Gli specchi
Quando un raggio luminoso colpisce una superficie riflettente, si vede emergere dal punto in cui ha colpito �la superficie un altro raggio luminoso. Questo fenomeno prende il nome �di riflessione della luce.
LA RIFLESSIONE
LA LUCE
Sperimentalmente, si osserva che valgono le seguenti leggi della riflessione.
LA LUCE
Un insieme di raggi luminosi che partono o convergono �in uno stesso punto viene detto fascio omocentrico.
LA FORMAZIONE DELLE IMMAGINI
LA LUCE
Se le direzioni dei raggi dopo la riflessione o la rifrazione �non convergono più in unico punto, non si forma alcuna immagine della sorgente.
LA LUCE
Se dopo la riflessione o la rifrazione il fascio è ancora omocentrico, nel punto in cui convergono le direzioni �dei raggi deviati si forma un’immagine della sorgente.
LA LUCE
L’immagine è reale se si incontrano i raggi luminosi, è virtuale se si incontrano i loro prolungamenti.
LA LUCE
Per un osservatore che guarda la superficie riflettente �o rifrangente i raggi appaiono provenire dall’immagine �e non dalla sorgente.
LA LUCE
L’immagine di una sorgente puntiforme prodotta �da uno specchio piano è virtuale e si trova alla stessa distanza della sorgente rispetto allo specchio.
GLI SPECCHI PIANI
LA LUCE
La legge dei punti coniugati per uno specchio piano
Le posizioni di sorgente e immagine rispetto a uno specchio piano sono legate dalla relazione�
dove il segno meno indica che q è una quantità negativa perché l’immagine è virtuale.
LA LUCE
Uno specchio sferico è costituito �da una superficie riflettente a forma �di calotta sferica. Se la superficie �riflettente è quella interna alla sfera �lo specchio si dice concavo, se è �quella esterna lo specchio si dice convesso.
GLI SPECCHI SFERICI
LA LUCE
Se l’angolo di apertura dello specchio è abbastanza piccolo, i raggi riflessi convergono con ottima approssimazione in un punto, creando così un’immagine visibile della sorgente.
LA LUCE
Quando un fascio di raggi luminosi paralleli all’asse ottico incide su uno specchio sferico, le direzioni di tutti i raggi riflessi convergono in un punto detto fuoco.
I raggi che partono dal fuoco dello specchio vengono deviati parallelamente all’asse ottico.
LA LUCE
La distanza del fuoco dal vertice dello specchio è detta distanza focale e solitamente si indica con la lettera f. Indicando con R il raggio �di curvatura dello specchio, per uno specchio concavo la distanza focale è:
LA LUCE
Per uno specchio convesso il fuoco è virtuale perché in esso convergono i prolungamenti dei raggi; la distanza focale ha perciò segno negativo:
LA LUCE
La legge dei punti coniugati per uno specchio sferico
Per uno specchio sferico con distanza focale f, la posizione p della sorgente rispetto al vertice e la posizione q dell’immagine sono legate dalla relazione:
LA LUCE
l rapporto tra l’altezza h' dell’immagine prodotta da uno specchio e l’altezza h della sorgente AB è definito ingrandimento. Indicando l’ingrandimento con la lettera m, si può dimostrare che vale la seguente relazione:
LA LUCE
L’ingrandimento è positivo se l’immagine è diritta (h' > 0), negativo (h' < 0) se è capovolta.
LA LUCE