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Cap. 12 - Bisogna Andare Avanti
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Capitolo Dodici: Bisogna Andare Avanti

Quindi… pensi di avere quello che serve per battermi qui, sul mio palco, nella mia città? Vieni, lo vedremo.

Colazione.

Spinsi con lo zoccolo un mucchietto di tappi di bottiglia lungo il bancone metallico mentre un pony sfregiato, con un grembiule scuro ed un cutie mark a forma di arrosto, tirava via uno spiedo di kebab di coniglio dalla griglia del barbecue. Ospiti o no, dovevamo pagare per il nostro cibo; non sono sicura del perché mi aspettassi diversamente. Presi il mio pasto, col suo odore saporito che mi assaltava le narici, e lo portai al tavolo dove Calamity si stava già immergendo in una ciotola di pappa d’avena.

“Littlepip, cosa stai facendo!??” Velvet Remedy quasi urlò quando mi vide avvicinare. Mi fermai, guardandola con fare interrogativo. Velvet Remedy sembrava colpita. “Non vorrai mangiare quella roba, vero?”

Annuii, incapace di rispondere con lo spiedino di kebab ancora in bocca. La mia pancia gorgogliava. Succhiai una goccia che stava sfuggendo e fui colpita dal gusto del coniglio alla brace. Non era proprio quello che mi aspettavo, e faceva sussultare in maniera strana il mio stomaco, ma era buono!

“Littlepip...” Velvet alzò uno zoccolo al petto in gesto di esagerata offesa. “Quella è carne!

“Uh-hu,” dissi enfaticamente attraverso la mia colazione, sperando che dopo aver stabilito quel fatto mi fosse concesso di mangiare in pace.

Gli occhi di Velvet Remedy si strinsero. “Siamo vegetariani,” disse in tono neutro.

Mi fermai su ciò. Vero, tutto quello che avevo mai mangiato alla Scuderia Due erano mele. Ma avevo assunto che fosse perché erano l’unica cosa che avevamo da mangiare. E pensavo che sarei stata perfettamente felice mangiando nient’altro che mele finché avessi vissuto. Ripensai al mio primo pasto all’esterno... come avessi trovato della carne cotta in un frigorifero ed avessi semplicemente assunto che fosse quello che i pony mangiavano nelle terre devastate. Il mio stomaco l’aveva combattuta fastidiosamente, ma avevo immaginato che fosse per lo più il risultato di una vita intera a mele, e che il cibo dell’esterno fosse solo qualcosa a cui ci si doveva abituare. Per la maggior parte mi sembrava di essermi ben acclimatata.

Naturalmente, ora che ci pensavo, si trattava di un frigorifero di razziatori. Quindi la dieta era sospetta.

Calamity alla fine alzò la testa dalla sua ciotola d’avena infilandosi nella conversazione. “Oh, possiamo mangiare carne senza problemi. Solo non ci piace molto. Non è proprio buona per la nostra dieta.” Calamity guardò di lato, mentre le labbra coperte d’avena si arricciavano in una smorfia. “Mio fratello mi sfidava in gare a mangiare hotdog. Che per lo più significava infilarmi quelle robe disgustose giù per la gola.”

Velvet Remedy sembrava inorridita.

“Maledizione, probabilmente erano più disgustosi per il fatto di essere vecchi di due secoli piuttosto che per l’essere di carne.”

Sentii il mio appetito sparire. Ugh! Per la grazia di Celestia, sperai che almeno li avessero tenuti congelati per tutto quel tempo!

Velvet Remedy alzò il naso e trottò via dal nostro tavolo. Stava per andarsene quando Gawd si sedette vicino a noi con un piatto di topi arrosto. Guardò Velvet rabbrividire di disgusto ed accelerare il passo. Dopo aver succhiato un topo tenendolo per la coda ed averlo inghiottito intero, Gawd si voltò verso di me e chiese “Che problema ha?”

***        ***        ***

“Suppongo che ve ne andrete dopo colazione, allora?” chiese Gawd. Tra una boccata di verdure grigliate ed una di carne di coniglio avevo raccontato a Gawd delle forze di Occhiorosso. Aveva ascoltato con espressione grave. “Volevate quella scorta?”

Era una domanda che mi aveva tormentato tutta la notte (non la questione della scorta, ma in primo luogo l’andarsene adesso). Avremmo potuto andarcene ora, lasciare lo Spaccazoccolo completamente dietro di noi. Tirarcene fuori prima del dramma impellente, e lasciare quei pony al destino che si erano creati loro stessi. Era, dovevo ammetterlo, non del tutto privo di fascino. Specialmente considerando che le alternative quasi certamente implicavano il farsi sparare contro, con alte possibilità di morire.

C’era qualcuno o qualcosa lì che meritasse di rischiare la mia vita, e le vite dei miei compagni?

“S-sto considerando di restare,” ammisi. “Solo ancora un po’”. Gawd fece una smorfia.

Dall’altro lato del tappo di bottiglia non avevo alcun altro posto dove avessi fretta di essere. Non avevo una casa. L’unica cittadina amichevole che avevo incontrato fino ad allora mi aveva appena cacciato. Ero ancora persa ed alla deriva come da sempre. Mi sentivo come ero stata nella Scuderia Due quando non avevo ancora il mio cutie mark, senza un posto. Stessa sensazione... solo i muri erano cambiati (anche il soffitto era ancora grigio -- solo più alto). Ero il pony con il PipBuck sul fianco -- un simbolo che non voleva dire nulla di speciale nella Scuderia Due non voleva dire assolutamente nulla nelle terre devastate.

L’Osservatore mi aveva detto di cercare la mia virtù. Che virtù avrei avuto se fossi andata via? Va bene, forse la salute. La salute era una virtù? Autoconservazione?

A dir la verità, non avevo esattamente una missione più ampia. Personalmente trovavo lo schiavismo una pratica vile e volevo combattere Occhiorosso (e sì, avevo visto segni che Occhiorosso fosse implicato in qualcosa di grosso; ma erano solo la curiosità e la preoccupazione che mi spingevano ad investigare). Potevo andarmene con la speranza che stavo avanzando verso l’obiettivo di fermare Occhiorosso, se veramente quella fosse diventata la mia missione. Ma la piccola armata appena oltre quelle colline erano pony di Occhiorosso. E se veramente volevo combattere gli schiavisti, perché non lì?

“Forse dovremmo parlare,” mi disse Calamity in tono pungente.

Gawd mi guardava pensierosa, ovviamente soppesando le possibilità. Finalmente giunse ad una decisione. “Se ti interessa restare, ho un contratto da offrirti.”

Sollevai un sopracciglio. “Oh?”

“Cosa ne penseresti di far fuori Occhimorti per me?”

Le mie orecchie si alzarono di scatto. Calamity la fissava sorpreso. “Io? Perché?”

Gawd fece una smorfia. “Perché se non lo fai tu, dovrò farlo io. Ed anche se sono convinta che sia sotto le ali del mio contratto con il Signor Topaz fare così, le ricadute politiche non sarebbero buone. Occhimorti ha un sacco di sostenitori, e non mi piace aspettarmi una lancia nella schiena.”

“Non vedo come assumere noi per far fuori questo tizio possa farti diventare meno un bersaglio.”

“Forse no,” accondiscese Gawd. “Ma vale la pena tentare. Se,” aggiunse, voltandosi per guardarmi, “ci stai.”

La mia mente vacillò. Avrei ucciso Occhimorti? Diavolo, lo volevo già fare. L’avevo contemplato ed anche altro. Ma venire assunta per farlo? Ero già una vigilante, ma ero pronta ad essere un’assassina?

Ero stata fuori dalla Scuderia per più di una settimana, meno di due. Se facevo ciò in quel momento, cosa sarei diventata per la fine del mese? Per il mio prossimo compleanno?

“C-ci penserò,” risposi onestamente. Gawd si accigliò. Naturalmente avrebbe voluto una risposta immediata. Non c’era esattamente molto tempo. Avevamo meno di una giornata prima che la gente di Occhiorosso marciasse sullo Spaccazoccolo.

Mi venne in mente che, considerando quello che sapevamo di Gawd e degli Artigli, lei avrebbe avuto più rispetto per me se avessi chiesto: “Cosa ne tireremmo fuori? Qual è la paga?”

Giurerei che un abbozzo di sorriso toccò il becco di Gawd. “Occhimorti ha una chiave. La tiene costantemente nascosta nella sua coda. La chiave apre una camera blindata sotto lo Spaccazoccolo, dove sono posizionate le vecchie miniere.”

Aveva senso. Ovviamente, un posto come lo Spaccazzoccolo verrebbe costruito sopra una serie di miniere di gemme. Non possono essersi sempre affidati alla coltivazione di rocce. Quando le miniere di gemme si esaurirono, l’unica cosa per cui usarle era come magazzino. L’ultimo messaggio di Diamond Tiara diceva addirittura qualcosa riguardo al mandare le gemme migliori “di sotto”.

