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Laboratorio di scrittura �e comunicazione

Corso di Laurea in Economia, mercati e istituzioni

A.A. 2023/2024

Antonio Laurino

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www.unibo.it/sitoweb/antonio.laurino2

antonio.laurino2@unibo.it

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Il laboratorio

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Potenziare le competenze nella produzione di elaborati scritti d’esame.

  • Come si giunge alla produzione di un testo: il processo di scrittura e le tecniche di composizione
  • L'organizzazione testuale: struttura e paragrafazione
  • Aspetti paratestuali: titoli, abstract, grafici e tabelle
  • Elementi di scrittura accademica: citazioni, note, bibliografia e sitografia
  • La buona scrittura in ambito economico: scelte lessicali e sintattiche

Obiettivi e contenuti

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L’elaborato d’esame

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È un breve testo espositivo documentato, su un tema o un caso di studio, che approfondisce alcuni aspetti di una materia d’esame.

      • Breve perché di solito oscilla tra le 5 e le 15 pagine di 1800/2000 caratteri ciascuna, spazi inclusi.

      • Espositivo perché si propone di esporre (e trasmettere) le conoscenze di cui siete in possesso, ricorrendo a spiegazioni ed esemplificazioni.

      • Documentato perché fa riferimento a fonti e testi altrui, a volte riportandone interi passaggi.

Di cosa si tratta

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  • Stile oggettivo, senza impressioni, pareri o giudizi personali.
  • Sintassi breve e controllata.
  • Lessico preciso e, quando necessario, specialistico.
  • Registro medio-alto.
  • Uso della prima persona plurale o della forma impersonale.
  • Impiego del presente indicativo.

Le caratteristiche linguistiche

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  • L’esposizione delle informazioni deve seguire un ordine logico, di norma dal generale al particolare.
  • Il testo deve essere organizzato in paragrafi e sottoparagrafi, titolati e numerati.
  • Può essere utile o necessario ricorrere a immagini, tabelle, grafici, schemi e altri elementi esplicativi.

Le caratteristiche testuali

e paratestuali

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Le caratteristiche strutturali

Una struttura modello potrebbe essere la seguente:

  • Introduzione
  • Inquadramento del tema
  • Presentazione degli strumenti teorici
  • Osservazione di casi o dati concreti
  • Conclusione

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  • Titolo
  • Abstract
  • Parole chiave
  • Introduzione
  • Corpo
  • Conclusione
  • Bibliografia

Le parti del testo

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L’articolazione del testo

Introduzione

1. Titolo del paragrafo

1.1 Titolo del sottoparagrafo

2. Titolo del paragrafo

2.1 Titolo del sottoparagrafo

2.2 Titolo del sottoparagrafo

3. Titolo del paragrafo

3.1 Titolo del sottoparagrafo

3.1.1 Titolo dell’ulteriore sottoparagrafo

3.1.2 Titolo dell’ulteriore sottoparagrafo

Conclusione

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A proposito del titolo

Deve essere sintetico. Può essere più o meno brillante, ma è bene che sia composto da una parte informativa (A) e da una parte commentativa (B).

Qualche esempio tratto dalla raccolta di saggi Fuori l’italiano dall’università? Inglese, internazionalizzazione, politica linguistica (Laterza, Roma-Bari, 2012).

  • Sull’inglese all’università (A)
  • Un proclama accattivante e le sue molte insidie (B)
  • Perché l’anglificazione dei programmi universitari (A) è inefficace e iniqua (B)

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A proposito dell’abstract

Deve illustrare brevemente i contenuti dell’elaborato, in modo da presentare sinteticamente il lavoro al lettore.

Più nel dettaglio, deve

  • descrivere il tema e gli obiettivi da dimostrare
  • esporre la metodologia utilizzata e le fasi del lavoro 
  • elencare i capitoli/paragrafi di cui è costituito il testo

Va scritto dopo aver concluso la stesura del testo.

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A proposito di tabelle e grafici

Sono molto utili per rendere conto dell’evidenza empirica di un fenomeno.

Devono sempre essere corredati da un’intestazione e riportare la fonte da cui sono stati ricavati

Devono inoltre, almeno in parte, essere commentati all’interno del testo

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Le citazioni

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  • Dirette: quando la fonte dell’informazione è riportata utilizzando le stesse parole del testo.

  • Indirette: quando la fonte dell’informazione è riportata parafrasando o sintetizzando le parole del testo.

Come possono essere

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  • Autorevoli: dovete citare fonti attendibili, affinché lo sia anche il vostro testo. Vengono considerate fonti attendibili (anche se non infallibili) le riviste scientifiche e universitarie, i libri pubblicati dagli editori maggiori, i principali organi di stampa, i siti di esperti e istituzioni.

