Progetto didattico multidisciplinare condiviso
Arte, Musica e…
Natura è Arte
Un arcobaleno, un tramonto, il mare in tempesta, la neve che scende, le stelle, un prato mosso dal vento…
a saper guardare si scopre
che la
Natura è un vero capolavoro artistico
Modalità operative:
- scelta del luogo da fotografare;
- ripresa del punto scelto nelle diverse stagioni, in diverse condizioni climatiche, in diverse ore
del giorno;
- trasformazione delle foto in quadro (aggiunta di cornice con un programma di trattamento
immagini);
- montaggio quadri con la realizzazione di una galleria "virtuale";
- registrazione suoni della natura (pioggia, temporale, vento, grandine, canto degli uccelli,
calpestio delle foglie secche, alcuni versi di animali, l'acqua dei ruscelli o di una fontana...);
- montaggio audio con le diverse registrazioni;
- realizzazione di una colonna sonora;
- eventuale video e/o presentazione animata.
11 ottobre 2012
Oggi, 16 ottobre 2012, abbiamo scattato alcune foto in tre punti panoramici nei dintorni della scuola:
- dal piazzale sulla destra rispetto all'arrivo a Piancavallo, dalla strada provinciale che sale da Premeno con vista sul lago Maggiore;
- dalla strada per Aurano con vista sul Monte Rosa e sulla piana della foce del Toce;
- dal parcheggio dell'ospedale con vista sul Monte Rosa e sul Monte Zeda.
Motivazione della scelta
individuazione della visuale da riprendere
facilità di accesso in tutte le stagioni
facilità di riconoscimento del punto esatto di ripresa
Le foto sono state realizzate con due macchine fotografiche diverse per l'individuazione
dell'apparecchio più idoneo (Nikon Coolpix L100, CASIO EXILIM HD movie, Fujifilm Finepix J10).
Dopo aver visionato le immagini con molta attenzione, abbiamo votato (quattro voti per il panorama sul lago Maggiore e tre voti per la visione sullo Zeda).
Tuttavia le foto scattate non ci hanno soddisfatto particolarmente e siamo andati a rivedere alcune foto scattate negli anni precedenti da altri punti.
In particolare ci siamo soffermati su una foto che riprende il lago Maggiore da un punto diverso rispetto al precedente e ci siamo riproposti di andare a verificare la presenza di un punto di riferimento (stabile nel tempo) per le eventuali riprese successive.
Vista sul lago Maggiore
Vista sul Monte Rosa
Vista sul Monte Zeda
Le foto sono state scattate alle ore 8.00
23 Ottobre 2012
La nostra scelta verte sullo scatto che ritrae una parte del lago Maggiore e in particolare la parte finale del lago.
16 Ottobre 2012 ore 15.00, giornata ventilata
In primo piano vediamo la sponda piemontese, di fronte si intravede l'abitato di Luino, a ovest rispetto alla fotografia oltre la parte finale del lago si scorge il lago di Varese. La sponda
opposta del lago si trova in Lombardia e ne delimita il confine.
lago di Varese
Sponda lombarda
Piancavallo
Svizzera
Sponda lombarda
Sponda piemontese
Curiosità: la sponda piemontese è anche chiamata "sponda grassa", la sponda lombarda "sponda magra".
Abbiamo cercato alcune cartine su Internet.
19 Ottobre 2012 ore 9.00, addensamenti nuvolosi.
Punto di ripresa:
ampio spazio che si trova salendo sulla destra della strada provinciale (ps 56 Premeno-Colle), ai piedi di un palo della corrente elettrica con basamento in cemento. Fotografie scattate in direzione sud-est.
Punto di ripresa
23 ottobre 2012 ore 15.30
23 ottobre ore 16.00 giornata di sole
31 ottobre ore 8.12 leggero nevischio
31 ottobre 2012
Noemi e Alina della classe seconda hanno iniziato a selezionare delle
cornici a loro scelta per trasformare le nostre foto in "quadri". Hanno utilizzato un programma per immagini Jasc Paint Shop Pro 8.
In classe abbiamo letto alcune semplici nozioni di tecniche fotografiche e quello che più ci ha
fatto riflettere è che il risultato di una buona foto dipende da molti fattori:
- abilità del fotografo
- caratteristiche della fotocamera utilizzata
- studio del soggetto o luogo da riprendere
- esperienza
- conoscenza dello strumento
- conoscenza della luce
- intuito
- un pizzico di fortuna.
Inoltre abbiamo imparato che ciascuno di noi ha un suo stile personale che dipende da tanti
fattori ma in modo particolare dalla propria sensibilità, dalla passione per la fotografia,
dall’interesse per quello che si vuole fotografare.