Che cosa c’è nella camera blindata?”

Gawd fece un sorriso furbesco. “La tua paga, qualunque cosa sia. Potrebbe essere delle gemme. Potrebbe essere delle armi. I pony pre apocalittici usavano le gemme dallo Spaccazoccolo per costruire armi ad energia magica. Considerando che l’armeria ne era piena, è giusto assumere che la camera blindata possa averne anche di più.”

L’idea di immagazzinare un ammasso di armi magiche poco sotto una prigione mi sembrava più che leggermente folle. Dopotutto, di sicuro non assemblavano quelle cose lì.

In ogni caso, se avessi ucciso Occhimorti non sarebbe di certo stato per la ricompensa.

***        ***        ***

Non puoi farlo.

Velvet Remedy calpestò il terreno e sbuffò all’interno del vagone bestiame, vuoto tranne che per noi tre. “Littlepip, una cosa è uccidere per autodifesa. O per proteggere gli altri. Ma questo…” Si voltò, guardandomi con uno sguardo che avrebbe pietrificato la Capogiumenta stessa. “Questo. È. Assassinio!

Calamity era imbronciato. “Questa volta sono d’accordo con Velvet Remedy, Littlepip,” disse categoricamente. “Capisco gli Artigli, posso pure rispettarli un poco. Ma io non sono un mercenario. Se lo fai, io non ci sto.”

Velvet colpì in profondità. “Hai presente la canzone che stavo scrivendo riguardo al rimanere nobili e veritieri? Era riferita a te, Littlepip. Ed ora sei bocciata su tutti i livelli. Anche solo considerarlo…” Si allontanò da me, la voce ammorbidita dal rammarico, “Sono. Così. Delusa da te.”

Mi sentivo come se mi stessi dissanguando, morente. Ma più mi rimproveravano, più realizzavo che avevo già scelto la mia strada. Dovevo solo fargli capire il perché.

“Silver Bell.”

Entrambi si zittirono, fissandomi. Dopo una lunga, suggestiva pausa, Calamity chiese, “Cosa c’entra Silver Bell in tutto questo?”

Mi sentivo debole, ma diedi un giro di vite alla mia decisione. “La madre ed il padre di Silver Bell sono stati uccisi dai razziatori. E hanno costretto Silver Bell e sua sorella a guardare. Ve lo ricordate?”

Vidi un brivido attraversare l’espressione di Velvet Remedy. “Certo che ci…”

Le. Hanno. Costrette. A. Guardare!” Enfatizzai ogni parola con lo scalciare di uno zoccolo. “E l’hanno fatto lentamente. In modo molto lento e molto doloroso e molto orribile!” Chiesi nuovamente, “Ve lo ricordate?”

Entrambi i miei compagni rimasero in silenzio.

Quei razziatori venivano da qua,” dissi loro finalmente, “e stavano eseguendo gli ordini di Occhimorti.” Sputai, “L’ho letto personalmente nel suo registro.”

Calamity parlò per primo. “Beh, questo cambia le cose.”

Velvet Remedy tremò per un attimo, ma rimase risoluta. “In che cosa cambia?”

Non è più assassinio,” dichiarò Calamity senza riserve. “È giustizia.”

Velvet ravvivò la sua criniera. “Vendetta, intendi.”

Nah. Intendo giustizia. Pura e semplice.” Calamity mi fece un cenno. “Ci sto.” Gettò un’occhiata piena di significato al mio corno. “Com’è la tua telecinesi?”

Il riposo ha fatto faville. Non farò giochetti con vagoni ferroviari,” ammisi, “Ma penso di cavarmela con dei barili. Com’è la tua ala?”

Gli occhi di Velvet Remedy saltavano tra noi due ancora ed ancora. Con un tocco di disperazione nella voce tentò, “State pianificando di trovare quali razziatori erano coinvolti ed uccidere pure loro? Od avete semplicemente intenzione di devastare l’intero Spaccazoccolo?”

Sono razziatori,” disse Calamity con calma, stirandosi le ali. “Onestamente, mi chiedo perché gli stiamo dando una mano. Voglio dire, lasciamo che loro e gli schiavisti facciano a cazzottti l’un l’altro. Prendiamo a calci ciò che rimane.”

Io avevo un’altra idea. “In realtà, non tutti i pony qua sono cattivi.” Stavo pensando allo spaccapietre con cui avevo parlato mentre mi scortava fuori. “PensoCredo che questo posto possa essere cambiato. Magari diventare una cittadina commerciale invece di una fortezza di razziatori.” Mentre le parole uscivano, capivo che erano stupidamente idealistiche. Ma insistetti. “Stavo pensando: uccidere Occhimorti. Trovare il Signor Topaz e trattare con lui -- affabilmente se possibile, letalmente se non. E lasciare Gawd al comando.”

***        ***        ***

Occhimorti mi aveva detto di tornare per un altro lavoro. Sentendo il confortevole peso della Piccola Macintosh nelle mie bisacce, del fucile da cecchino e della carabina d’assalto ora tornate sulla mia schiena e fianco, sospettai che quello non fosse il lavoro che aveva in mente. Ma il suo invito era un’opportunità perfetta.

Avevo lasciato Calamity indietro nel cortile, a leggere Tattiche di Infiltrazione Zebra, mentre andavo da sola. Non gli era piaciuto quel particolare, ma gli spiegai che avevo intenzione di prendere la strada panoramica, esplorando alcune ali dello Spaccazoccolo che non avevo ancora visto. Compreso il come scendere nelle miniere sottostanti. Vedendo per la prima volta il cortile alla luce del giorno Calamity aveva individuato immediatamente le placche metalliche di un montacarichi idraulico, ma i comandi erano danneggiati ben oltre la riparazione. Anche se avesse funzionato sarebbe stato all’interno delle miniere stesse. Doveva esserci un’altra via. Da qualche parte, c’era una porta che conduceva direttamente sotto la prigione, e volevo sapere dove si trovava.

Ora sospettavo di averla trovata.

Era dietro il palcoscenico nella mensa. Da un lato il sipario, pesante e macchiato, nascondeva quello spazio oscuro dalla grande ed affollata area dove i razziatori mangiavano qualunque cosa capitasse come pasto. Si era accumulata abbastanza polvere da poter dire che nessun pony si era mai avventurato dietro il sipario. Perché avrebbero dovuto? Era pieno di oggetti di scena marci e di scheletri di centinaia di pony. Innumerevoli ossa erano infilate negli armadietti, spuntavano da casse di metallo, e formavano pile che dovevano essere state alte tre pony quando ancora avevano della carne.

Gli “ospitidello Spaccazoccolo erano finiti in una spirale di barbarie e cannibalismo, ed alla fine ognuno di loro era spirato lì. Avevo trovato delle registrazioni; avevo trovato i graffiti. Mi ero chiesta perché non fossi ancora inciampata sui loro scheletri.

Sopra, un gigantesco murales abbracciava la parete. Un dipinto dello stesso pony soldato dall’aspetto nobile che avevo visto in forma di statua a Ponyville. In posizione rampante. Dietro di lui, chiara anche se il murales era pesantemente sbiadito e scheggiato, c’era la Dea Celestia in persona, con le sue divine caratteristiche splendenti d’approvazione. In origine, realizzai, quello era ciò che ogni pony “ospitedello Spaccazoccolo avrebbe visto ogni volta che mangiava un pasto. Fino a quando venne costruito il palcoscenico, nascondendolo.

La parete era munita di un cancello con delle sbarre, largo abbastanza da far passare un carro. Dietro c’era una piccola area mortale, larga solo pochi metri, con due torrette ad energia magica poste in delle nicchie in ogni lato, prive d’energia. Dietro, una spessa porta di metallo. Basandomi sulla luce senza vita che c’era sopra, potevo dire che la porta non aveva energia.

Volevo entrarci. E non perché c’era una camera blindata piena di possibili tesori. Solo Occhimorti aveva la chiave per la camera blindata, e solo Occhimorti aveva mai visto il Signor Topaz faccia a faccia. Se il Signor Topaz esisteva veramente, ero certa che fosse giù in quella camera blindata. La mia mente evocava immagini di ogni genere, da un terminale dedicato che permetteva ad Occhimorti di parlare con un molto remoto Signor Topaz, alla camera blindata che era in realtà una Scuderia, al Signor-Topaz-il-Robocervello.

Il cancello era chiuso a chiave. Per raggiungerlo dovetti spingere via tumuli di ossa che si sgretolarono, e dovetti trattenere il respiro mentre fiocchi bianchi si mescolavano nell’aria. Aveva richiesto diversi minuti dei miei sforzi, ma il cancello finalmente cedette al mio talento. La porta di metallo, invece, era tutt’altra storia. Poteva essere aperta soltanto da un terminale da qualche parte nell’edificio, e solo se avessi potuto ripristinare l’energia ad esso.

