IL MECENATISMO
Il Mecenatismo è il sostegno ad attività artistiche culturali e, più nello specifico, l’aiuto nei confronti degli stessi artisti coinvolti in tali attività. Chi sostiene queste attività è detto mecenate.
Il mecenatismo nel passato
In passato il Mecenatismo era solito manifestarsi in forma di sostegno economico e materiale da parte di sovrani, signori, aristocratici e possidenti nei confronti di artisti (letterati, pittori, scultori, musicisti)
i quali, a fronte della relativa libertà di produrre le proprie opere, tra l'altro usavano contraccambiare tale sostegno svolgendo incarichi di tipo cancelleresco, oppure ponendo la propria arte al servizio del potere rappresentato dai loro benefattori, dando così prestigio alle loro corti.
Nel corso del XV secolo le città italiane si ingrandirono, si arricchirono di monumenti e opere di qualità altissima. Queste opere erano finanziate da famiglie nobili come i Gonzaga a Mantova, gli Este a Ferrara, i Montefeltro a Urbino.
Piero Della Francesca riuscì a esprimere il volume e la profondità prospettica delle figure.il volume delle figure e la profondità prospettica solo attraverso il linearismorr, giungendo anche a forme "brutte" o deformi per sottolineare i valori espressivi
I Gonzaga a Mantova, gli Este a Ferrara, i Montefeltro ad Urbino fecero diventare i luoghi in cui risiedevano potent centri politici e culturali.
Essi ospitarono artisti in cerca di nuove linee di ricerca e filoni espressivi, che caratterizzano la cultura e il gusto della seconda metà del secolo e di quello successivo.
Uno dei mecenati più famosi fu Lorenzo il magnifico che prendendo al suo servizio e sotto la sua protezione i migliori artisti, letterati e scienziati del momento, soprattutto fiorentini, trasformò Firenze nel più importante centro culturali del tempo. Il suo esempio fu subito seguito dagli esponenti delle altre signorie italiane.
Gli artisti venivano accolti nelle corti, protetti e legati al loro signore non solo attraverso rapportati stima e di amicizia, ma anche attraverso generosi pagamenti. Essi erano stimolati a dare sempre il meglio di sè e proporre soluzioni nuove e migliori.
(ANTONELLO DA MESSINA aveva dipinto questo quadro)
Il Rinascimento si sviluppò anche grazie alle arti.�Francesco del Cossa, pittore che gravitò nell'ambito della corte ferrarese, risentì della lezione di Piero della Francesca e di Cosmè Tura. Con quest'ultimo realizzò gli affreschi del Salone dei Mesi di Palazzo, prototipo dei cicli narrativi a soggetto profano ed emblema delle concezioni astrologiche del sec. XV.
Ritratto di FRANCESCO DEL COSSA
L'opera degli affreschi mostra un’ elegante fantasia decorativa e una magistrale capacità di composizione delle figure che pongono l'artista tra i maggiori esponenti della pittura ferrarese.
Ferrara, città governata dalla signoria degli Estensi, vide fiorire nella seconda metà del Quattrocento una scuola di pittura che ebbe in Cosmè Tura, Francesco del Cossa ed Ercole de' Roberti i suoi principali esponenti.�Cosmè Tura è considerato caposcuola della pittura ferrarese. Venuto in contatto con Pisanello, Gentile da Fabriano, Roger van der Weyden e soprattutto con �Piero della Francesca e Mantegna , egli riuscì a esprimere il volume delle figure e la profondità prospettica solo attraverso il linearismo, giungendo anche a forme "brutte" o deformi per sottolineare i valori espressivi (Madonna col Bambino dormiente, Venezia, Galleria dell'Accademia
Osservazioni del gruppo:
Il mecenatismo fu un periodo di cultura ed opere artistiche e gli artisti erano sostenuti economicamente dalle famiglie nobili.