Abbiamo anche riflettuto su alcuni errori molto comuni:
- errori di inquadratura
- tempi sbagliati
- luce insufficiente o eccessiva
- movimento del soggetto.
Come fare una bella foto
A proposito di movimento abbiamo capito che è impossibile fotografare il movimento
perché la foto fissa comunque l’azione.
Ad esempio è molto difficile fare una foto che ritragga il vento. Noi vediamo l’albero
curvo o l’onda marina ma non vediamo muovere né l’uno ne l’altro.
Se riprendiamo i fiocchi di neve che cadono in realtà fissiamo solo un istante della loro caduta.
Stesso discorso per un’auto che passa, un uccellino in volo o l’acqua di un ruscello che
scorre.
13 novembre 2012
Per documentarci sul motivo per cui le foglie cambiano colore in autunno siamo andati sul sito della scuola www.scuolapiancavallo.it.
Nella sezione ricerche di scienze e abbiamo sfogliato un lavoro realizzato negli anni passati intitolato "Conoscersi attraverso i colori".
In sintesi:
Perchè le foglie cambiano colore in autunno
Le foglie devono il loro colore verde alla clorofilla, un pigmento che permette loro di effettuare la fotosintesi clorofilliana in presenza di luce solare.
I giorni più corti e la diminuzione della temperatura dell’autunno inducono la clorofilla a spostarsi dalle foglie ai rami, al tronco ed alle radici.
Questo permette ai pigmenti gialli ed arancioni che sono sempre presenti di diventare visibili.
Altri processi chimici producono i colori rossi, i viola ed i bronzi brillanti.
Nelle giornate calde autunnali, lo zucchero è prodotto nelle foglie di alcuni alberi ma poi è bloccato dai primi freddi della notte.
Lo zucchero si accumula e le foglie mutano il loro colore in un rosso sempre più luminoso.
I fattori che influenzano il colore delle foglie sono:
la pioggia
la quantità di zucchero nelle foglie
il vento
la temperatura.
Le settimane con i giorni pieni di sole, fresche e luminose e
dalle notti fredde, ma senza gelate, creano i colori più
luminosi.
Il lato dell’albero più esposto alla luce solare potrebbe
cambiare in un colore rosso, mentre il lato ombreggiato
dello steso albero può cambiare in giallo.
I giorni freddi ma pieni di sole producono colori più
luminosi rispetto ai giorni in cui il tempo è piovoso e caldo.
Gli alberi “ereditano” i loro colori autunnali, come noi
ereditiamo il colore dei nostri capelli.
Il colore dipende da quanto ferro, magnesio, fosforo, sodio ed altre sostanze sono
presenti nel terreno.Guardando i colori “ereditati” da alcuni alberi:
Colore Giallo: (dovuto al pigmento xantofilla)
betulla, faggio, olmo, pioppo, salici ed alcuni aceri.
Colore Rosso: (dovuto all’antociano)
alcune querce ed aceri.
Colore Arancione: (dovuto al carotene)
alcune querce ed aceri.
Colore Rosso o Colore Giallo: (dovuto allo zucchero)
acero da zucchero.
Non solo gli alberi contribuiscono ad un autunno pieno di colori, ma anche gli arbusti e persino le erbacce verniciano di colori brillanti i bordi delle strade, per non dimenticare il rosso ardente del mirtillo.
Giacomo ha composto questo "quadro" fotografando alcune foglie secche sul banco.
15 novembre 2012
Continua la nostra attività di fotografi...
13 novembre ore 7.55 soleggiato
14 novembre ore 8.20 coperto
6 novembre 2012 ore 15.00 sole e vento
29 novembre 2012 ore 9:20 pioggia e nevischio
18 dicembre 2012
Perchè fotografiamo?
Per ricordare un amico.
Per fermare un momento speciale.
Per fissare un paesaggio.
Per rivivere le emozioni di una vacanza.
Per immortalare le diverse fasi della crescita di un bambino, della vita in generale.
Per documentare la nostra identità (carta di identità, passaporto).
Solo questo?
No!
La fotografia è estremamente importante per la Scienza in diversi settori.
In metereologia
le immagini inviate dai satelliti vengono utilizzate per le previsioni del tempo e danno indicazioni riguardanti l'inquinamento atmosferico.
In astronomia
le fotografie ci permettono di registrare immagini di corpi celesti che emanano radiazioni invisibili all'occhio umano.
In archeologia
se ne fa un ampio uso per ricognizioni, rilevamenti di siti preistorici.
Inoltre le fotografie sono utili anche per rilevamenti topografici, militari e civili.
In medicina
la fotografia è utile per effettuare diagnosi e prevenzione.
In ambito industriale
essa evidenzia particolari processi di fusione dei metalli.