Come devono essere

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  • Utili: la citazione deve dire qualcosa di non banale o confermare in modo autorevole quel che avete detto.

Es. Le comunicazioni di massa costituiscono, come dice McLuhan, «uno dei fenomeni centrali del nostro tempo». NO

  • Fedeli: bisogna trascrivere le parole così come sono. Si possono eliminare parti del testo, ma va segnalato. Questa eliminazione si definisce ellissi e si indica così: […]

Come devono essere

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«L'arricchimento metodologico dell'analisi narrativa e la possibilità di applicare la stessa ad altri campi che non fossero quelli del folklore o della mitologia hanno provocato come conseguenza l'apparizione di problemi notevoli [...]. Anzitutto si era costretti ad ammettere che le strutture narrative potevano incontrarsi anche al di fuori delle manifestazioni del senso proprie delle lingue naturali: potevano incontrarsi, cioè, anche nel linguaggio cinematografico e onirico, nella pittura figurativa ecc. Il che comportava il riconoscimento e la necessità di una distinzione fondamentale tra due livelli di rappresentazione e di analisi: un livello apparente della narrazione [...] e un livello immanente, costitutivo di una sorta di tronco strutturale, ove la narratività si trova situata e organizzata anteriormente alla propria manifestazione».

Un esempio di citazione con ellissi

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Quando la citazione non supera le tre righe si può inserire nel testo tra virgolette doppie (alte o basse).

Nel 1978, introducendo la raccolta di saggi di Jakobson Six leçons sur le son et le sens, Claude Lévi-Strauss esprime al linguista tutta la sua gratitudine di discepolo. Senza la rivelazione della linguistica strutturale che Jakobson gli ha offerto, il suo lavoro di antropologo avrebbe rischiato l'impressionismo; grazie al metodo linguistico ha «potuto cristallizzare in un corpus di idee coerenti delle fantasticherie ispirate dalla contemplazione di fiori selvaggi, in un posto imprecisato verso la frontiera lussemburghese ai primi di maggio del 1940».

Come vanno indicate

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Quando la citazione è più lunga va inserita con un corpo minore e rientrata rispetto al resto del testo. In questo caso non sono necessarie le virgolette, ma va separata da una riga bianca sopra e sotto di essa.

Qualche anno dopo, in un saggio sulle bambole nella cultura russa, Lotman riprende questa idea della funzionalità dei testi, articolandola su due livelli: un livello concreto e un livello simbolico.

Ogni oggetto che abbia un ruolo importante in un sistema culturale ha di solito due funzioni: quella diretta che consiste nell'assolvere un certo numero di concrete necessità sociali e quella "metaforica" quando i segni si trasferiscono alla vasta area dei fatti sociali dei quali esso diventa modello.

C’è, insomma, un duplice funzionamento del testo: a livello empirico e a livello culturale.

Come vanno indicate

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I riferimenti bibliografici si inseriscono direttamente nel testo fra parentesi, indicando il cognome dell’autore e l’anno di pubblicazione dell’opera. L’indicazione della pagina o delle pagine può avvenire in due modi diversi:

  • Il concetto di inferenza è molto importante per la semiotica contemporanea (Eco 1975)
  • Secondo Eco (1975), il concetto di inferenza è al centro della semiotica.
  • «La semiotica ha a che fare con qualsiasi cosa possa essere assunta come segno» (Eco 1975, p. 17)
  • «La semiotica ha a che fare con qualsiasi cosa possa essere assunta come segno» (Eco 1975: 17)

Il sistema autore-data

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La bibliografia

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  • Cognome virgola nome (puntato) dell’autore
  • Anno di pubblicazione
  • Titolo dell’opera in corsivo
  • Casa editrice
  • Luogo di pubblicazione

Serianni, L., 2006, Grammatica italiana, UTET, Torino.

I dati di una pubblicazione modello

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Volumi che raccolgono saggi di diversi autori

Saggi contenuti in un volume collettivo

Testa, A., 2012, Inglese all’università: tra sogno e nightmare, in Maraschio, N.; De Martino, D. (a cura di), Fuori l’italiano dall’università? Inglese, internazionalizzazione, politica linguistica, Laterza, Roma-Bari, pp. 284-293.

Maraschio, N.; De Martino, D. (a cura di), 2012, Fuori l’italiano dall’università? Inglese, internazionalizzazione, politica linguistica, Laterza, Roma-Bari.

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Saggi pubblicati in una rivista

Eisenstein, E. L., 1979, The printing press as an agent of change, Cambridge University Press, Cambridge-New York (trad. it. La rivoluzione inavvertita. La stampa come fattore di mutamento, Il Mulino, Bologna, 1985).

