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Cap. 14 - SteelHooves
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Capitolo Quattordici: SteelHooves

“Le Scuderie non hanno mai avuto lo scopo di salvare nessun pony.”

Esplosioni!

Il mondo intorno a me venne squarciato da una cacofonia di luci violente e suoni roboanti, un calore scioccante seguito da un ruggito superiore alla forza del tuono. L'oscurità del crepuscolo fu annientata da una luce troppo brillante.

Il tempo rallentò il passo, come se un sovraccarico sensoriale stesse causando un ritardo al mio cervello. Mi colpirono fuoco e schegge che accesero scintille di dolore su tutto il corpo. Il ruggito che riempiva il mondo morì con un acuto sibilo quando persi l’udito. Ero bloccata in quel posto, incapace di muovere il mio corpo. Il sangue schizzò sulla mia faccia quando la pseudo-dea davanti a me venne fatta a pezzi ed i brandelli del suo corpo furono barbaramente gettati in ogni direzione.

Mi sentii gettata a terra. Velvet Remedy mi coprì con il suo corpo mentre il suo scudo si formava attorno a noi con dolente lentezza. Sentii un calore appiccicoso quando il suo sangue gocciolò in basso, mescolandosi con il mio. Solo più tardi realizzai di non essere io quella sotto attacco. La seconda pseudo-dea si stava voltando, con gli occhi spalancati mentre innalzava il suo scudo magico. Ma era troppo tardi per lei e le esplosioni a fuoco rapido, che stavano uccidendo Velvet Remedy e me solo per la vicinanza, lacerarono direttamente la creatura. Lo scudo della pseudo-dea si increspò, oscillò è morì prima che potesse manifestarsi pienamente. Poi anche lei venne consumata in una fiammata mutilante.

Il tempo tornò a scorrere normalmente quando la pioggia di esplosioni si fermò momentaneamente. La mia visione era distorta dalle immagini residue delle creature, i loro corpi martoriati impressi nella mia vista. Le orecchie non sentivano ancora nulla a parte un lontano brusio nauseante. Ma ora potevo vedere la fonte dell’imponente attacco. Ed avevo già visto quella cosa prima. Era il manifesto dal centro di reclutamento che prendeva vita davanti a noi. Un pony completamente celato in una grigia armatura in acciaio, compresa anche la coda. Era una possente reliquia dalla guerra, un “Ranger d’Acciaio”. Una lampada luminosa sulla fronte mise in risalto il suo obiettivo, e l’enorme arma sul lato destro della sua mostruosa bardatura da combattimento cominciò a sparare nuovamente.

Ma all'ultima pseudo-dea era stato dato un sacco di tempo per alzare lo scudo mentre le sue sorelle venivano massacrate. E gli esplosivi – che ora vedevo erano simili alle mele di metallo che avevo usato contro il drago, ma che venivano sparate ad una velocità spaventosa – detonarono contro lo scudo mentre lei se ne stava all’interno, sembrando comoda, indifferente e solo leggermente incazzata. Le fiamme illuminarono il suo manto blu notte ed i capelli verde malaticcio, e facevano brillare i suoi occhi come porte per l'inferno.

Ancora una volta, il lanciagranate automatico del Ranger d'Acciaio si fermò. Ed ora una grande scatola sul lato sinistro della sua bardatura da combattimento si aprì, facendo partire due razzi che sfrecciarono in un arco attraverso l'aria verso la creatura, lasciando scie di fumo al loro passaggio.

La pseudo-dea semplicemente abbassò la testa, una scintilla di luce zampillò dal suo corno. In un istante, i due razzi invertirono la rotta. Il Ranger d'Acciaio cercò di indietreggiare ma non ne ebbe il tempo. I razzi impattarono direttamente il nostro aspirante salvatore corazzato e l'esplosione gettò il massiccio corpo giù per la collina. L'erba si ridusse in fumo, sporcizia e fuoco mentre il corpo cadendo rimbalzava diverse volte sulle mine prima di fermarsi, immobile ed apparentemente senza vita, ai piedi della baracca sottostante.

Il peso di Velvet mi opprimeva. Aspettammo che il Ranger d’Acciaio si alzasse, ed il mondo sembrò aspettare con noi. Quando dopo lunghi momenti non si mosse, la pseudo-dea avanzò verso di esso. Potei sentire la sua risata, anche se le mie orecchie non sentivano nulla se non quel terribile fischio. In fondo alla mia mente capii di aver avuto ragione – la telepatia aveva un ruolo nella minaccia delle pseudo-dee.

“Vedete, ecco come il cosiddetto 'Poderoso Cacciatori d’Alicorni' è caduto!” La voce maestosa e crudele della pseudo-dea si espresse nella mia testa. “La Dea sarà più che contenta.”

L'impatto dei proiettili creò scintille gemelle sullo scudo della pseudo-dea. Zoppicante e sanguinante a causa della tempesta di fuoco e schegge, Calamity avanzò. Vedevo la sua bocca muoversi. Senza dubbio, stava dicendo qualcosa di sprezzante e spiritoso.

La pseudo-dea (o alicorno, da come si era definita), si girò e sbuffò beffardamente.

Calamity sparò di nuovo con futile effetto.

Alzai le cosce, cercando di dire a Velvet Remedy di scendermi di dosso, ma non lo fece. Il suo corpo era caldo, un peso morto. Realizzai che il suo incantesimo di scudo era caduto e sentii un impeto di panico. Mi alzai, facendola rotolare via, e mi girai ritrovando la mia bella compagna svenuta, con la pelle scorticata da una granata ed eccessivamente sanguinante. Con un bagliore del mio corno aprii una delle sue cassette mediche e cominciai a tirare fuori le scorte che ci rimanevano. Il mio cuore urlò nel vedere quante poche fossero. Forse urlai anch'io, ma non potevo sentirlo.

Aprii l'altra, sperando ce ne fossero di più, ma tutto quello che rimaneva nella seconda cassetta medica era il suo vestito, una bottiglia di Buck e...

...le Ment-ali Party-Time!

Quella voce nella mia testa ruggì. Velvet Remedy contava su di me. Sarebbe morta se non fossi riuscita ad aiutarla. Avevo bisogno di essere più intelligente in quel momento! Avevo bisogno di essere migliore in quel momento! Avevo bisogno di quelle Ment-ali!

La piccola sfera di memoria cadde nell'erba quando strappai la scatola delle Ment-ali Party-Time dalla sua cassetta e la feci fluttuare a me. Il desiderio mi colpì, e dovetti sforzarmi di prenderne solo una. Per farle durare. Una sarebbe stata...

Il mondo diventò molto più luminoso, più chiaro, più pulito. Ero consapevole di ogni goccia di pioggia appena mi colpiva. Ero consapevole di ogni dolore, ogni ferita sanguinante nel mio stesso corpo. La mia mente sfrecciò seguendo catene di ragionamenti.

Ancora una volta una luce brillante scoppiò sopra di noi, portando un odore soffocante di ozono, quando l’alicorno richiamò un fulmine dalle nubi temporalesche, che colpì Calamity mandandolo a terra. Mi voltai, cercando di gridare, ma non avevo voce. Oppure lo feci, ma non riuscii a sentirlo.

Calamity tremò, colto dagli spasmi sul terreno. Non era morto, nemmeno incosciente, ma non era in condizione di combattere. L'alicorno non sembrò curarsene. Un sorriso malizioso increspò i suoi lineamenti, freddo e malvagio, mentre granelli di rosa-porpora si accesero intorno alla sua testa, crescendo e formando frecce magiche.

Cercai di rialzarmi sui miei zoccoli ma le mie gambe non funzionavano. Mi colpì un'ondata di nausea. Sapevo di star soffrendo per la perdita di sangue ed il suono nelle orecchie stava triturando il mio senso dell’equilibrio. Ma sapevo anche che Calamity e Velvet erano sul punto di morire. Lo ero anche io, ma sarei morta salvandoli.

E, nel puro splendore di acume accresciuto dalle Ment-Ali, sapevo bene come farlo.

La mia telecinesi non mi tradì, anche quando il mio corpo l’aveva già fatto. Portai il mio fucile da cecchino vicino a me mentre sollevavavo la sfera di memoria e la fecevo volare verso l'alicorno, muovendola in modo da avvicinarla dal fianco. Sentii una fitta di coscienza a rischiare qualcosa di così prezioso per Velvet.

La pseudo-dea si voltò, catturando il movimento con la coda dell'occhio. Reagì prima di riconoscerla, aspettandosi una granata, e focalizzò la sua magia contro essa per rimandarmela indietro.

La sfera di memoria risplendette dolcemente quando l'alicorno la toccò con la magia. I suoi occhi si spalancarono, lo scudo cadde e la cascata di frecce magiche evaporò quando l'alicorno si perse nella sfera di memoria.

Scivolando nel zen di mira del SATS, mi allineai per il colpo alla testa e premetti il grilletto.

***        ***        ***

“No!” gridò Velvet Remedy, la sua voce risuonò distante ed ovattata attraverso il ronzio nelle mie orecchie. Fece fluttuare via da me la scatoletta di Ment-ali Party-Time prima che avessi la possibilità di prenderne un’altra. Ne avevo già prese due, una prima di uccidere l'alicorno ed una seconda per combattere la pesante depressione che sapevo sarebbe venuta all'esaurirsi della prima.

“Ma...!” cercai di inventare qualcosa che Velvet Remedy si sarebbe bevuta. Ero diventata impressionante: potevo convincere chiunque a fare qualsiasi cosa. “Almeno fammele tenere, potrei averne bisogno.” Ma per qualche ragione non ero in grado di convincere la più bella giumenta delle terre devastate a farmi tenere una scatola piena di medicine.

Somministrai l'ultima delle pozioni mediche a Velvet Remedy. Il fluido magico sembrava dolorosamente lento a guarirle le ferite. Adesso le restavano soltanto le bende curative per aiutare Calamity e me. Non ne avevamo nemmeno lontanamente a sufficienza. Era ancora molto debole per la perdita di sangue, e stava avendo dei problemi a stare alzata. Calamity aveva bisogno di un tutore medico per farsi sistemare la gamba; Velvet Remedy non voleva rischiare di lanciare un incantesimo di rigenerazione fino a quando non fosse posizionata correttamente. In più aveva bisogno di molto riposo per riprendersi dal fulmine che lo aveva colpito.

