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  • i fatti
  • i protagonisti
  • i luoghi
  • la linea del tempo
  • i fatti

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Il Risorgimento è il periodo storico che va dal 1815 al 1870, cioè da dopo il Congresso di Vienna, fino alla presa di Roma.

Il nome deriva dal verbo “risorgere”, vale a dire rinascere, tornare vivi e forti:

levano fare gli Italiani, dopo essere stati umiliati e suddivisi in tanti staterelli, quasi tutti obbedienti all’Austria, dopo la caduta di Napoleone ed il Congresso di Vienna.

ed è quello che vo=

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L’Italia dopo il Congresso di Vienna.

Si noti, in blu, il Regno di Sardegna:

mente indipendente, è lui che guiderà la lotta per l’unificazione dell’Italia.

1815

è l’unico vera=

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sia perché gli Austriaci governavano in maniera assolutistica, cioè concedendo poche libertà (mentre, quando prima c’era Napoleone, lui ci aveva abituati abbastanza bene);

sia perché volevano essere indipendenti e uniti in un unico Stato, senza dover ubbidire a uno straniero.

Quindi gli Italiani hanno iniziato a ribellarsi:

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Gli Italiani hanno cominciato ad organizzarsi in società segrete, come la Carboneria e la Massoneria, ed hanno preso ad organizzare delle rivolte (che si chiamavano “moti”).

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in Piemonte (che all’epoca apparteneva al Regno di Sardegna), a Milano (che era la capitale del Regno Lombardo-Veneto, quindi sotto l’Austria) e a Napoli e Palermo (che all’epoca appartene= vano entrambe al Regno delle Due Sicilie).

I patrioti, cioè coloro che combattevano contro lo straniero, sono stati sconfitti e imprigionati o uccisi.

I primi moti sono stati nel 1820-1821:

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Tra loro ricordiamo Guglielmo Pepe, a Napoli, e Silvio Pellico, a Milano.

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moti 1820-1821

  • Regno di Sardegna
  • Regno delle Due Sicilie

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anche questa volta non hanno avuto fortuna e i patrioti coinvolti sono finiti imprigionati o uccisi.

Ci sono stati ancora dei moti nel 1830-1831 in altri Stati dell’Italia centro-settentrionale:

Tra di loro ricordiamo Ciro Menotti, di Modena.

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moti 1830-1831

  • Ducati emiliani
  • Stato Pontificio

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egli ha organizzato un’associazione patriottica chiamata la Giovane Italia e per primo si è accorto che per sconfiggere lo straniero era necessario uscire dalla segretezza e coinvol= gere nella lotta il popolo.

Tra le persone che si sono date molto da fare per organizzare la lotta per l’indipendenza dall’Austria ricordiamo Giuseppe Mazzini:

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Giuseppe Mazzini

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Così, nel mentre, magari ci ricavava prestigio, potere e qualche territorio.

Poi è successo che uno Stato ben preciso, l’unico che in Italia era rimasto davvero libero e indipendente dall’Austria, ha deciso di farsi ca= rico lui di organizzare la lotta contro lo straniero.

Era il Regno di Sardegna.

La famiglia a capo del regno erano i Savoia.

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lo stemma sabaudo

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Nella prima (1848-1849) abbiamo vinto inizialmente qualche battaglia, ma alla fine abbiamo perso e non abbiamo ottenuto niente.

Iniziarono allora delle vere e proprie Guerre di Indipendenza.

Tanto che il re del Regno di Sardegna, si chiamava Carlo Alberto, scoraggiato, si fece da parte e cedette il comando del regno al figlio.

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la battaglia di Pastrengo

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Anche l’Emilia-Romagna e la Toscana, poco dopo: queste regioni qui senza combattere, ma con la diplomazia, cioè trovando un accordo.

Nella seconda (1859) andò meglio: battemmo gli Austriaci e conquistammo la Lombardia.

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la battaglia di Palestro

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Cavour aveva capito che da soli non potevamo farcela e ha cercato l’aiuto di una potenza a cui nemmeno a lei l’Austria stava troppo simpatica: vale a dire la Francia.

Devi sapere che quello che era cambiato, nel frattempo, è che era subentrato un Primo Ministro davvero astuto: si chiamava Camillo Benso conte di Cavour.

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Camillo Benso conte di Cavour

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Però poi le cose si fermarono lì, anche perché va bene aiutarci, ma non è che la Francia volesse poi che noi diventassimo troppo forti.

Tagliando corto, la Francia era al nostro fianco nella Seconda Guerra di Indipendenza e il suo contributo è stato decisivo nella nostra vittoria.

Ma continuammo a combattere da soli.

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Lui è partito da Genova, in nave è arrivato fino alla Sicilia, e lì ha cominciato a combattere contro i Borboni per riconquistare i territori del Sud Italia.

C’era questo gran condottiero, Giuseppe Garibaldi, uno che aveva combattuto e riportato vittorie un po’ in tutto il mondo, un vero e proprio trascinatore del popolo.

si chiamavano, appunto, i Mille.

Aveva mille e più persone con sé:

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Garibaldi e i Mille

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A quel punto il re del regno di Sardegna, Vittorio Emanuele II, gli è andato incontro per fermarlo (su consiglio di Cavour).

Ha liberato la Sicilia, ha liberato la Calabria, la Puglia, Napoli e stava venendo ancora più su.

