L’approccio ecografico integrato del pavimento pelvico rappresenta un’importante metodica diagnostica per la valutazione dei disordini del pavimento pelvico (incontinenza urinaria e fecale, lesioni sfinteriali ostetriche, defecazione ostruita, sindromi ritentive, prolassi
urogenitali e del compartimento posteriore, dolore pelvico cronico, fistole
anorettali, tumori colorettali e del canale anale). Considerata l’alta incidenza di disturbi
multicompartimentali, l’approccio totale
integrato, che prevede l’utilizzo di più metodiche (ecografia endoanale, endovaginale, transperineale, ecografia 2D/3D/4D, ecografia statica o dinamica) consente uno studio completo
strutturale e funzionale del pavimento pelvico, non limitato al solo comparto
di interesse. Tuttavia, l’utilizzo di queste tecniche può variare a livello
nazionale e tra i diversi
specialisti (chirurghi colorettali, uroginecologi, internisti) in
termini di diffusione, indicazioni
cliniche e modalità di applicazione.
L’obiettivo di questa indagine conoscitiva è raccogliere dati a livello nazionale sulle modalità di impiego dell’ecografia del pavimento
pelvico tra i soci della Società Italiana di Chirurgia Colo-Rettale ETS (SICCR),
della Associazione Italiana di Urologia Ginecologica e del Pavimento Pelvico (AIUG), della Società Italiana di Urodinamica (SIUD) e della Società Italiana di Ultrasonologia in Medicina e Biologia (SIUMB), società affiliate della Scuola Nazionale
di Ecografia di Pavimento Pelvico, con particolare attenzione alle patologie indagate e alle tecniche
utilizzate.
I partecipanti al sondaggio saranno
menzionati con riconoscimento formale del contributo
scientifico ed inclusione del nominativo tra gli autori nelle eventuali
pubblicazioni indicizzate su PubMed.