Appello "Per un'Europa dei diritti e dei beni comuni"

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L'appello è promosso da Comitato Italiano Contratto mondiale sull'acqua, Comunità Sant'Angelo, Casa per la pace di Milano, Ce.Vi, Cospe, Mani Tese, Cipsi, Centro internazionale Helder Camara, Associazione ONG italiane, Forum dei Movimenti per l'Acqua.
Le associazioni promotrici chiedono ai candidati al Parlamento europeo di impegnarsi, se eletti, a realizzare i seguenti obiettivi entro il 2015 e si impegnano a:
- segnalare i candidati che aderiranno a questo appello
- diffondere gli impegni presi durante la campagna elettorale
- monitorare l'operato dei candidati eletti nel loro mandato

Si invitato i candidati a selezionare la casella degli impegni che intendono sottoscrivere.

1. Beni comuni. Acqua, cibo, terra, aria e risorse energetiche sono beni essenziali ad una vita dignitosa e alla pacifica convivenza tra i popoli e non possono essere oggetto di appropriazione da parte di autorità di governo o di privati

Sottoscrivo l'impegno a

1.1. Introdurre nel trattato dell'Unione Europea la nozione di "beni comuni" quale patrimonio dell'umanità, definire un regime giuridico per i beni comuni, acqua inclusa, al di fuori dei "servizi di interesse generale", proporre alla Commissione la redazione di una carta dei beni comuni

1.2. Contrastare negli accordi "Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) avviati tra Europa e Stati Uniti e nei negoziati CETA con il Canada, i processi di liberalizzazione per servizi legati ai diritti dei cittadini (sociali, salute, cibo, lavoro), dell'ambiente (sostegno al "fracking"), agricoltura e servizi pubblici locali e la concessione di più potere alle imprese di poter avviare azioni di rivalsa anche contro gli Stati

2. Governo delle risorse idriche. L'acqua è a pieno titolo un diritto umano universale. Le risorse idriche sono dunque un bene che appartiene a tutti i cittadini, affidato in gestione alle comunità dei popoli la quale lo deve salvaguardare per garantirne l'accesso e la fruibilità alle future generazioni.

Sottoscrivo l'impegno a

2.1.'Rivedere l'agenda dell'ambiente (buon stato ecologico dell'acqua nel 2027) e l'agenda per la liberalizzazione totale dei servizi di interesse generale proposte dalla Commissione così come il "Piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee", modificando il modello economico di finanziamento dell'acqua attualmente vigente (art.9 direttiva 2000/60) impostato sui principi del "full cost recovery" e del "chi inquina paga", che rende vana ogni misura sanzionatoria, introducendo strumenti a supporto del partenariato pubblico-pubblico

2.2. Far adottare dalla Commissione una direttiva sul governo comune, solidale e partecipato anche dai cittadini dei bacini idrici transanazionali dell'Unione, come modello di concretizzazione della politica dell'acqua come bene comune e impegnare la Commissione a redigere un piano di azione che regolamenti, entro il 2016, le priorità d'uso dell'acqua rispetto a agricoltura, alimentazione, sanità ed energia

3. Diritto umano all'acqua. I diritti umani, quali quelli economici, sociali, politici e ambientali rappresentano il fondamento della costituzione dell'Unione Europea e, come tali, vanno difesi e promossi dalla Commissione europea in tutti i suoi provvedimenti.

Sottoscrivo l'impegno a

3.1. Assicurare il riconoscimento, da parte dell'Unione Europea, entro marzo 2015, del diritto umano all'acqua e ai servizi igienico-sanitari, sanciti dall'ONU, attraverso una specifica legislazione che fissi il quantitativo minimo garantito dagli Stati e una scadenza entro la quale i Paesi membri devono recepire tale diritto in attuazione dell' Iniziativa cittadini europei, ICE, sottoscritta da 1,8 milioni di cittadini in 7 paesi europei

3.2. Far attivare strumenti finanziari comunitari per garantire il diritto umano sia nei Paesi membri che nei Paesi Africa-Caraibi-Pacifico, attraverso interventi di cooperazione internazionale

4. Partecipazione. Le carte di Alborg (1994) e di Leipzig (2007) sanciscono la partecipazione ed il coinvolgimento dei cittadini europei alla promozione dei diritti, alla definizione delle regole e al governo dei beni comuni, per garantire una pacifica e solidale convivenza fra i popoli dell'Europa

Sottoscrivo l'impegno a

4.1. Fare della partecipazione dei cittadini la base di un nuovo modello di governo delle risorse idriche e dei beni comuni a livello comunitario, promuovendo il "Consiglio dei cittadini dell'acqua e dei beni comuni" a livello di bacini idrografici e di comunità urbane e la presentazione, come Parlamento, di un rapporto annuale sullo stato dei modelli di partecipazione cittadina adottati dalla Commissione e dai Paesi membri

4.2 Impegnarsi per la costituzione di un intergruppo di parlamentari per l'acqua e i beni comuni, per la concretizzazione degli impegni del presente manifesto e per sostenere le richieste dei cittadini e dei movimenti presso le istituzioni

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