la figlia, ma anche la madre di Dio.
CENTAURI
I centauri erano creature mitologiche dal busto umano con il corpo di cavallo che vivevano nei boschi della Tessaglia.Simboleggiano l'ira folle ed erano custodi del Cerchio VII, cioè quello dei violenti contro il prossimo. Folo era uno dei centauri più violenti.
Un altro era Nesso, figlio di Issione (re dei Lapiti; fu il primo assassino di un parente, avendo ucciso in un pozzo di fuoco il suocero Deioneo). I centauri hanno aiutato Dante ad attraversare un fiume di sangue.