Laboratorio di scrittura �e comunicazione
Corso di Laurea in Economia, mercati e istituzioni
A.A. 2023/2024
Antonio Laurino
www.unibo.it/sitoweb/antonio.laurino2
antonio.laurino2@unibo.it
Il laboratorio
Potenziare le competenze nella produzione di elaborati scritti d’esame.
Obiettivi e contenuti
L’elaborato d’esame
È un breve testo espositivo documentato, su un tema o un caso di studio, che approfondisce alcuni aspetti di una materia d’esame.
Di cosa si tratta
Le caratteristiche linguistiche
Le caratteristiche testuali
e paratestuali
Le caratteristiche strutturali
Una struttura modello potrebbe essere la seguente:
Le parti del testo
L’articolazione del testo
Introduzione
1. Titolo del paragrafo
1.1 Titolo del sottoparagrafo
2. Titolo del paragrafo
2.1 Titolo del sottoparagrafo
2.2 Titolo del sottoparagrafo
3. Titolo del paragrafo
3.1 Titolo del sottoparagrafo
3.1.1 Titolo dell’ulteriore sottoparagrafo
3.1.2 Titolo dell’ulteriore sottoparagrafo
Conclusione
A proposito del titolo
Deve essere sintetico. Può essere più o meno brillante, ma è bene che sia composto da una parte informativa (A) e da una parte commentativa (B).
Qualche esempio tratto dalla raccolta di saggi Fuori l’italiano dall’università? Inglese, internazionalizzazione, politica linguistica (Laterza, Roma-Bari, 2012).
A proposito dell’abstract
Deve illustrare brevemente i contenuti dell’elaborato, in modo da presentare sinteticamente il lavoro al lettore.
Più nel dettaglio, deve
Va scritto dopo aver concluso la stesura del testo.
A proposito di tabelle e grafici
Sono molto utili per rendere conto dell’evidenza empirica di un fenomeno.
Devono sempre essere corredati da un’intestazione e riportare la fonte da cui sono stati ricavati
Devono inoltre, almeno in parte, essere commentati all’interno del testo
Le citazioni
Come possono essere
Come devono essere
Es. Le comunicazioni di massa costituiscono, come dice McLuhan, «uno dei fenomeni centrali del nostro tempo». NO
Come devono essere
«L'arricchimento metodologico dell'analisi narrativa e la possibilità di applicare la stessa ad altri campi che non fossero quelli del folklore o della mitologia hanno provocato come conseguenza l'apparizione di problemi notevoli [...]. Anzitutto si era costretti ad ammettere che le strutture narrative potevano incontrarsi anche al di fuori delle manifestazioni del senso proprie delle lingue naturali: potevano incontrarsi, cioè, anche nel linguaggio cinematografico e onirico, nella pittura figurativa ecc. Il che comportava il riconoscimento e la necessità di una distinzione fondamentale tra due livelli di rappresentazione e di analisi: un livello apparente della narrazione [...] e un livello immanente, costitutivo di una sorta di tronco strutturale, ove la narratività si trova situata e organizzata anteriormente alla propria manifestazione».
Un esempio di citazione con ellissi
Quando la citazione non supera le tre righe si può inserire nel testo tra virgolette doppie (alte o basse).
Nel 1978, introducendo la raccolta di saggi di Jakobson Six leçons sur le son et le sens, Claude Lévi-Strauss esprime al linguista tutta la sua gratitudine di discepolo. Senza la rivelazione della linguistica strutturale che Jakobson gli ha offerto, il suo lavoro di antropologo avrebbe rischiato l'impressionismo; grazie al metodo linguistico ha «potuto cristallizzare in un corpus di idee coerenti delle fantasticherie ispirate dalla contemplazione di fiori selvaggi, in un posto imprecisato verso la frontiera lussemburghese ai primi di maggio del 1940».
Come vanno indicate
Quando la citazione è più lunga va inserita con un corpo minore e rientrata rispetto al resto del testo. In questo caso non sono necessarie le virgolette, ma va separata da una riga bianca sopra e sotto di essa.
Qualche anno dopo, in un saggio sulle bambole nella cultura russa, Lotman riprende questa idea della funzionalità dei testi, articolandola su due livelli: un livello concreto e un livello simbolico.