***        ***        ***

Devo aver speso delle ore a ficcanasare per lo Spaccazoccolo, tentando di ripristinare l’energia a quella porta. Era semplicemente questione di cambiare una boccata di fusibili ed una fila di batterie magiscintilla, ma si erano rivelate noiosamente difficili da trovare.

Trovai l’armeria in una stanza laterale della caserma delle guardie. Era completamente carente d’armi -- nessuna sorpresa, la maggior parte dei razziatori sembrava attrezzata con armi ad energia magica che assumo fossero state prese dall’armeria. C’era, tuttavia, un articolo di giornale incorniciato sulla parete in fondo, e dietro di esso una cassaforte.

Quando tolsi la cornice la fotografia catturò la mia attenzione. La scena era nel mezzo di una leggera nevicata invernale; l’immagine era di un funerale. Dall’impressione che dava doveva essere uno veramente importante, dato che le figure in ombra di due unicorni alati sostavano sullo sfondo, malamente fuori fuoco. Una era decisamente più bassa dell’altra. La mia mente voleva trasformarle nelle Dee Celestia e Luna.

Ma non era quello che aveva catturato la mia attenzione. L’occhio del fotografo si era focalizzato su una giumenta -- un singolo pony arancione che, al contrario di tutti quelli attorno a lei, aveva evitato il formale abito nero indossato dagli altri per vestire solo un cappello nero da cowgirl ed un fazzoletto nero attorno al collo con l’immagine di una mezza mela ricamata sul fronte. La macchina fotografica aveva catturato un luccichio proveniente da una lacrima che scendeva mentre lei lasciava cadere un unico, bellissimo fiore sopra la bara. Il cutie mark della giumenta, tre mele, era identico al disegno sulla Piccola Macintosh.

Tutta Equestria Piange Big Macintosh, Eroe della Cresta Spaccazoccolo

Due settimane fa non sapevamo nemmeno il suo nome. Ma quando Big Macintosh è balzato davanti al proiettile di un assassino zebra destinato per la Principessa Celestia, morendo sul colpo, è anche balzato nel cuore e nella mente di ogni affettuoso e patriottico pony, divenendo modello di coraggio, audacia e sacrificio per tutta Equestria.

I funerali si sono tenuti questo pomeriggio nel cortile occidentale del Viale dei Ministeri. Per ordinanza della Principessa Luna, i pegasi hanno organizzato una leggera nevicata

***        ***        ***

La cassaforte si aprì rivelando due (!) StealthBuck, l’ultima batteria magiscintilla che mi serviva, ed una serie di munizioni che, secondo i documenti che trovai assieme ad esse, erano potenziate magicamente. Proiettili per la Piccola Macintosh, la pistola ad aghi, anche per la bardatura da combattimento di Calamity. Più due tipi per armi con un calibro con cui non avevo familiarità (anche se sospettavo che uno fosse per la bardatura da combattimento multi canna che avevo visto usare dagli schiavisti).

Avevo appena infilato i miei nuovi tesori nelle bisacce e stavo rimettendo l’articolo incorniciato al suo posto quando il suono di razziatori che parlavano mi immobilizzò.

“…sicura che non si faranno saltare in aria fino all’inferno e ritorno, su quelle mine?” Una voce, uno stallone.

Una giumenta che dalla voce sembrava giovane sbuffò, “Come se me ne importasse qualcosa se lo fanno. Hai la minima idea di che cosa hanno fatto quei dannati schiavisti alla mia cittadina?”

Rimisi frettolosamente a posto la cornice e mi acquattai ad una parete dietro una delle serie di scaffali per le munizioni vuoti, con le orecchie in allerta.

Non sei di Littlehorn? Ho sentito che hanno massacrato quel posto.”

Nah. Ma sarebbe stato più gentile da parte loro. Hanno preso tutte le giumente e stalloni che potevano, ed ucciso il resto lasciando i morti a marcire dove erano caduti. Ma i puledri e le puledre? Occhiorosso non ha bisogno di bambini. Quindi ci hanno semplicemente lasciato indietro a badare a noi stessi.”

Dopo un momento di impacciato silenzio, continuò. “Il posto peggiorò in fretta. Diamine, faceva schifo già all’inizio, con così tanti di noi che vedevano i propri genitori affettati e cosparsi in giro. Ma diventò molto peggio. Ho portato via la mia coda da quel posto il più presto possibile. Quindi, personalmente, sarei più che contenta se buona parte di questa comitiva di razziatori morisse urlando con le zampe spappolate.”

Potevo vedere le ombre dei due Razziatori dello Spaccazoccolo muoversi sul pavimento dell’armeria mentre passavano, troppo immersi nella loro conversazione per accorgersi di qualcosa di strano.

Eggià, capisco. Ma se la trappola di Occhimorti funziona, avremo un bel mucchio di quegli schiavisti come nostri schiavi. Quindi potrai prendertela con loro lentamente ed in modo personale. Sono sicuro che Occhimorti non se la prenderà se a qualche nuovo spaccapietre mancheranno un paio di organi interni non vitali.”

Le loro voci si affievolirono quando svoltarono un angolo da qualche parte fuori dal campo visivo. Lasciai andare il fiato che non avevo realizzato stessi trattenendo.

La mia mente corse per mettere assieme ciò che avevo appena udito. Occhimorti, quindi, non stava affatto tradendo lo Spaccazoccolo con gli schiavisti. Stava semplicemente ingannando le forze di Occhiorosso facendogli credere che lo stesse facendo -- attirandoli in una trappola. Era ovvio che volesse che entrassero senza alcuna difficoltà.

E stava ingannando Gawd per farla agire contro di lui. Che, nel caso quel piano avesse avuto lo zoccolo d’approvazione da parte del Signor Topaz… o peggio, fosse a tutti gli effetti un piano del Signor Topaz…

Dovevo parlare con Gawd. Prima di andare a sparare a qualche pony.

***        ***        ***

Voglio che tu uccida Gawd.”

Fissai Occhimorti. Quello era il secondo compito che aveva per me?

Finsi nuovamente ignoranza meglio come potevo, “Chi?”

Occhimorti sbuffò. “Gawdyna Grimfeathers[1]. Grifone. Cicatrice sopra il becco che le attraversa la faccia. Solo un occhio. Non puoi mancarla.” Si sporse in avanti con un sorriso sadistico. “Se fai questo, sei dentro. Membro della mia compagnia.” Apparentemente compiaciuto con se stesso, addolcì l’accordo, “Diamine, ti farò addirittura una delle mie guardie personali. Avrai una bella stanza ed alcuni dei cibi migliori.”

Ero senza parole. Stava giocando con me. Lo sapevo. Ma ero comunque completamente all’angolo.

Mi guardai attorno come un pony che affoga in cerca di uno zoccolo. Ed ancora una volta, il mio sguardo cadde sull’immagine della prima Capogiumenta della Scuderia Due, Sweetie Belle. Ricordai una cosa che Velvet Remedy mi aveva detto. Una cosa che le aveva detto la Capogiumenta.

Fissando Occhimorti nei sui occhi grigio ardesia, annuii fermamente. “Va bene. Nessun problema.”

Strabuzzò gli occhi.

È tutto?” chiesi, come se uccidere Gawd fosse la cosa più facile d’Equestria.

Sollevò le sopracciglia. “No… Penso che sia tutto.”

Mi girai come per andarmene, feci qualche passo, e mi fermai. Guardai oltre la mia spalla, “Non credere che i pony di qua non sospetteranno di te. Dovresti avere un alibi.”

Le sue sopracciglia si alzarono ulteriormente.

Ascolta. Ho un piano che si prenderà cura del tuo problema con il grifone e ti lascierà in apparenza pulito.”

Ora i suoi occhi si strinsero. “Ah sì? Prego, racconta.”

Mai sentito parlare di una pony chiamata Sweetie Belle?”

Occhimorti strabuzzò gli occhi per la sorpresa e quindi rise. Indicò l’immagine alla parete. “Sentito di lei? Ho ogni sua canzone che puoi trovare nelle terre devastate. Lo sai che si è addirittura esibita qua? Proprio su quel palcoscenico.” Puntò il suo zoccolo in direzione della mensa. “Prendi le scale appena fuori dal mio ufficio, ti porteranno sulla balconata dove dove il Custode dell’Amicizia guardò l’esibizione.”

Wow. Avevo sperato che Occhimorti avesse almeno familiarità con la giumenta dell’immagine sulla parete, ma non avrei mai immaginato che quel sadico bastardo fosse un fan.