Ce n’era ancora uno.

Dovetti fare cenno a Velvet Remedy di stare indietro prima di avvicinarmi alla figura corazzata immobile, accartocciata contro la capanna sottostante. Sfruttando la mia levitazione, sarei potuto passare sopra il campo minato in modo sicuro. Velvet Remedy non poteva.

Tra i pensieri-parole dell'alicorno ed il nome che il mio PipBuck aveva dato spontaneamente alla baracca, non avevo bisogno dell'intelligenza accresciuta dalle Ment-ali Party-Time per rendermi conto che quello era probabilmente SteelHooves.

Il grande cacciatore d’alicorni... il che significava che ce ne erano degli altri. Forse molti di più. Il pensiero di tutto ciò era terrificante. SteelHooves ne aveva sterminati due con una combinazione di sorpresa ed un’epica potenza di fuoco. Era stato per ingegno e fortuna che ero riuiscita ad uccidere il terzo prima che ci seccasse tutti. L'ultima volta mi era servito un vagone merci. Quelle creature non erano invincibili, ma erano potenti e molto difficili da uccidere.

Lo stallone di metallo (o, almeno, stavo presumendo stallone sulla base della forma della corazza) non si era mosso dopo la battaglia. Mi accucciai accanto al Ranger caduto (molte delle mie bende si spostarono e si disfarono mentre lo feci e le ferite grondarono sangue). Da vicino l'armatura era ancora più impressionante. Aveva un proprio sistema di filtraggio dell'aria, completo di supporto vitale, ed addirittura un sistema di iniezione di farmaci meccanizzato. Il danno dei razzi era stato molto inferiore a quanto sarebbe dovuto essere. Nonostante ciò l'armatura si era incavata nei punti d’impatto, schiacciando terribilmente il pony all’interno.

Cercai un modo per rimuovere l’elmetto. Se ce n’era uno, era ben nascosto. Ma trovati un connettore che avrebbe permesso al mio PipBuck di interfacciarsi con la matrice dell’elmetto a tecnologia arcana. Tirai fuori uno strumento dalla bardatura da lavoro, già sospettando che l’elmetto includesse un equivalente sistema di EFS e SATS, se non di più. Chiunque avesse progettato l'armatura doveva aver lavorato a coda intrecciata con la Stable-Tec.

“Non farlo.” La voce dall'interno dell’elmetto era bassa e rombante, eccezionalmente mascolina.

Balzai indietro, sorpresa. C'era un pony vivo là dentro! Spinta dalla fiducia che mi davano le Ment-ali Party-Time mi avvicinai, cercando di rassicurarlo. “Sono un Tecnico di PipBuck, certificata dalla Stable-Tec,” mentii, ma solo un po', “Sono sicura di poter essere utile.”

“No. Non puoi.” disse la voce, ma il corpo ancora non si mosse. L’elmetto non si girò nemmeno per guardarmi. “La mia armatura ha subito un colpo incapacitante. Tutto è off-line. Il sistema medico, l’autoriparazione... l’intera matrice di incantesimi è andata in crash.”

Mi sedetti sulle cosce, trasalendo quando molti dardi taglienti di dolore sferzarono i miei fianchi. “Puoi...”

“Senza il potere magico, non posso nemmeno a muovermi. Morirò qui. Sono, in verità, già morto.” La voce bassa dall'armatura sembrava rassegnarsi all'idea, ed era in pace con essa. “Ma li ho portati con me. E, se non erro, ho salvato la Puledra della Scuderia. Come atto finale non è stato affatto male.”

Fui presa alla sprovvista. La mia esagerata reputazione. Un profondo disagio si mosse dentro di me. Non era giusto che gli altri pony rischiassero la loro vita per me, che pensassero a me come qualcosa di speciale.

Fissai il Ranger d'Acciaio, non ancora morto ma paralizzato. Se l'armatura non aveva energia, collegarsi ad essa sarebbe stato inutile. Guardai indietro verso Velvet Remedy, desiderando di aver effettivamente speso un po’ di tempo per imparare di più sulla medicina piuttosto che essermi semplicemente affidata alle sue abilità. Contemplai di sollevarla sopra al campo minato.

Mi voltai nuovamente verso il pony corazzato caduto, “Va bene... SteelHooves, giusto?”

“Come fai a... oh. Naturalmente.”

Naturalmente cosa? Mi scrollai la confusione di dosso e continuai, “Sto portando il nostro medico qui.” Senza aggiungere altro, mi voltai e focalizzai la mia magia su Velvet Remedy. Fluttuò in aria con uno strillo scioccato. Cominciò a fluttuare in aria verso di noi.

“Littlepip, mettimi giù!”

“Campo minato”, dissi con noncuranza.

Va bene, spostami, poi mettimi giù.

Un attimo dopo si era unita a noi. Mi rivolse un nitrito da signorina e si voltò a guardare verso il cacciatore corazzato. Quando la informai di ciò che mi era stato detto la mia mente balenò al poster che avevo visto sul muro della clinica di Candi: “Non hai bisogno di diventare un Ranger d’Acciaio per essere un Eroe! Unisciti oggi al Ministero della Pace!”. Guardai Velvet Remedy, sapendo che doveva aver già incontrato lo stesso poster da qualche parte, e mi chiesi se se ne stava ricordando pure lei.

***        ***        ***

Non vi dovete preoccupare,” insistette SteelHooves. “Non c’è niente che possiate fare. È stata una bella caval

Sciocchezze,” nitrì Velvet Remedy, spazzando via la morbidità del Ranger d’Acciaio. “Dobbiamo solo farti uscire…”

“No,” disse nuovamente la voce bassa e roca.

“Scusa?” chiese Velvet, confusa. Spese diversi minuti ad esaminare l’armatura, con aria sempre più preoccupata. “Anche se la tua armatura ti avesse protetto dalle bruciature ed i tagli, hai subito una grave e massiccia contusione. Il danno interno potrebbe…” Mentre parlava, iniziò a circondare l’armatura in un morbido bagliore magico.

Non togliere la mia armatura.”

Velvet Remedy nitrì. “Oh per piacere, ci son già passata con Calamity. Non posso curarti se non…”

Se rimuovi l’armatura, morirò.”

Sbattei le palpebre, guardandolo a bocca aperta, osservando la gigantesca ammaccatura sul suo fianco. Non avevo l’intuito medico di Velvet Remedy, ma potevo immaginare che l’armatura fosse l’unica cosa che lo tenesse ancora insieme.

Velvet si tirò indietro, rimuovendo il suo incantesimo. “Beh, questo sembra un difetto di progettazione.”

L’armatura è fatta per tenermi in vita,” disse SteelHooves un po’ sulla difensiva. “Apri la piastra corazzata sul mio fianco sinistro.” Velvet Remedy fece come gli era stato ordinato, rivelando un sistema di somministrazione di farmaci e pozioni mediche di ogni genere, dal Buck a

“Qualcuna di quelle medicine non la riconosco nemmeno,” disse Velvet sorpresa.

L’armatura ha un potenziamento curativo. Se stesse funzionando, sarei già completamente curato.”

Ancora guardando il sistema di iniezioni, feci notare con noncuranza, “Non ha un sistema per le Ment-Ali Party…”

“Littlepip!” mi rimproverò Velvet Remedy, zittendomi.

Mi ritrassi, atterrita. Scacciai dalla mente il pensiero delle droghe, focalizzandomi invece sul collasso della matrice di incantesimi dell’armatura potenziata magicamente. Se fosse stata un PipBuck, avrei potuto facilmente

Aspettate,” sussurrai, sapendo già cosa fare.

Velvet Remedy mi diede un’occhiataccia. “Littlepip…” sibilò pericolosamente. Non potevo biasimarla. Era passato solo un secondo da quando avevo fatto quell’altra osservazione; non le piaceva affatto quanto potessi pensare velocemente in quel momento (se l’avesse fatto, magari non mi avrebbe tolto così in fretta le mie Ment-ali Party-Time).

“No, so come sistemarlo! Posso ripristinare l’energia dell’armatura e riavviare la matrice di incantesimi.” Sorrisi. “L’ideatore dell’armatura ha chiaramente incorporato tecnologia arcana della Stable-Tec. Non è poi così differente dal sistemare un PipBuck.”

L’espressione di Velvet si addolcì. “Bene allora, non stare lì impalata,” sorrise, levandosi di mezzo, stando attenta a non avvicinarsi al campo minato.

Trottai in avanti, e tornai alla realtà con un tonfo. Il riconoscere il mio errore si mischiò con l’opprimente depressione che mi inondò all’affievolirsi degli effetti delle Ment-ali Party-Time. In un istante, ero stupida, ignorante e sciocca.

N-non posso,” mi lamentai.

Ma hai appena detto…”

Non ho gli strumenti.” Volevo piangere. Il Ranger d’Acciaio sarebbe morto, imprigionato nella sua armatura, perché io non ero un Tecnico di PipBuck, certificata dalla Stable-Tec. La mia bardatura da lavoro non includeva la chiave per matrici di incantesimi. Lo ammisi, riluttante.

Velvet Remedy mi camminò incontro, traballando un poco, ancora debole per la perdita di sangue. Mi avvolse con la sua coda, sussurrandomi in modo confortante nell’orecchio.

Una chiave per matrici di incantesimi?” La voce di SteelHooves sembrò più speranzosa che rassegnata. “Potresti riuscire a trovarne una nella Scuderia Ventinove.”

***        ***        ***

Stavamo andando in un’altra Scuderia. Mi sentivo tremare al solo pensiero. Penso più per timore che debolezza fisica; Velvet Remedy aveva nuovamente fasciato le mie ferite.

Calamity zoppicò verso di me. “Ricorda, Littlepip. Questa non è la tua Scuderia.” Annuii. Ero ancora sotto la depressione post-MPT. Sapevo che non ero nelle condizioni mentali per farlo. Ma SteelHooves aveva bisogno di aiuto, e glielo dovevamo.

Ho cambiato idea,” protestò il Ranger d’Acciaio. “Non posso permettervi di andare in una Scuderia per me.” Il suo senso di speranza era stato velocemente schiacciato da una testarda nobiltà d’animo, che capivo ma rifiutavo. Non ero l’unica.

