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Gesù nel cinema

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Christus (1916)

Il film Christus, di Antamoro, ripercorre la vita di Gesù di Nazaret dall’Annunciazione all’Ascensione al Cielo, ed è diviso in tre parti, denominate «Misteri»: il Primo Mistero (Mistero della Natività), il Secondo Mistero (Vita Adulta e Predicazione), il Terzo Mistero, a sua volta suddiviso in tre parti (Passione, Morte e Resurrezione).

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L’arte nel film

Il lungometraggio induce lo spettatore ad un atteggiamento devozionale, che richiama alla mente e al cuore la popolare ed antica preghiera del Rosario. Inserisce, consapevolmente ed in modo esplicito, minuziose riproduzioni di celebri opere d’arte (quasi tutte di autori italiani), con l’intenzione di impreziosire la pellicola e stupire lo spettatore per la qualità artistica del film, con la presenza di una vera e propria iconografia cristologica all’interno della produzione cinematografica muta.

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Il Vangelo secondo Matteo (1964)

Pasolini fa uno sforzo di riprendere gran parte del testo di Matteo, con un atteggiamento di fedeltà traspositiva che resterà nella storia del cinema biblico una sorta di «unicum».

Destò scandalo la realizzazione di questa pellicola da parte di un regista dichiaratamente ateo, omosessuale e di ideologia marxista, che affermò di aver affrontato quest’opera a seguito di una crisi religiosa.

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Tra i sassi di Matera

Il regista ha scelto di fare una semplice e scarna cronaca per risaltare l’umanità del Cristo, il suo essere uomo tra gli uomini: si ripercorre così la nascita, Erode, il battesimo da Giovanni Battista fino ad arrivare alla morte e alla Resurrezione; non vi sono variazioni nella storia, né cambiamenti anche testuali apportati dal regista alla versione di San Matteo. Girato tra i sassi di Matera, in Lucania, il Vangelo si riallaccia nello stile semplice, ma anche ostico e ben poco attraente, alle Passioni del cinema delle origini.

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Jesus Christ Superstar (1973)

Di successo immediato e planetario, la pellicola racconta le vicende che caratterizzano gli ultimi sette giorni della vita di Gesù Cristo, dal suo ingresso in Gerusalemme fino alla Crocifissione.

In essa dominano tre figure: Gesù Cristo, che sembra una star del rock ormai in declino e abbandonata dai suoi stessi seguaci, appare come una figura che ha molto di umano e poco di trascendente, con il dubbio e la paura di morire;

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La Maddalena

Maria Maddalena, seducente e ambigua, ma anche dolce ed investita da un amore che lei stessa non sa comprendere.

“I don't know how to love him,

what to do, how to move him.

I've been changed, yes, really changed.

In these past few days when I've seen myself I seem like someone else.”

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Giuda

e infine Giuda, il traditore, figura cardine del film e qui rappresentato come vittima per l’umanità, un uomo costretto suo malgrado a portare fino in fondo il tradimento del suo Maestro.

Il tema centrale, sia narrativo che musicale, è proprio la domanda sulla sua identità: «Jesus Christ, who are you? What have you sacrificed?»

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Hippy nel deserto

Norman Jewison iniziò a girare in Israele il film, e i paesaggi tipici della Palestina (l’infuocato deserto che spinge le sue sabbie ocracee fin sulle rive del lago, il giardino degli Ulivi, le rovine delle città romane) riescono con la loro stessa bellezza a coinvolgere lo spettatore in questa sorta di «sacra rappresentazione filmica» messa in scena a ritmo di rock da un gruppo di hippy riunitisi nel deserto.

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Gesù di Nazaret (1977)

Il Gesù di Nazaret di Franco Zeffirelli è in realtà una pellicola assolutamente perfetta per quelli che erano gli intenti del regista: raccontare la vita di Gesù Cristo così come ce la tramandano i Vangeli; si potrebbe infatti vedere il film con i Vangeli aperti a fianco, nonostante alcune libertà tratte anche dagli apocrifi; si può, anzi, dire che è il film più «completo» sulla vicenda di Cristo.