Saggi tradotti

Raso, T., 2009, Origine e strategia dell’informazione in alcune testualità burocratiche, in “Studi linguistici italiani”, n. 25, pp. 234-266.

Saggi, articoli o post pubblicati online

Dusi, E., 2013, Margherita, donna controcorrente per ‘sopravvivere alla noia’, “Repubblica” (http://www.repubblica.it/margherita_hack, data di ultima consultazione 30 giugno 2013).

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Deve riportare, per esteso e in ordine alfabetico, tutte le fonti che avete citato in modo diretto o indiretto.

Dusi, E., 2013, Margherita, donna controcorrente per ‘sopravvivere alla noia’, “Repubblica” (http://www.repubblica.it/margherita_hack, data di ultima consultazione 30 giugno 2013).

Eisenstein, E. L., 1979, The printing press as an agent of change, Cambridge-New York, Cambridge University Press (trad. it. La rivoluzione inavvertita. La stampa come fattore di mutamento, Il Mulino, Bologna, 1985).

Maraschio, N.; De Martino, D. (a cura di), 2012, Fuori l’italiano dall’università? Inglese, internazionalizzazione, politica linguistica, Laterza, Roma-Bari.

Raso, T., 2009, Origine e strategia dell’informazione in alcune testualità burocratiche, in “Studi linguistici italiani”, n. 25, pp. 234-266.

Serianni, L., 2006, Grammatica italiana, UTET, Torino.

Testa, A., 2012, Inglese all’università: tra sogno e nightmare, in Fuori l’italiano dall’università? Inglese, internazionalizzazione, politica linguistica, Maraschio, N.; De Martino, D. (a cura di), Laterza, Roma-Bari, pp. 284-293.

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Alcuni esempi di elaborati d’esame

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Indicazioni di metodo

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  1. Ideazione: individuazione dell’argomento, da concordare con il docente.

  • Documentazione: raccolta delle fonti, partendo dalla bibliografia d’esame e dalle eventuali indicazioni aggiuntive del docente, e consultando sia testi cartacei sia materiali disponibili online.

  • Progettazione: definizione dell’indice (provvisorio).

  • Stesura del testo suddiviso in paragrafi e sottoparagrafi numerati e titolati.

  • Revisione del testo, meglio se a distanza di tempo dalla stesura finale.

Le fasi del processo di scrittura

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  • Partendo dall’assunto che la revisione è una fase cruciale: scrivere vuol dire soprattutto riscrivere, cioè rileggere e riorientare il proprio testo

  • Mettendo una certa distanza tra sé e il proprio testo

  • Revisionando il proprio testo per livelli

Come migliorare i propri testi

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  • Morfologico: l’ortografia

  • Lessicale: la scelta delle parole

  • Sintattico: la lunghezza delle frasi, la correttezza dei nessi, ecc.

  • Testuale: la divisione in paragrafi, le note, i titoli, ecc.

I diversi livelli di revisione

e ciò che riguardano

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…controllate di non aver commesso errori di battitura e di aver rispettato le norme ortografiche.

Nell’ambito della revisione morfologica…

…controllate di aver scelto le parole giuste per indicare o esprimere con sufficiente precisione e chiarezza ciò che volevate dire; parole che appartengano al registro adeguato.

Nell’ambito della revisione lessicale…

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…controllate di non aver scritto periodi troppo lunghi, cioè che superano, di molto, le 20 parole.

Nell’ambito della revisione sintattica…

Cercate di non andare mai oltre la subordinazione di secondo grado. Limitate gli incisi. Accertatevi che i nessi logici siano corretti e chiari.

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Non siete Proust. Non fate periodi lunghi. Se vi vengono, fateli ma poi spezzateli. Non abbiate paura a ripetere due volte il soggetto, lasciate perdere troppi pronomi e subordinate. Non scrivete:

Il pianista Wittgenstein, che era fratello del noto filosofo che scrisse il Tractatus Logico-Philosophicus che molti oggi ritengono il capolavoro della filosofia contemporanea, ebbe la ventura di aver scritto per lui da Ravel il concerto per la mano sinistra, dappoiché aveva perduto la destra in guerra.

Scrivete caso mai:

Il pianista Wittgenstein era fratello del noto filosofo Ludwig. Siccome era mutilato della mano destra, Ravel scrisse per lui il concerto per la mano sinistra.

Eco, U., 1977, Come si fa una tesi di laurea, Bompiani, Milano, pp. 161-162

RICORDATE CHE…

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…curate l’organizzazione delle informazioni.

Fate innanzitutto in modo che ci sia corrispondenza tra paragrafo, unità concettuale di senso conchiuso, e capoverso, unità fisica del testo compresa tra due “a capo”.

Nell’ambito della revisione testuale…

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Avete un dubbio di tipo

morfologico, lessicale o sintattico?