“Oh? Bene allora, vieni qua e fermaci,” suggerì Velvet Remedy. Per poi aggiungere, “Oh già. Non puoi.”

I tuoi modi di fronte al capezzale sono orribili,” riferì la voce da dentro l’armatura.

Guardai noi tre. Non eravamo assolutamente nelle condizioni di viaggiare in un territorio sconosciuto ed ostile. Ognuno di noi riusciva a mala pena a stare in piedi.

Non vi dirò dove si trova l’entrata,” disse SteelHooves per dissuaderci.

Calamity nitrì. “Il tombino[1] con su scritto Scuderia Ventinove? Vicino alla fermata delle carrozze passeggeri di Fetlock?” SteelHooves ebbe l’acume di non dire nulla. Calamity si chinò e sussurrò, “E Velvet che pensava che non ci fosse nulla di interessante sotto la carrozza passeggeri.”

Ci volle molto più tempo per tornarci di quanto mi ricordassi. Ci muovevamo con cautela, evitando i segnali rossi sulla bussola dell’EFS. In quel momento sentivo che anche un paio di radiablatte ci avrebbe potuto ammazzare.

Calamity stava volando, evitando di mettere peso sulla sua gamba. Guardò la carrozza passeggieri ed annunciò in modo troppo allegro, “Beh, spero che la tua levitazione sia tornata al pieno della sua imponenza, Littlepip. A meno che non abbiamo trovato un regolatore di flusso e nessun pony me l’ha detto, muovere quel coso toccherà a te.”

Mi stesi a terra. Avevo bisogno di focalizzarmi totalmente sulla carrozza passeggieri (Viaggi Bandito del Cielo, notai senza alcun motivo), e ciò significava non impegnare le mie energie per stare alzata. Il mio corno si accese mentre mi concentravo sulla gigantesca carrozza. Venne avvolto dal potere magico. Lo spinsi, convergendo tutta la mia volontà per muovere il veicolo. Il mio corno brillò. Un alone brillante lo circondò. La carrozza iniziò a dondolare, gemendo. Il sudore iniziò a colarmi dalla mia fronte. Iniziai ad avere problemi a respirare. Da qualche parte, distante, Velvet Remedy si stava preoccupando, ma la ignorai. Un secondo alone brillante circondò improvvisamente il mio corno, e l’intera carrozza si sollevò di un paio di metri da terra e venne spinta indietro sul marciazoccoli.

L’abbassai dolcemente, poi collassai, esausta. Potevo vedere il tombino. Yay. Ora della nanna.

***        ***        ***

Quanto tempo sono stata svenuta?” chiesi, atterrita.

Abbastanza a lungo da prenderti un po’ del sonno che ti serviva,” mi consolò Velvet. “Io stessa ho riposato un po’ gli occhi.”

Eravamo in un breve galleria di manutenzione. Da un lato una porta conduceva ad altre gallerie di manutenzione che serpeggiavano tutte sotto Feltlock. Dall’altra parte, tre gradini conducevano fino alle massicce porte della Scuderia Ventinove. Calamity si ergeva su tre zampe (la sua zampa anteriore azzoppata era sollevata) e stava fissando il meccanismo di controllo.

“Beh, siamo ad un punto morto,” proclamò. Sembrava che la Scuderia Ventinove non si fosse mai aperta. E senza una password di sblocco era improbabile che saremmo riusciti ad entrare. Eppure andai a lavorarci su. Sentivo la mia mente ancora pigra e considerai di sgranocchiare una Ment-ali (anche una che non fosse al sapore di Party avrebbe aiutato), ma non volevo che Velvet Remedy o Calamity pensassero che ne avessi bisogno. Non era così. Mi rendevano soltanto migliore.

Dopo essermi inserita nel sistema di controllo ed aver indagato a fondo scoprii qualcosa di interessante. “Io... credo di aver trovato un’entrata di servizio.”

Dove?” chiese Calamity, guardando il condotto che portava in superficie. “È lontana?”

Scossi la testa. “No, voglio dire, nel sistema. È necessaria una chiave a tre parti per aggirare la protezione standard.”

Che genere di chiave?” domandò Velvet Remedy.

“Riconoscimento vocale. Sono necessarie tre voci diverse,” li informai. Poi, prima che qualche pony sottolineasse il fatto che casualmente eravamo in tre, mi spiegai: “Devono essere le tre voci giuste. Non importa ciò che viene detto, solo che venga detto dalle voci giuste.”

Era un’entrata di servizio veramente interessante, per quel particolare. Mi chiesi cosa avesse portato a progettarla in tal modo. E se tutte le Scuderie avessero la stessa falla nella sicurezza.

“Tre voci di chi?”

Pensai per un momento, e maledissi quanto fosse lento il mio cervello a ragionare. “Io... ehm…” Poi mi ricordai del codice di sblocco della Scuderia Due. CMC3MAPS[2]. “Credo di saperlo.”

La prima voce fu quella che richiese più tempo, semplicemente perché non avevo una sua registrazione. Ci sedemmo invece ad ascoltare DJ Pon3 alla radio, aspettando che la sua selezione di canzoni scorresse. Per la prima ed unica volta fui grata che la sua trasmissione radiofonica avesse una così limitata gamma di musica.

“Buona sera ad ogni pony! Qui è il vostro umile presentatore, DJ Pon3, padrone delle onde radio. Ed è solo una questione di tempo prima di ritornarci dentro. Ma prima, la notizie! Sembra che la nostra crociata delle terre devastate proveniente dalla Scuderia Due sia una salvatrice dalle pari opportunità. Dai rapporti che sto ricevendo, lei ed i suoi compagni hanno aiutato un gruppo di razziatori dello Spaccazoccolo per evitare che fossero decimati e schiavizzati dall’attacco di un esercito di schiavisti... E poi, perché non si può avere un muffin senza glassa, ha ucciso un drago!”

Dannazione di Luna, perché non era mai “Calamity e la sua compagnia?” O Velvet Remedy ed il suo seguito”?

“Non so se sono d'accordo con te questa volta, ragazza. Salvare i razziatori? Alcuni mostri meritano di essere ridotti in schiavitù.”

Perfetto.

“Ancora notizie: ho avuto un altro rapporto riguardo canemoni che attaccano i viaggiatori nelle terre devastate tra Manehattan e Fillydelphia. Seriamente, pony, se dovete viaggiare in quel posto, assicuratevi di avere una scorta pesantemente armata. E se non l’avete, non fatelo. Questo è stato un suggerimento per la sopravvivenza di DJ Pon3. Sintonizzatevi per ulteriori suggerimenti di questa serie, tra cui 'Le granate non sono da mangiare' ed 'I razziatori non vogliono essere tuoi amici.' Ma prima, è Sweetie Belle che canta, 'I Giorni Bui sono Finiti'…”

Mi alzai di scatto. “Ecco che arriva, pony!”

Tornai ai controlli, diedi in pasto all’incantesimo di riconoscimento vocale i primi versi della canzone, prendendo mentalmente nota di registrare la canzone per uso futuro nel caso avessi avuto la profonda sfortuna di dover entrare in una Scuderia per la terza volta.

Seguii con stralci di due registrazioni:

“Il codice di sblocco per aprire le porte della Scuderia Due è… CMC3MAPS.

“Salve! Il mio nome è Scootaloo. Probabilmente mi conosci (perché sono abbastanza famosa) per le mie fantastiche performance ad eventi come il GALLoPS dell’anno scorso, o magari solo come fondatrice della Red Racer...

Con un possente sibilo ed un draconico gemito di protesta le porte per la Scuderia Ventinove cominciarono a muoversi.

Mi voltai e trovai Velvet Remedy che mi passava davanti per andare ad mettersi di fronte alla porta. La splendida giumenta aveva indossato il suo fantastico vestito e si era strigliata la criniera. Lanciai uno sguardo a Calamity, che si limitò ad alzare le spalle. “Uhm... Velvet?” L'abito nascondeva la maggior parte delle sue bende.

“Stiamo per incontrare per la prima volta i pony di un'altra Scuderia. Vogliamo mettere avanti il nostro zoccolo migliore", disse aristocraticamente. "Specialmente se non hanno mai avuto prima visitatori dall’esterno. Vogliamo sembrare diplomatici,” il suo occhio si mosse per guardarmi senza girare la testa. “Se voi due entrate per primi, sembreremo degli invasori.”

La grande porta di metallo oscillò via e Velvet Remedy entrò nella Scuderia Ventinove in modo regale e senza esitare. Calamity zoppicò verso di me mentre la guardavo sparire all'interno. “Lei è veramente speciale, non credi?”

“Sì…” dissi, sentendomi un po' senza parole. Guardai Calamity, che stava guardando Velvet attraverso la porta. “...lei è…” Ci arrivai più tardi. Calamity non stava guardando Velvet Remedy, se la stava mangiando con gli occhi. Qualcosa si ruppe nel mio cervello. “...no!”

No, semplicemente... no.

“No?” chiese, confuso, senza che i suoi occhi lasciassero i suoi fianchi.

Balbettai, ricomponendomi. “No, non no. Voglio dire... sì. Sì, lo è. Lei è...” Mia.

Dannazione!

***        ***        ***

Ciò era ingiusto.

Io amavo Velvet Remedy. L’amavo da molto tempo prima che Calamity la incontrasse. Sì, sì, sapevo che in realtà non avevo alcuna possibilità con lei. Lei era... lei! Ed io ero solo... io. Ed io sapevo tutto su come si aprono le porte dei granai[3].

Ma… arrugh.

Presi l'immagine mentale di Calamity che corteggiava con successo Velvet Remedy mentre io non potevo e la gettai in un buco buio e profondo. Poi riempii quel buco. Poi costruii una casa sopra a quel buco e mi trasferii in essa.

Mi focalizzai invece sugli incontaminati ma estremamente cupi interni della Scuderia Ventinove. A prima vista sembrava perfettamente conservata. Un sussulto di Velvet Remedy mandò in frantumi quell’illusione.

Velvet stava indietreggiando dai resti di uno scheletro penzolante da una parte del meccanismo delle porte, con la parte centrale del corpo polverizzata.

