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        Quando, sollecitato dall'indimenticabile Michele D'Amico, ritenni di dover aderire alla Associazione, da pochissimo costituita, lo feci nella convinzione che si sarebbe potuta determinare una entità che, oltre ad associare quanti si riconoscono nei valori dell'appartenenza, si ponesse come una forza propulsiva in direzione della risoluzione dei tanti gravissimi problemi che affliggevano, ed ancora oggi, a distanza di oltre un decennio, urgono irrisolti, la comunità avolese. Per ricordare qualcuna di quelle emergenze citerò ,al momento,  : il depuratore che dovrebbe alleggerire la nostra costa dalla massa inquinante dell'impianto fognario; la definizione di un piano regolatore nel quale inglobare in maniera compatibile l'area del realizzando porto turistico e con il quale salvaguardare per quanto è ancora possibile il naturale habitat avolese; una città che mantenga vive e visibili le tradizionali risorse che l'hanno fatta crescere dal XVII° secolo, dopo la rovina del terremoto del 1693 sino alla ripresa economica e sociale dell'ultimo dopo-guerra. Avola deve ancora inghirlandarsi dei fiori del mandorlo, profumare del timo che rese prezioso il miele ibleo, presentare al visitatore le viti che producono il “nero”. Una economia forse superata ma che deve mostrare le sue emergenze con residue percepibili testimonianze.

        Problemi troppo grandi per una Associazione appena nata. Ecco il motivo che ci fece accordare la preferenza a qualcosa più a portata delle nostre potenzialità. Correva l'anno 2.000 e l'ottocentesco Teatro comunale Garibaldi continuava a languire nel più totale abbandono, privo di manutenzione e privato della debita attenzione. Affrontammo, senza attendere defaticanti contributi, le spese per realizzare e diffondere un manifesto. Ne sono rimaste ancora numerose copie. “Cominciamo dalla cultura, restauriamo il Teatro” :  la scritta campeggia in calce alla riproduzione pittorica della elegante facciata, davanti alla quale un gruppo di “maschere” forma un festoso policromo corteo inneggiante al ritorno alla vita del delizioso spazio culturale. L'ideazione pittorica è del nostro impareggiabile Maestro Corrado Frateantonio.

        Non abbiamo la presunzione di attribuirci il merito dell'avvenuta restaurazione del Teatro Garibaldi. Ci piace, piuttosto, pensare che la nostra assidua sollecitazione sia valsa ad attivare il finanziamento regionale e, soprattutto  ad accorciare i tempi, abitualmente “onusti”, della utilizzazione dei non trascurabili fondi stanziati per la bisogna.

        Oggi, finalmente , Avola ha un Teatro, che oltre ad essere di per sé una elegante storica costruzione, è struttura modernamente attrezzata per ospitate eventi di intrattenimento e di cultura.

        L'amministrazione comunale, evidentemente impossibilitata a disporre delle risorse  finanziarie per un evento teatrale adeguato a tanta attesa, ha ripiegato sul “fai da te”. Il Teatro comincerà a funzionare ospitando intrattenimenti organizzati a cura della cittadinanza, generalmente espressa da associazioni. Una soluzione intelligente non priva di un importante significativo messaggio. Il Teatro è degli Avolesi, al loro impegno ed al loro estro farlo funzionare, renderlo vivo spazio di eventi edificanti. Mi riconosco nella iniziativa del Comune e mi inserisco totalmente nella filosofia che la ispira.

      Chiaramente non si potrebbe procedere a lungo con l'espediente iniziale. I cittadini e l'eccellenza del Teatro meritano, quanto meno di tanto in tanto, spettacoli professionali di buon livello.

         Da tempo ho concepito una soluzione che è a metà strada, una mediazione fra la gestione tradizionale che comporterebbe oneri che il Comune non è in grado di sopportare e la collaborazione , prevedibilmente occasionale e disorganica, dei cittadini. Ho poi scoperto che  una soluzione simile è già adottata per altri teatri che operano in realtà molto simili alla nostra.

        Si tratta di dare vita, come ho avuto modo di chiarire in questa stessa rivista e di rappresentare ai responsabili dell'amministrazione comunale, una fondazione con il contributo finanziario di quanti  sono disponibili ad elargirlo. Nell'auspicio,  con il coinvolgimento dello stesso Comune di Avola e della Provincia regionale di Siracusa, come avviene già per i Teatri ottocenteschi di Noto e di Modica. Rinvio per maggiori chiarimenti a quanto scritto in proposito a pg..3/4 del numero 3/2010 di questa Rivista. Qui mi preme sottolineare  da subito due punti della iniziativa : 1)  la costituenda fondazione vuole assumere veste di semplice ente fiancheggiatore intento ad organizzare per il Teatro Garibaldi uno o più eventi teatrali l'anno , a collaborare costantemente con il Comune di Avola salvaguardando per intero la Sua responsabilità gestionale : all'amministrazione comunale resta conseguentemente  affidata la previa necessaria approvazione di ogni iniziativa della fondazione che interferisca con l'attività propria del Teatro comunale e , di riflesso, la responsabilità degli eventi e l'onere di fornire la necessaria assistenza di personale tecnico e di servizio ;  2)   la fondazione è aperta a tutti – singoli cittadini, enti, associazioni – quanti , essendosi impegnati a versare un congruo contributo in denaro-  mostrano, nei fatti e senza smanie di protagonismo, di condividerne le finalità.

        La costituenda fondazione, oltre a rappresentare a mio parere la più raggiungibile opportunità di mantenere in vita il Teatro, è una sfida per gli avolesi . Una cittadina di oltre trentamila residenti deve saper trovare nel suo ambito le risorse per mantenere attivo il suo Teatro. Lo può fare. Lo deve fare se vuole scongiurare che la nobile struttura, rimasta un guscio vuoto, resti testimonianza della imperdonabile ed esecranda ignavia degli avolesi.

        Con il patrocinio della Sezione romana degli Avolesi nel Mondo e dei Netini di Roma ha avuto luogo il 14 gennaio del corrente anno 2011 presso l'Hotel Princess in Roma la presentazione per la Capitale del mio libro “Abeille”. I tanti intervenuti hanno potuto assistere, inoltre, alla tavola rotonda sul tema di palpitante attualità “ Il Regno delle Due Sicilie ed il Risorgimento, fra storia e mito” , animatori Giuseppe Richero, Elio Ripoli, Sebastiano Marino, Ottaviano Perricone, coordinatrice la lodatissima avv.Laura Cappello. La vendita di numerose copie del libro ha fruttato altra discreta somma da me destinata, anche questa, ad alimentare le iniziali disponibilità della costituenda fondazione.

        Avendo  fatto la mia parte mi attendo che numerosi altri la facciano dichiarando, da subito, con scrittura privata depositata presso la sede dell'Associazione, che patrocina l'iniziativa, la loro disponibilità e la somma che si impegnano a versare all'atto della costituzione della fondazione. Quanti hanno dichiarato la loro disponibilità saranno convocati per partecipare alla prima informale assemblea.

        Roma , marzo 2011

                                        Michele Tarantino

                                        presidente della  Sezione romana dell'Associazione.