Toglietevelo!

https://www.treccani.it

https://www.dipionline.it

https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/consulenza-linguistica/6945

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Siete preda di un dubbio che non avete il tempo o il modo di sciogliere?

Omettete il termine, l’espressione o cambiate l’intera frase.

La regola aurea

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Strumenti utili per la redazione, la revisione

e la traduzione di testi in inglese

https://dictionary.cambridge.org

https://www.wordreference.com/enit

https://context.reverso.net/traduzione

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Un ulteriore suggerimento

https://youtu.be/rY1p5QxA8Xc

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Principi di buona scrittura

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Innanzitutto, facendo in modo che sia corretto dal punto di vista della norma linguistica.

MA LA CORRETTEZZA NON BASTA

Un buon testo è adeguato rispetto ai tre elementi fondamentali di cui bisogna sempre tenere conto quando si scrive…

Come si scrive un buon testo?

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1) Il destinatario -> A chi sto scrivendo?

Età, posizione sociale, (pre)conoscenze…

2) Il contesto -> Dove sto scrivendo?

Strumento fisico e ambiente comunicativo

3) L’obiettivo -> Perché sto scrivendo?

Domandare, richiedere, offrire, ordinare, convincere…

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Solo individuando con accuratezza destinatario, contesto e obiettivo potremo (provare a) fare le scelte più opportune affinché il nostro testo risulti adeguato.

Scelte sia sul piano dell’espressione (lessico, sintassi, testualità) sia sul piano del contenuto (ampiezza, profondità, ordine).

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Salve professor Bianchi,�

a scriverle è Paolo Rossi, studente che ha frequentato il suo corso di Didattica dell’italiano tenutosi quest’anno. Era mia intenzione sostenere la relativa prova lo scorso mercoledì (ovvero il 26/01) e, a tale scopo, oltre ad iscrivermi alla lista d'esame in settima posizione, avevo già provveduto a redigere la tesina richiesta (tesina che lei aveva già letto e visionato). Purtroppo però, proprio la mattina del 26 mi sono svegliato con 39 di febbre. Le scrivo dunque questa e-mail per domandarle: al fine di non "perdere" irrimediabilmente questa sessione d'esame e rinviare così ad oltranza la prova che avevo già accuratamente preparato, lei non è che potrebbe tenere con me il "colloquio finale" mancante durante il suo orario di ricevimento (ad esempio questo giovedì 3 febbraio)? So che quanto le chiedo può sembrare "pretenzioso" ma questa influenza mi ha rotto proprio le uova nel paniere.�Restando in attesa di una sua risposta positiva, le porgo cordiali saluti.��Rossi Paolo

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Gentile prof. Bianchi,�

mi chiamo Paolo Rossi e ho frequentato il corso di Didattica dell’italiano che lei ha tenuto quest'anno. Era mia intenzione sostenere l’esame lo scorso mercoledì 26, ma a causa di un’influenza non sono riuscito a venire all’appello. Pertanto vorrei sostenere il colloquio durante il suo orario di ricevimento. Crede che sia possibile? �Ringraziandola per l’attenzione, resto in attesa di una sua risposta e le porgo i più cordiali saluti.��Paolo Rossi

RISCRITTURA

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Correttezza e adeguatezza sono

requisiti imprescindibili

per aspirare a scrivere

testi efficaci

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Un testo è efficace quando si fa leggere, si fa capire e, sulla carta, è in grado di raggiungere il proprio obiettivo comunicativo.

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Esiste una scrittura efficace?

Esistono dei principi di buona scrittura che possono rendere i nostri testi (più) efficaci.

Ossia delle regole da seguire per far sì che i testi siano più leggibili, più comprensibili e abbiano maggiori possibilità di raggiungere l’obiettivo che perseguono.

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Le espressioni solidali

Sono parole che ricorrono più spesso di altre in concomitanza.

 

Quelle particolarmente diffuse nell’uso sono dette collocazioni.

Es. Occasione imperdibile, tragedia annunciata, silenzio assordante, stretto riserbo, valore aggiunto, caldamente consigliato, ecc.

 

Sono mattoni prefabbricati. Limitatene l’uso se non volete rischiare che il vostro testo suoni “già sentito”.

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L’ordine dei costituenti

L’ordine tradizionale dei costituenti della frase (SVO) può essere modificato per dare enfasi ad alcuni elementi e per chiarire o ribadire l’argomento di cui si sta parlando.

Mario (1) segue (2) il corso (3)

Il corso (3), lo (0) segue (2) Mario (1)

Il complemento si sposta alla sinistra del verbo

Lo (0) segue (2) Mario (1), il corso (3)

Il complemento viene “isolato” alla destra della frase

È bene evitare l’ordine non tradizionale (marcato) dei costituenti della frase.

