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Audizione di PeaceLink

Disegno di legge 986 per la conversione in legge del decreto-legge 4/2024

“Disposizioni urgenti in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico”

Senato della Repubblica - Nona commissione - 6.2.2024

Alessandro Marescotti - Presidente PeaceLink

a.marescotti@peacelink.org

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Perché ILVA ha tanti debiti?

La radice della crisi ILVA sta nel suo gigantismo.

  1. Il “punto di equilibrio” (break even point) è posizionato tra i 7 e gli 8 milioni di tonnellate/anno di acciaio (Paolo Bricco Sole 24 Ore 1/11/2014).
  2. Per andare in equilibrio deve aumentare i quantitativi provocando maggiori emissioni e un maggiore impatto sanitario.
  3. E la produzione decarbonizzata? Provoca un taglio del 70% della forza lavoro.
  4. Occorre ottenere commesse e battere la concorrenza in un mondo globalizzato caratterizzato da un eccesso di capacità produttiva di acciaio.

Dopo aver prodotto 8,3 milioni di tonnellate di acciaio nel 2012, l’ILVA è scesa a 5,8 nel 2013, 6,4 nel 2014 e solo 4,9 nel 2015. Risultato? Debiti per 2,9 miliardi di euro accertati dal tribunale fallimentare di Milano (30.1.2015).

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Nel decreto lo stanziamento dei

320 milioni è collegato alla “salvaguardia dell’ambiente”?

  • Nel DL 4/2024, oltre alle “indifferibili e urgenti esigenze di continuità aziendale” si prevede di “assicurare la salvaguardia dell'ambiente e la sicurezza nei luoghi di lavoro” (articolo 2 comma 1) mediante un prestito oneroso “pari a 320 milioni di euro per l'anno 2024” (articolo 2 comma 2).
  • Ma quali azioni e quali controlli vengono previsti perché ciò avvenga?
  • Sulla destra vi è il trend di aumento del benzene dall’inizio del 2016 alla fine del 2023.

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L’ordinanza sindacale del maggio 2023

«L'esposizione al benzene determina un aumentato rischio di leucemie infantili». È uno dei passaggi più significativi della relazione che l’Asl di Taranto ha inviato al sindaco Rinaldo Melucci e che ha spinto il primo cittadino a emettere la nuova ordinanza che impone ad Acciaierie d’Italia e Ilva in amministrazione straordinaria di trovare entro 30 giorni soluzioni per ridurre le emissioni di benzene oppure spegnere gli impianti dell’area a caldo entro i prossimi due mesi. Un documento in cui l’azienda sanitaria ionica ha fornito a Melucci dati e numeri che lo stesso sindaco ha definito «evidenze chiare rispetto al rischio per la popolazione» sui danni generati dal benzene «anche se al di sotto dei limiti di legge».

Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno 24.5.2023

Media mobile 8 ore, a dicembre 2023, in Via Machiavelli benzene rilevato numerose volte sopra la media di 3 µg/m3 (REL usato in California)

Superamenti Reference Exposure Level (REL) in giallo

La situazione ha continuato ad essere preoccupante anche dopo l’ordinanza sindacale.

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L’aumento dell’inquinamento da benzene

La concessione del prestito oneroso rischia di far proseguire il preoccupante trend crescente del benzene cancerogeno: lo Stato può consentire con un prestito la prosecuzione di un’attività che mette in pericolo la salute, in particolare quella dei bambini?

  • La posizione di PeaceLink è: nessun prestito per proseguire questa attività pericolosa per la salute.
  • In subordine e: nessun prestito per il 2025 in caso di 3 sforamenti.

I picchi di benzene nel quartiere Tamburi di Taranto sono collegati a picchi di benzene nella cokeria ILVA.

  • L’azienda deve essere responsabilizzata e la normativa deve essere finalizzata a un risultato verificabile.
  • Non basta a un’astratta dichiarazione di voler “assicurare la salvaguardia dell’ambiente e della sicurezza sui luoghi di lavoro”. Tanto più che la normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro contempla anche la salute dei lavoratori (Dlgs 81/2008 “Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”).

La soglia di 27 mcg/m3 (Acute REL) per il benzene è fissata dalla letteratura scientifica ed è recepita dalla normativa californiana richiamata da Arpa Puglia e Asl di Taranto. E’ la media oraria e serve a misurare i picchi. Questo grafico conteggia i picchi che hanno superato la soglia di 27 mcg/m3 in via Machiavelli nel quartiere Tamburi di Taranto.

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Proposta di integrazione in fase di conversione in legge

PeaceLink chiede all’articolo 2 l’aggiunta del seguente comma 3:

“3. Al fine di ridurre il rischio cancerogeno e di assicurare la salvaguardia dell'ambiente di cui al comma 1 dell’articolo 2, vengono adottati gli opportuni provvedimenti affinché la concentrazione di benzene al di fuori del perimetro dello stabilimento non superi la soglia di 27 microgrammi a metro cubo quale media oraria. In caso di tre superamenti nello stesso anno l’Arpa, di concerto con la Asl, compie gli accertamenti per verificare se tali superamenti siano correlabili a incrementi di emissioni di benzene dovuti alle attività produttive dello stabilimento che ha beneficiato del prestito di cui al comma 2 dell’articolo 2. In tal caso l’Arpa comunica gli accertamenti al Ministero dell’Economia e delle Finanze che provvede all’interruzione dei prestiti eventuali per gli anni successivi e nonché all’ISPRA e al Ministero dell’Ambiente per quanto di loro competenza. I superamenti negli anni successivi non possono essere più di 1 all’anno”.

Comma 3 da aggiungere all’articolo 2

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Un piano B per i lavoratori ILVA

PeaceLink chiede all’articolo 3 l’aggiunta del seguente comma 3:

“3. In considerazione della complessità e della gravità della crisi viene dato mandato al governo di istituire un gruppo di lavoro per definire un progetto operativo di riconversione dell’area dello stabilimento strategico ILVA e di reimpiego delle maestranze in attività per la transizione ecologica utilizzando fondi europei e fondi supplementari destinati allo sviluppo e all’acquisto di nuovi armamenti, a partire dal programma GCAP”.

Con il nuovo Dpp 2023-2025 (Documento programmatico Pluriennale), i fondi per il Gcap-Tempest sono pari a 5 miliardi. Nello specifico il governo ha stanziato 271,2 milioni di euro per il 2023,99 milioni nel 2024 e 101 milioni nel 2025, mentre il fabbisogno totale sino al 2037 è pari a 7,7 miliardi. (Fonte: Start Magazine)

Comma 3 da aggiungere all’articolo 3

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Ringraziamenti e aggiornamenti

Queste slides sono state realizzate da Alessandro Marescotti assieme alla più ampia relazione di analisi del decreto.

Ringraziamenti

Si ringrazia per la collaborazione

  • dott.ssa Lidia Giannotti
  • dott.ssa Fulvia Gravame
  • ing. Carlo Gubitosa
  • dott.ssa Annamaria Moschetti
  • dott. Antonio Poggi (analisi dati e loro elaborazione con Omniscope)

Database inquinamento sul sito di PeaceLink: www.peacelink.it/ariataranto

Aggiornamenti e approfondimenti

I testi e i dati delle slides possono essere soggetti ad aggiornamenti e approfondimenti. Pertanto la loro versione più aggiornata può essere visionata cliccando qui e consultando questa pagina web del sito di PeaceLink

https://www.peacelink.it/ecologia/a/49880.html

Per contatti:

Alessandro Marescotti a.marescotti@peacelink.org

cell. 3471463719