Ogni oggetto che abbia un ruolo importante in un sistema culturale ha di solito due funzioni: quella diretta che consiste nell'assolvere un certo numero di concrete necessità sociali e quella "metaforica" quando i segni si trasferiscono alla vasta area dei fatti sociali dei quali esso diventa modello.
C’è, insomma, un duplice funzionamento del testo: a livello empirico e a livello culturale.
Come vanno indicate
I riferimenti bibliografici si inseriscono direttamente nel testo fra parentesi, indicando il cognome dell’autore e l’anno di pubblicazione dell’opera. L’indicazione della pagina o delle pagine può avvenire in due modi diversi:
Il sistema autore-data
La bibliografia
Serianni, L., 2006, Grammatica italiana, UTET, Torino.
I dati di una pubblicazione modello
Volumi che raccolgono saggi di diversi autori
Saggi contenuti in un volume collettivo
Testa, A., 2012, Inglese all’università: tra sogno e nightmare, in Maraschio, N.; De Martino, D. (a cura di), Fuori l’italiano dall’università? Inglese, internazionalizzazione, politica linguistica, Laterza, Roma-Bari, pp. 284-293.
Maraschio, N.; De Martino, D. (a cura di), 2012, Fuori l’italiano dall’università? Inglese, internazionalizzazione, politica linguistica, Laterza, Roma-Bari.
Saggi pubblicati in una rivista
Eisenstein, E. L., 1979, The printing press as an agent of change, Cambridge University Press, Cambridge-New York (trad. it. La rivoluzione inavvertita. La stampa come fattore di mutamento, Il Mulino, Bologna, 1985).
Saggi tradotti
Raso, T., 2009, Origine e strategia dell’informazione in alcune testualità burocratiche, in “Studi linguistici italiani”, n. 25, pp. 234-266.
Saggi, articoli o post pubblicati online
Dusi, E., 2013, Margherita, donna controcorrente per ‘sopravvivere alla noia’, “Repubblica” (http://www.repubblica.it/margherita_hack, data di ultima consultazione 30 giugno 2013).
Deve riportare, per esteso e in ordine alfabetico, tutte le fonti che avete citato in modo diretto o indiretto.
Dusi, E., 2013, Margherita, donna controcorrente per ‘sopravvivere alla noia’, “Repubblica” (http://www.repubblica.it/margherita_hack, data di ultima consultazione 30 giugno 2013).
Eisenstein, E. L., 1979, The printing press as an agent of change, Cambridge-New York, Cambridge University Press (trad. it. La rivoluzione inavvertita. La stampa come fattore di mutamento, Il Mulino, Bologna, 1985).
Maraschio, N.; De Martino, D. (a cura di), 2012, Fuori l’italiano dall’università? Inglese, internazionalizzazione, politica linguistica, Laterza, Roma-Bari.
Raso, T., 2009, Origine e strategia dell’informazione in alcune testualità burocratiche, in “Studi linguistici italiani”, n. 25, pp. 234-266.
Serianni, L., 2006, Grammatica italiana, UTET, Torino.
Testa, A., 2012, Inglese all’università: tra sogno e nightmare, in Fuori l’italiano dall’università? Inglese, internazionalizzazione, politica linguistica, Maraschio, N.; De Martino, D. (a cura di), Laterza, Roma-Bari, pp. 284-293.
Alcuni esempi di elaborati d’esame
Indicazioni di metodo
Le fasi del processo di scrittura
Come migliorare i propri testi
I diversi livelli di revisione
e ciò che riguardano
…controllate di non aver commesso errori di battitura e di aver rispettato le norme ortografiche.
Nell’ambito della revisione morfologica…
…controllate di aver scelto le parole giuste per indicare o esprimere con sufficiente precisione e chiarezza ciò che volevate dire; parole che appartengano al registro adeguato.
Nell’ambito della revisione lessicale…
…controllate di non aver scritto periodi troppo lunghi, cioè che superano, di molto, le 20 parole.
Nell’ambito della revisione sintattica…
Cercate di non andare mai oltre la subordinazione di secondo grado. Limitate gli incisi. Accertatevi che i nessi logici siano corretti e chiari.
