1 of 37

Favorire l’Inclusione

Valentino Pietrobon

I.I.S. "G.Silva - M. Ricci" Legnago (VR) - 11 ottobre 2017

2 of 37

I tre livelli di inclusione

  • L’Inclusione Strutturale
  • La Personalizzazione
  • La Personalizzazione Formalizzata

2/34

3 of 37

L’Inclusione Strutturale

Favorisce, come naturale pratica didattica, il successo formativo di tutti:

  • la Speciale Normalità (Ianes).

Non ha un destinatario specifico, è rivolta indifferentemente a tutti gli alunni.

3/34

4 of 37

La Personalizzazione

Intervento specifico destinato a singoli alunni destinatari.

In una scuola inclusiva la personalizzazione è di fatto il modo normale di fare scuola ed è quasi sempre informale e destrutturata.

4/34

5 of 37

La Personalizzazione Formalizzata

La personalizzazione è formalizzata in uno specifico progetto o documento (PEI / PDP).

In certi casi la personalizzazione �formalizzata è imposta dalla Legge (Disabilità - L.104/92 e BES L.170/10), in altri decisa dalla scuola.

5/34

6 of 37

Progettazione Universale - Universal Design

La Progettazione Universale ha come scopo l’Accesso Universale.

Quest’ultimo, trova il suo fondamento sui concetti di Accessibilità e Usabilità delle ICT.

Chiunque, in ogni luogo, in ogni momento e in ogni contesto di vita deve poter trarre giovamento dalle ICT.

6/34

7 of 37

Accesso Universale

L’Accesso Universale

tende a rendere possibile un accesso equo e una partecipazione attiva, potenzialmente di tutti, alle attività umane mediate da calcolatore e dalle telecomunicazioni, sia esistenti che emergenti,

sviluppando prodotti e servizi universalmente accessibili e usabili.

7/34

8 of 37

Progettazione Universale

Alcuni esempi sono:

“la progettazione di prodotti ed ambienti utilizzabili da tutti, nella più larga misura possibile, senza necessità di adattamenti o di progettazione speciale

“la progettazione di prodotti, servizi e ambienti utilizzabili dalla maggior parte di persone possibile, indifferentemente dalla loro età e caratteristiche fisiche

8/34

9 of 37

Progettazione Universale

La Progettazione Universale,

non dovrebbe essere intesa come l'impegno di proporre una soluzione unica per tutti,

ma come un approccio incentrato sull'utente (user-centred), per realizzare prodotti che possano soddisfare l'insieme possibile di abilità, requisiti e preferenze dei singoli utenti.

9/34

10 of 37

Progettazione Universale

Il risultato del processo di progettazione non deve essere inteso come un singolo progetto, ma come uno spazio progettuale

popolato da:

  • alternative appropriate,
  • caratteristiche specifiche di ogni utente
  • contesti d’uso per i quali le alternative sono state progettate.

10/34

11 of 37

Progettazione Universale

Quali le conseguenze nella didattica?

Didattica flessibile con proposte ridondanti.

Due parole su tutte:

  • Multimodalità e Multimedialità

11/34

12 of 37

Multimodalità

La multimodalità è la capacità di un documento elettronico di essere consultato secondo modalità diverse, pur conservando lo stesso contenuto.

12/34

13 of 37

Multimedialità

La multimedialità riguarda invece l'uso congiunto, non alternativo, di canali comunicativi diversi in uno stesso prodotto o documento.

13/34

14 of 37

Rimuovere o aggirare?

Rimuovere una difficoltà significa abilitare o, talvolta, riabilitare

  • mediante il potenziamento di una abilità o di una funzione

Aggirare un ostacolo significa compensare offrendo un vantaggio funzionale indiretto:

  • l’abilità non è recuperata ma si punta su strategie alternative per raggiungere risultati analoghi.

14/34

15 of 37

Rimuovere o aggirare?

15/34

16 of 37

Strumenti compensativi

16/34

17 of 37

Compensare come...

Quando sono in gioco funzioni complesse (e a �scuola succede spesso) la capacità d’uso dello strumento è spesso più rilevante dello strumento stesso.

17/34

STRUMENTI COMPENSATIVI

COMPETENZE COMPENSATIVE

18 of 37

Rendere un testo leggibile

Fattori da considerare

  1. Dimensione del carattere
  2. Contrasto e testo in negativo
  3. Contrasto cromatico
  4. Interferenza con lo sfondo
  5. Tipo di carattere, spessore, ombreggiatura, sfumature
  6. Testo tutto maiuscolo
  7. Spaziatura tra lettere e righe
  8. Impaginazione e struttura della pagina

18/34

19 of 37

Dimensione del carattere

La dimensione del carattere di stampa è un fattore che condiziona fortemente la capacità di lettura, sia in persone normovedenti che ipovedenti.

La velocità di lettura, che si misura in parole lette in un minuto, è infatti sostanzialmente stabile per caratteri di stampa più grandi di una certo valore.

Essa è caratteristica di ogni soggetto.

La velocità di lettura dei normovedenti è compresa tra 150 e 200 parole al minuto.

19/34

20 of 37

20/34

21 of 37

Contrasto e testo in negativo

Il contrasto, ossia la differenza di luminosità tra i caratteri e lo sfondo, è uno dei fattori che maggiormente incidono sulla leggibilità di un testo scritto.

La scelta di usare testi poco contrastati non deriva oggi quasi mai da esigenze tecniche o economiche ma da una discutibile ricerca formale.

Nei prodotti industriali è molto diffusa la tendenza a mimetizzare le componenti tecnologiche e questo porta spesso a nascondere volutamente anche alcuni indispensabili elementi funzionali.