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La legge della vicinanza

È bene che gli elementi concettualmente e funzionalmente vicini lo siano anche fisicamente.

Tenete insieme soggetto, verbo e complemento oggetto.

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La legge della vicinanza

È bene che gli elementi concettualmente e funzionalmente vicini lo siano anche fisicamente.

Tenete insieme soggetto, verbo e complemento oggetto.

È andato a comprare di corsa il pane.

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La legge della vicinanza

È bene che gli elementi concettualmente e funzionalmente vicini lo siano anche fisicamente.

Tenete insieme soggetto, verbo e complemento oggetto.

È andato a comprare di corsa il pane.

È andato a comprare il pane di corsa.

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La legge della vicinanza

È bene che gli elementi concettualmente e funzionalmente vicini lo siano anche fisicamente.

Tenete insieme soggetto, verbo e complemento oggetto.

È andato a comprare di corsa il pane.

È andato a comprare il pane di corsa.

La ragazza aveva con grande dispiacere interrotto gli studi.

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La legge della vicinanza

È bene che gli elementi concettualmente e funzionalmente vicini lo siano anche fisicamente.

Tenete insieme soggetto, verbo e complemento oggetto.

È andato a comprare di corsa il pane.

È andato a comprare il pane di corsa.

La ragazza aveva con grande dispiacere interrotto gli studi.

La ragazza aveva interrotto gli studi con grande dispiacere.

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Altri consigli in ordine sparso

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È bene che il complemento di specificazione resti accanto al nome che deve specificare.

Altri consigli in ordine sparso

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È bene che il complemento di specificazione resti accanto al nome che deve specificare.

Una lettera agli studenti del Preside.

Altri consigli in ordine sparso

60 of 121

È bene che il complemento di specificazione resti accanto al nome che deve specificare.

Una lettera agli studenti del Preside.

Una lettera del Preside agli studenti.

Altri consigli in ordine sparso

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È bene che il complemento di specificazione resti accanto al nome che deve specificare.

Una lettera agli studenti del Preside.

Una lettera del Preside agli studenti.

Separate i complementi l’uno dall’altro.

Altri consigli in ordine sparso

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È bene che il complemento di specificazione resti accanto al nome che deve specificare.

Una lettera agli studenti del Preside.

Una lettera del Preside agli studenti.

Separate i complementi l’uno dall’altro.

Entrò nel teatro con sulle spalle una mantella.

Altri consigli in ordine sparso

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È bene che il complemento di specificazione resti accanto al nome che deve specificare.

Una lettera agli studenti del Preside.

Una lettera del Preside agli studenti.

Separate i complementi l’uno dall’altro.

Entrò nel teatro con sulle spalle una mantella.

Entrò nel teatro con una mantella sulle spalle.

Altri consigli in ordine sparso

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Preferite la forma attiva a quella passiva.

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Preferite la forma attiva a quella passiva.

La semiotica è considerata importante da tutte le agenzie di comunicazione.

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Preferite la forma attiva a quella passiva.

La semiotica è considerata importante da tutte le agenzie di comunicazione.

Tutte le agenzie di comunicazione considerano importante la semiotica.

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Preferite la forma attiva a quella passiva.

La semiotica è considerata importante da tutte le agenzie di comunicazione.

Tutte le agenzie di comunicazione considerano importante la semiotica.

Evitate le asimmetrie.

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Preferite la forma attiva a quella passiva.

La semiotica è considerata importante da tutte le agenzie di comunicazione.

Tutte le agenzie di comunicazione considerano importante la semiotica.

Evitate le asimmetrie.

Volevo fuggire per l’imbarazzo e perché ero teso.

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Preferite la forma attiva a quella passiva.

La semiotica è considerata importante da tutte le agenzie di comunicazione.

Tutte le agenzie di comunicazione considerano importante la semiotica.

Evitate le asimmetrie.

Volevo fuggire per l’imbarazzo e perché ero teso.

Volevo fuggire per l’imbarazzo e la tensione.

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Preferite la forma attiva a quella passiva.

La semiotica è considerata importante da tutte le agenzie di comunicazione.

Tutte le agenzie di comunicazione considerano importante la semiotica.

Evitate le asimmetrie.

Volevo fuggire per l’imbarazzo e perché ero teso.

Volevo fuggire per l’imbarazzo e la tensione.

Una ragione è che…, nella seconda ragione c’è anche l’idea che…

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Preferite la forma attiva a quella passiva.

La semiotica è considerata importante da tutte le agenzie di comunicazione.

Tutte le agenzie di comunicazione considerano importante la semiotica.

Evitate le asimmetrie.

Volevo fuggire per l’imbarazzo e perché ero teso.

Volevo fuggire per l’imbarazzo e la tensione.