Infine, la fotografia all'infrarosso consente di effettuare particolari riprese in astrofisica, mineralogia, criminologia (impronte), biologia, nel settore del restauro e permette di riprodurre immagini in condizioni di oscurità o di nebbia.
In ultima analisi, oggi, il settore della ricerca medica utilizza delle microfotocamere applicate al microscopio per ottenere immagini di batteri e virus.
Tuttavia, malgrado l'innegabile utilità della fotografia, persistono dei pregiudizi che investono l'ambito psicologico che portano ad un rifiuto ad essere fotografati anche per una questione di retaggio culturale e religioso.
Secondo alcuni popoli farsi ritrarre ruberebbe le emozioni trasmesse dall'anima.
In alcuni casi, il timore di essere fotografati, dipende dal fatto che si teme di non dare un’immagine della propria persona corrispondente alla realtà. Forse è proprio per questo motivo che quando si è ripresi ci si mette in posa.
In generale si fotografa maggiormente nelle famiglie in cui sono presenti dei bambini, quasi si volesse fermare sull’immagine la loro crescita.
Tuttavia, la fotografia, rappresenta sempre ciò che il fotografo vede.
Tutto ciò che ci circonda si sviluppa in tre dimensioni, altezza, larghezza e profondità, mentre nella fotografia viene riportato soltanto su due dimensioni, altezza e larghezza. Non esiste la profondità anche se sfruttando le caratteristiche della macchina fotografica si ha l’illusione di riprendere anche la profondità.
Inoltre lo strumento può inquadrare soltanto una porzione della realtà che vediamo intorno a noi non avendo la possibilità di spaziare a 360° come il nostro occhio.
Possiamo semplicemente scegliere una porzione di spazio e decidere se inquadrare con taglio orizzontale piuttosto che verticale.
Per ottenere una bella foto è indispensabile l’abilità di cogliere il “momento giusto” e soprattutto avere tanta pazienza.
16 gennaio 2013
Aggiorniamo le nostre foto
7 dicembre ore 7,55 coperto e ventilato
17 dicembre 2012 ore 8,30
sole in quota, nebbia in piano
18 dicembre pre 8,10
nebbia in fondo al lago
20 dicembre ore 8,00 sole
La notte antecedente l'Epifania!
5 gennaio 2013 ore 9,30
sereno, limpido e ventilato
foto di Massimo
13 febbraio 2013
Fotografare di notte
Una bella foto di un paesaggio notturno ha in genere un grande fascino. I giochi di luce trasformano anche situazioni normalmente molto banali.
Inoltre, di notte, il contrasto tra le zone illuminate e quelle al buio aumenta notevolmente i contrasti. Al crepuscolo, quando si accendono le prime illuminazioni ma non è ancora scomparsa l’ultima luce del giorno, è forse il momento migliore per fare splendide foto.
Per realizzare delle belle foto in notturna è indispensabile utilizzare un cavalletto e impostare un tempo di posa piuttosto lungo.
Sarebbe inoltre, una buona cosa, inserire un cavetto per lo scatto per evitare le piccole vibrazioni provocate dal dito durante lo scatto manuale.
In realtà, è piuttosto difficile calcolare l’esatto tempo di esposizione. Pertanto è necessario fare più prove o tentativi per valutare il tempo migliore.
Utilizzare tempi di posa piuttosto lunghi permette di ottenere fantastici effetti di luce ad esempio se si vuole fotografare automobili in movimento o le insegne luminose dei negozi.
La luce naturale
La luce, non solo crea la tridimensionalità ma modella anche l’oggetto che si vuole fotografare.
La luce frontale esalta e mette in risalto soprattutto i particolari ma di contro appiattisce l’immagine.
La luce radente, invece, crea rilievo e fa aumentare la profondità con le ombre. I momenti migliori per questo tipo di luce sono l’alba e il tramonto quando i raggi del sole sono quasi orizzontali.
La luce crea atmosfera, modifica le forme e richiama l’attenzione su alcuni particolari.
La luce del sole in una bella giornata tersa risulta comunque piuttosto dura perché gli oggetti assumono contorni molto netti e le ombre sono aspre.
La luce diffusa, ad esempio quando la luce del sole viene filtrata dalle nubi, crea ombre leggere e dai contorni morbidi ma la foto può apparire piatta. Questa modalità viene sfruttata per i ritratti se si vuole attenuare le imperfezioni del volto.
La luce radente esalta le ombre in primo piano
28 maggio 2013
Anche se a grande fatica, la primavera è iniziata...con un timido verde.
7 maggio, ore 15.00, soleggiato
Aspettando la bella stagione….
Autori
Alunni della classe terza media di Piancavallo
Prof. Rita Torelli, Fabiola Pisconti