Velvet vacillò, sembrando sul punto di svenire. Feci una smorfia, guardando Calamity che si precipitò per sorreggerla. Quello era un inizio nefasto.

Due porte di metallo ci offrirono due opzioni: Manutenzione od Atrio. Il mio EFS era libero da simboli rossi. Del resto era completamente libero tranne che per i miei due compagni. Non c'era vita in quella Scuderia. Almeno non nel raggio dell’incantesimo del mio PipBuck. La Scuderia era completamente silenziosa, tranne che per l'immancabile acuto ronzio delle luci ed il dolce rumore dei generatori.

“Questo posto è una tomba” disse Calamity.

Quella per la Manutenzione avrebbe dovuto portarci direttamente all’officina del Tecnico dei PipBuck. Ma quella per l’Atrio ci avrebbe protato direttamente alla clinica, ed avevamo disperato bisogno di scorte mediche. D’altra parte c’era qualcosa che si stava nascondendo nella Scuderia Ventinove, avevamo bisogno delle scorte mediche prima di bighellonare in giro. Espressi il mio ragionamento a Velvet Remedy e Calamity ed entrambi concordarono, e Calamity trasalì quando lo zoccolo della sua zampa ferita strisciò sul pavimento.

Feci un passo avanti e la porta per l’Atrio scivolò verso l’alto. Quando camminai all’interno, i miei occhi caddero all’istante sugli scheletri di almeno altre tre dozzine di pony. Erano disseminati per la sala, ma la concentrazione maggiore era proprio ai miei zoccoli. Dovetti usare la telecinesi per creare un passaggio attraverso le ossa dei pony “abbastanza fortunatida riuscire ad entrare in una Scuderia prima che il megaincantesimo distruggesse Manehattan. Sentii la rabbia mordermi il retro della testa. Ricordai a me stessa che quella non era la mia Scuderia.

C’erano anche un sacco di detriti nell’Atrio. Bottiglie di birra e whiskey, scotch e vino, quasi tutte vuote e molte in frantumi. Abiti e vestiti da gentilpony resi sudici dal decadimento. Nell’angolo più lontano, un impianto stereo era crivellato di buchi di proiettile.

Pensi che loro…?” Velvet lasciò la frase in sospeso. Stava guardando dietro di noi, appena sopra la porta da cui eravamo venuti. Due torrette automatiche della sicurezza erano installate sulla parete. Avevano l’energia, ma non sembrava ci stessero seguendo. Il mio EFS affermò che non erano una minaccia. La stanza suggeriva che non era sempre stato così.

Guardai in alto verso la finestra circolare dell’ufficio della Capogiumenta, solo che non ce n’era una. La parete era vuota e piatta dove sarebbe dovuta essere la finestra. La scala che avrebbe dovuto portare al centro della Sicurezza ed all’ufficio delle Capogiumenta era lì, ma era semplicemente etichettata: Sicurezza.

Mi ritrovai irrazionalmente turbata dalle incorrettezze della progettazione della Scuderia. Di nuovo.

Dietro di me, sentii Calamity sussurrare a Velvet, “Ha reagito male ad un’altra Scuderia prima d’ora.” Cosa, ero così ovvia? “Faremmo bene a tenere un occhio su di lei.”

Oh perfetto. Ora sarebbero diventati i miei genitori. Arrugh. “Va bene, sembra non ci sia nessun pericolo immediato. Dovremmo dividerci per risparmiare tempo. Velvet, dovresti ripulire la clinica.” Era sicura. Potevo vedere l’interno della clinica attraverso la finestra dell’Atrio. Calamity ed io ci dirigeremo alla manutenzione.”

Velvet Remedy obiettò, “No, Calamity dovrebbe rimanere con me.”

Mi trattenni a stento dal pestare il pavimento.

Velvet Remedy continuò noncurante, “Voglio rattoppare quella zampa il prima possibile. Posso usare la mia magia per curare l’osso una volta che l’ho posizionata in modo appropriato.”

Bene, brontolai mentalmente. Poi, cercando di suonare la più compiacente possibile, “Certamente. Nessun problema. Non ho bisogno di nessun aiuto per trovare l’officina del Tecnico dei PipBuck dopotutto.” Certo, assumendo che il resto di quel posto non si articolasse in modo bizzarro. “Sarò di ritorno prima che abbiate finito.”

Iniziai a trottare indietro attraverso la porta. Velvet Remedy mi fermò con una voce delicata. “Littlepip? Va tutto bene?”

Agitai uno zoccolo. “Oh . Solomi sento un po’ logorata. Perdita di sangue, sai.” Feci un dolce sorriso. Lei sembrava che stesse cercando di sembrare persuasa. “Va bene, sono solo un po’ sorpresa. Ma sono felice. È una buona cosa che i miei due amici si piacciano l’un l’altro.”

Calamity tossì. “Aspetta, cosa?” Nitrì, “Lei è una moralista elitaria piena di sé che preferirebbe curare i nostri nemici piuttosto che sparargli.”

Velvet Remedy gli lanciò uno sguardo corrucciato. “E lui è un impulsivo ruffiano che pensa di poter curare le terre devastate affogandole nel sangue.”

Buone Dee, non potevano essere più ovvi!

Me ne andai prima di mettermi ad urlare.

***        ***        ***

Spesi il resto del tragitto attraverso la Manutenzione della Scuderia a ricordarmi che era effettivamente una buona cosa che i miei amici andassero d’accordo, che ero una stupida ad essere gelosa quando fin dall’inizio non avevo avuto alcuna possibilità di provarci e che, se volevo tenermeli amici, avrei fatto meglio a seppellire quei sentimenti nello stesso buco buio.

Mi chiesi da quanto quella storia stesse andando avanti. Era nuova? C’erano stati dei segnali troppo che non avevo colto perché troppo noncurante? O semplicemente non avevo voluto coglierli?

L’idea del “coglierli” mi portò un’immagine mentale completamente indesiderata di Velvet e Calamity che velocemente stracciai e bruciai. Sarebbe stato difficile.

Sai che cosa ti renderebbe facilmente felice per loro? Un piccolo pony nella mia testa mi agitò davanti una scatoletta. ‘Fanculo quel piccolo pony. Volevo crogiolarmi per un altro po’.

Una piccola luce apparì sulla bussola del mio EFS. Non era ostile. Uno di loro era venuto fin lì per seguirmi? Se era così, come avevano fatto a superarmi?

Un momento dopo un robot della manutenzione si librò fuori da una delle stalle, coi suoi molteplici arti che ballonzolavano mentre puliva la parete. Non cera da stupirsi che quel posto sembrasse immacolato. Sentii una scintilla di irritazione perché noi non avevamo un robot pulisci-pareti nella Manutenzione della Scuderia Due. Dovevo lavare i muri della mia officina a zoccolo.

Il robot iniziò a pulire nella mia direzione. Decisi di togliermi dalla sua strada accucciandomi nell’officina del Tecnico della Robotica. La stanza era piena di robot della manutenzione in diversi stati di degrado. C’erano abbastanza strumenti da migliorare i piani dell’officina di Calamity. Iniziai a depredare.

L’ufficio sul retro del Tecnico della Robotica era stato annerito dal fuoco. Trovai gli scheletri carbonizzati di due pony insieme ad un robot medico parzialmente smantellato. A giudicare dall’aspetto qualche pony aveva fatto un fatale errore lavorandoci sopra, facendo andare all’impazzata il lanciafiamme sanitario[4].

Il robot della manutenzione passò attraverso la sala.

Nel retro dell’ufficio bruciato c’era una cassaforte, il dipinto sulla parete che la copriva si era sciolto e sbucciato. La cassaforte invece non aveva temuto nulla dal fuoco. Feci scivolare fuori il mio cacciavite ed una forcina, solo per scoprire che la cassaforte non era chiusa. Già di malumore, mi sentii tradita.

Dentro c’era una fiaschetta di whiskey alla mela, una confezione vecchia di duecento anni (Buongustaio Vecchio Stile[5]) di Gocce di Miele, una scatola di (tristemente normali) Ment-ali, diversi appunti della manutenzione ed una registrazione. Tralasciando gli appunti scaricai la registrazione nel mio PipBuck ed iniziai ad ascoltare.

Qui è Mender[6], per segnalare i progressi diagnostici sul robot per le faccende domestiche di Cannikin[7]. Sono stato su tutta la notte per esaminare la programmazione di questo coso; volevo avere il resoconto pronto in tempo per il funerale.

“Da quello che posso dire, sembra che il robot abbia sofferto di un problema tecnico mentre riceveva un aggiornamento automatico dei suoi sottoprogrammi dalla Stable-Tec. Questa è veramente l’unica ipotesi che ho per spiegare come mai abbia dato a Cannikin una tazza di caldo e fumante solvente industriale invece di un caffè.

“Tutti quei pony che mormoravano che il vecchio Cannikin avrebbe bevuto fino a morire si staranno probabilmente soffocando con le loro stesse parole proprio ora. E se non lo stanno facendo dovrebbero farlo. Ho visto il povero collega prima che lo incenerissero -- la sua intera bocca e gola erano state corrose via. Ho avuto incubi per giorni per quello.

Pianifico di andare a parlare con Cornombroso[8] più tardi oggi; voglio che tutti gli automatismi domestici rimangano spenti fino a quando non li avremo controllati tutti. Ovviamente sarà un’impresa farlo, e ci vorrà molto tempo.

“So che è brutto da parte mia usare la morte di Cannikin per accelerare i miei programmi, ma questo è solo un altro esempio del perché penso che abbiamo bisogno di un’autorità all’interno della Scuderia. Come possono i pony della Stable-Tec anche solo lontanamente pensare di poter governare una Scuderia se non sono qui, a vedere che succede?”

Ciò era inaspettato. E macabro. Tentai di togliere l’immagine mentale di Cannikin dalla mia testa, concentrando i miei pensieri sull’idea di una Scuderia senza una propria Capogiumenta. Una Scuderia mandata avanti in modo remoto dalla Stable-Tec.

***        ***        ***

L’officina del Tecnico di PipBuck era proprio dove sarebbe dovuta essere. Ero sorpresa, confortata, ed un poco scocciata dal dover provare entrambe le cose.