Una ragione è che…, nella seconda ragione c’è anche l’idea che…

La prima ragione è che…, la seconda ragione è che…

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Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.

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Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.

Avendo sentito abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.

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Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.

Avendo sentito abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.

Quando sentì abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.

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Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.

Avendo sentito abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.

Quando sentì abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.

Preferite la subordinazione alla coordinazione. Ma non esagerate!

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Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.

Avendo sentito abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.

Quando sentì abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.

Preferite la subordinazione alla coordinazione. Ma non esagerate!

Fa caldo, vado in piscina.

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Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.

Avendo sentito abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.

Quando sentì abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.

Preferite la subordinazione alla coordinazione. Ma non esagerate!

Fa caldo, vado in piscina.

Poiché fa caldo, vado in piscina.

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Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.

Avendo sentito abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.

Quando sentì abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.

Preferite la subordinazione alla coordinazione. Ma non esagerate!

Fa caldo, vado in piscina.

Poiché fa caldo, vado in piscina.

Preferite i verbi alle nominalizzazioni.

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Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.

Avendo sentito abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.

Quando sentì abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.

Preferite la subordinazione alla coordinazione. Ma non esagerate!

Fa caldo, vado in piscina.

Poiché fa caldo, vado in piscina.

Preferite i verbi alle nominalizzazioni.

Lo sviluppo tecnologico ha consentito una riduzione dei costi operativi.

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Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.

Avendo sentito abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.

Quando sentì abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.

Preferite la subordinazione alla coordinazione. Ma non esagerate!

Fa caldo, vado in piscina.

Poiché fa caldo, vado in piscina.

Preferite i verbi alle nominalizzazioni.

Lo sviluppo tecnologico ha consentito una riduzione dei costi operativi.

Lo sviluppo tecnologico ha consentito di ridurre i costi operativi.

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Evitate gli incisi e le sospensioni troppo lunghe.

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Evitate gli incisi e le sospensioni troppo lunghe.

La scienza, che tutti considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita, è un campo di grande interesse.

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Evitate gli incisi e le sospensioni troppo lunghe.

La scienza, che tutti considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita, è un campo di grande interesse.

La scienza è un campo di grande interesse, e tutti la considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita.

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Evitate gli incisi e le sospensioni troppo lunghe.

La scienza, che tutti considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita, è un campo di grande interesse.

La scienza è un campo di grande interesse, e tutti la considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita.

Evitate le doppie negazioni.

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Evitate gli incisi e le sospensioni troppo lunghe.

La scienza, che tutti considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita, è un campo di grande interesse.

La scienza è un campo di grande interesse, e tutti la considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita.

Evitate le doppie negazioni.

Non è detto che l'investimento in ricerca scientifica non aumenti in Italia.

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Evitate gli incisi e le sospensioni troppo lunghe.

La scienza, che tutti considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita, è un campo di grande interesse.

La scienza è un campo di grande interesse, e tutti la considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita.

Evitate le doppie negazioni.

Non è detto che l'investimento in ricerca scientifica non aumenti in Italia.

È probabile che l'investimento in ricerca scientifica aumenti in Italia.

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Evitate l’abuso degli avverbi in -mente.

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Evitate l’abuso degli avverbi in -mente.

Gli errori da evitare sono sostanzialmente tre: scegliere arbitrariamente un registro lessicale; successivamente cambiarlo nel corso del testo; fare uso di parole ed espressioni fin troppo largamente utilizzate.

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Evitate l’abuso degli avverbi in -mente.

Gli errori da evitare sono sostanzialmente tre: scegliere arbitrariamente un registro lessicale; successivamente cambiarlo nel corso del testo; fare uso di parole ed espressioni fin troppo largamente utilizzate.

Gli errori da evitare sono tre: scegliere in modo arbitrario un registro lessicale; in seguito cambiarlo nel corso del testo; fare uso di parole ed espressioni abusate.

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Provate a curare il ritmo del testo, alternando sapientemente frasi brevi e periodi lunghi.

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Provate a curare il ritmo del testo, alternando sapientemente frasi brevi e periodi lunghi.

Questa frase ha cinque parole. Anche questa ha cinque parole. Come pure quest'altra frase. Cosa succede in questi casi? La scrittura si fa monotona. È come un disco rotto. Il suono ci risulta spiacevole. Il nostro orecchio chiede varietà.

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Provate a curare il ritmo del testo, alternando sapientemente frasi brevi e periodi lunghi.

