Scheda 2
Educazione all'affettività: per una Scuola Inclusiva e Consapevole
Nella legge di bilancio per il 2025, promulgata il 30 dicembre 2024, erano stati stanziati 500 mila euro con il fine di promuovere nei piani di offerta formativa "interventi educativi e corsi di informazione e prevenzione rivolti a studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, relativamente alle tematiche della salute sessuale e dell'educazione all'affettività". Tuttavia, un cambio di rotta è stato annunciato dal Ministro ai Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, durante una seduta alla Camera dei Deputati l’8 gennaio. In quell’occasione, il Ministro ha spiegato che i fondi sarebbero stati destinati alla formazione degli insegnanti su fertilità maschile e femminile, con un focus sulla prevenzione dell’infertilità. Questo ripensamento solleva molti interrogativi e in quanto movimento studentesco, riteniamo opportuno esprimere il nostro parere su quanto accaduto.
Educazione all'affettività in Italia: un ritardo preoccupante
Secondo il rapporto “Comprehensive sexuality education (CSE) country profiles”[1], pubblicato da Global Education Monitoring dell’UNESCO il 15 febbraio 2023, l’Italia, oltre ad essere uno dei pochi stati membri dell’UE in cui l’educazione all'affettività non è obbligatoria nelle scuole, si colloca tra gli ultimi paesi europei in termini di educazione sessuale "comprensiva". L’educazione sessuale comprensiva prevede un insegnamento trasversale e unitario, integrando aspetti cognitivi, emozionali, fisici e sociali all’interno delle materie scolastiche, anziché trattarle come un insegnamento separato. Un insegnamento di questo tipo mira a fornire agli studenti una visione unitaria e completa della sfera affettiva, che riveste un ruolo cruciale nello sviluppo dell’individuo, soprattutto durante la transizione dalla pubertà all’adolescenza. In questa fase di transizione delicata, riteniamo che la scuola debba essere il luogo dove studenti e studentesse possono comprendere ed accettare questa dimensione con piena consapevolezza.
Educazione civica ed educazione all'affettività: convergenza necessaria
L’educazione civica già si pone l’importante obiettivo di supportare gli studenti e le studentesse nella formazione della propria individualità, nello sviluppo di una coscienza critica, e nella conoscenza della dimensione della cittadinanza attiva. Ma, riprendendo quanto abbiamo già affermato come MSAC[2], la "scuola costituzionale" ha soprattutto il dovere di educare persone e cittadini che sappiano relazionarsi con gli altri e favorire una crescita nell’inclusione, nella tolleranza e nella fraternità.
Per questo motivo l’inserimento dell’educazione all’affettività nelle nostre scuole deve essere considerato un ausilio fondamentale ed irrinunciabile per il perseguimento degli obiettivi dell’educazione civica. Essa non è unicamente correlata alla necessità di informazione e prevenzione (nonostante abbia la sua importanza) ma può costituire davvero per la nostra scuola un’occasione che favorisca l’inclusività e trasmetta in maniera più efficace concetti come il rispetto e il consenso, fondamentali per vivere bene nella società. Inoltre, crediamo che la scuola sia uno dei luoghi dove debba essere impartita una formazione in maniera paritaria e trasversale annullando le differenze sociali, per questo si deve fare portatrice di tematiche così rilevanti nella sfera personale, ma con risvolti nella collettività. In aggiunta, la possibilità di mettere a disposizione conoscenze e metodologie specialistiche ha l’importante funzione di colmare lacune provenienti da quei contesti familiari e sociali che non sono in grado di fornire una formazione adeguata. In questo senso, crediamo fermamente che per essere buoni cittadini e buone cittadine sia necessario sviluppare un’educazione affettiva integrale. Stare bene nella società ci chiede di partire dalle relazioni più strette, di coltivare amicizie significative e di sviluppare una sincera condanna di ogni violenza.
La cura del benessere passa anche dalla cura delle emozioni
L’introduzione dell’educazione all’affettività risulta cruciale allo stesso modo nell’indagine delle emozioni. La scuola deve porre sempre più attenzione alla cura del benessere psicologico degli studenti, che si articola anche nella conoscenza dei propri stati d’animo e delle proprie scelte a livello emozionale. Il percorso di accettazione di sé stessi anche nella sfera affettiva passa già inevitabilmente e dovrebbe passare più adeguatamente a livello scolastico. Ma soprattutto l’educazione al rispetto, all’accoglienza dell’altro nella sua diversità sono concetti la cui trasmissione è fondamentale al fine di promuovere la parità e prevenire fenomeni quali il bullismo e qualsiasi tipo di violenza fisica o verbale.
Come MSAC, sosteniamo che, soprattutto in questo tema, la voce degli studenti e delle studentesse del nostro Paese sia preziosa e non possa restare inascoltata. Desideriamo un progetto concreto di educazione all’affettività la cui attuazione, al di là delle parole, sia effettiva nelle scuole.
Giulia Boracchia e Federica Bellomo