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LE STRUTTURE PORTANTI

TECNOLOGIE EDILI

CLASSE 1F - A.S. 2018-2019

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GRUPPO1: ARCO

  • FORMA, DESCRIZIONE, ORIGINE
  • PROPRIETA’-CARATTERISTICHE (resistenza), VANTAGGI, SVANTAGGI
  • MATERIALI UTILIZZATI
  • ESEMPI
  • USATE IMMAGINI E DIDASCALIE
  • POSIZIONATEVI SULLA PRIMA DIAPOSITIVA DEL VOSTRO GRUPPO, POI, AGGIUNGETE DIAPOSITIVE CLICCANDO SU “DIAPOSITIVA” E POI SU “AGGIUNGI NUOVA DIAPOSITIVA”
  • NON ANDATE NELLE SEZIONI DEGLI ALTRI GRUPPI. CONTROLLATE DA SINISTRA CHE STATE LAVORANDO NELLA VOSTRA SEZIONE

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ARCO

Etruschi e i Romani furono stati i primi a sfruttare a pieno tutte le caratteristiche.Gli Etruschi furono i primi ad inventarlo ed a portarlo in italia.Le tracce più antiche relative all'uso dell'arco risalgono al Paleolitico Superiore da 120.000 a 20.000 anni fa

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Come è fatto l’ ARCO?

L’ arco è un elemento di forma curva che poggia su due montanti verticali, i PIEDRITTI. E’ costituito da CONCI, pietre con forma trapezoidale, posti in maniera radiale verso un unico centro e uniti tra loro con MALTA. Il cuneo fondamentale che chiude l'arco e mette in atto le spinte di contrasto è quello centrale: la chiave d'arco, o, più comunemente detta, CHIAVE DI VOLTA.

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VOLTA

La Volta :

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vari tipi di Volte con L’ARCO

CUPOLA. VOLTA A BOTTE. VOLTA A CROCIERA

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VANTAGGI E SVANTAGGGI DELL’ARCO?

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GRUPPO 2: IL TRILITE

  • FORMA, DESCRIZIONE, ORIGINE
  • PROPRIETA’-CARATTERISTICHE (resistenza), VANTAGGI, SVANTAGGI
  • MATERIALI UTILIZZATI
  • ESEMPI
  • USATE IMMAGINI E DIDASCALIE
  • POSIZIONATEVI SULLA PRIMA DIAPOSITIVA DEL VOSTRO GRUPPO, POI, AGGIUNGETE DIAPOSITIVE CLICCANDO SU “DIAPOSITIVA” E POI SU “AGGIUNGI NUOVA DIAPOSITIVA”
  • NON ANDATE NELLE SEZIONI DEGLI ALTRI GRUPPI. CONTROLLATE DA SINISTRA CHE STATE LAVORANDO NELLA VOSTRA SEZIONE

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TRILITE: forma, descrizione, origine, materiali utilizzati.

ll termine TRILITE deriva dal greco treis (tre) e lithos (pietra), “composto da tre pietre” ed è un sistema strutturale formato da tre elementi cioè due verticali (piedritti) su cui si appoggia uno orizzontale (architrave).I materiali usati per costruirlo possono essere legno,metallo,o cemento armato (calcestruzzo).Uno dei primi esempi di trilite è il dolmen un monumento funerario megalitico formato da due blocchi di pietra. Il trilite comprende tutte le configurazioni strutturali a tre elementi esenti da componenti orizzontali delle forze e fondate sulla trasmissione verticale delle forze-peso, inoltre resiste a due sollecitazioni:la compressione e la trazione.

TRILITE:FORMA, DESCRIZIONE,ORIGINE,MATERIALI UTILIZZATI

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Proprietà, caratteristiche, vantaggi e svantaggi del trilite

Il trilite può sostenere luci minori rispetto agli archi perchè il materiale con cui è costruito cioè la roccia subisce delle sollecitazioni cioè:flessione e compressione.

Flessione per l’architrave e compressione per i piedritti.Il vantaggio del sistema trilitico ha un vantaggio cioè quello che i pesi spingenti verso il basso non ricadono sui piedritti e quindi non c’è la flessione laterale e si può costruire

facilmente.Però i piedritti subiscono una compressione.Però ci sono degli svantaggi come per esempio che pur essendo facile da costruire si può rompere se il carico influisce sulla trave.

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trilite plazzi

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TRILITE

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trilite palazzi

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proprietà,caratteristiche,vantaggi e svantaggi del trilite

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PREGI

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La capriata: evoluzione storica