Questa frase ha cinque parole. Anche questa ha cinque parole. Come pure quest'altra frase. Cosa succede in questi casi? La scrittura si fa monotona. È come un disco rotto. Il suono ci risulta spiacevole. Il nostro orecchio chiede varietà. Adesso ascoltate. Io vario la lunghezza delle frasi e creo musica. Musica. La scrittura canta. Ha un ritmo piacevole, un tintinnio, un’armonia. Uso frasi brevi. Poi uso frasi di media lunghezza. E qualche volta, quando sono certo che il lettore è riposato, gli propongo una frase molto lunga, una frase che brucia di energia e che si costruisce con l’impeto di un crescendo, di un rullo di tamburi, di un cimbalo che suona, come se dicessi ehi, ascolta questo, è importante. Dunque, scriviamo combinando frasi brevi, medie e lunghe. Creiamo un suono che sia piacevole per l’orecchio del lettore. Non limitiamoci a scrivere parole. Scriviamo musica.

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Scrivere per riassumere

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Operazioni (e dubbi) preliminari

  • Lettura su schermo vs Lettura su carta

  • Lettura esplorativa iniziale vs Lettura immersiva immediata

  • Sottolineatura in un’unica fase vs Sottolineatura in più fasi successive

  • Notazione a margine vs Schematizzazione

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Come fare un buon riassunto

  • Leggendo il testo di partenza nella sua interezza e andando alla ricerca delle informazioni chiave.

  • Tenendo presente le buone pratiche di cui abbiamo discusso.

  • Applicando le tre regole di riduzione testuale: la cancellazione, la generalizzazione e la costruzione.

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La regola della cancellazione

  • Si sopprimono le informazioni non rilevanti, in relazione allo scopo, al contesto e al destinatario del riassunto.

  • Per distinguere le parti essenziali da quelle marginali, bisogna avere ben chiare la struttura e l’articolazione logica del testo di partenza.

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La regola della generalizzazione

  • Si sostituisce una sequenza di parole con una formula più astratta e generale.

  • Lo si può fare usando iperonimi (es. animali domestici al posto di cane, gatto, canarino) o nomi generali (es. fatto al posto di rapina a mano armata).

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La regola della costruzione

  • Si sostituiscono più frasi che indicano le condizioni, le componenti o le conseguenze di un evento, con una frase unica che indica l’evento nel suo complesso.

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Un esempio di applicazione delle

tre regole di riduzione testuale

In seguito alle forti piogge e all’esondazione del fiume, gli abitanti della zona sono stati costretti a mettersi in salvo sulle alture circostanti. [24 parole]

L’alluvione ha spinto la popolazione sulle colline. [8 parole]

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Un esempio di passaggio

da un testo a un riassunto

  • È tratto da Manuale di scrittura di Nella Giannetto (pp. 203-206).

  • Parte dalla relazione di Flavio Pasotti, vicepresidente della Confapi (Confederazione italiana della piccola e media industria), al convegno La comunicazione delle piccole e medie imprese, che si è tenuto all'Università IULM il 18 maggio 2001.

  • Il testo di partenza è di circa 1000 parole; quello di arrivo di 150.

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Discorsi ed esposizioni orali

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Come migliorare i nostri discorsi

  • Scrivendoli in modo accurato

  • Adottando nella stesura del testo tutte le buone pratiche di revisione e seguendo i principi di buona scrittura

  • Individuando destinatario, contesto e obiettivo, che in questo caso vale la pena chiamare interlocutore, situazione ed effetto

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Definire l’interlocutore

Quanti sono? Chi sono? Quanti anni hanno? Cosa hanno studiato? Che lavoro fanno? In che cosa credono? Che gusti hanno? Che preparazione hanno sull’argomento? Che relazione hanno con me? Quale motivazione li spinge ad ascoltarmi? Cosa si aspettano da me? Come stanno?

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Che cosa va di moda? Cosa è successo nel mondo oggi? Che giorno della settimana è e che ore sono? Che tempo fa? Che clima c’è? Sono all’aperto o al chiuso? In che tipo di edificio mi trovo? Quanto è grande lo spazio a mia disposizione? Che arredi ci sono? Che attrezzature ci sono?

Definire la situazione

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Definire l’effetto

Informare, descrivere, persuadere, raccontare, convincere, ordinare, commuovere, domandare, provocare, divertire, distrarre, motivare, richiedere, sedurre, dissuadere, aizzare, educare, spaventare, ecc.

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Come essere convincenti

Innanzitutto, facendo in modo che lo sia il nostro discorso, dunque questo deve essere incisivo, persuasivo e originale.

  • Incisivo, ossia chiaro, sintetico ed esaustivo.
  • Persuasivo, ossia credibile e compiuto.
  • Originale, ossia non banale, interessante e accattivante.