La chiave per matrici di incantesimi del Tecnico era chiusa a chiave in un armadietto assieme a dozzine di altri strumenti di precisione potenziati ai quali una mera apprendista come me non aveva il permesso di accedere. Feci nuovamente fluttuare fuori il mio cacciavite ed una forcina.

Qualche minuto più tardi la mia bardatura da lavoro rinforzata era piena di tutto ciò che mi sarebbe servito per una riparazione avanzata di un PipBuck. E, almeno in teoria, tutto il necessario per ristabilire il flusso di potere magico nell’armatura di SteelHooves. E, giusto per sicurezza, impacchettai diverse batterie magiscintilla ed un piccolo apparato conduttore di campo magico.

All’ufficio del capo Tecnico della Scuderia mancava l’amaca che aveva così spesso sostenuto il peso del mio insegnante nella Scuderia Due. Scossi la testa, dando all’officina un’ultima occhiata prima di uscire per riunirmi ad i miei amici. Individuai un audio diario tra gli oggetti sparsi sulla scrivania del Tecnico.

Sedermi e far partire il diario? O trottare indietro per trovare Velvet Remedy e Calamity. Assieme. Si spera non mentre si baciavano. Va bene, il diario.

Cornombroso ci ha chiamato in riunione questa mattina. Abbiamo quasi avuto un grande disastro ieri. Quell’idiota di Buckbright ha costruito al suo puledro un fucile a piombini per il compleanno, quindi l’ha portato giù al livello del reattore per fare pratica contro dei bersagli. Che cosa stava pensando? Il puledro ha mancato una radiablatta ed ha fatto un piccolo buco nel sistema ambientale. In effetti ha intaccato il talismano per l’acqua. Fortunatamente sta funzionando bene, ma un altro centimetro e l’intera Scuderia sarebbe stata in un serio problema.

Come capo della Manutenzione, Cornombroso ha proclamato una nuova serie di protocolli di sicurezza. Non saranno ufficiali fino a quando non saranno approvati dalla Stable-Tec, ma li seguiremo comunque. Se alla Stable-Tec non piace che qualche pony dia ordini in suo nome, allora possono trottare loro stessi qua sotto e dire diversamente.”

***        ***        ***

Velvet Remedy spinse tre barattoli di pozione ristoratrice extra-forte verso di me. “Bevile. Sarai in salute perfetta in dieci minuti.”

Ero scioccata. “Non dovremmo portarle con noi? Usarle al risparmio?”

Velvet Remedy scosse la testa. Aveva un aspetto molto migliore. Aveva messo via il suo vestito e rimosso le bende; la sua pelle era perfetta, il suo manto sembrava puro ed in salute. Aveva un paio di flebo che le coprivano i fianchi, con un tubicino chirurgico che portava ad un punto sotto la sua spalla sinistra. “Non ne abbiamo bisogno. Ne ho già messo via un’altra dozzina per i nostri viaggi, bende a bizzeffe, qualche tutore, sacche di sangue ed altro. Per la prima volta abbiamo un’entrata positiva di scorte mediche. Direi che questa clinica è stata un dono delle Dee, ma so di più.”

Alzai un sopracciglio mentre fluttuavo alle mie labbra la prima pozione. Velvet Remedy mi diede una registrazione. “Ho trovato questa mentre stavo… requisendo le scorte.” Sorrisi alla sua riluttanza al chiamarlo saccheggio o depredare.

Buttai giù due delle pozioni ristoratrici extra-forti ed infilai la terza nelle mie bisacce. Il ricordo di Velvet, la sua pelle a brandelli e sanguinante, mi era tornato in mente. Potevo gestire l’essere quasi in piena salute se ciò significava avere una di quelle pronta in caso d’emergenza.

Anche Calamity sembrava stare molto meglio. Si lamentò che, dopo l’incantesimo rigenerativo di Velvet Remedy, il tutore non era proprio necessario, ma lei insistette che lui lo tenesse addosso per almeno un altro giorno.

Camminai per la clinica, cercando un buon posto dove sedermi ed ascoltare la registrazione. Ero accigliata, mi aspettavo brutte cose. Le registrazioni contenevano molto raramente belle cose nelle Terre Devastate d’Equestria. Specialmente, così sembrava, nelle Scuderie.

Trovai un laboratorio chimico nel retro della clinica. Per un istante, tutti i pensieri della registrazione mi sfuggirono dalla mente. Guardando le droghe e le scorte, realizzai che con quello che avevo già, avevo tutti gli ingredienti necessari per cucinare la mia partita di Ment-ali Party-Time! Ed avendo l’abilità e l’opportunità, non potevo resistere. Sarebbe stato stupido farlo.

Quando mi misi al lavoro, mi ricordai del perché ero venuta lì. Feci partire la registrazione mentre schiacciavo le normali, noiose vecchie Ment-ali in una polvere fine.

“Oh…”

La voce era così carica di pura disperazione che spensi velocemente la registrazione. Non volevo sentirla. Mi concentrai sulla mia cottura chimica per diversi lunghi minuti, con la registrazione che se ne stava semplicemente lì sul bancone a fissarmi funestamente. Infine, sbuffando, la feci ripartire.

Com’è potuto succedere?!

Il dottore ed io siamo usciti solo per qualche minuto. Quando siamo tornati, la clinica si era sigillata ed il sistema antincendio si era attivato, riempiendo l’intera clinica con con

C’abbiamo messo più di un’ora per riaprirla. Abbiamo provato a rompere la finestra, ma è rinforzata. Perché qualcuno dovrebbe rinforzare la finestra? Ogni pony all’interno è soffocato. Citronella[9] era dentro per farsi solo togliere dei punti. Stava organizzando la Cute-ceañera[10] di sua figlia questa sera, e stavamo decidendo che genere di torta prendere dai distributori. Il puledro degli Orange era ancora nell’asilo della clinica! Oh cavoli! Penso che nessun pony gliel’abbia ancora detto!...”

Lo spensi nuovamente. Il mio cuore era aggrovigliato in nodi. Parte di me voleva piangere. Parte di me voleva infuriarsi con qualcosa. Ma non c’era niente di ovvio con cui infuriarsi. Quindi mi sfogai con il rubinetto, battendo i miei zoccoli contro di esso per il suo rifiuto a darmi dell’acqua. Era stupido, ma mi fece sentire bene. Finalmente (dopo aver versato dell’acqua dalla mia borraccia), finii di mischiare la miscela e la misi sul fuoco.

Il rumore di una mitragliatrice che apriva il fuoco catturò la mia attenzione. Tutti i pensieri riguardo diari, Ment-ali e chimica evaporarono quando sentii Velvet Remedy urlare. I miei amici erano nei guai!

Quando mi girai due punti rossi comparirono sulla bussola del mio EFS. Le torrette erano diventate ostili. Tornando con un balzo nella clinica centrale, vidi Calamity e Velvet accucciati dietro ad un banco medico ribaltato mentre le due torrette all’esterno (sopra la porta ora chiusa) bersagliavano la finestra di vetro. Cerchi e crepe a forma di ragnatela coprivano ogni suo centimetro, il vetro rinforzato stava per cedere.

Fluttuando fuori la Piccola Macintosh mi posizionai dove sarei stata in grado di mirare entrambe l’istante in cui il vetro avrebbe ceduto. Non avevo molta copertura, ma se fossi stata veloce ed un poco fortunata non ne avrei avuto bisogno.

La finestra si ruppe in una cascata tintinnante. Sentii il primo proiettile colpirmi il petto, senza penetrare la mia corazza, mentre mi immergevo nel SATS e miravo entrambe le torrette due volte. Un secondo proiettile attraversò la mia zampa anteriore tra il mio PipBuck ed il mio ginocchio mentre sparavo il primo colpo. Ed il secondo.

BLAM! BLAM!

La prima torretta esplose. La seconda mosse il suo arco di proiettili via da Calamity e Velvet Remedy e lo diresse verso di me.

BLAM! BLAM!

Un ultimo proiettile colpì il mio fianco, rimbalzando sull’impugnatura del mio fucile da combattimento con un forte schippo, quando la seconda torretta esplose.

Collassai, realizzando all’improvviso che per l’ennesima volta stavo soffendo un dolore veramente forte. Ma quella volta non avevo assolutamente preoccupazione. Avevo Calamity e Velvet Remedy proprio vicino, ed eravamo in una clinica. Se mi avessero dovuto sparare, non riuscivo a pensare ad un posto migliore od una compagnia migliore.

Ma non appena toccai il pavimento lottai per rimettermi sugli zoccoli, ignorando le mie ferite. Zoppicando, sanguinando copiosamente, cercai di spingermi verso il laboratorio chimico. Dovevo assicurarmi che le mie Ment-ali Party-Time non cuocessero troppo. Ora che i miei amici erano al sicuro, la mia mente si concentrò su quello che era diventata una nettamente secondaria ma pur sempre importante priorità.

***        ***        ***

La porta dell’Atrio era chiusa e bloccata. Eravamo sigillati all’interno.

Era più un peggioramento che una vera preoccupazione. Sapevo che sarei dovuta essere in grado di sbloccare ogni porta in quel luogo dalla stazione della Sicurezza. Ma raggiungerlo significava passare per diversi punti dove saremmo potuti essere attaccati dall’improvviso grilletto-facile del sistema di sicurezza.

Guardai i miei compagni. Ormai, stavo iniziando a pensare a noi come guerrieri esperti delle terre devastate (beh, almeno Calamity ed io). Non ero rimasta all’esterno a lungo, ma il tempo era stato una forgia come non ce ne sono altre. Delle torrette non sarebbero dovuto essere un gran problema per gli ammazza-draghi.

Mi frenai all’istante. Quel tipo di pensiero era pericoloso. L’ultima cosa di cui avevo bisogno era iniziare a credere all’entusiasmo della radio.

Velvet Remedy mi stava guardando con tristezza. Pensavo di essere stata abbastanza veloce, ma immaginavo che sospettasse cosa stavo facendo nel laboratorio chimico. Non mi aveva tolto gli occhi di dosso da allora, ed il suo sguardo di rimprovero mi stava bruciando dentro l’anima.