La capriata è una struttura architettonica, tradizionalmente realizzata in legno, che vanta antiche origini; pur se nel “De Architettura” di Vitruvio si parla dell’utilizzo della capriata come elemento di copertura, alcuni studiosi ipotizzano che già i greci impiegarono strutture di “forma triangolare”. L’architettura paleocristiana fece molto uso delle capriate, per coprire gli ampi spazi delle prime basiliche cristiane anche se, purtroppo, non ci sono pervenute tracce per potere analizzare la composizione dei singoli elementi e la tecnologia che caratterizzava l’unitarietà della struttura. Le capriata lignea paleocristiana era strutturata in modo tale da non generare spinte laterali sulla muratura e ciò consentiva ai muri laterali di non avere grossi spessori con assenza di contrafforti. Nel periodo romanico le capriate, che coprivano le navate laterali, furono sostituite da volte; solo nella navata centrale era possibile ammirare la spettacolare e ardita struttura. Nonostante le volte iniziarono a sostituire i tetti a capriate, la struttura lignea continuò ad essere utilizzata per coprire ampi spazi e in breve tempo si diffuse in tutta Europa e ad essa si apportarono delle varianti come, ad esempio, nell’Europa settentrionale dove le falde erano più inclinate rispetto alle classiche. Nel Medioevo, alla capacità strutturale degli elementi architettonici che costituivano la capriata, come puntoni, saette, catene e monaci, si aggiunse anche la capacità formale; le capriate infatti erano finemente decorate con colori vivaci, come ci dimostrano alcuni esempi ritrovati a Firenze. Lo studio effettivo della struttura nel suo funzionamento statico e nelle sue varie varianti, iniziò nel Rinascimento quando alcuni trattatisti come Mariano di Jacopo detto il Taccola, Leondardo da Vinci e Serlio ne cominciarono ad analizzare la composizione. Dagli studi effettuati, emerge che la capriata ancora non era conosciuta come “elemento reticolare”, dato che la tipologia classica caratterizzata da monaco, due puntoni, due saette, e catena venne trasformata introducendo più elementi di rinforzo. La famosa capriata “palladiana” è caratterizzata da un monaco, e due saettoni ben ancorati alla catena, costituendo una struttura perfettamente reticolare. Nel periodo rinascimentale e barocco l’uso della capriata fu meno diffuso ma non completamente abbandonato. Nel XVIII e soprattutto nel XIX secolo la capriata fu studiata sul piano teorico, comprendendone il funzionamento statico, così da realizzare strutture ben più complesse come le travature reticolari ad aste e nodi. L'uso della capriata nel XIX e nel Novecento fu rivolto soprattutto all'edilizia industriale, affiancando al tradizionale legno, anche il metallo come capriate in acciaio e infine il cemento armato.

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La capriata: un gioiello architettonico.

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LA CAPRIATA

La capriata può essere di diversi materiali:legno,ferro,perché resistono alla trazione.

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ELEMENTI DELLA CAPRIATA

  • PUNTONI sono le travi inclinate che determinano la pendenza della catena
  • CATENA elemento orizzontale che costituisce la base e sopporta la trazione
  • MONACO elemento verticale che irrigidisce la struttura
  • SAETTONI elementi con inclinazione opposta a quelli dei puntoni
  • CONTROCATENA elemento presente solo in capriate di grandi dimensioni
  • SOTTOCATENA E SOTTOPUNTONE eventuali travi di rinforzo

quando la capriata fa da ossatura a un tetto alla lombarda vengono appoggiate su di essa vengono appoggiate delle travi perpendicolari

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LA CAPRIATA E LE SUE PROPRIETA’

la capriata ha una struttura triangolare ed è una delle strutture più utilizzate in edilizia . E’ resistente alla trazione e alla compressione ed è indeformabile. E’ formata da due travi inclinate chiamate PUNTONI e da una orizzontale chiamata CATENA . l’equilibrio è rafforzato da un travetto verticale chiamato monaco e da due travetti chiamate saettoni.

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ESEMPI DI CAPRIATA

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GLI UTILIZZI DEL TRIANGOLO!

La capriata è utilizzata per costruire:

-La struttura dei tralicci.

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-Uno spiovente: -Due spioventi:

TETTI A UNO E DUE SPIOVENTI!

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-HANGAR:

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Capriata

Mancano vantaggi e svantaggi e proprietà

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ponti

Un ponte è una struttura utilizzata per superare un ostacolo, naturale o artificiale, che si antepone alla continuità di una via di comunicazione. Avremo dei ponti propriamente detti se l'ostacolo è rappresentato da un corso d'acqua, avremo dei viadotti se l'ostacolo è una vallata (discontinuità orografica), avremo dei cavalcavia se l'ostacolo è rappresentato da un'altra STRADA

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CAVALCAVIA

Per prima cosa si creano la massicciate di terra e le strutture di cemento necessarie a costruire le due rampe di salita, poste ai margini e ad una certa distanza della via inferiore. Questa operazione viene fatta con l'uso di macchine movimento terra come bulldozer e ruspe per la prima fase; nella seconda fase si opera tramite casseforme in legno o metallo accoppiate all'uso di betoniere e gru per il riempimento dall'alto, creando così strutture rigide di rinforzo in cemento armato

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Viadotti

Il viadotto è un genere di ponte stradale o ferroviario a più campate[senza fonte] utilizzato per superare un ostacolo naturale o un'altra infrastruttura.

Opera d'ingegneria, non diversa strutturalmente da un ponte, che serve a mantenere un tratto più o meno lungo della sede ferroviaria o stradale a un livello superiore a quello del terreno circostante.

Rete stradale: la v. autostradale in Italia; complesso delle attività relative alla costruzione di tali reti e delle norme che regolano la circolazioni sulle stesse: assessorato al traffico e alla v.