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Come evitare di annoiare

Tenendo a mente che un discorso risulta noioso per tre motivi, che possono presentarsi anche contemporaneamente:

  • dice cose che abbiamo già sentito
  • le dice in un modo che abbiamo già sentito
  • più informazioni di quelle che ci servono per capirlo

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L’esecuzione del discorso

Il metodo più efficace di esporre un discorso è a braccio, senza leggere, così da riprodurre l’effetto della conversazione e stabilire una relazione diretta con chi ascolta.

A braccio, però, non vuol dire a memoria: i discorsi ripetuti a memoria ottengono un effetto straniante, allontanando l’interlocutore invece di coinvolgerlo.

La memoria deve essere delegata all’inchiostro.

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La dinamica dell’esposizione

È bene procedere…

…dal noto all’ignoto: partire da ciò che si suppone sia conosciuto, per introdurre cose nuove

…dal semplice al complesso: iniziare con le cose più facilmente comprensibili e aggiungere elementi via via che si procede

…dal condiviso all’opinabile: cominciare con lo stabilire dei punti che siano condivisi da tutti, per evitare che possano essere messi in discussione in seguito

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Come iniziare

  • Presentandosi
  • Con una battuta
  • Con un luogo comune
  • Con una citazione
  • Con un video
  • Con un aneddoto personale
  • Con un ringraziamento
  • Partendo dalla fine

Come concludere

  • Con una ricapitolazione
  • Chiudendo ad anello
  • Con una citazione
  • Con un video
  • Con i ringraziamenti

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Come usare le slide

  • Commentandole, non leggendole

  • Annunciando i contenuti della slide che segue prima di mostrarla -> Slide uno –> Commento –> Anticipo del titolo e dei contenuti della slide due –> Slide due –> Commento ecc.

  • Fornendo spesso una «mappa del percorso», secondo il principio del mostrare prima il disegno del puzzle e poi i singoli pezzi

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Come devono essere le slide

  • Funzionali: devono aiutare chi ascolta a capire meglio il discorso, non chi parla a ricordarselo
  • Leggere: devono essere poche, solo quelle necessarie
  • Leggibili: devono rappresentare un solo concetto alla volta, in modo chiaro, lasciando molto spazio bianco
  • Versatili: devono essere in un formato compatibile
  • Sobrie: devono presentare layout e colori poco vistosi

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La voce

La voce è uno strumento e come tale va usata per rendere più efficace il discorso. È importante fare in modo di…

non parlare mentre si fa altro

…parlare lentamente e scandire bene le parole

…iniziare con un tono leggermente più alto del normale

variare il tono durante l’esposizione

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La voce

È inoltre essenziale…

…fare in modo che le cose importanti suonino importanti

usare le pause strategicamente, per dare enfasi al discorso e dare modo agli interlocutori di assimilare le informazioni -> Dopo una domanda retorica, dopo un concetto nuovo, dopo l’introduzione di un argomento diverso, ecc.

…esercitarsi con la lettura a voce alta

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Un esempio

Le parole chiave di questi anni sono personalizzazione e libertà di accesso. Il progetto Nettuno serve a diversificare i canali di accesso ai servizi bancari, ed è proprio questa la sua forza: ci consentirà non solo di allargare il portafoglio dei servizi, ma anche di renderli più flessibili.

Le parole chiave di questi anni sono personalizzazione e libertà di accesso.

Il progetto Nettuno serve a diversificare i canali di accesso ai servizi bancari, ed è proprio questa la sua forza:

ci consentirà non solo di allargare il portafoglio dei servizi, ma anche di renderli più flessibili.

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Il corpo

Il corpo va usato come ulteriore mezzo di comunicazione. Meglio stare in piedi, individuare un baricentro e poi muoversi, perché questo…

…aiuta a bruciare energia nervosa

focalizza l’attenzione su di noi e non sui supporti

COSA EVITARE

  • Nascondersi
  • Camminare troppo
  • Essere poco composti

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I gesti

La gestualità non è necessariamente un fattore di disturbo: non va appresa ma controllata e praticata in sintonia con le nostre inclinazioni personali.

COSA EVITARE

  • Sistemarsi compulsivamente
  • Tic nervosi e gesti ossessivi
  • Braccia incrociate
  • Mani in tasca

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Lo sguardo

Il contatto oculare mostra interesse verso gli interlocutori e contribuisce a creare una relazione con le persone.

COSA EVITARE

  • Fissare ossessivamente una sola persona
  • Guardare nel vuoto o in basso
  • Guardare lo schermo voltando le spalle agli interlocutori
  • Ostacolare la proiezione dei contenuti

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Come limitare l’ansia

  • Preparandosi
  • Muovendosi in modo controllato
  • Avendo a disposizione una quantità di materiali adeguata
  • Preventivando le domande
  • Concentrandosi sugli interlocutori
  • Scegliendo facce amiche tra l’uditorio