Calamity stava studiando qualcosa sul muro. All’inizio assunsi si trattasse di un altro poster di epoca bellica -- lo stava studiando con la stessa intensità che Velvet Remedy di solito riservava a qualsiasi cosa inerente al Ministero della Pace. Ma quando mi avvicinai, ancora un po’ zoppicante sulla zampa rattoppata e fasciata, vidi che si trattava di una mappa della Scuderia. I miei occhi seguirono il percorso su per le scale fino alla stazione di Sicurezza. L’armeria era lassù, assieme ad una serie di stanze che in una corretta Scuderia sarebbero stati gli alloggi personali della Capogiumenta e della sua famiglia. Lì erano etichettate come stanze per VIP (Very Important Ponies). C’era una grande area di assolutamente nulla dove sarebbe dovuto essere l’ufficio della Capogiumenta.

La mia fronte si corrugò. “Odio davvero queste Scuderie.”

Velvet Remedy stava osservando gli scheletri, tenendomi comunque nella sua linea visiva. “Era... era ridotta così, l’altra che avete trovato?”

“Peggio”, nitrì Calamity.

Ci dirigemmo verso le scale, fermandoci ad una bacheca coperta dalle solite note. Mi ritrassi; qualche pony aveva scritto “SMETTILA DI UCCIDERCI!” sulla bacheca con quello che sembrava sangue.

“Oh cielo”, sussurrò Velvet. Con mia sorpresa tirò via dalla bacheca una delle note, levitandola più vicino per ispezionarla. La nota era posizionata tra un proclama di nuove regole di sicurezza ed un foglietto per due puledre disperse i cui visi sorridenti avevano fissato per secoli un atrio pieno di cadaveri. Sul foglio che aveva preso Velvet era dipinta la parte inferiore della “D”. Spostai lo sguardo dalla bacheca a lei chiedendomi come, per la Criniera di Luna, potesse trovare qualcosa più degno di nota dell’immensa preghiera di misericordia scritta coi propri fluidi corporei da un pony morente.

Velvet Remedy voltò il manifestino in modo che io e Calamity potessimo vederlo.

Party del Terzo Mese di Sopravvivenza!

Questa sera nell’Atrio!

Dalle 10 alle 16

dirige la Vinyl Scratch della nostra Scuderia 29

(gli alcolici verranno serviti dopo mezzogiorno)

Calamity fischiò, tirandosi su il cappello. “Vinyl Scratch. La DJ Pon3 originale... almeno secondo alcuni. Quindi è sopravvissuta alla bomba al fuoco magico di Manehattan, dopo tutto.”

Tirai un’occhiata a Calamity che gli suggeriva di aver bisogno di rivedere la sua definizione di “sopravvissuta”.

Odiavo veramente quelle Scuderie.

***        ***        ***

Tra la furtività e la Piccola Macintosh le altre torrette si dimostrarono una minaccia irrisoria. Ricaricai mentre entravamo nella stazione di Sicurezza. Mi sedetti per penetrare nel terminale, cercando di essere rispettosa quando fluttuai via lo scheletro di un pony per poggiarlo in un angolino vicino agli altri. Velvet Remedy aveva iniziato a pregare per loro.

Calamity trottò verso l’armeria nella vana speranza di poter aprire la porta senza le mie abilità. Dopo aver scoperto di non poterlo fare, si girò con un’espressione di disappunto. Aspettai che facesse un passo prima di aprire la porta a distanza dal terminale facilmente violato. Fece un salto, poi mi lanciò un ghigno e scomparve all’interno. Una piccola, ma di buona natura, vendetta; sentivo ancora l’odore di carote.

Mi girai per vedere un gigantesco ammasso di registri della sicurezza. Andando a casaccio, tirai fuori uno dei più recenti.

Annotazione 67:

Questa è pazzia!

Più della metà della popolazione è morta. All’inizio pensavamo fossero solo strani incidenti, ma adesso sono chiaramente intenzionali. È come se la Scuderia stessa si sia messa contro di noi! Ieri la scuola si è sigillata da sola e del plasma è stato ventilato nella stanza. Ventitré puledri e puledre sono stati massacrati orribilmente, i loro corpi si sono letteralmente sciolti! Potevamo sentire le loro grida! Mio nipote era in classe. Aveva appena ottenuto il suo Cutie Mark; sarebbe cresciuto per diventare un artista!

Mia sorella non riesce a smettere di piangere. Si è chiusa nella sua stanza con tutte le fotografie che ha di lui. Qualche pony deve essere responsabile di tutto questo. Qualche pony deve pagare!

Mi ritrovai tremante, e non dal dolore. Ordinai al terminale di sicurezza di far partire una delle più vecchie.

Annotazione 43:

Cornombroso è spirato la scorsa notte a causa delle complicazioni dopo essere stato quasi folgorato ieri mattina presto mentre tentava di accedere alla giunzione dietro un pannello di sicurezza con il suo PipBuck. Questo, così presto dopo che Buckbright e suo figlio sono morti in quell’incidente con l’ascensore! Questa Scuderia è una trappola mortale.

Ne feci partire un’altra.

Annotazione 72:

È la Stable-Tec. Deve esserlo! Quei bastardi alla Stable-Tec ci hanno chiusi tutti quanti nel loro piccolo fottuto labirinto mortale e ci stanno uccidendo. Non è nemmeno più uno per uno oramai. Ci stanno massacrando a gruppi!

Che genere di sadici bastardi potrebbero fare questo!? Hanno ucciso dei bambini!

Non capiscono che noi siamo l’unica speranza per il genere dei pony? Queste Scuderie dovrebbero avere lo scopo di salvarci! Che genere di malvagi fottisella[11] si diverte a giocare al massacro con gli ultimi membri superstiti della sua stessa specie?

Non possiamo nemmeno raggiungerli. È tutto controllato remotamente.

Feci partire quello successivo, ignorando Velvet Remedy che mi chiedeva di smettere.

Annotazione 73:

Ah. Ah. Ci stanno prendendo in giro, vero? Mi viene in mente che noi non sappiamo veramente se i megaincantesimi sono esplosi. Noi crediamo che il mondo sopra di noi sia stato distrutto perché è quello che la Stable-Tec ci ha detto di credere. Ma se così non fosse? Tutta Equestria sta semplicemente andando avanti con le loro vite quotidiane nel mondo soleggiato là sopra mentre noi urliamo e piangiamo e moriamo qua sotto per l’insano divertimento di qualche pony malato e senz’anima della Stable-Tec.

È l’unica cosa che darebbe un minimo di senso a questo orrore.

Mi allungai per farne partire un’altra quando Velvet Remedy mi tirò fisicamente via dal terminale.

COSA!?” Urlai in piena rabbia, ed il mio corpo stava tremando così tanto che sentivo che sarei esplosa.

“Littlepip,” disse, e capii che stava piangendo, “Devi fermarti.”

***        ***        ***

Calamity e Velvet Remedy mi mandarono a controllare le ultime due stanze, le stanze VIP. mentre loro spegnevano i sistemi di sicurezza ed aprivano tutte le porte. Andava bene. Volevano che riprendessi fiato. Che mi calmassi. Io volevo trovare un posto lontano da loro e qualcosa da poter distruggere con violenza.

Vedevo rosso come mai prima, e non potevo nemmeno attaccare l’origine della mia rabbia perché erano tutti morti. Morti decenni e secoli fa. Il mio corpo non smetteva di tremare.

La prima stanza aveva un’insegna accesa sopra di essa: Vinyl Scratch. Quindi quella era la sua stanza. Il DJ Pon3 originale. Feci un passo avanti e la porta si aprì.

La stanza all’interno non era stata toccata sin dalla notte del party, tre mesi dopo che le porte della Scuderia Ventinove si erano chiuse, intrappolando ogni pony al suo interno.

Camminai in giro, osservando. Pile di registrazioni. Giradischi. Equipaggiamento per la registrazione. Uno spazio piuttosto lussuoso anche se piccolo per mangiare e dormire. Un bagno personale con una vasca da bagno.

Avrei potuto sfogare abbastanza bene la mia rabbia lì. Le registrazioni si sarebbero frantumate sotto i miei zoccoli in modo abbastanza piacevole. Ma non potevo farlo. Distruggere le cose che sono state amate dai pony che hanno vissuto lì (anche se per poco tempo) non sarebbe stato come inveire contro i vili pony che avevano creato quel posto; sarebbe stata piuttosto una continuazione del loro lavoro. Raccolsi invece qualche registrazione, facendole scivolare nelle mie bisacce. Una volta tornata dagli altri le avrei fatte chiudere da Velvet Remedy in una delle sue cassette mediche dove sarebbero state al sicuro dai proiettili. Mi ricordavo ancora della mela.

C’era una cassaforte nella stanza. Esitai. Per qualche ragione mi sembrava un po’ strano scassinare la cassaforte di una celebrità, anche una morta da molto tempo. Ma con un respiro profondo tirai fuori i miei strumenti e mi misi al lavoro. Dentro vi trovai un vecchio giocattolo per bambini, diverse fotografie incorniciate ed una manciata di poster. Ed una scatola che sembrava essere stata salvata da un fuoco. Dentro vi erano quattro sfere di memoria. Una catturò la mia attenzione. Era etichettata: L’Ultimo Party di Pinkie Pie. La presi, infilandola nelle mie bisacce e camminai nella stanza successiva.

L’insegna sopra la porta annunciava: Cornombroso.

La giumenta a capo della manutenzione era una VIP nella Scuderia? Anche nel bel mezzo della mia a mala pena trattenuta furia verso la Stable-Tec, il cui mio puro odio nei loro confronti non poteva essere espresso, parte del mio cervello riconobbe che sembrava strano.

La porta si aprì per me ed entrai. La stanza era più disordinata. C’erano componenti e metallo di scarto ovunque. Progetti finiti a metà coprivano il tavolo. Schemi di differenti sistemi della Scuderia erano attaccati al muro. Uno di essi era stato strappato via per rivelare la cassaforte della stanza. Ancora una volta mi misi al lavoro. Quando la cassaforte si aprì rivelò un’altra registrazione. Sembrava sorprendentemente simile a quella che avevo trovato nell’ufficio del Capostallone.

