LA PROGETTAZIONE NAZIONALE ED EUROPEA DEI CURRICOLI PROFESSIONALIZZANTI
A CURA DI ARDUINO SALATIN
ISTITUTO PROFESSIONALE STATALE “GUGLIELMO MARCONI” – PRATO
Corso «Parole di scuola» – 23.10.2020
PREMESSA �I NUOVI SCENARI DELL’EDUCAZIONE SECONDO L’OCSE
Fonte: OECD, Compass 2030, 2019
Due questioni chiave:
LE «COMPETENZE TRASFORMATIVE» SONO CRUCIALI PER COSTRUIRE IL FUTURO�
L’OCSE (cfr. OECD, Compass 2030, 2019) propone tre dimensioni chiave che aiutino gli studenti ad affrontare la vita nel mondo e costruire un futuro positive, a partire dal prossimo decennio:
ALCUNE CONSEGUENZE PER LE SCUOLE
1) Le scuole non possono restare entità chiuse in sé, ma devono diventare parte del più ampio ecosistema in cui operano.
Alcune scuole collaborano tra loro, formando reti o partenariati con altre scuole.
Altre hanno iniziato a collaborare più ampiamente con diverse organizzazioni nelle loro comunità (organizzazioni scientifiche, teatri, università, organizzazioni di servizi sociali, imprese, …..) dove insegnanti e studenti possono acquisire familiarità con le capacità e le competenze che i datori di lavoro e altre comunità ritengono essenziali da padroneggiare.
2) Queste scuole devono aspirare a sviluppare un curriculum che riconosca la necessità dell'interdipendenza e allarghi gli obiettivi dell'educazione fino a includere "l'educazione alla cittadinanza".
Un tale programma di studi parte dal riconoscimento delle differenze tra i singoli studenti che hanno conoscenze e abilità diverse, nonché atteggiamenti e valori diversi e, quindi, apprendono in modo diverso.
Pertanto, i curriculi devono essere pensati come «dinamici» piuttosto che «statici», per consentire percorsi di apprendimento non lineari, senza aspettarsi che tutti gli studenti seguano progressioni standardizzate.
3) I curriculi quindi devono diventare più flessibili e personalizzati per garantire che i talenti unici di ogni studente siano sviluppati in modo che essi possano realizzare il loro pieno potenziale.
Ciò ha forti conseguenze nella progettazione e gestione dei curricoli formativi, compresi quelli a carattere professionalizzante, che vede (in Italia e soprattutto in Europa) una forte evoluzione dei modelli formativi e una spinta all’innovazione degli strumenti adottati, nelle seguenti direzioni:
2. L’AFFERMARSI DELL’ALTERNANZA FORMATIVA NEI SISTEMI VET
ESEMPI IN ITALIA E IN EUROPA
2.1 L’APPROCCIO BASATO SUL WORK BASED LEARNING (WBL)
L’ «apprendimento basato sul lavoro» o «in assetto lavorativo» è un approccio alla formazione dei giovani particolarmente auspicato nelle più recenti “Raccomandazioni” dell’Unione Europea, per la sua efficacia educativa; esso è al centro di molti sistemi VET (Vocational Education and Training).
Tradizionalmente esso si svolge attraverso varie forme, tra cui l’ apprendistato e i tirocini, che si basano entrambi sulla formazione "sul lavoro", ma anche attraverso la formazione istituzionale "orientata al lavoro» (stage).
ALCUNE DEFINIZIONI
Secondo il Cedefop, per work-based learning (WBL) si intende
“l’acquisizione di conoscenze e competenze attraverso lo svolgimento di compiti in un contesto professionale, cui segua una riflessione sulle attività realizzate. Il WBL può avvenire sia sul luogo di lavoro, sia in un istituto di istruzione e formazione professionale” (Cedefop, 2011).
