Cari colleghi, care colleghe,
il Consiglio di Amministrazione, dell'Università Niccolò Cusano, università privata telematica di Roma ha sanzionato la Prof.ssa Alida Clemente, ricercatrice di tale ateneo, con un gravissimo provvedimento: la sospensione per un mese dal lavoro e dalla retribuzione.
La sua colpa è stata quella di aver firmato un articolo dedicato agli atenei telematici in Italia e pubblicato su Roars - un sito dedicato alla "discussione meditata e competente sui problemi dell'università e della ricerca" e assai noto nel panorama accademico. Non si tratta di un articolo diffamatorio, ma di un articolo di approfondimento (potete leggerlo qui:
http://www.roars.it/online/cervelli-in-standby-la-mutazione-genetica-del-ricercatore-nellera-delle-telematiche/ ).
Esprimere pareri e posizioni a riguardo è un diritto difeso dalla Costituzione italiana. Per questo alla collega Clemente va tutta la nostra solidarietà.
Tuttavia non è solo la volontà di esprimere la nostra vicinanza e appoggio alla Prof.ssa Clemente che ci spinge a firmare questo appello.
L’importanza del sistema universitario per lo sviluppo del Paese richiede a tutti i cittadini, oltre che a tutte le persone coinvolte nella ricerca e nella didattica, di occuparsene. L'Università è da sempre sede del pensiero critico, della pluralità di opinioni, del dibattito e del confronto. Questo è il contesto che permette alla ricerca e all'insegnamento di fiorire, al Paese di svilupparsi. Questo è il contesto che va preservato.
Provvedimenti simili annunciano un'altra idea di università, un'università incapace di proporre e insegnare quello sguardo critico necessario per elaborare ed affrontare le sfide del presente.
Per questo, sottolineiamo una volta di più le criticità della normativa che la legge 240/2010 comporta in materia di provvedimenti disciplinari; criticità che possono, nel loro esito finale, portare a limitazioni della libertà del corpo docente e tecnico amministrativo. Il procedimento è infatti tutto interno all’Ateneo e comporta vistose aporie e gravissimi rischi di un uso distorto e vessatorio del collegio di disciplina: non è prevista una netta separazione di competenze fra chi avvia il procedimento, chi interviene nella sua fase istruttoria e decisionale e chi infligge la sanzione; sono del tutto inadeguate le garanzie procedurali e sostanziali a tutela del docente sottoposto al procedimento; l’attribuzione ai singoli atenei di un’ampia autonomia in questi procedimenti rende possibile che diversi collegi disciplinari adottino criteri anche molto diversi d’intervento e di sanzione.
Il collegio di disciplina può diventare uno strumento di controllo e di governo e di repressione di eventuali dissensi nelle mani del Rettore e del CdA dell’Ateneo.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza alla professoressa Alida Clemente e nel farlo chiediamo al Ministro Maria Chiara Carrozza l'intervento immediato del Ministero per rivedere le norme in materia disciplinare a garanzia che le competenze disciplinari vengano attribuite in modo da assicurare una effettiva condizione di terzietà del giudizio e la necessaria omogeneità di criteri e valutazioni nei procedimenti nonché le piene garanzie di un giusto procedimento.
Per maggiori info consultare l'articolo "La libertà di espressione ai tempi della 240/2010" pubblicato ai seguenti link:
http://www.roars.it/online/la-liberta-di-espressione-ai-tempi-della-2402010/http://www.rete29aprile.it/index.php/component/content/article/90-notizie/404-la-liberta-di-espressione-ai-tempi-della-240-2010Alessandro Arienzo
[Dalle ore 24 del 15 dicembre l'appello è chiuso; grazie a tutte e tutti coloro che lo hanno sottoscritto!]
(NB: la lista dei firmatari sarà pubblicata qui:
https://docs.google.com/spreadsheet/pub?key=0AgaQEpJZ_J2MdGNFMWVoZjdONjctQmJrMFNaN3B5Nmc&single=true&gid=0&output=html; gli eventuali commenti potrebbero esserlo in esteso o per sintesi. Le email fornite, invece, potranno essere utilizzate ESCLUSIVAMENTE per la verifica della sottoscrizione - con l'eccezione, se si è risposto sì all'apposita domanda, dell'invio di un eventuale aggiornamento sulla vicenda)