Dovevo ascoltarla. Ma parte della mia mente mi urlò di non farlo. Non diedi ascolto alla voce. Al contrario feci partire il messaggio, ed un’altra voce familiare prese vita nella tomba che era la Scuderia Ventinove. La voce sembrava determinata ma stanca e piena di tristezza. Sembrava come se stesse leggendo un copione che aveva imparato ad odiare.

Salve, Cornoombroso! Quel che segue è solo per le tue orecchie. Ti sto parlando perché sei stata selezionata per un lavoro molto importante, grazie al tuo senso di lealtà e dovere sia a questa compagnia che ai pony intorno a te.

Il mio nome è Scootaloo. Probabilmente mi conosci per... oh a chi importa. Sono stanca di queste cose...

“…riproviamo

“Salve, il mio nome è Scootaloo, e sono la vice-presidente della Stable-Tec. Se stai sentendo questo significa che i Protocolli di Minaccia di Livello Omega sono stati attivati ed i cittadini di Equestria scelti per la Scuderia Ventinove sono stati messi al sicuro dentro la miglior infrastruttura mai creata per la sopravvivenza all’apocalisse.

Mi dispiace tanto. Vorrei che potessimo fare di più.

“Diamine, avrei voluto che tutto questo potesse essere impedito

“…Ma invece tocca a noi salvare chi possiamo, e cercare di impedire che accada di nuovo. Per questo motivo la tua Scuderia è stata selezionata per partecipare ad un vitale progetto sociale. L’obiettivo primario della Scuderia Ventinove, come per tutti le altre, è di salvare le vite dei pony al suo interno. Ma

“…ma c’è uno scopo più grande per la tua Scuderia, oltre il salvare i singoli pony. Noi qui alla Stable-Tec capiamo che non va bene per il genere dei pony salvarsi adesso solo per poi annientarsi l’un l’altro dopo. Dobbiamo capire che cosa è andato storto. Dobbiamo trovare una via migliore. E dobbiamo essere pronti ad implementarla il prima possibile appena le porte delle Scuderie si apriranno. E sopravvivere a ciò che i nostri leader attuali saranno riusciti a fare ad Equestria...

“…dannazione. Come siamo arrivati a questo? Dannazione, dannazione, dannazione!...

“Noi... Penso che siamo arrivati a questo... forse... perché siamo pony. Facciamo del nostro meglio. Abbiamo le migliori intenzioni. Ma quando le cose vanno male ci agitiamo o ci confondiamo. O ci sconvolgiamo. O ci arrabbiamo. La nostra abilità nel fare scelte intelligenti è più compromessa quanto più ne abbiamo bisogno.

“Cattive scelte, scelte emotive... ci hanno trascinato in una guerra che nessun pony voleva. Ci hanno spinto sull’orlo dell’estinzione... e se stai ascoltando tutto questo...

“…oltre.

“…che vadano tutti all’inferno. Che tutti noi andassimo all’inferno.

“…

“Scusa. Odio tutto questo. Vorrei che il mondo fosse di nuovo come quando ero una puledra. Ma i desideri sono solo desideri.

“…dannazione, sembra che non possa finire una di queste senza andare ampiamente fuori argomento. Sono sicura che tu ti stia chiedendo cosa, se non altro, ha a che fare tutto ciò con te? Perché ti sto dicendo questo? Non preoccuparti, c’è un motivo; questo non è semplicemente il vaneggiamento di un pony della Stable-Tec che è... già morto... non è vero?

“…

“La tua scuderia ha una progettazione veramente eccezionale. A dispetto dei documenti ufficiali questa Scuderia non ha alcun tipo di collegamento remoto con la Stable-Tec. Al contrario, per sostituire la normale posizione della Capogiumenta, abbiamo attrezzato la Scuderia Ventinove con un sistema computerizzato di classe Crusader[12].

Il Maneframe[13] classe Crusader è il più avanzato supercomputer mai creato dal genere dei pony, usando i più grandi progressi disponibili della tecnologia arcana. Il Crusader è capace di pensieri propri, creatività ed apprendimento. Ne abbiamo costruiti solo tre, e gli altri due sono al momento in possesso rispettivamente del Ministero delle Scienze Arcane e del Ministero dell’Epicità.

“L’obiettivo di questo esperimento sociale è rimuovere dall’equazione l’emotivo e fallibile pony. Per vedere se possiamo fare meglio attraverso un sistema di governo pragmatico e logico che non è soggetto ai nostri errori.

“Come sempre, nel caso qualcosa dovesse andare storto, c’è un backup. E quel backup sei tu. Forniti insieme a questa registrazione ci sono i codici per spegnere il Maneframe Crusader in caso d’emergenza. Fare ciò sfortunatamente disattiverà anche tutti i sistemi automatici, quindi questo andrebbe fatto solo in caso di vita o di morte della popolazione della Scuderia. C’è una giunzione di accesso fra la stazione di Sicurezza e le stanze VIP attraverso la quale potrai accedere al Crusader Maneframe.

Come ultima risorsa, la programmazione del Crusader Maneframe può essere interamente sovrascritta transferendo magicamente la mappatura del cervello di un pony nel Maneframe stesso. Questo ti permetterebbe di diventare effettivamente il Crusader, prendendo tu stessa il controllo dei sistemi automatici. Tuttavia questo non è stato testato e gli effetti sul pony che inizierà questo trasferimento sono sconosciuti, quindi io veramente, veramente lo sconsiglio.

“In ogni altra circostanza, comunque, è cruciale che continui l’inganno, secondo le direttive fornite.

“Grazie. Da tutti noi. Da tutta Equestria. Ti auguro buona fortuna, e possa la Scuderia Ventinove e tutti i suoi pony vivere bene ed a lungo.”

***        ***        ***

Trovare la giunzione d’accesso di sicurezza fu facile. Stavo riascoltando il messaggio, però nel mio auricolare. Non aveva senso. Ma aveva il singolare beneficio di non essere opprimentemente malvagio. Dovevo saperne di più.

Spostando il pannello di sicurezza, trovai un labirinto di condutture e cablaggi. Ed in mezzo, un piccolo cubo giallo arancione con un connettore nero. Mi ricordai che l’ultimo pony che aveva cercato di fare ciò era stato effettivamente fulminato. Collegare il mio PipBuck nella giunzione potrebbe essere una sentenza di morte. Fortunatamente avevo un’altra opzione.

Tirai fuori il PipBuck di Velvet Remedy per la prima volta sin da quando l’avevo trovata. Era una bellezza, ma avevo capito che aveva un significato meno piacevole per lei. Tenendolo solo con la levitazione collegai il suo PipBuck personalizzato nella giunzione.

Alcuni minuti dopo stavo guardando un flusso di dati. Una stringa catturò la mia attenzione:

> Errore Rilevato:

> Talismano dell’Acqua in funzione al 98% della capacità

> Analizzando i Danni

> Possibilità di ripristinare il Talismano dell’Acqua a piena funzionalità: 0%

> Analizzando le Opzioni

> Livelli di Radiazione della Superfice 1300% sopra il livello di sopravvivenza

> La Preservazione della Vita dei Pony richiede razionamento dell’acqua ed una riduzione dello 0.02% della popolazione della Scuderia

> Avviando razionamento dell’acqua

> Analizzando la popolazione per il 0.02% più sacrificabile

> Avviando riduzione della popolazione

Le forze mi abbandonarono. Fissai quello che stavo leggendo, e la mia rabbia si sciolse in una fredda disperazione. C’erano diverse stringhe di dati simili. Nel corso di una stagione il talismano dell’acqua danneggiato aveva continuato a deteriorarsi, ed ogni volta che il danneggiamento raggiungeva una nuova soglia il Crusader che dirigeva la Scuderia Ventinove aveva eliminato una porzione della popolazione in un tentativo freddamente calcolato di preservare nell’insieme la “Vita dei Ponynella Scuderia.

Dopo tre mesi il talismano dell’acqua si ruppe completamente. Il Crusader agì di conseguenza. Per preservare la Vita dei Pony.

***        ***        ***

Versai quello che rimaneva di una bottiglia di whiskey alla mela giù per la mia gola, godendomi il bruciore. La rabbia si era prosciugata, rimpiazzata da un intorpedimento che era anche peggio.

Decisi di scappare da quel posto orribile tramite la sfera di memoria, almeno per un po’. Poggiandola gentilmente focalizzai la mia magia sulla sfera.

Istantaneamente, fui sommersa da lampi brillanti, un orribile ruggito rimbombante ed una nausea sviscerante. La sfera di memoria si era in qualche modo deteriorata, ed io ero intrappolata all’interno di un incubo di reazioni sensoriali e vertigini. Cercai di scappare, ma non c’era via d’uscita.

Poi il mondo tornò a posto. Ma non era il mio mondo. Ero piuttosto sicura di essermi vomitata addosso, ma non ero io, quindi non potevo dirlo.

<-=======ooO Ooo=======->

Tutto attorno a me c’era un imponente party. Luci colorate, decorazioni da festa, ed un ritmo di ballo che ti afferrava l’anima e ti faceva venire voglia di muoverti. Ero ai giradischi, agitando la testa al ritmo. Ed ovunque, pony. Pony che ballavano, pony che mangiavano, pony che facevano cose in angoli e dietro vasi di piante che avrebbero fatto arrossire e svenire i loro genitori.

Una pegaso azzurra che stava graziosamente invecchiando con una criniera color arcobaleno svolazzò verso i giradischi con un po’ di spavalderia e sembrando leggermente brilla.

Fantasico ritmo, Vinyl Scratch!” ghignò, “I tuoi ritmi fanno sempre i party migliori!” Portava bene i propri anni, e doveva essere stata dannatamente carina nella sua giovinezza. Volevo la sua criniera!

E, whoa, Vinyl Scratch la stava squadrando? Il mio sguardo andava su e giù… No, aspetta, stava solo dondolando la testa.

Eggià,” disse una familiare pony arancione con un cappello da cowpony sulla sua criniera gialla, e dei nastri rossi nella sua coda che richiamavano il suo cutie mark a tre mele. Era significativamente più vecchia rispetto alla sua statuetta; sembrava ancora più vecchia che nell’articolo di giornale, e non era invecchiata così bene. Mi chiesi se il suo aspetto dipendeva più dallo stress che dagli anni. “Fluttershy e Rarity odieranno di esserselo perse.”