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Vittorio Emanuele II di Savoia

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Erano un po’ troppo democratici, cioè dalla parte del popolo, Garibaldi e i suoi seguaci:

non voleva che la Francia si spaventasse e andasse a combatterli; o, peggio, che liberas= sero da soli tutta l’Italia per poi farsi un regno per i fatti loro.

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Garibaldi quando il re gli si fa incontro abbozza e dice: “Obbedisco”.

Gli affida tutte le terre da lui conquistate e Vittorio Emanuele II si proclama re del Regno d’Italia.

È il 17 marzo del 1861.

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l’incontro di Teano

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Ma il Regno d’Italia non corrisponde ancora all’Italia che conosciamo noi oggi.�

Mancava ad esempio il Veneto, ancora sotto l’Austria.

Per ottenerlo, anche questa volta, siamo ricorsi all’aiuto di una potenza straniera: stavolta era la Prussia, uno stato dell’Europa centro-orientale.

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Nella guerra contro gli austriaci, siamo alla Terza Guerra d’Indipendenza (1866), noi non abbiamo a dir la verità brillato, ma la Prussia ha riportato vittorie importanti e, alla fine, siamo risultati vincitori anche noi.

Così facendo, l’Austria ci ha ceduto il Veneto.

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la battaglia di Custoza

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Mancava ancora Roma e ce la siamo ripresi nel 1870, facendo irruzione nello Stato Pontificio, quello del papa.

Prima non potevamo perché Napoleone III, il re di Francia, lo proteggeva, ma non appena Napoleone ha avuto dei contrattempi in Francia, ne abbiamo approfittato e sconfiggere le truppe del papa è stato fin troppo facile.

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la breccia di Porta Pia

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(Il papa non l’ha presa molto bene, sia chiaro, anche se noi abbiamo cercato di trattarlo rispettosamente e di garantirgli tutti i suoi privilegi.)

Nel 1871 Roma è diventata la capitale del Regno d’Italia.

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Rispetto all’Italia di oggi mancavano ancora il Trentino-Alto Adige e gran parte del Friuli-Vene= zia Giulia, ma queste le prenderemo parecchio più avanti.

Ne parleremo un’altra volta.

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  • i fatti
  • i protagonisti
  • i luoghi
  • la linea del tempo
  • i fatti

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  • i fatti
  • i protagonisti
  • i luoghi
  • la linea del tempo
  • i fatti
  • i protagonisti
  • i luoghi
  • la linea del tempo

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I PROTAGONISTI

Cavour

Mazzini

Vittorio Emanuele II

Garibaldi

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È il capo del governo del Regno di Sardegna.

Contribuisce con un’abile politica all’Unità d’Italia.

I PROTAGONISTI

Cavour

Mazzini

Vittorio Emanuele II

Garibaldi

Cavour

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Patriota impegnato in Italia e all’estero.

Ha fondato la Giovane Italia.

I PROTAGONISTI

Cavour

Mazzini

Vittorio Emanuele II

Garibaldi

Mazzini

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Re del Regno di Sardegna.

Diviene il primo re d’Italia.

I PROTAGONISTI

Cavour

Mazzini

Vittorio Emanuele II

Garibaldi

Vittorio Emanuele II

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Patriota e generale.

Guida la spedizione dei Mille.

I PROTAGONISTI

Cavour

Mazzini

Vittorio Emanuele II

Garibaldi

Garibaldi

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I LUOGHI

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L’Italia dopo il Congresso di Vienna.

Si noti, in blu, il Regno di Sardegna:

mente indipendente, è lui che guiderà la lotta per l’unificazione dell’Italia.

1815

è l’unico vera=

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L’Italia dopo la Seconda Guerra d’Indipendenza.

Il Regno di Sardegna si è annesso la Lombardia, la Toscana, l’Emilia e la Romagna.

1859

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L’Italia dopo la spedi= zione dei Mille.

Garibaldi ha liberato e consegnato a Vittorio Emanuele II i territori del Regno delle Due Sicilie.

1860

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L’Italia dopo la Terza Guerra d’Indipendenza.

Il Regno di Sardegna, che nel frattempo è diventato Regno d’Italia, si è an= nesso anche il Veneto.

1866

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L’Italia dopo la presa di Roma.

L’anno dopo Roma diven= ta la capitale.

1870

Si conclude così il Risorgimento.

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LA LINEA DEL TEMPO

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LA LINEA DEL TEMPO

1815

RISORGIMENTO

1870

1820 1821

1830 1831

MOTI RIVOLUZIONARI

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1815

RISORGIMENTO

1870

1820 1821

1830 1831

1848 1849

PRIMA GUERRA D’INDIPENDENZA

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1815

RISORGIMENTO

1870

1820 1821

1830 1831

1848 1849

SECONDA GUERRA D’INDIPENDENZA

1859

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1815

RISORGIMENTO

1870

1820 1821

1830 1831

1848 1849

SPEDIZIONE DEI MILLE

1859

1860

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1815

RISORGIMENTO

1870

1820 1821

1830 1831

1848 1849

1859

1860

TERZA GUERRA D’INDIPENDENZA

1866

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1815

RISORGIMENTO

1870

1820 1821

1830 1831

1848 1849

1859

1860

PRESA DI ROMA

1866

1870