Finito l’entusiasmo, la sua voce tornò fredda. “Perché?”

Feci un respiro profondo. “Bene, a questo punto sai che non ho viaggiato fin qua da sola. Capita che una delle persone che viaggia con me sia una discentende diretta di Sweetie Belle. E, guarda un po’, il talento musicale è cosa di famiglia.”

Avevo la sua attenzione. “Si chiama Velvet, ed è diretta a Manehattan per registrare delle nuove canzoni per la radio di DJ Pon3.” Aspettaquella era effettivamente una buona idea! E mi avrebbe dato modo di parlare con lo stallone più famoso d’Equestria.

Quello che penso: dovrei riuscire a convincere ad esibirsi qui. Ad usare proprio quel palcoscenico…” La mia mente stava correndo, cercando di mettere insieme un piano che suonasse decente alla velocità delle mie parole. “Lo faremo stanotte. Invita ogni pony a vederla. E… anche Gawdyna Grimfeathers.”

Ad Occhimorti, potevo vedere, stava piacendo l’idea. E con la battaglia della mattina dopo che si avvicinava, l’idea di un’esibizione per migliorare il morale era di un tempismo perfetto.

Mi nasconderò nella balconata. Sparerò due colpi. Uno alla testa del grifone. L’altro al tuo tavolo, abbastanza vicino da far sembrare che fossi anche tu un bersaglio.” Feci levitare fuori uno degli StealthBuck. “Sarò sparita prima che un qualsiasi pony possa prendermi od anche solo vedermi. Puoi dar la colpa ad un assassino schiavista. Chi non se la berrebbe?”

Specialmente se ogni pony sapeva che la mattina successiva gli schiavisti avrebbero attaccato in massa.

Occhimorti contemplava il piano mentre io me ne stavo lì in piedi, sentendomi sempre più nervosa. Doveva rendersi conto che quel piano l’avrebbe messo nello stesso mirino di Gawd, e lui mi credeva già una sua spia. Avrebbe creduto che l’avrei tradita così in fretta, che la mia fedeltà cambiava con una chiaccherata?

“Mi piace!” Occhimorti scoppiò in un ghigno. Unì i suoi zoccoli. “Ad una condizione.”

Uh oh.

Questa tua VelvetVoglio sentire almeno due canzoni prima che tu interrompa lo spettacolo. Incluso qualcosa di Sweetie Belle.”

Ehmqualcosa in particolare?”

Sorrise. “Diamine, le amo tutte.” Si mise comodo. “Sorprendetemi.”

Quando uscii dall’ufficio di Occhimorti, diedi un’altra occhiata attorno. Mi ricordai come Occhimorti e le sue guardie avessero preso una strada diversa poco prima che rubassi il registro. Ora non fui sorpresa dallo scoprire che il passaggio conduceva alle scale che portavano alla balconata di sopra. La esplorai. In ombra. Una sola via d’accesso. Era una perfetta postazione di cecchinaggio.

Mentre ritornavo giù dalle scale, notai un barlume color mela malata che non avevo visto prima. Uno dei terminali in una delle scrivanie nella stanza fuori dall’ufficio di Occhimorti era ora alimentato. Ero sicura che prima non lo fosse. Cambiare quei fusibili e le batterie magiscintilla dovevano avergli dato energia. Estraendo i miei strumenti d’accesso, hackerai dentro al terminale.

Non c’erano menù, niente annotazioni. Invece, solo una singola funzione. Avevo trovato il terminale che apriva la porta alle miniere ed alla camera blindata al di sotto.

***        ***        ***

Ficcherò un proiettile nella testa di Occhimorti,” dissi a Gawd. “Ed un altro al tuo tavolo. Quindi userò uno StealthBuck per svignarmela prima che qualsiasi pony possa identificarmi. Puoi dare la colpa agli schiavisti che attaccheranno domani.” Gawd stava scetticamente ponderando l’idea. “Certo, qualche pony potrebbe avere comunque dei sospetti, ma non del tipo con cui possono agire. In particolare se prendi il comando e li guidi alla vittoria contro gli schiavisti.”

Gawd scosse il capo. “Devo ammettertelo. Sei una diamine di infima cospiratrice.” Sentii un’ondata d’orgoglio, ed immediatamente mi chiesi se godere di tali elogi facesse bene o male alla mia reputazione.

Qualche minuto dopo mi unii a Calamity e Velvet Remedy nel vagone bestiame. Velvet Remedy stava balzellando nervosamente in giro. “Un’esibizione? Con solo poche ore di preavviso per prepararmi?”

Nuovamente, perché lo stiamo facendo?” Calamity era confuso. “Da quale parte stiamo adesso?”

La stessa di prima. Il piano di base non dovrebbe cambiare. Ma prima voglio avere quei due nella stessa stanza, assieme.”

Velvet Remedy aprì una delle sue cassette da trasporto, tirando fuori un blocchetto per gli appunti. “Quali canzoni dovrei fare? La maggior parte della mia musica non è appropriata per i razziatori. Per qualche motivo non penso che canzoni riguardo pace ed amore, nobiltà o libertà siano il loro genere

Calamity nitrì, “Beh, tanti di loro sono schiavi fuggiti…”

Velvet Remedy stava controllando la sua lista di canzoni. “Bene, una è andata. Questapotrebbe andare. Oh, questa potrebbe essere divertente, ma originariamente era un duetto (ho letto in una vecchia rivista che Pinkie Pie e Vinyl Scratch la cantarono al Battizoccoli). Potrei adattarla per un solo pony, ma richiede davvero un accompagnamento musicale. Magari una originale di Velvet Remedy? Magari…?”

Strabuzzai gli occhi, ricordando, “Beh, Occhimorti si aspetta due canzoni prima dell’attacco. E dice che una di loro dev’essere di Sweetie Belle.”

Velvet si offese. “E quando avevi intenzione di dirmelo?”

Ehmproprio adesso?”

Nitrì. “Fantastico. Due canzoni, una della mia bis, bis, eccetera nonna. Bene, almeno le conosco quasi tutte a memoria. Ma l’altra…”

Non potei far altro che roteare gli occhi. Per quanto adorassi la musica di Velvet Remedy, e mi innamorassi di lei ad ogni canzone, quella notte ci serviva solo una distrazione. Non aveva bisogno di essere perfetta.

Pensi di essere in grado di tenere ogni paio d’occhi su di te?” chiese Calamity.

Velvet Remedy si mostrò giocosamente offesa. “Ma certamente, caro. Non ci sarà un occhio per nessun altro pony in quella stanza.” Le credevo. Ero certo che Velvet Remedy sarebbe stata in grado di tenere ogni occhio su di lei anche nel caso in cui Ditzy Doo fosse nel pubblico. All’improvviso, Velvet Remedy sussultò. “Ogni occhio! Ho bisogno di un bagno! Oh no, che cosa indosserò!?”

Posso darti una mano per quello.”

Velvet scosse il capo. “No, grazie. Posso farmi un bagno abbastanza bene da sola, cara.”

Farfugliai, arrossendo calorosamente. Quello non era ciò che intendevo, ma ora che l’aveva detto, non potevo togliermi l’immagine dalla mente. Il cuore mi si agitava nel petto.

Calamity nitrì e si voltò. “Vi lascerò del tempo in privato per…” agitò uno zoccolo tra noi due, “…qualunque cosa sia.” Uscì velocemente, mormorando qualcosa riguardo all’aiutare i pony di Gawd a montare e far funzionare il loro cannone al plasma magico prima che le forze di Occhiorosso arrivassero sul posto. Non stavo prestando la minima attenzione. Avevo occhi solo per Velvet Remedy, e potevo sentire la mia faccia bruciare.

“Io…” Calpestai il pavimento. “Voglio dire, ho la cosa perfetta per te da indossare!” Concentrando la mia magia, aprii le mie bisacce e feci uscire il vestito più bello delle terre devastate, la mia scoperta dalla Carousel Boutique.

***        ***        ***

Come posso sistemare le cose? Quante volte devo provare?

Ti prego, questa volta, lasciamelo fare

Lasciamelo fa-a-re!”

Velvet Remedy era magnifica. Il vestito le stava benissimo addosso, rendendola ancora più sbalorditiva di quanto l’avessi mai vista prima. Il suo corno risplendeva, il palcoscenico era inondato di una calda, colorata luce che mutava con la sua voce e l’atmosfera della canzone.

Mi alzo sui miei zoccoli, scalcio in aria,

E lascio la fermezza sommergere la disperazione!..”

Aveva scelto come primo pezzo la stessa canzone incredibilmente straziante della radio. Qualcosa con cui ogni pony sarebbe stato familiare. E le stava rendendo più che giustizia. Erastupenda.

