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Nel catino absidale è rappresentato

il momento in cui Gesù si trasfigura:

da Uomo diventa Luce

(zona della trasfigurazione di Cristo).

Egli va a pregare sul monte Tabor

e diviene Luce.

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Il mosaico presenta diversi toni di oro:

la luce del giorno inonda il bosco (fascia verde);

ci sono alberi, arbusti, erbe, fiori.

Appaiono tutte le piante viste da chi ha fatto il disegno,

nel luogo dove è stata costruita la chiesa.

Sono dunque tutte piante che

vivevano, allora, nella vicina pineta.

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La “ divina foresta spessa e viva

così Dante descrive

la pineta in su ‘l lito di Chiassi

tanto da suggerirgli

il Paradiso Terrestre.

( Purg.,XXVIII,2;20)

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L’ antica foresta ravennate

era assai più ampia dell’ attuale

e faceva parte di

una quasi ininterrotta sequenza di selve litoranee

che si estendevano dal Delta del Po al riminese;

ad est si affacciavano sul mare,

mentre ad ovest erano per lo più affiancate

da terreni vallivi.

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Evoluzione del territorio nell’ultimo millennio.

Sono messe in evidenza le seguenti posizioni della linea della riva:

g) Intorno al X secolo

h) Alla fine del XVI secolo

Con segno sottile è riportata la costa attuale

(da Bondesan, Lineamenti di geomorfologia, fig.4,p.28)

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Il suo ecosistema è stato modificato da

un lento ma progressivo spostamento

verso est della linea costiera,

e dall’ intervento umano.

La pineta di Classe è un bosco xerofilo

e trae il nome dal vocabolo latino che indicava

la flotta romana, alla fonda nel vicino porto,

dove si utilizzava

il legno resinoso del pino domestico

per i cantieri navali.

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Nel passato la natura era concepita come una risorsa.

La selva, il bosco e la pineta

erano l’ habitat ideale

di specie animali e vegetali,

luoghi di lavoro e di svago,

ma anche di meditazione.

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Oggi la pineta di Classe,

come le altre aree

del nostro ecosistema costiero,

fa parte del

Parco del Delta del Po,

perché ritenuta

un bene naturalistico da tutelare.

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La pineta di Classe

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PARCO DEL DELTA

DEL PO

È un parco regionale

Istituito con la legge regionale

2 luglio 1989

si trova

in Emilia Romagna

interessa

60 mila ettari di terreno

Il territorio interessa ampie aree delle province di:

Ravenna

e dei comuni di

Goro

Comacchio

Alfonsine

Ostellato

Ravenna

Mesola

Cervia

Codigoro

il territorio si articola in sei

“stazioni” con specifiche caratteristiche di ordine naturalistico, storico e paesaggistico

Centro

Storico di

Comacchio

Campotto di

Argenta

Pineta di

San Vitale

Pineta di

Classe e

Saline di Cervia

Ferrara

Argenta

Volano

Messola

Goro

Valli di

Comacchio

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Il nostro lavoro prosegue

con una breve serie di schede botaniche

di fiori, arbusti e alberi,

rappresentati nei mosaici della

Basilica di Sant’Apollinare,

ma che si possono

ancora incontrare nella vicina

pineta di Classe.

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Alcune schede botaniche

sono affiancate da note di carattere mitologico,

poiché la mitologia testimonia

il grande e antico valore degli alberi.

Questi erano ritenuti agenti privilegiati della

comunicazione fra tre mondi:

- gli alberi inferi

  • la superficie della terra
  • e il cielo.

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Nome scientifico:

Pancratium maritimum L.

Nome comune:

Giglio di San Pancrazio

Morfologia

Dimensioni e portamento:

Pianta erbacea perenne, alta attorno ai 50 centimetri, sverna sottoforma di grosso bulbo un po’ allungato e dal diametro di 5-6 centimetri.

Fusto:

Fusto dato dallo scapo fiorale che è robusto e compresso e termina con una spata a due valve che avvolge la parte basale dei tubi fiorali.

Foglie:

Tutte basali, di colore verde glauco, in numero di 5–6 per bulbo, larghe 1 -2 centimetri, lunghe 50 – 60 centimetri e ritorte a spirale.

Frutti e semi:

Sono capsule obovoidi trilovulari di 2 – 3 centimetri di lunghezza, contenenti numerosi semi neri.

Ecologia

Origine:

Pianta originaria della Siria. E’ una specie endemica di Sardegna, Corsica, Gorgona, Capraia.

Ambiente:

Cresce nelle spiagge e nelle zone litoranee.

Frequenza:

Comune nel territorio Ravennate.

Note:

Foto scattata il giorno 24 Novembre 2006.

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Nome scientifico:

Bellis perennis

Nome comune:

Margherita o Pratolina

Morfologia

Dimensioni e portamento:

Alta da 5 a 8 centimetri ha un portamento eretto ma più il fusto è lungo più tende a inclinarsi verso il basso.

Fusto:

Gambo sottile privo di foglie da 2 a 10 centimetri.

Foglie:

Pianta dotata di rizoma con foglie tonde o leggermente allungate sempreverdi, di 2-5 centimetri di lunghezza.

Frutti e semi:

I petali sono bianchi e relativamente piccoli rispetto al centro del fiore.

Ecologia

Origine:

Pianta originaria dell’Europa occidentale, centrale e settentrionale, largamente diffusa in Italia.

Ambiente:

Specie europea di margherita considerata

“la margherita” per eccellenza.

Frequenza:

Molto comune.

Note:

Foto scattate il giorno 24 Novembre 2006.