Non siete Proust. Non fate periodi lunghi. Se vi vengono, fateli ma poi spezzateli. Non abbiate paura a ripetere due volte il soggetto, lasciate perdere troppi pronomi e subordinate. Non scrivete:
Il pianista Wittgenstein, che era fratello del noto filosofo che scrisse il Tractatus Logico-Philosophicus che molti oggi ritengono il capolavoro della filosofia contemporanea, ebbe la ventura di aver scritto per lui da Ravel il concerto per la mano sinistra, dappoiché aveva perduto la destra in guerra.
Scrivete caso mai:
Il pianista Wittgenstein era fratello del noto filosofo Ludwig. Siccome era mutilato della mano destra, Ravel scrisse per lui il concerto per la mano sinistra.
Eco, U., 1977, Come si fa una tesi di laurea, Bompiani, Milano, pp. 161-162
RICORDATE CHE…
…curate l’organizzazione delle informazioni.
Fate innanzitutto in modo che ci sia corrispondenza tra paragrafo, unità concettuale di senso conchiuso, e capoverso, unità fisica del testo compresa tra due “a capo”.
Nell’ambito della revisione testuale…
Avete un dubbio di tipo
morfologico, lessicale o sintattico?
Toglietevelo!
https://www.treccani.it
https://www.dipionline.it
https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/consulenza-linguistica/6945
Siete preda di un dubbio che non avete il tempo o il modo di sciogliere?
Omettete il termine, l’espressione o cambiate l’intera frase.
La regola aurea
Strumenti utili per la redazione, la revisione
e la traduzione di testi in inglese
https://dictionary.cambridge.org
https://www.wordreference.com/enit
https://context.reverso.net/traduzione
Un ulteriore suggerimento
https://youtu.be/rY1p5QxA8Xc
Principi di buona scrittura
Innanzitutto, facendo in modo che sia corretto dal punto di vista della norma linguistica.
MA LA CORRETTEZZA NON BASTA
Un buon testo è adeguato rispetto ai tre elementi fondamentali di cui bisogna sempre tenere conto quando si scrive…
Come si scrive un buon testo?
1) Il destinatario -> A chi sto scrivendo?
Età, posizione sociale, (pre)conoscenze…
2) Il contesto -> Dove sto scrivendo?
Strumento fisico e ambiente comunicativo
3) L’obiettivo -> Perché sto scrivendo?
Domandare, richiedere, offrire, ordinare, convincere…
Solo individuando con accuratezza destinatario, contesto e obiettivo potremo (provare a) fare le scelte più opportune affinché il nostro testo risulti adeguato.
Scelte sia sul piano dell’espressione (lessico, sintassi, testualità) sia sul piano del contenuto (ampiezza, profondità, ordine).
Salve professor Bianchi,�
a scriverle è Paolo Rossi, studente che ha frequentato il suo corso di Didattica dell’italiano tenutosi quest’anno. Era mia intenzione sostenere la relativa prova lo scorso mercoledì (ovvero il 26/01) e, a tale scopo, oltre ad iscrivermi alla lista d'esame in settima posizione, avevo già provveduto a redigere la tesina richiesta (tesina che lei aveva già letto e visionato). Purtroppo però, proprio la mattina del 26 mi sono svegliato con 39 di febbre. Le scrivo dunque questa e-mail per domandarle: al fine di non "perdere" irrimediabilmente questa sessione d'esame e rinviare così ad oltranza la prova che avevo già accuratamente preparato, lei non è che potrebbe tenere con me il "colloquio finale" mancante durante il suo orario di ricevimento (ad esempio questo giovedì 3 febbraio)? So che quanto le chiedo può sembrare "pretenzioso" ma questa influenza mi ha rotto proprio le uova nel paniere.�Restando in attesa di una sua risposta positiva, le porgo cordiali saluti.��Rossi Paolo
Gentile prof. Bianchi,�
mi chiamo Paolo Rossi e ho frequentato il corso di Didattica dell’italiano che lei ha tenuto quest'anno. Era mia intenzione sostenere l’esame lo scorso mercoledì 26, ma a causa di un’influenza non sono riuscito a venire all’appello. Pertanto vorrei sostenere il colloquio durante il suo orario di ricevimento. Crede che sia possibile? �Ringraziandola per l’attenzione, resto in attesa di una sua risposta e le porgo i più cordiali saluti.��Paolo Rossi
RISCRITTURA
Correttezza e adeguatezza sono
requisiti imprescindibili
per aspirare a scrivere
testi efficaci
Un testo è efficace quando si fa leggere, si fa capire e, sulla carta, è in grado di raggiungere il proprio obiettivo comunicativo.