Mi ranicchiai sulla balconata, coperta da un disgustoso coprimaterasso. Il SATS era pronto. Il mio fucile da cecchino era carico e poggiato al mio fianco. Mi stavo veramente odiando per aver pianificato di rovinare la sua esibizione.

Occhimorti non era stupido. Quando ero entrata nella balconata avevo trovato una nota lasciata per me: Un colpo al bersaglio, uno al tavolo. Il palcoscenico è attrezzato per esplodere se spari a qualunque altra cosa.

Celestia lo incenerisca! Anche se avessi potuto mandare un messaggio a Calamity, non era migliore di me a disarmare gli esplosivi (per ripicca, rubai la sua copia di Gemmologia Applicata).

Velvet Remedy portò la canzone ad una finale strappalacrime. Il pubblico, composto da razziatori, sedeva completamente stupefatto. Anche il becco di Gawd era spalancato. Ci furono diversi secondi di densa quiete, il palcoscenico si oscurò tranne che per la debole luminescenza del corno di Velvet. Quindi un’esplosione di zoccoli battuti invase la sala, facendo vibrare la balconata e mandando piccoli detriti giù dal soffitto mentre dozzine di pony calpestavano il pavimento con gli zoccoli in applauso.

Notai Occhimorti lanciare uno sguardo alla balconata. Con la coda dell’occhio, lo notò anche Gawd. Immerse il becco in una piccola coppa, senza mai smettere di fissarlo.

Una nuova musica cresceva dal palcoscenico, un’orchestra in un singolo corno.

Velvet Remedy iniziò a battere uno zoccolo sul palcoscenico, dando il ritmo. Presto, la maggior parte dei pony nella sala la stava seguendo.

Abbiamo avuto abbastanza di questa roba lenta, chi c’è per fare un party!?” urlò, ottenendo un ruggito dalla folla.

Le mie orecchie erano ritte; i miei occhi allargati. Per un momento, mi scordai del fucile da cecchino al mio fianco. Tutto ciò che importava era che non riconoscevo la musica. Non avevo mai sentito quella canzone!!

Galoppa, non trottare, la notte brucia di calore, non farmi aspettare!

La banda sta suonando, la folla sta urlando, è questo che la mia anima vuole mangiare!

Se non sorridi, non stai nemmeno provando!

Inizia una sommossa! Non stare lì a guardare!

Zoccolo a terra, dammi di più, ho bisogno del mio rock ‘n’ roll!”

Per la grazia di Celestia! Avrebbe fatto saltare gli esplosivi sotto il palcoscenico da sola!

Feci fluttuare il mio fucile da cecchino, ora terrificata dal lasciarle completare la canzone. Con le luci ed i suoni che ora emergevano dal palcoscenico, Velvet Remedy aveva assolutamente l’attenzione di ogni pony (e grifone). Per Luna, avrei potuto iniziare a sparare e nessun pony se ne sarebbe accorto finché metà della stanza non fosse a terra! Beh, sempre se il palcoscenico non fosse finito in una palla di fuoco.

“…Non essere pigro; fai il matto!

Perché non capisci che è un PARTY?”

Immergendomi nella perfezione dell’incantesimo di puntamento del mio PipBuck, agganciai una sequenza di tre bersagli.

BLAM!! BLAM!!

Il primo colpo attraversò la piccola coppa, cospargendo Gawd con il proprio drink, e sprofondò nel tavolo. Prima che qualche pony potesse reagire, il secondo tranciò la metà superiore della testa di Occhimorti, inondando diversi pony davanti a lui. Il mio terzo bersaglio era Velvet Remedy, che brillò di una luce non di sua creazione mentre telecineticamente la spingevo indietro oltre il pesante sipario e giù dal palcoscenico.

In accordo con le parole di Occhimorti, l’intero fronte del palcoscenico detonò in un ruggito di fuoco e frammenti meno di un respiro dopo. File intere di pony davanti caddero. Vidi Gawd barcollare, sanguinando per colpa di una scheggia di legno.

Attivai lo StealthBuck e galoppai silenziosamente verso le scale. Da sotto, potei sertire un pony urlare, “Sono gli schiavisti! Stanno attaccando in anticipo!”

Assunzione più che plausibile, pensai mentre raggiungevo le scale. Ero scesa per metà quando un’esplosione da qualche parte dall’esterno mi fece sapere che il pony nel panico non era completamente nel torto.

Mentre correvo al terminale, la mia mente indugiò sulla coincidenza. Ma no, realizzai quando arrivai alla scrivania ed attivai l’unica funzione del terminale, non era affatto una coincidenza. Gli schiavisti di Occhiorosso non si sarebbero fidati di Occhimorti. Così come Occhimorti intendeva tradirli, loro dovevano aver sempre avuto l’intenzione di attaccare in anticipo. Ed adesso, ogni singolo pony era lì. In accordo al piano, anche Gawd era presente, così come quelli a lei fedeli. Avevamo messo tutti i pony in un singolo punto e lasciato i confini ed i posti di guardia indifesi. Era ovvio che avrebbero attaccato ora.

***        ***        ***

Lo StealthBuck stava per finire quando mi infilai nella stanza dietro il sipario. Trovai Velvet Remedy che si rialzava da una pila di scheletri. Sul suo vestito così perfetto c’erano delle ossa che penzolavano.

Ansimando mi scusai, spiegando della nota. Con un gesto mi zittì. “Oh va tutto bene. Preferisco essere seppellita in una pila di scheletri che unirmi a loro.” Con un sorriso che mi sciolse il cuore disse, “Grazie, Littlepip!”

Quindi, ripensandoci, “Non avresti potuto farmi finire la canzone, comunque?”

Timidamente dissi, “Temevo che avresti fatto saltare gli esplosivi da sola.” Guardai il sipario dietro di me. Dalla luce ondeggiante che si vedeva dai bordi, il fronte del sipario stava andando a fuoco. Era spesso abbastanza da non permettere tanto presto alle fiamme di farsi strada. Guardai su. Un fumo nero stava iniziando a coprire il soffitto. Dall’altro lato del sipario sentii scambi di colpi d’arma da fuoco ed esplosioni d’energia magica. Mi guardai attorno cercando Calamity.

Il pegaso color ruggine galloppò all’interno un momento più tardi, con il suo cappello nero da cowpony che stava quasi per cadere. Una chiave pendeva da una catenella tra i suoi denti.

Velvet Remedy roteò gli occhi ridendo. “Ti sei veramente fermato a prendere la chiave?”

Calamity voltò la testa, agganciando la catena ad uno dei fucili della sua bardatura da combattimento. “Diamine sì!” Sogghignò rivolto a Velvet. “A seconda di chi vince qua fuori, sto già pianificando di piombare indietro e depredare i corpi.”

Velvet Remedy alzò gli occhi al cielo. Anche io roteai gli occhi. Quindi mi girai e trottai verso il cancello. “Andiamo…”

Calamity morse la punta della mia coda, fermandomi. “Aspetta un momento, zuccherino.” Fece un cenno con la testa rivolto al cancello. Mi voltai per guardare.

Dall’altra parte del cancello, tra noi e la porta di metallo ora aperta, c’erano quattro torrette puntate direttamente su di me.

Gemetti. Ristabilire l’energia aveva anche riattivato le torrette. Come avevo fatto ad essere così stupida da non realizzare che sarebbe successo. Avrei potuto disattivarle prima, quando era sicuro.

Le facciamo fuori tutte e quattro assieme?” chiese Calamity.

“No… aspettafammi pensare.”

Perché stiamo ancora scendendo laggiù comunque?” chiese Velvet, assumendo chiaramente che il resto del piano fosse andato in fumo.

Ero tentata di concordare. Ora, più che altro, “Sto più o meno sperando che ci sia una via d’uscita alternativa.”

Sollevai il mio PipBuck e lo guardai. “Va bene, siamo fortunati. Ho un altro StealthBuck. Posso usarlo per raggiungere le torrette e riprogrammarle, come ho fatto con quella al convoglio dei pegasi. In questo modo, ci lascieranno passare, e terranno fuori ogni pony che abbia l’idea di seguirci.”

Avevamo un piano. Tolsi lo StealthBuck scarico dal mio PipBuck ed inserii l’ultimo che avevo. Quindi mi misi a lavorare.

***        ***        ***

Ci ritrovammo a strisciare dentro delle grotte riconvertite a magazzino, piene di pile di casse marchiate col nome Recinto Rieducazionale Spaccazoccolo. Alcune erano marchiate con un cerchio che proclamava avessero Priorità Livello Celestia e bollate con le iniziali M.S.A. oppure M.T.B.

Bene,” mormorai conversando con i miei compagni. “So che l’MSA. è il Ministero della Magia, ma non ho mai sentito dell’altro.”

Calamity si fermò, con un’espressione confusa che gli annebbiava la faccia. “Come fa…?”