Il suo accento mi ricordava un sacco Calamity.

La pony terrestre arancione girò attorno ad i giradischi, guardando il pegaso azzurro che oscillò leggermente sorridendo di rimando. “Sei sicura di voler volare a casa, Rainbow?”

Ah diamine, no!” la pegaso dalla criniera arcobaleno diede un colpo di zoccolo sulla spalla della pony arancione. “Non ho mai lasciato un party di Pinkie Pie in volo sicuro daquasi vent’anni!”

La pony arancione le lanciò uno sguardo strano. “Non ha provato nessuna dellecose più fortivero?”

Diamine no,” Rainbow battè uno zoccolo sul pavimento mentre si ripeteva. “Sai…” Abbassò la voce, che si era alzata, “…Non tocco niente di quella roba.” Alzò uno zoccolo al petto con un orgoglio leggermente barcollante. “Rainbow Dash non ha bisogno di potenziamenti!”

La pony arancione sembrò sollevata. Realizzai che stavo guardando la misteriora Giumenta del Ministero dell’Epicità, la cui ribellione aveva dato a Calamity il suo titolo di Dashita. Non sapevo cosa pensare; anche se, dovevo ammeterlo, aveva certamente la criniera giusta.

Ho sentito che qua hanno della roba chiamata Dash!” disse Rainbow Dash in tono da cospiratrice. “Pinkie dice che renderebbe persino me più veloce.” Atterrò con atteggiamento eroico, con la voce riempita di spavalderia extra. “Certo che non mi faccio di quella roba, AJ. Dash fatta di Dash? Non violerebbe soltanto le leggi d’Equestria. Violerebbe le leggi della fisica!

Uno stallone dal manto verde mela trottò verso di loro e sussurrò qualcosa nell’orecchio della pony arancione (apparentemente chiamata AJ). Rainbow Dash si fermò fissandoli. “Quiiiiindi AJ, chi è il nuovo stallone?”

Non dovresti chiederlo in quel modo,” disse AJ irritata.

“Ah, se volevi della compagnia,” Rainbow Dash diede un colpo di zoccolo al cutie mark della pony arancione, “Avresti potuto semplicemente chiedere a me.”

La pony terrestre diede un’occhiataccia a Rainbow Dash. “La porta del mio granaio non si apre in quella direzione.” Qualcosa si agitò dentro di me. “E nemmeno la tua.” L’agitazione morì. “Sei ubriaca,” aggiunse la pony arancione inutilmente ma accuratamente, togliendosi di mezzo al passaggio di una giumenta verde con un piatto pieno di torta.

Rainbow Dash semplicemente ridacchiò. “Quindi, hai intenzione di presentarmi il tuo nuovo stallone o no?”

AJ girò gli occhi prima di presentarlo. “Questo è il sergente ‘SteelHooves’ Applesnack. Ha servito con Big Macintosh. Apples, caro, questa è Rainbow Dash, la vecchia amica che ti ho diffiche ti ho raccontato.”

Impossibile.

Impossibile!” Rainbow Dash fece eco ai miei pensieri. Quindi procedette a deragliarli. “Stai uscendo con uno stallone chiamato Applesnack?” La pegaso, che aveva appena ricominciato a volare, collassò sul pavimento, rotolando tra le risate.

L’anziana pony terrestre arancione girò gli occhi. Senza guardare la sua compagna ridente nitrì, “Non farti male.” Da qualche altra parte nella sala, era scoppiato un litigio.

“Applejack ed Applesnack!” Rainbow Dash cercò di alzarsi, ma cadde in una nuova ondata di risate. “Oh, fa troppo male!”

Stavo pensando che il suo titolo doveva essere una coincidenza. L’avrei saputo di per certo dalla sua voce, ma non aveva ancora detto niente. Stava guardando la vecchia amica della sua ragazza con un divertimento graziosamente beffardo.

La mia vista venne strappata dalle due quando Vinyl Scratch alzò lo sguardo verso la balconata, dove il litigio che avevo a mala pena notato prima stava iniziando ad attirare l’attenzione di tutti i pony. Riconobbi immediatamente Pinkie Pie, anche se l’unicorno viola che stava determinatamente trottando via da lei non era familiare.

Non di nuovo,” disse Pinkie Pie, balzellando dietro di lei. “Non ti aspetterai mica che io cuocia un muffin senza prima assaggiarlo per assicurarmi che sia buooooono, giusto?”

Me ne vado,” disse. “Non sarei dovuta venire.” Era a mala pena udibile attraverso il clamore del party.

La voce di Pinkie Pie invece per qualche motivo poteva essere chiaramente udita sopra la musica rock. “Oh, non fare così, Twilight! È un paaaar-tiiii! Divertiti!

L’unicorno guardò avanti, ignorandola finché la sorprendentemente ballonzolosa pony si lanciò direttamente davanti all’unicorno viola. “Divertiti! Divertiti! Divertiti! Divertiti!” cantò come se fosse un mantra.

L’unicorno si fermò, con uno degli zoccoli davanti alzato, e scrutò. Sembrava lottare con un impulso interiore. Per un momento gli eventi sarebbero potuti andare in entrambi i modi. Ma abbassò il suo zoccolo con un colpo.

Io non mi sto divertendo, Pinkie Pie,” disse, con un tono di voce pericoloso ed alto. “E vuoi sapere un segreto? E. Nemmeno. Tu!

Pinkie Pie ridacchiò. “Certo che mi sto divertendo! C’è torta e gelato e muffin e la migliore musica da party e bevande e bomboniere e…”

E queste?” L’unicorno fece fluttuare una scatola da un tavolo vicino. Capii immediatamente cosa fossero.

! Specialmente quelle!” La pony rosa stava quasi splendendo. Sentii Applejack gemere di fianco a me.

Twilight aprì la scatola. Quindi la rovesciò, spargendo Ment-ali Party-Time per tutto il pavimento. Qualcuna rimbalzò giù dalla balconata, altre giù per le scale. La pony rosa ansimò e balzò al loro inseguimento, raccogliendole. Parte di me voleva unirsi a lei, ma ero impossibilitata dall’essere solo di passaggio.

Sono stufa di mentire per te,” la rimproverò ad alta voce Twilight. “Di coprirti con la Principessa. Tutti lo sono. Ed io non lo farò più.”

Pinkie le lanciò uno sguardo feroce mentre raccoglieva le sue Ment-ali Party-Time. “Non dovevi farlo, streghetta-nervosetta-rime-con-etta[14].”

Non sei più una pony da party, Pinkie; sei solo una tossicomane. Come la metà dei pony ai tuoi party.L’unicorno viola fissò la pony rosa, rilasciando un livello d’ira che si era chiaramente accomulato per un po’ di tempo. “Questo è tutto. Rivoglio la mia vecchia amica indietro. Voglio la mia Pinkie Pie. Tu non sei lei. Ma se ti capita di trovarla, dille di chiamarmi.”

La canzone finì. Il ritmo si fermò. L’intera sala cadde nel silenzio.

“Twi…”

“No, dirmi ‘Twi’. Non funzionerà questa volta. O ti ripulisci e ti confessi...” L’unicorno fece un respiro profondo stringendo gli occhi in preparazione di quello che stava per dire.

“…o questa amicizia è finita!”

Twilight si voltò e camminò via. La pony rosa sembrò sgonfiarsi. Anche la sua criniera ricadde floscia.

Di fianco a me, Applejack gemette nuovamente. “Oh cielo, Twi.”

Rainbow Dash, che da tempo aveva smesso di ridere, battè le ali. “In un certo senso ha ragione.” E quindi la pegaso azzurro volò lentamente verso l’uscita. Superò comunque Twilight ed uscì.

Twilight si girò, senza guardare direttamente Pinkie Pie. Con una voce che non sono sicura avesse raggiunto la balconata disse, “Se decidi di essere nuovamente la mia Pinkie Pie… davveroed hai bisogno d’aiuto, sai dove chiamare.” Quindi camminò oltre la porta in quella che sembrava una Manehattan notturna e piovosa. Si chiuse dietro di lei.

<-=======ooO Ooo=======->

Un pensiero mi colpì, quando collassai dal ricordo come se mi avessero dato un calcio allo stomaco (mi ero, in effetti, vomitata addosso).

Appoggiandomi alla parete, mi riassicurai, “Non sono messa così male…”

Ma devo stare attenta con voi,” dissi alle Ment-ali Party-Time nelle mie bisacce. “Non posso lasciare che Calamity o Velvet Remedy pensino che ho un problema con voi. Non voglio perdere i miei amici perché loro pensano che io sia una tossicomane.”

Nota: nuovo livello.

Nuovo vantaggio: Pelle Dura (livello uno) – Le brutali esperienze delle Terre Devastate d’Equestria ti hanno rinforzato. Ottieni +3 al Limite Danni per ogni livello che ottieni di questo vantaggio.


[1] Nell’originale ponyhole cover, in riferimento al termine manhole cover, che significa per l’appunto tombino.

[2] A questo punto si può chiarire significato e traduzione dell’acronimo, in caso ce ne fosse ancora bisogno. Nell’originale era CMC3BFF, Cutie Mark Crusaders 3 Best Friends Forever, “Migliori Amiche Per Sempre”.

[3] Riferimento alla battuta della madre di Littlepip, nel primo capitolo.

[4] Nell’originale, sanitary flamethrower. Probabilmente un dispositivo per lo smaltimento di materiale organico infetto.

[5] Nell’originale, Old-Fashioned Gourmet, riferimento al perk di gioco “Buongustaio del Vecchio Mondo” (Old World Gourmet).

[6] Letteralmente “Riparatore”.

[7] Letteralmente “Secchiello”.

[8] Nell’originale Shadowhorn.

[9] Nell’originale, Lemongrass.

[10] La Quinceañera è, nei paesi latino-americani, la festa oraganizzata per i quindici anni delle ragazzine.

[11] Nell’originale, saddlefuckers.

[12] Letteralmente, “Crociato”.

[13] Assonanza tra main, principale, di mainframe, e mane, criniera.

[14] Nell’originale, witchy-twitchy-rhymes-with-itchy. L’ultima parola, oltre ad essere la rima, significa “prurito”.