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Iconografia classica

Zeffirelli imbastisce una messa in scena enorme e sfavillante, arricchita dall’uso di riferimenti iconografici a secoli di pittura cristiana (tra cui un Gesù con capelli lunghi ed occhi azzurri), attraverso la quale suggerisce il senso del sacro, trovando la sua sintesi nella figura di Gesù, interpretato da Robert Powell in una delle sue migliori interpretazioni: persino il suo sguardo a volte un po’ «perso» e «spento» è quello di chi non è più sulla terra, ma è già proteso verso le cose del Cielo.

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L'ultima tentazione di Cristo (1988)

Nel 1988 Martin Scorsese realizza L’ultima tentazione di Cristo, tratto dal romanzo omonimo dello scrittore greco Nikos Kazantzakis, un film collocabile sulla scia dei grandi kolossal hollywoodiani. La pellicola, attaccata come «scandalosa» alla sua uscita per una scena in cui Gesù farebbe l’amore con la Maddalena (scena che in realtà è poco più di un abbraccio), rivalutata solo nel 2003.

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Un falegname con un destino pesante

Scelto da Dio perché porti a termine la Sua opera di salvezza, Gesù – un modesto falegname costruttore di croci per conto dei Romani – non vorrebbe sobbarcarsi questo peso perché, come l’uomo di oggi, è carico di dubbi e di incertezze, incapace di decidere da solo come reagire a questa voce interiore che lo chiama, tanto da aver bisogno del tradimento dell’amico Giuda per poter essere crocifisso secondo il volere di Dio.

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L’ultima tentazione

Ma sul Calvario si innesta l’ultima tentazione, o meglio l’ultima allucinazione: come Abramo con Isacco, così un angelo di Dio toglie Gesù dalla croce perché il suo sacrificio non occorre più a Dio Padre. Tornato ad essere un uomo come tanti, può sposarsi e avere dei figli, vivendo una vita normale fino a diventare vecchio.

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Jesus di Young (1999)

Prodotto per la televisione, rientra nel Progetto Bibbia della Lux Vide, vuole presentarsi come riscoperta fedele e completa, per un successo internazionale e un consenso popolare. Si avvale di uno stile visionario ed effetti speciali per le scene in cui Gesù si confronta con Satana (anche con precisi riferimenti ai mali della Storia), omaggia i Vangeli del cinema (Scorsese ed altri), può contare su di un cast internazionale.

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The Passion di Mel Gibson (2004)

Un «ritorno» alle Passioni: il film racconta le ultime dodici ore della vita di Cristo, dall’Orto degli Ulivi dove Gesù si è recato per pregare, fino alla sua morte. «È un film a proposito di fede, speranza, amore e perdono» ha detto il regista, «è un film sul sacrificio di Cristo».

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Un po’ splatter?

Stando alle dichiarazioni del regista, Gibson ha steso la sceneggiatura della sua Passione attingendo principalmente a due fonti: i quattro racconti evangelici della Passione e la storia della Passione contenuta nelle «visioni» della mistica tedesca dell’Ottocento Emmerick.

Girato in lingua aramaica e latina intende dare un realismo alle scene con un indugiare forse eccessivo sulle scene di violenza.

Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità;

per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Isaja 53 700 a.C.

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Gesù in altri film

Nel film: “Don Camillo e Peppone” il parroco, dal carattere piuttosto focoso, si confronta spesso con Gesù sulle cose da fare e, a volte, copre il crocifisso per poi fare quello che vuole.

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Marcellino pane e vino (1955)

Film spagnolo molto commovente.

Un trovatello cresce in un convento di frati e, senza saperlo, fa amicizia con Gesù e gli porta una porzione di pane e un calice di vino ogni giorno.

I frati scopriranno le ragioni dei furti, ma...

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Nei Simpson

Anche programmi satirici come i Simpson a volte toccano il tema religioso, ma bisogna ricordarsi che lo scopo del programma è quello di mettere in ridicolo convinzioni e contraddizioni della società americana.