Esiste una scrittura efficace?
Esistono dei principi di buona scrittura che possono rendere i nostri testi (più) efficaci.
Ossia delle regole da seguire per far sì che i testi siano più leggibili, più comprensibili e abbiano maggiori possibilità di raggiungere l’obiettivo che perseguono.
Le espressioni solidali
Sono parole che ricorrono più spesso di altre in concomitanza.
Quelle particolarmente diffuse nell’uso sono dette collocazioni.
Es. Occasione imperdibile, tragedia annunciata, silenzio assordante, stretto riserbo, valore aggiunto, caldamente consigliato, ecc.
Sono mattoni prefabbricati. Limitatene l’uso se non volete rischiare che il vostro testo suoni “già sentito”.
L’ordine dei costituenti
L’ordine tradizionale dei costituenti della frase (SVO) può essere modificato per dare enfasi ad alcuni elementi e per chiarire o ribadire l’argomento di cui si sta parlando.
Mario (1) segue (2) il corso (3)
Il corso (3), lo (0) segue (2) Mario (1)
Il complemento si sposta alla sinistra del verbo
Lo (0) segue (2) Mario (1), il corso (3)
Il complemento viene “isolato” alla destra della frase
È bene evitare l’ordine non tradizionale (marcato) dei costituenti della frase.
La legge della vicinanza
È bene che gli elementi concettualmente e funzionalmente vicini lo siano anche fisicamente.
Tenete insieme soggetto, verbo e complemento oggetto.
La legge della vicinanza
È bene che gli elementi concettualmente e funzionalmente vicini lo siano anche fisicamente.
Tenete insieme soggetto, verbo e complemento oggetto.
È andato a comprare di corsa il pane.
La legge della vicinanza
È bene che gli elementi concettualmente e funzionalmente vicini lo siano anche fisicamente.
Tenete insieme soggetto, verbo e complemento oggetto.
È andato a comprare di corsa il pane.
È andato a comprare il pane di corsa.
La legge della vicinanza
È bene che gli elementi concettualmente e funzionalmente vicini lo siano anche fisicamente.
Tenete insieme soggetto, verbo e complemento oggetto.
È andato a comprare di corsa il pane.
È andato a comprare il pane di corsa.
La ragazza aveva con grande dispiacere interrotto gli studi.
La legge della vicinanza
È bene che gli elementi concettualmente e funzionalmente vicini lo siano anche fisicamente.
Tenete insieme soggetto, verbo e complemento oggetto.
È andato a comprare di corsa il pane.
È andato a comprare il pane di corsa.
La ragazza aveva con grande dispiacere interrotto gli studi.
La ragazza aveva interrotto gli studi con grande dispiacere.
Altri consigli in ordine sparso
È bene che il complemento di specificazione resti accanto al nome che deve specificare.
Altri consigli in ordine sparso
È bene che il complemento di specificazione resti accanto al nome che deve specificare.
Una lettera agli studenti del Preside.
Altri consigli in ordine sparso
È bene che il complemento di specificazione resti accanto al nome che deve specificare.
Una lettera agli studenti del Preside.
Una lettera del Preside agli studenti.
Altri consigli in ordine sparso
È bene che il complemento di specificazione resti accanto al nome che deve specificare.
Una lettera agli studenti del Preside.
Una lettera del Preside agli studenti.
Separate i complementi l’uno dall’altro.
Altri consigli in ordine sparso
È bene che il complemento di specificazione resti accanto al nome che deve specificare.
Una lettera agli studenti del Preside.
Una lettera del Preside agli studenti.
Separate i complementi l’uno dall’altro.
Entrò nel teatro con sulle spalle una mantella.