Ministero delle Scienze Arcane,” spiegò indifferentemente Velvet Remedy prima che potesse rompere qualcosa.

Una voce, bassa e profonda, rombò attraverso le grotte, facendoci fermare.

Quindi! Voi siete i pony venuti nella mia città che hanno fatto così tanto casino. Avete ucciso il mio vice, ed ora siete venuti per me.”

Signor Topaz?” chiese Calamity, facendo eco ad i miei pensieri. O stava usando un veramente ben nascosto sistema d’altoparlanti, o stava usando la magia per accrescere la sua voce. Sospettavo la seconda. E ciò probabilmente significava un unicorno. Oun’idea peggiore mi colpìuna di quelle cose pseudo-divine come la creatura dalla vecchia Appleloosa.

E lì ero senza vagoni.

Passando velocemente alle munizioni magiche, mandai una preghiera a Celestia ed un’altra a Luna. Se il Signor Topaz era uno di quei mostri, avevamo bisogno di tutta l’assistenza divina possibile.

Calamity cambiò in fretta la carica della sua bardatura da combattimento. Velvet Remedy, invece, non sembrava colpita. Il suo corno iniziò a brillare, e quando aprì la bocca, la sua voce risuonò da ogni roccia e pezzo di legno delle miniere:

NON. SONO. IMPRESSIONATA.”

Il suo nitrito risuonò per le pareti. Velvet Remedy abbassò l’imponenza della sua voce fino a quando non fu solo un po’ più terrificante della sua. “Ora perché non fai il gentile? Smettila di giocare, e vieni a dire ciao.”

Feci levitare la Piccola Macintosh e mi preparai per l’apparizione di quella che mi ero convinto fosse una di quelle pseudo-dee.

Quando il drago dalle squame arancioni si profilò da dietro l’angolo, leccandosi i denti, realizzai che mi ero profondamente sbagliata.

***        ***        ***

Beh,” urlò Calamity mentre le sue ali lo spingevano nelle profondità delle caverne più velocemente di quanto io e Velvet Remedy potessimo galoppare, “almeno non è un drago completamente sviluppato!”

Mi concentrai sulla velocità, riuscendo in qualche modo a stare al passo con Velvet Remedy. Calamity aveva ragione, per quel che potesse servire -- il Signor Topaz era leggermente più piccolo di un vagone ferroviario, non contando la sua coda chiodata. Avrebbe potuto ingoiarmi con un morso; ma per Calamity, sarebbero potuti servirgliene due. Non vedevo come ciò potesse aiutarci.

Usando la mia magia strappai un altro palo di supporto dalla parete mentre gli correvamo a fianco. Potei sentire le rocce cadere a terra mentre il soffitto si incavava. Non speravo di fermarlo, ma almeno lo stavo rallentando abbastanza da star davanti a quei denti!

Avremmo potuto utilizzare la diplomazia,” esclamò Velvet mentre correva per salvarsi la vita. “Se Calamity non gli avesse sparato per primo!”

Mi stavo sforzando per respirare, e piccole punture infuocate mi crescevano nei polmoni. Potevo sentire il Signor Topaz farsi strada nel nuovo crollo. “Davanti a sinistra!” ansimai. Non potevo fermarmi e controllare l’automappatura del mio PipBuck, ma la bussola del mio EFS indicava che stavamo girando in tondo.

Almeno sappiamo che le nuove munizioni funzionano!” Calamity girò sul posto, sparando due colpi al drago, quindi fece una stretta curva a sinistra, sparendo dietro l’angolo. Lo seguimmo, poco dietro. La sala che avevamo appena abbandonato si tramutò in un inferno, le pareti tremavano per il ruggito del drago.

Le munizioni funzionavano. I proiettili penetravano attraverso la corazza del drago. Ma era così grosso che sembrava lo facessero solo incazzare.

Senza rallentare, Velvet rise mentre correvamo davanti ad una grande porta di metallo. “Bene, ecco la tua camera blindata! Nessun pony vuole fermarsi ad aprirla?”

Domanda retorica da spiritosona.

Calamity si fermò alla giunzione successiva, librandosi in un gradevolmente controllato panico. “Littlepip, da che parte?”

Dovrebbe essere destra questa volta! Od almeno, lo speravo veramente. Altrimenti, stavo mandando tutti quanti in un punto morto. Sottolineo il morto.

Calamity sparì nel passaggio a destra.

Luna e Celestia erano con noi. La scelta si rivelò giusta, ed il passaggio ci riportò nel tunnel iniziale. Riconoscendolo, Calamity era già volato nello Spaccazoccolo, dove la battaglia tra razziatori e schiavisti era al suo massimo.

Velvet Remedy fu la seconda. Ma mentre correvo verso la porta, il Signor Topaz alla fine mi raggiunse. Aprì le sue immense fauci, con i denti scintillanti. Gocce di saliva mi caddero sul collo.

Le torrette aprirono il fuoco mentre passavo tra di loro.

Il drago urlò! Il verso risuonò nella sala, portando ad una pausa momentanea la battaglia mentre ogni pony si voltava per fissare l’ora abbastanza ferito ed estremamente incazzato drago, mentre il Signor Topaz distruggeva le quattro torrette con il fuoco. I componenti interni si fusero con un sibilo e si fermarono. Sentii il fuoco passarmi sopra, la mia bardatura annerirsi, la mia pelle ricoprirsi di vesciche a causa del calore. Una delle mie bisacce prese fuoco.

Il cuore mi batteva come se stesse per esplodere. I fianchi mi bruciavano per la fatica. Provai ad urlare per chiamare gli altri, ma non trovavo il fiato. Non sarei riuscita a raggiungere l’esterno prima di collassare.

Mi allontanai dagli altri mentre il fuoco iniziava a diffondersi dalla bisaccia alle briglie che sostenevano il mio fucile da cecchino; stavo cercando un corridoio troppo stretto per il drago. Dietro di me, la mensa era coperta dalle fiamme. Il Signor Topaz stava mortalmente bruciando sia schiavisti che razziatori.

Quindi il drago sparì.

***        ***        ***

Collassai contro la parete della lavanderia due corridoi distante dalla mensa, ansimando profondamente. L’acqua riempiva il lavandino di fianco a me, bagnando la mia bisaccia e colando sul pavimento. Era fredda contro la mia pelle ustionata. Mi buttai a terra, sguazzando nella pozzangera in formazione, desiderando d’immergerci dentro ogni parte di me che doleva. Stavo piangendo.

Provai a non pensare a quanto facesse male. Di focalizzare la mia attenzione su altro. Non era facile.

Il drago, assumetti, era tornato nelle miniere. Poteva volare nella mensa quanto voleva, ma il resto delle sale erano troppo strette per lui. Era probabilmente nato laggiù o

Velvet Remedy collassò di fianco a me, ansimando pesantemente. Era niente di meno che un miracolo che nessuna di noi due fosse ferita più gravemente, tanto meno morta. Cercai d’alzarmi, ma ora che mi ero fermata le mie zampe si rifiutavano di lavorare ancora.

“Dov’èildrago?” Chiesi ansimando, cercando conferma alla mia teoria. Velvet Remedy semplicemente scosse il capo. Non lo sapeva.

“Dov’è… Calamity?”

Non losoL’ho persodi vista.”

Dannazione. Calamity non era così stupido da scendere per seguirlo, o per la camera blindata, giusto? No, certo che no. Era solo rimasto separato, tutto lì. Ma se schiavisti e razziatori stavano ancora combattendo nel cortile, non era sicuro stare nei pressi del punto d’incontro. Sarebbe volato alla Giunzione R-7 e ci avrebbe aspettato là? Od avrebbe ingaggiato i pony che lottavano nella

“Oh Luna benedetta!”

“Littlepip?” Velvet Remedy, per quanto esausta, sollevò le orecchie in allerta.

Realizzai che il gigantesco buco nel filo spinato sopra il cortile doveva essere opera del drago. E ciò mi portò a: “Il montacarichi! Il drago spunterà attraverso il cortile!”

Sibilai per il dolore cercando di muovermi. Velvet Remedy mi guardò allarmata. “Little… pip! Eccolasciami…” Aprì debolmente una delle cassette mediche gialle che usava come bisacce e tirò fuori l’ultima delle nostre bende curative ed una siringa. “Questoridurràil dolore…” Ansimò lentamente. “Fidati di meti serve.”

Aveva decisamente ragione. L’antidolorifico aiutò. Urlai comunque.

Quando Velvet Remedy finì, sentivo la testa leggera e la mia vista era confusa dalle lacrime. Brontolai debolmente, le ginocchia tremanti, quando finalmente mi misi sugli zoccoli.

“Littlepip, non sei in condizione…” Ma non c’era convinzione nella voce di Velvet Remedy, solo dispiacere. Entrambi sapevamo che non potevamo stare lì. E sapeva che dovevo cercare d’aiutare Calamity.

