. Separazione tra creazione, supporto e fruizione culturale
. Distinzione dei confini tra produzione culturale, welfare e partecipazione
. Collaborazione continuativa tra le realtà pubbliche e quelle private
. Riconoscibilità e sostenibilità dell’autonomia degli operatori indipendenti
. Capacità relazionale e di reale ascolto con la “governance” cittadina
. Una reale apertura democratica delle istituzioni verso cittadini e produzione culturale