Altri consigli in ordine sparso
È bene che il complemento di specificazione resti accanto al nome che deve specificare.
Una lettera agli studenti del Preside.
Una lettera del Preside agli studenti.
Separate i complementi l’uno dall’altro.
Entrò nel teatro con sulle spalle una mantella.
Entrò nel teatro con una mantella sulle spalle.
Altri consigli in ordine sparso
Preferite la forma attiva a quella passiva.
Preferite la forma attiva a quella passiva.
La semiotica è considerata importante da tutte le agenzie di comunicazione.
Preferite la forma attiva a quella passiva.
La semiotica è considerata importante da tutte le agenzie di comunicazione.
Tutte le agenzie di comunicazione considerano importante la semiotica.
Preferite la forma attiva a quella passiva.
La semiotica è considerata importante da tutte le agenzie di comunicazione.
Tutte le agenzie di comunicazione considerano importante la semiotica.
Evitate le asimmetrie.
Preferite la forma attiva a quella passiva.
La semiotica è considerata importante da tutte le agenzie di comunicazione.
Tutte le agenzie di comunicazione considerano importante la semiotica.
Evitate le asimmetrie.
Volevo fuggire per l’imbarazzo e perché ero teso.
Preferite la forma attiva a quella passiva.
La semiotica è considerata importante da tutte le agenzie di comunicazione.
Tutte le agenzie di comunicazione considerano importante la semiotica.
Evitate le asimmetrie.
Volevo fuggire per l’imbarazzo e perché ero teso.
Volevo fuggire per l’imbarazzo e la tensione.
Preferite la forma attiva a quella passiva.
La semiotica è considerata importante da tutte le agenzie di comunicazione.
Tutte le agenzie di comunicazione considerano importante la semiotica.
Evitate le asimmetrie.
Volevo fuggire per l’imbarazzo e perché ero teso.
Volevo fuggire per l’imbarazzo e la tensione.
Una ragione è che…, nella seconda ragione c’è anche l’idea che…
Preferite la forma attiva a quella passiva.
La semiotica è considerata importante da tutte le agenzie di comunicazione.
Tutte le agenzie di comunicazione considerano importante la semiotica.
Evitate le asimmetrie.
Volevo fuggire per l’imbarazzo e perché ero teso.
Volevo fuggire per l’imbarazzo e la tensione.
Una ragione è che…, nella seconda ragione c’è anche l’idea che…
La prima ragione è che…, la seconda ragione è che…
Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.
Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.
Avendo sentito abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.
Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.
Avendo sentito abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.
Quando sentì abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.
Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.
Avendo sentito abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.
Quando sentì abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.
Preferite la subordinazione alla coordinazione. Ma non esagerate!
Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.
Avendo sentito abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.
Quando sentì abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.
Preferite la subordinazione alla coordinazione. Ma non esagerate!
Fa caldo, vado in piscina.
Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.
Avendo sentito abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.
Quando sentì abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.
Preferite la subordinazione alla coordinazione. Ma non esagerate!
Fa caldo, vado in piscina.
Poiché fa caldo, vado in piscina.
Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.
Avendo sentito abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.
Quando sentì abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.
Preferite la subordinazione alla coordinazione. Ma non esagerate!
Fa caldo, vado in piscina.
Poiché fa caldo, vado in piscina.
Preferite i verbi alle nominalizzazioni.
Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.
Avendo sentito abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.
Quando sentì abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.
Preferite la subordinazione alla coordinazione. Ma non esagerate!
Fa caldo, vado in piscina.
Poiché fa caldo, vado in piscina.
Preferite i verbi alle nominalizzazioni.
Lo sviluppo tecnologico ha consentito una riduzione dei costi operativi.
Preferite l’uso di subordinate esplicite rispetto a quelle implicite.
Avendo sentito abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.
Quando sentì abbaiare il cane, si precipitò alla finestra.
Preferite la subordinazione alla coordinazione. Ma non esagerate!
Fa caldo, vado in piscina.
Poiché fa caldo, vado in piscina.
Preferite i verbi alle nominalizzazioni.
Lo sviluppo tecnologico ha consentito una riduzione dei costi operativi.