Secondo l’ETF, l'apprendimento basato sul lavoro è incorporato nel curriculum e può comportare un coinvolgimento deliberato con tali esperienze per scopi di apprendimento spesso collegate a forme di riconoscimento (formale) delle competenze acquisite attraverso tali esperienze (ETF, 2020).
VALENZE PRINCIPALI DEL WBL
Il WBL ha molteplici valenze ed effetti in ambito educativo e non:
- sul piano pedagogico, come educazione attraverso il lavoro e strumento di raccordo tra formale e non formale
- sul piano organizzativo, come miglioramento allo sviluppo delle carriere lavorative
- sul piano produttivo, come strumento di aumento (potenziale) della produttività e dell’innovazione nelle imprese
- sul piano dei sistemi di istruzione e formazione come strumento per innalzare la qualità complessiva dell’offerta formativa.
Cfr. Sweet R., Work-based learning: Why? How?
in UNEVOC, Revisiting global trends in TVET: Reflections on theory and practice, Unesco, 2013)
IL RUOLO DELL’UE
IL COINVOLGIMENTO DELLE IMPRESE O ALTRE ORGANIZZAZIONI
Quando i datori di lavoro partecipano a programmi in WBL, hanno l'opportunità di avere dei ritorni di investimento anche intangibili; ad esempio:
MODELLI DI WBL
Ci sono diversi approcci e modelli in uso nei diversi paesi europei …
Essi riconducibili a tre principali tipologie:
a) formazione in contesto lavorativo reale (apprendistato, stage e tirocini)
b) formazione in modalità simulata (impresa formativa simulata, …)
c) azioni di supporto al placement.
Ciò richiede specifiche modalità di progettazione e gestione che devono coinvolgere le imprese e il territorio.
GLI STRUMENTI PER L’ALTERNANZA FORMATIVA
Fonte: Massagli E., La grande trasformazione del lavoro e delle competenze per l’occupabilità, paper, 2019)
UN CONFRONTO COL MODELLO TEDESCO
Fonte: Massagli E., La grande trasformazione del lavoro e delle competenze per l’occupabilità, paper, 2019)
ALCUNE PISTE DI SVILUPPO DEL WBL IN ITALIA
a) Internazionalizzazione
b) Modello «duale» e apprendistato
c) Impresa formativa non simulata e academy aziendali
ALCUNI ESEMPI ED ESPERIENZE SIGNIFICATIVI IN CHIAVE PROSPETTICA
a) WBL e internazionalizzazione dei percorsi formativi
A Bologna una cooperativa ha esplorato, insieme ad una rete di scuole e di CFP, le possibilità offerte nell’ambito dei programmi PON Alternanza Scuola-Lavoro che prevedono attività di studio e visite didattiche e professionali, in Italia e all’estero, per studenti e docenti.
L’ obiettivo è quello di creare un ponte tra il mondo della scuola e quello della formazione professionale, in particolare attraverso l’organizzazione di Learning Weeks che prevedono attività laboratoriali didattico-formative da svolgersi all’interno di scuole o Centri di formazione professionale, nell’ambito dei settori professionali interessati.
Tali iniziative concorrono a promuovere sia le competenze tecnico-professionali che le soft skill.
b) WBL e diffusione dell’apprendistato formativo
Il caso Enel è stata la prima esperienza significativa in Italia di applicazione di questo modello nella scuola secondaria di secondo grado (dopo il 2015) ; esso risulta interessante per almeno i seguenti aspetti (che si ritrovano in molte altre esperienze successive):
1. Presenza di un’attività di coordinamento con la presenza dei vertici e dei quadri aziendali (dirigenti, responsabili HR e tutorship);
2. Selezione in forma di vero e proprio processo di recruiting dei soggetti da coinvolgere nella sperimentazione;
3. Perseguimento anche di obiettivi di «allineamento» ai valori aziendali espliciti;
4. Chiara intenzione di aggancio ai processi di “induction” (formazione dei neo-assunti) attivati dall’azienda;
5. Approccio «negoziale» cooperativo, coerente ed equilibrato tra tutor esterno ed interno.
c) WBL, academy aziendali e impresa formativa non simulata
Negli ultimi anni si sono molto allargate le esperienze strutturata di formazione interna nelle imprese, soprattutto attraverso lo strumento delle academy aziendali in cui viene curata in particolare la formazione dei neo-assunti, degli «alti potenziali» e lo sviluppo professionale continuo. Spesso tali esperienze hanno visto da un lato l’implementazione di modelli evoluti di WBL, dall’altro nuove forme di partnership con scuole e altri organismi formativi (fino alle business school).
