Partecipazione gratuita per tutte/i (a partire dai 14 anni di età): Numero massimo di partecipanti: 20 per sessione
Nell'ambito del progetto "LASSME NEN STÉ: la lingua piemontese, il lavoro, i diritti e l’altrove" (
Unione culturale Franco Antonicelli, Via Cesare Battisti 4b, Torino:
lunedì 12 dicembre 2022
- dalle h 10.00 alle 13.00: L’anciuvé suta prucess, laboratorio di creazione e di lettura intuitiva in piemontese con studentesche e cittadinanza
- dalle h 21.00: L’anciuvé suta prucess, laboratorio di creazione e di lettura intuitiva in piemontese per la cittadinanza
a cura di Marco Gobetti (Lo stagno di Goethe) e Lorenzo Ferrarotti (Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Torino)
Ai partecipanti verranno forniti copioni de Di come precipita il doppio di un migrante ovvero L’anciuvé suta prucess con grafia semplificata delle parti in lingua piemontese.
LETTURA: Si sperimenta la lettura intuitiva della lingua piemontese: tramite un copione con grafia facilitata e traduzione a fronte in italiano, ciascuno potrà esperirne il suono; poi, se vorrà, potrà proporne all’impronta la versione in un altra lingua o dialetto che conosce. Con un approccio maieutico e differenziato a seconda delle singole capacità - per chi lo vorrà - si sperimenterà poi l'uso di strumenti “attoriali” innati (conoscenza,
corpo, voce, sensibilità, intelligenza): per provare a trasmettere le immagini e i pensieri a più persone contemporaneamente, in uno spazio condiviso.
CREAZIONE: Anciuvé è
una maschera contemporanea, che le/gli stesse/i partecipanti al laboratorio
potranno “indossare”, facendogli vivere nuove avventure o innervandone le precedenti con suggestioni
e conoscenze proprie. Di ogni
sua avventura, Anciuvé inizia il racconto tramite il ricordo del sogno da
cui nacque, che include lo svelamento delle origini del mestiere dell’acciugaio. Nel copione strumento del laboratorio, Anciuvé si
imbatte in un bracciante maliano che durante un processo condiviso traduce in
italiano ogni sua parola in piemontese; proprio sotto processo, Anciuvé
dichiara di avere sognato di essere un acciugaio chiuso nel barile insieme alle
sue stesse acciughe e di come quel sogno avesse cambiato la sua vita, “obbligandolo”
a parlare in piemontese e a cercare incessantemente persone cui raccontare la
propria storia…
Nell'ambito del progetto "LASSME NEN STÉ: la lingua piemontese, il
lavoro, i diritti e l'altrove"
(Albugnano-Torino); realizzato da Lo stagno di Goethe – ets | con il sostegno
di Regione Piemonte | con il sostegno e la collaborazione di Unione Culturale
Franco Antonicelli, Fondazione Enrico Eandi | con il Patrocinio di Comune di
Albugnano e Dipartimento di Studi Umanistici STUDIUM dell'Università di Torino
| con la cooperazione del Comune e della Pro Loco di Albugnano | e con la
collaborazione di Teatro Stabile di Torino, SCHOß Company, Istituto per i Beni
Marionettistici e il Teatro Popolare, Centro Studi Piemontesi, ISMEL (Istituto
per la memoria e la cultura del lavoro dell’impresa e dei diritti sociali),
Azienda Agricola Cascina Sarassi, Albugnano 549, Associazione InCollina,
Associazione LaCabalesta.
Le azioni del progetto hanno
luogo presso la Biblioteca Livio Sarboraria-Giuseppina Giachino di
Albugnano e l'Unione Culturale Franco Antonicelli di Torino.
foto | Info e
programma completo sul sito de Lo stagno di Goethe e dell’Unione
Culturale Franco Antonicelli e
all’indirizzo https://quadila.com/?page_id=1702 | tel. 3394801713 e-mail: info@lostagnodigoethe.com
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