Lo sviluppo tecnologico ha consentito di ridurre i costi operativi.
Evitate gli incisi e le sospensioni troppo lunghe.
Evitate gli incisi e le sospensioni troppo lunghe.
La scienza, che tutti considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita, è un campo di grande interesse.
Evitate gli incisi e le sospensioni troppo lunghe.
La scienza, che tutti considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita, è un campo di grande interesse.
La scienza è un campo di grande interesse, e tutti la considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita.
Evitate gli incisi e le sospensioni troppo lunghe.
La scienza, che tutti considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita, è un campo di grande interesse.
La scienza è un campo di grande interesse, e tutti la considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita.
Evitate le doppie negazioni.
Evitate gli incisi e le sospensioni troppo lunghe.
La scienza, che tutti considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita, è un campo di grande interesse.
La scienza è un campo di grande interesse, e tutti la considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita.
Evitate le doppie negazioni.
Non è detto che l'investimento in ricerca scientifica non aumenti in Italia.
Evitate gli incisi e le sospensioni troppo lunghe.
La scienza, che tutti considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita, è un campo di grande interesse.
La scienza è un campo di grande interesse, e tutti la considerano importante perché migliora la qualità della nostra vita.
Evitate le doppie negazioni.
Non è detto che l'investimento in ricerca scientifica non aumenti in Italia.
È probabile che l'investimento in ricerca scientifica aumenti in Italia.
Evitate l’abuso degli avverbi in -mente.
Evitate l’abuso degli avverbi in -mente.
Gli errori da evitare sono sostanzialmente tre: scegliere arbitrariamente un registro lessicale; successivamente cambiarlo nel corso del testo; fare uso di parole ed espressioni fin troppo largamente utilizzate.
Evitate l’abuso degli avverbi in -mente.
Gli errori da evitare sono sostanzialmente tre: scegliere arbitrariamente un registro lessicale; successivamente cambiarlo nel corso del testo; fare uso di parole ed espressioni fin troppo largamente utilizzate.
Gli errori da evitare sono tre: scegliere in modo arbitrario un registro lessicale; in seguito cambiarlo nel corso del testo; fare uso di parole ed espressioni abusate.
Provate a curare il ritmo del testo, alternando sapientemente frasi brevi e periodi lunghi.
Provate a curare il ritmo del testo, alternando sapientemente frasi brevi e periodi lunghi.
Questa frase ha cinque parole. Anche questa ha cinque parole. Come pure quest'altra frase. Cosa succede in questi casi? La scrittura si fa monotona. È come un disco rotto. Il suono ci risulta spiacevole. Il nostro orecchio chiede varietà.
Provate a curare il ritmo del testo, alternando sapientemente frasi brevi e periodi lunghi.
Questa frase ha cinque parole. Anche questa ha cinque parole. Come pure quest'altra frase. Cosa succede in questi casi? La scrittura si fa monotona. È come un disco rotto. Il suono ci risulta spiacevole. Il nostro orecchio chiede varietà. Adesso ascoltate. Io vario la lunghezza delle frasi e creo musica. Musica. La scrittura canta. Ha un ritmo piacevole, un tintinnio, un’armonia. Uso frasi brevi. Poi uso frasi di media lunghezza. E qualche volta, quando sono certo che il lettore è riposato, gli propongo una frase molto lunga, una frase che brucia di energia e che si costruisce con l’impeto di un crescendo, di un rullo di tamburi, di un cimbalo che suona, come se dicessi ehi, ascolta questo, è importante. Dunque, scriviamo combinando frasi brevi, medie e lunghe. Creiamo un suono che sia piacevole per l’orecchio del lettore. Non limitiamoci a scrivere parole. Scriviamo musica.