Un secondo ambito, talora collegato al precedente, riguarda l’iniziativa diretta delle scuole nella direzione – sollecitata dalla legge 107/2015 – nella promozione di imprese didattiche o formative o l’attivazione di «botteghe-scuola». Ciò è avvenuto soprattutto negli indirizzi formativi con sbocchi nei settori agro-alimentare, della ristorazione e del turismo, nonché della manutenzione e assistenza tecnica.
L’impresa formativa in Italia.
Nelle esperienze analizzate in un recente studio si può trovare più accentuata la dimensione “impresa” oppure la dimensione “formativa”, oppure ancora osservare modalità organizzative più centrate sul virtuale o sul reale, così come si trovano privilegiate le finalità economiche-commerciali rispetto a quelle socio-educative (cfr. SCF, L’impresa formativa. Esperienze a confronto, paper 2018).
AGENZIA ‘PERTINI TRAVEL’ DELL’ ISS ‘S. PERTINI’ DI ALATRI (FR)�
2.2 MODELLI DI PARTNERSHIP SCUOLA-AZIENDA: ALCUNI ESEMPI IN ITALIA
Possiamo individuare almeno due modelli:
A) LA COOPERAZIONE TRA RETI FORMATIVE E GRANDI IMPRESE: IL CASO SIEMENS ITALIA
Il progetto di cooperazione (dal 2017) con la rete degli istituti tecnici, professionali e CFP salesiani nel Settore delle Macchine Utensili a Controllo Numerico, dell’Automazione e dell’Industria 4.0 attraverso :
IL GRUPPO SIEMENS NEL MONDO
9 DIVISIONI A SERVIZIO DEL CLIENTE
Power and Gas
Energy Management
Building Technologies
Mobility
Process Industries and Drives
Healthcare
Financial Services
Digital Factory
IL PROGETTO „FORMAZIONE 4.0“�
IMPRESE
DOCENTI
TALENTI
STUDENTI
FORMAZIONE 4.0
Corsi base e avanzati sull'intera gamma di prodotti e sistemi Siemens
Corsi formativi tecnico-pratici
Percorsi Alternanza Scuola lavoro
Incontri Scuole / Imprese
Olimpiadi Automazione
Programmi Didattici /Curriculum
Pacchetti hw sw Allestimento Laboratori Didattici
Corsi formativi tecnico-pratici
Training Digital Transformation
futuri Talenti
Tecnico Superiore di Tecnologie Digitali per l’industria
Corso Macchine Utensili Ing Mecc. c/o Centro Tecn.
Siemens
International Tech Apprenticeship@ Siemens giovani
Partnenariati /SCE Trainer
LA COOPERAZIONE TRA GRUPPO SIEMENS + IT/IP/CFP�….
CNC TRAININGS PARTNER
I centri e le scuole sono abilitati a svolgere corsi di formazione per operatori/programmatori di macchine utensili.
Le aziende del territorio, possono fare riferimento alla struttura scolastica e formativa per l’aggiornamento professionale dei propri dipendenti
SCE TRAINER PARTNER
I docenti sono abilitati a svolgere corsi di formazione di Automazione Base con la certificazione di SCE Trainer
SONO FACILITATI I PROGETTI DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
E PCTO
LE SCUOLE HANNO L’OPPORTUNITÀ DI UN AMMODERNAMENTO DEI LABORATORI
B) LE ACADEMY E L’INTEGRAZIONE CON LE RETI FORMATIVE AZIENDALI
La ricerca (2019) condotta dalla fondazione ALTAGAMMA di Milano che associa le principali imprese del lusso (poco più di 100) operanti in Italia.