21/34

22 of 37

Nella tabella alcune combinazioni possibili con testo e sfondo in scala di grigi. I numeri a sinistra, per il testo, e in alto, per lo sfondo, indicano la percentuale di colore nero.

22/34

23 of 37

Contrasto cromatico

Il problema del contrasto riguarda, inoltre, i testi a colori, anche se in questo caso sarà necessario distinguere tra il contrasto di luminosità (o semplicemente contrasto) e il contrasto cromatico.

Tra le persone con deficit visivo si hanno spesso grossi problemi nella percezione del colore.

Non ci si riferisce solo al daltonismo, che è una patologia rara, anche se assolutamente non trascurabile, ma anche agli ipovedenti e a molti anziani che presentano deficit cromatici che riducono la loro capacità di cogliere le differenze di colore.

23/34

24 of 37

Alcune combinazioni di colore testo/sfondo: sono poche le celle in cui è agevole leggere tutto il contenuto.

24/34

25 of 37

Interferenza con lo sfondo

Con gli odierni metodi di composizione tipografica, sovrapporre del testo ad un’immagine è un’operazione estremamente semplice e alla portata di tutti.

L’uso maldestro di questa tecnica crea però molto spesso diversi problemi di leggibilità, in alcuni casi anche gravi, tali cioè da costituire una vera barriera per il lettore con minorazioni visive.

In generale, uno sfondo non uniforme ostacola la percezione del testo grafico, creando interferenze che rendono più difficoltosa la lettura.

25/34

26 of 37

Interferenza con lo sfondo

26/34

27 of 37

Tipo di carattere, spessore, ombreggiatura, sfumature

I caratteri maggiormente utilizzati nella composizione tipografica, frutto di secoli di ricerca, vengono comunemente classificati in due grandi famiglie:

  • serif (con grazie) e
  • sans-serif (senza grazie).

I caratteri serif sono caratterizzati da dei trattini più o meno elaborati in chiusura delle aste, mentre i sans-serif sono privi di fregi.

27/34

28 of 37

Tipo di carattere, spessore, ombreggiatura, sfumature

La scelta tra l’uso di un font appartenente ad una o�all’altra famiglia di caratteri non è semplice.

Generalmente si ritiene che caratteri sans-serif siano più leggibili singolarmente o in frasi di poche parole, mentre i serif siano più leggibili per testi lunghi.

Le grazie, infatti, aiutano a determinare la forma della lettera e facilitano la lettura di testi lunghi.

Ma non per tutti è così. Alcune persone con deficit visivo riescono a leggere più facilmente un testo senza grazie.

28/34

29 of 37

Tipo di carattere, spessore, ombreggiatura, sfumature

29/34

30 of 37

Tipo di carattere, spessore, ombreggiatura, sfumature

Il Thaoma e il Verdana sono due font San Serif creati apposta per essere utilizzati nel web ma esistono molte altre famiglie di caratteri adatte alla grafica perchè conciliano la �leggibilità con �la piacevolezza �del design:�

30/34

31 of 37

Testo tutto maiuscolo

È opinione abbastanza diffusa che un testo tutto maiuscolo faciliti la lettura.

In realtà, si rivela vantaggioso solo per persone con scarsa familiarità con la lettura o con marcate difficoltà di discriminazione visiva, poiché il numero di simboli da riconoscere è ridotto - circa la metà - e le coppie simili davvero poche: O-D, O-Q, C-G ...

Anche per questo motivo il testo tutto maiuscolo viene spesso preferito nelle pubblicazioni destinate ai bambini che stanno imparando o che hanno imparato da poco a leggere.

31/34

32 of 37

Testo tutto maiuscolo

Un testo tutto maiuscolo non costituisce quasi mai una barriera insormontabile ma è spesso causa di affaticamento e rallentamento nella lettura.

Può diventare una vera �barriera se associato ad �altri fattori che �riducono la leggibilità.

32/34

33 of 37

Testo tutto maiuscolo

Un testo tutto maiuscolo non costituisce quasi mai una barriera insormontabile ma è spesso causa di affaticamento e rallentamento nella lettura.

Può diventare una vera barriera se associato ad altri fattori che riducono la leggibilità

33/34

34 of 37

Spaziatura tra lettere e righe

I caratteri, le parole, le righe di un testo non devono essere troppo accostati né troppo lontani tra loro.

Le lettere troppo ravvicinate creano problemi quando diventa difficile riconoscere i singoli elementi grafici.

Lo spazio tra le parole è indispensabile riconoscerle.

Un errore abbastanza frequente si ha con testi giustificati contenuti in colonne relativamente strette.

E’ facile che rimangano spazi enormi tra una parola e l’altra con grossi problemi per la lettura.

34/34

35 of 37

Spaziatura tra lettere e righe

35/34

36 of 37

Impaginazione e struttura della pagina

I problemi maggiori li hanno le persone con un limitato campo visivo, ossia coloro che possono vedere solo una ristretta porzione della pagina.

Per loro molti dei riferimenti spaziali che consentono di orientarsi e spostarsi nella pagina, in particolare quelli derivanti dalla sua visione globale, sono compromessi.

Operazioni banali come passare dalla fine di una�riga all’inizio della successiva, o riprendere la lettura dopo aver alzato gli occhi dal libro, possono essere faticosi e causa di fastidiosi errori o contrattempi.

36/34

37 of 37

Impaginazione e struttura della pagina

Vanno evitate pagine troppo uniformi e prive di punti di riferimento visivi.

È quindi utile spezzare l’omogeneità grafica del testo con opportuni salti di riga, rientri all’inizio dei paragrafi, spazio aumentato tra gli stessi paragrafi.

Le difficoltà legate al salto di riga aumentano di molto�quando le righe sono troppo lunghe: è preferibile in questi casi l’uso delle colonne, purché chiaramente identificabili.

37/34