Scrivere per riassumere
Operazioni (e dubbi) preliminari
Come fare un buon riassunto
La regola della cancellazione
La regola della generalizzazione
La regola della costruzione
Un esempio di applicazione delle
tre regole di riduzione testuale
In seguito alle forti piogge e all’esondazione del fiume, gli abitanti della zona sono stati costretti a mettersi in salvo sulle alture circostanti. [24 parole]
L’alluvione ha spinto la popolazione sulle colline. [8 parole]
Un esempio di passaggio
da un testo a un riassunto
Discorsi ed esposizioni orali
Come migliorare i nostri discorsi
Definire l’interlocutore
Quanti sono? Chi sono? Quanti anni hanno? Cosa hanno studiato? Che lavoro fanno? In che cosa credono? Che gusti hanno? Che preparazione hanno sull’argomento? Che relazione hanno con me? Quale motivazione li spinge ad ascoltarmi? Cosa si aspettano da me? Come stanno?
Che cosa va di moda? Cosa è successo nel mondo oggi? Che giorno della settimana è e che ore sono? Che tempo fa? Che clima c’è? Sono all’aperto o al chiuso? In che tipo di edificio mi trovo? Quanto è grande lo spazio a mia disposizione? Che arredi ci sono? Che attrezzature ci sono?
Definire la situazione
Definire l’effetto
Informare, descrivere, persuadere, raccontare, convincere, ordinare, commuovere, domandare, provocare, divertire, distrarre, motivare, richiedere, sedurre, dissuadere, aizzare, educare, spaventare, ecc.
Come essere convincenti
Innanzitutto, facendo in modo che lo sia il nostro discorso, dunque questo deve essere incisivo, persuasivo e originale.
Come evitare di annoiare
Tenendo a mente che un discorso risulta noioso per tre motivi, che possono presentarsi anche contemporaneamente:
L’esecuzione del discorso
Il metodo più efficace di esporre un discorso è a braccio, senza leggere, così da riprodurre l’effetto della conversazione e stabilire una relazione diretta con chi ascolta.
A braccio, però, non vuol dire a memoria: i discorsi ripetuti a memoria ottengono un effetto straniante, allontanando l’interlocutore invece di coinvolgerlo.
La memoria deve essere delegata all’inchiostro.
La dinamica dell’esposizione
È bene procedere…
…dal noto all’ignoto: partire da ciò che si suppone sia conosciuto, per introdurre cose nuove
…dal semplice al complesso: iniziare con le cose più facilmente comprensibili e aggiungere elementi via via che si procede
…dal condiviso all’opinabile: cominciare con lo stabilire dei punti che siano condivisi da tutti, per evitare che possano essere messi in discussione in seguito
Come iniziare
Come concludere
Come usare le slide
Come devono essere le slide
La voce
La voce è uno strumento e come tale va usata per rendere più efficace il discorso. È importante fare in modo di…
…non parlare mentre si fa altro
…parlare lentamente e scandire bene le parole
…iniziare con un tono leggermente più alto del normale
…variare il tono durante l’esposizione
La voce
È inoltre essenziale…
…fare in modo che le cose importanti suonino importanti
…usare le pause strategicamente, per dare enfasi al discorso e dare modo agli interlocutori di assimilare le informazioni -> Dopo una domanda retorica, dopo un concetto nuovo, dopo l’introduzione di un argomento diverso, ecc.
…esercitarsi con la lettura a voce alta
Un esempio
Le parole chiave di questi anni sono personalizzazione e libertà di accesso. Il progetto Nettuno serve a diversificare i canali di accesso ai servizi bancari, ed è proprio questa la sua forza: ci consentirà non solo di allargare il portafoglio dei servizi, ma anche di renderli più flessibili.
Le parole chiave di questi anni sono personalizzazione e libertà di accesso.
Il progetto Nettuno serve a diversificare i canali di accesso ai servizi bancari, ed è proprio questa la sua forza:
ci consentirà non solo di allargare il portafoglio dei servizi, ma anche di renderli più flessibili.
Il corpo
Il corpo va usato come ulteriore mezzo di comunicazione. Meglio stare in piedi, individuare un baricentro e poi muoversi, perché questo…
…aiuta a bruciare energia nervosa
…focalizza l’attenzione su di noi e non sui supporti
COSA EVITARE
I gesti
La gestualità non è necessariamente un fattore di disturbo: non va appresa ma controllata e praticata in sintonia con le nostre inclinazioni personali.
COSA EVITARE
Lo sguardo
Il contatto oculare mostra interesse verso gli interlocutori e contribuisce a creare una relazione con le persone.
COSA EVITARE
Come limitare l’ansia