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CHE COS’È ALTAGAMMA? ALCUNI NUMERI
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LE SFIDE PRINCIPALI CHE L’ITALIA HA DI FRONTE (SECONDO ALTAGAMMA)�
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LA METODOLOGIA SEGUITA NELL’INDAGINE
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Quantitativa (dati Excelsior)
Qualitativa (interviste referenti aziendali)
Rilevazione
academy aziendali e fornitori esterni (scuole, CFP, ITS, …)
L’INDAGINE SULLE ACADEMY AZIENDALI
L’ESPERIENZA DELLE IMPRESE
E’ stato istituito un tavolo di lavoro dei Direttori delle Risorse Umane delle imprese associate ad Altagamma che è stato il punto di partenza dell’ indagine.
Qui è nata l’idea di narrare ciò che le aziende Altagamma stanno facendo per formare le competenze che oggi sono loro necessarie e per attirare i talenti che servono.
I RISULTATI
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SONO STATE ANALIZZATE 26 ACADEMY DI CUI SONO RIPORTATE DELLE SCHEDE DI SINTESI RELATIVE A:
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Vediamo alcuni esempi
IL PROGETTO «ADOTTA UNA SCUOLA»
È un progetto finalizzato agli istituti professionali
degli indirizzi:
«industria e artigianato per il made in Italy»
e
«manutenzione e assistenza tecnica»
OBIETTIVI DEL PROGETTO
LA SPERIMENTAZIONE POLIENNALE PREVISTA A PARTIRE DAL 2020-21
DISTRIBUZIONE DELLE AZIONI PER SETTORE E REGIONE
CRONOPROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ
ENTRO dicembre 2020
SUCCESSIVAMENTE (2021 e 2022)
I MODULI PREVISTI�
Saranno erogabili nel triennio nell’ambito del “monte ore di indirizzo” dei percorsi di istruzione professionale che, dal 2017, consente alle scuole di utilizzare una quota di “flessibilità” curriculare pari al 40% del monte ore complessivo del triennio: 237 ore annuali su 594 totali.
Le aziende coinvolte assicureranno disponibilità per:
L’ESPERIENZA PILOTA DI MAX MARA
a) 1 persona ex responsabile di sala taglio: 650 ore per anno scolastico, attività laboratorio di tecnologia della confezione�b) 2 persone laboratorio di modellistica industriale: complessive 350/400 ore, modellistica manuale e modellistica a Cad • 1 persona lezioni pratiche tecniche cucitura: circa 150 ore
6. Visite guidate in aziende di produzione, tinto lavanderie industriali, filature e tessiture, controllo qualità, confezionamento capi
7. Messa a disposizione di tecnici del Gruppo Max Mara o di aziende loro fornitrici per lezioni su argomenti specifici
8. Realizzazione 29 postazioni del laboratorio Cad (software è stato donato da un fornitore del Gruppo) e sessioni di formazione sul sistema per insegnanti e dipendenti Gruppo
9. Formazione dei docenti sulla modellistica industriale e sulla tecnologia della confezione direttamente in azienda - reparti di prototipia, modellistica, taglio e confezione.
10.Periodo estivo: stage per circa 35 allievi/e nelle aziende del Gruppo Max Mara.�11.“Mini stage”: allievi di terza e quarta in azienda per alcune mattine per affrontare in concreto argomenti specifici del piano di studi.
ALCUNE CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
ALCUNI SPUNTI DAL «RAPPORTO FINALE» DEL COMITATO BIANCHI (LUGLIO 2020)
CHE COSA BISOGNEREBBE/SI POTREBBE FARE: ��
«Le principali direzioni verso cui indirizzare i processi di riforma del sistema italiano di VET richiedono pertanto un’accelerazione verso:
ALCUNI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI