Lo Sport è veramente
un’attività per tutti?
Sembrerebbe di no, tantomeno è percepito come veicolo di inclusione, integrazione, educazione, socializzazione, pertanto volto a produrre benessere ed aggregazione per una moltitudine di persone con varie abilità.
Lo sport fa bene a tutti, si sa, ed è considerato ancora più importante per le persone con disabilità. L’attività integrata ha la finalità di proporre occasioni congiunte di allenamento nella stessa disciplina per gli atleti con e senza disabilità. Le regole sono pensate con lo scopo di favorire la massima espressione delle capacità di ogni persona indipendentemente dalle sue condizioni (psico-fisiche) di partenza. Lo sport, e prima ancora l’attività ludica, coinvolgono il gruppo in maniera naturale e senza pregiudizi: stimola ed insegna le premesse del lavoro di squadra; favorisce il benessere che nasce dalla condivisione e la necessità di rispettare le piccole regole quotidiane; promuove una maggiore conoscenza di sé e dell’altro, quindi può essere un veicolo di socializzazione ed integrazione sociale.
L’attività sportiva consente all’individuo di migliorare la propria condizione fisica, di potenziare le facoltà cognitive e psicologiche, di sviluppare competenze socio-relazionali molto utili, specialmente nelle persone con disabilità. Ha, infatti, il grande potere di avvicinare le persone valorizzando le differenze.
Questa è la sfida del progetto “Sport per tutti”, aperto non solo a chi è convenzionalmente “abile” ma anche a chi è visto o percepito come “inabile” e, per tale motivo, emarginato o discriminato.
La manifestazione ha già ricevuto il patrocinio della Regione Lazio, di Roma Assessorato ai Grandi Eventi Sport Turismo, di Via Francigena e del Comitato Italiano Paralimpico Lazio (CIP Lazio).