“Abbiamo... del Buck nelle nostre scorte?” Mi morsi il labbro inferiore, odiando di chiederle una cosa del genere.

Velvet Remedy mi risparmiò il suo usuale sguardo di disapprovazione, tirando semplicemente fuori la bottiglia e passandomi qualcuna delle pastiglie giallo-arancioni al suo interno.

“Grazie,” sussurrai, facendomele levitare in bocca. Infilai la testa sotto la cascata che veniva fuori dal rubinetto e le ingoiai senza masticare.

Ci volle qualche istante, abbastanza da farmi temere che non avrebbero avuto l’effetto di cui avevo bisogno.

Un’esplosione di energia divampò dentro di me. Mi sentii più forte, più veloce, meno esausta e più sveglia. Così... Così stavo bene. Così ce l’avrei decisamente fatta!

Sollevai la mia bisaccia inzuppata fuori dal lavandino e la misi di nuovo sul mio fianco, sibilando quando sfregò la mia pelle bendata. “Ripensandoci” pensai, togliendomela e facendola levitare di fianco a me.

Volgendomi verso Velvet Remedy feci uno sforzo per non suonare prepotente. “Velvet, potresti per piacere provare a cercare Calamity? Solo, stai attenta. Non farti prendere... da nessun pony.”

Annuì. “Cos’hai intenzione di provare a fare, Littlepip?”

Lanciai uno sguardo verso la porta. “Torno giù. Voglio arrivare a quella camera blindata. Se siamo fortunati ci sarà dentro qualcosa che ci può dare una possibilità contro quel drago.”

“Ma...” Velvet Remedy si accigliò, “Littlepip, non hai la chiave!”

Con un sorriso dissi, “Quando mai ho avuto bisogno di una chiave per superare una serratura?”

***        ***        ***

La sala mensa era una carneficina. Il telaio carbonizzato del palcoscenico era ancora lambito dalle fiamme. L’aria era soffocante per il fumo. La puzza di pony arrostiti, alcuni dei quali ancora in fiamme, cercava di strangolarmi.

Andavo di fretta, ma mi presi lo stesso il tempo per recuperare qualcuna a caso tra le armi meno danneggiate sul pavimento, prima di dirigermi oltre il cancello deformato dal calore e le torrette distrutte. Dietro di me, la sbarra bruciacchiata che una volta sorreggeva il sipario cadde con fragore. Mi diressi verso la camera blindata.

Girando un angolo mi trovai faccia a faccia con una pony in corazza di cuoio che impugnava una lancia ad energia magica. Non avrei saputo dire da che parte fosse, ma non aveva importanza: si mise subito in posizione di combattimento.

Aspetta…”

Spinse la punta illuminata della lancia verso di me. Cercai di schivare, ed il mio fianco andò a sbattere contro la parete della caverna. Una linea di bruciante agonia mi attraversò il lato del collo, e la mia carne ribollì e si fuse. “Aaaaaugh!

La pony avanzò, fendendo con la punta della lancia verso la mia testa. Mi buttai sul ventre mentre la lancia passava sopra di me, e le lanciai le mie bisacce sul viso. La pony incespicò all’indietro.

Mentre si riprendeva, mi lanciai nel SATS e mirai una delle armi a caso contro di lei. Il mio cuore si fermò quando realizzai che si trattava di un fucile ad energia magica che non avevo idea di come si attivasse. La pony spinse la lancia verso i miei occhi ed io sbandierai il fucile sulla sua traiettoria, deflettendola. Il fucile sibilò deformandosi dove era entrato in contatto con la punta della lancia.

Abbandonai tutto quello che stavo sollevando e caricai la pony a testa bassa. Lei fece un altro fendente con la lancia, ma ero oltre la sua portata; l’asta colpì il mio fianco con abbastanza forza da lasciarmi un livido attraverso la mia bardatura rinforzata, ma non abbastanza da farmi perdere la traiettoria. Il mio corno trapassò la sua corazza e si infilò profondamente nel suo petto.

Sentii la lancia rimbalzarmi sopra la testa quando le cadde dalla bocca. Cercò di tirarsi indietro, ma io spinsi fino a quando non la sentii indebolirsi, mentre il suo corpo diventava un peso morto.

Feci un passo indietro, col mio corno coperto di sangue. La pony cadde ai miei zoccoli, respirando ancora superficialmente.

Sentii il sangue colarmi giù dalla testa. Una goccia mi finì nell’occhio sinistro, colorando la mia vista di scarlatto.

Debolmente sussurrò “...non voglio morire...”

Rabbrividii. Cercai di strizzarmi il sangue fuori dall’occhio, ma invece ne cadde dentro ancora di più, annebbiandomi la vista. “È troppo tardi. Mi dispiace.” Mi dispiaceva, onestamente. “Non posso salvarti.”

Pensai di spezzarle il collo. Era già morta -- perché farla soffrire? Alzai uno zoccolo...

...E le passai oltre. Semplicemente non potevo farlo. Non importa cosa stavo permettendo alle terre devastate di farmi, non ero ancora cambiata così tanto.

Camminai nella grotta ancora per qualche passo, poi mi fermai e mi voltai. Feci levitare le bisacce verso di me, aprendole e tirando fuori la mia coperta. La stesi gentilmente su di lei. Poi sollevai le armi dal pavimento, abbandonando il fucile ad energia magica ma aggiungendo la lancia alla mia collezione.

Non incontrai altri problemi prima di raggiungere la camera blindata.

***        ***        ***

I piccoli perni finirono al proprio posto e la porta metallica della camera blindata si aprì con uno scatto. E quindi si attivarono tutti gli allarmi.

Apparentemente, anche se non mi serviva una chiave per aprire quella porta, mi serviva per farlo in silenzio.

Piantai i miei zoccoli anteriori sulla pesante porta di metallo e, sforzandomi, la aprii spingendo (qualcosa che quasi certamente non avrei potuto fare se non fossi stata fatta di Buck). Feci un passo nell’oscurità davanti e mi concentrai, aumentantando la luce del mio corno per illuminare la stanza.

C’erano molte cose che mi sarei aspettata. Quella non era una di loro.

La stanza era piena, da cima a fondo, di ripiani di sfere di memoria. Ogni sfera era etichettata con una data ed un “numero ospite”. Dovevano essercene centinaia.

Le mie orecchie e coda si afflosciarono. Non c’era nulla che mi avrebbe aiutato contro

Bene, bene. Guarda te se non sei insistente.”

Mi voltai di scatto. Il Signor Topaz era acquattato alla porta della camera blindata, la testa del drago sporgeva all’interno. Le spalle erano troppo larghe per entrare, ma bloccava completamente la mia via d’uscita. Ed un soffio infuocato avrebbe incenerito qualunque cosa all’interno della camera blindata.

Avevo intenzione di masticare un paio dei tuoi amici là fuori, in particolare quel pegaso dall’aspetto delizioso, proprio quando hai suonato la campanella per la cena.”

Riuscii ad indietreggiare appena fuori dal raggio di masticazione quando la mia coda colpì il retro di un ripiano, facendo cadere diverse sfere di memoria. Mi guardai attorno freneticamente, ma non c’era posto dove nascondersi o scappare.

Dovevi proprio farti mangiare per prima. Ammiro questa perseveranza,” scherzò perfidamente il drago.

P-prima?” Il Signor Topaz era sadico, ma almeno era un chiaccherone. Se potevo continuare a farlo parlare, magari potevo trovare una via d’uscita. Tormentai il mio cervello alla ricerca di qualche trucco telecinetico che potesse salvarmi la pelle.

Le gemme sono per dessert, ovviamente. Voi pony, voi siete il piatto principale.” Il drago aggrottò le sopracciglia, facendomi venir voglia d’urlare. Ovviamente, sei arrivata tu e hai rovinato tutto. Ho speso tutto questo tempo e fatica per assicurarmi un raccolto perfetto per un ultimo pasto prima di dormire, ed ora sono quasi tutti morti!”

Il suo sguardo era pieno di odio. Voi pony avete un sapore molto migliore da vivi.”

Feci marcia indietro, premendomi contro il ripiano, facendo cadere dozzine delle piccole sfere mistiche che si sparpagliarono sul pavimento, rotolando in tutte le direzioni.

Lo sguardo del drago fu catturato momentaneamente da una delle sfere rotolanti. Cosa pensavi esattamente di trovare qua comunque? Montagne di gemme? Pensavi che mi divertissi a far venir giù quell’imbecille di Occhimorti ogni volta che mi veniva un languorino? Ma hai guardato almeno nelle casse?”

“N-no.”

Rise, il suo respiro allegro scaldò la stanza finché sentii di voler svenire. Persi tutta la concentrazione, le mie bisacce e le armi raccolte sferragliarono a terra. Le guardò divertito.

O magari delle armi? Speravi di trovare un fucile magico trucida draghi, magari? Come se ci fosse mai stato un drago abbastanza suicida da tenere qualcosa del genere vicino a casa.”

N-n-no,” dissi nuovamente, anche se questa volta c’era andato molto vicino.

Il drago si sporse nella stanza e spinse una delle sfere verso di me con un artiglio. Vai avanti. Provane una. Sei morta per questo, dopo tutto.”

Stavo per morire.

Esitando, allungai uno zoccolo verso una delle sfere, ma quindi lo tirai indietro. Stavo sudando tantissimo. Il calore in quella stanza mi stava togliendo le forze. Presto non sarei stata capace di stare in piedi. Eppure, l’unica strategia che avevo era continuare a farlo parlare.

C-che cosa sono?”

“Confessioni. Il drago sorrise crudelmente. Sembra che la vecchia giumenta del vostro Ministero della Morale non si fidasse proprio dei normali metodi d’interrogatorio. Qualche incidente durante la sua giovinezza o qualcosa del genere. Quindi, invece, addestrarono unicorni proprio come te a cercare nella memoria degli altri, trovare i pensieri o le esperienze incriminanti, e strapparle fuori per registrarle pubblicamente. Non volevano mica mandare pony innocenti allo Spaccazoccolo, dopotutto.”

Cosmaquesto è…”

Certamente, non tutti i pony uscirono dal processo nelle stesse condizioni in cui erano entrati, mentalmente parlando. Ma come dite voi pony? Non puoi cuocere una crostata senza tagliare a fette qualche mela?” Rise nuovamente. Questa volta, persi conoscenza. Solo per un istante, penso. Ma mi ritrovai sdraiata sul pavimento senza alcun ricordo di essere caduta.

Questo èorribile.”

Il drago smise di ridere. “Vedi, piccola pony? Guarda che cosa voi pony state facendo l’un l’altro di sopra. Guarda che cosa tu hai fatto ad entrambi di sopra. Cosa ti fa pensare che la vostra, immorale specie valga abbastanza per essere altro che non cibo per draghi?”

Cercai d’alzarmi. Ma semplicemente non potevo. Il calore stava facendo bruciare in agonia tutte le mie ustioni. Mi sentii come se stessi andando nuovamente a fuoco, solo che questa volta era peggio. Gridai.

Il drago mi avrebbe mangiato. Non c’erano opzioni, non c’erano trucchi, non c’erano vie d’uscita. Sarei morta lì. In quelle condizioni. Sola in una piccola stanza di metallo sotto una prigione.

Eppure, provai a rispondere. “N-non tuttinoisiamo cattivi. Alcunidi noisono buoni.”

Il drago sbuffò, aggiungendo fumo al calore. , posso vederlo.” Mi stava fissando, e mi ci volle un momento per realizzare che stava fissando il mio corno. Il calore aveva rappreso il sangue.

Beffardamente, offrì, Beh, suppongo che alcuni di voi siano buonicon il ketchup. Rende voi piccoli pony dolci e facili da mandare giù!” Mi ranicchiai, temendo che avrebbe riso di nuovo. L’aria era quasi troppo calda per respirare. Anche se personalmente, preferisco la mostarda…”

Il pozzo della miniera al di fuori eruttò in un verde fuoco liquido, il getto colpì il drago nel fianco con abbastanza forza da strappare la testa fuori dalla stanza, scaraventandolo via.

“Yee HAW!”

Benedetta aria fredda scivolò nella stanza, schiarendomi la testa. Quella era la voce di Calamity!

Che ne dici di quelle mele!” Calamity svolazzò in vista, trasportando il cannone al plasma magico dalla Giunzione R-7.

“Hey Littlepip! Ragazzi se sono felice di vedere che stai bene! Scusa se c’ho messo tanto a tornare. Queste cose sono pesanti quando non sono montate correttamente!” La mostruosa arma a tre canne era più grande di lui, appoggiata al ventre e con la cella d’alimentazione attaccata alla cima della sua bardatura da combattimento con una corda.

Mi ritrovai a ridacchiare quasi istericamente. “S-sei ridicolo!”

, beh…” l’allegra voce di Calamity cambiò. “Oh ma mi state seriamente prendendo in giro!”

Cosa?”

Si sta rialzando! Corri!”

Correre era un tantino più di quello che potevo fare. Sentivo un terzo del mio corpo come se fosse attaccato ad una fiamma. Barcollai, cercando di concentrarmi. La mia bisaccia si sollevò.

Calamity sparò nuovamente, il getto del cannone obliterò l’aria, il rinculo scagliò il pegaso all’indietro. Il drago ruggì di dolore e rabbia.

Luna gloriosa, cosa serve per uccidere una di quelle cose!?

Afferrando telecineticamente il resto dei miei averi, corsi fuori dalla porta. Calamity stava mordendo le corde che sostenevano il cannone. “Non posso trasportare te e questo allo stesso tempo.”

Guardai indietro. Il drago era gravemente ferito, possibilmente in modo mortale. Una delle sue ali era curva e deforme. Le scaglie sul suo fianco si erano fuse assieme alle costole. Una delle sue zampe era un moncone informe. Eppure, si stava rialzando, i suoi occhi pieni di rabbia. Aprì la bocca per sputare fuoco.

Il fuoco era solo una frazione dei getti che era riuscito a fare prima. Sentii un’ondata di aria caldissima che lo cavalcava di fronte, ma le fiamme non ci raggiunsero.

Pochi istanti dopo, Calamity mi stava trascinando in aria. Sù per il buco lasciato dal montacarichi idraulico abbassato e nel cielo annuvolato. Passammo di fianco a Gawd, impegnata in un brutale combattimento aereo con due grifoni dal campo degli schiavisti; con la coda dell’occhio libero dal sangue, la vidi estrarre quel suo fucile ad energia magica e svuotarlo a bruciapelo nel petto di uno dei suoi opponenti. Sotto di noi, il caos dei pony in guerra riempiva il cortile, esplosioni e raffiche d’energia magica formavano una violenta danza di carneficina attorno alla scura cavità quadrata del montacarichi.

Il drago, impossibilmente, ci seguì.

Anche con la sua ala rovinata, il drago era più veloce di noi, e si avventò attraverso il buco nel filo spinato ed inseguendoci. Calamity sarebbe stato più manovrabile se la sua ala fosse completamente guarita e non stesse trasportando peso extra. Al momento, eravamo un mattone volante composto da due pony.

Mentre si avvicinava il Signor Topaz spalancò le fauci. Guardandomi indietro, vidi file di denti affilati circondare uno scuro ed insaziabile esofago.

Avevo un’idea. “Continua a volare dritto.”

Calamity grugnì, tendendo le ali per aumentare la velocità. “Spero che tu sappia che cosa stai facendo…”

Aprii le mie bisacce ed estrassi il resto delle mie granate. Tutte. Con una sfumatura d’orrore notai con divertimento che assomigliavano davvero a mele di metallo.

Che ne dici di…” mormorai mentre lasciavo andare tutto tranne le sicure, mandando le granate dritte nell’avida gola del drago.

Anche mentre sparivano, mi ritrovai a pensare che potevo aver fatto un terribile errore. I draghi soffiano fuoco e mangiano gemme. Cosa mi fece pensare che qualche granata gli avrebbe causato più di un’indigestione?

Un istante dopo, appresi che le mie riserve erano esatte quando le granate non fecero assolutamente nulla alle parti sane del dragoma fecero esplodere il fianco ferito, deformato e deteriorato dal potente assalto del plasma magico, in un fiume di sangue.

Il Signor Topaz, con un buco aperto nel fianco più grande di tre pony adulti, era quasi certamente morto prima di toccare il terreno in modo scoordinato e scivolare per una trentina di metri, lasciando una scia di sangue e fluidi interni.

Calamity si voltò e lo sorvolò, riportandoci alla Giunzione. Delle battaglie stavano ancora infuriando in certe parti dello Spaccazoccolo, ma entrambi avevamo avuto abbastanza emozioni per la notte.

“Oh cavoli,” disse stancamente Calamity. “Mi sono quasi dimenticato di Velvet Remedy.” Prima che mi facessi prendere dal panico, mi informò, “Si è nascosta nel Centro Visitatori. E le ho detto che sarei tornato subito per lei.”

Gentilmente, mi fece scendere e quindi svolazzò indietro nella notte, sembrando completamente esausto. Sedetti lì aspettando il suo ritorno e, ad un certo punto, mi addormentai.

Nota: nuovo livello.

Nuovo vantaggio: Pony Cecchino – La tua probabilità di colpire un nemico alla testa con il SATS è aumentata del 25%.


[1] Letteralmente, “penne tenebrose”.