SLC/CGIL – FISTEL/CISL – UILCOM/UIL

RSU TELECOM TOSCANA

COMUNICATO

PRODUTTIVITÀ ALLA RETE

L’incremento della produttività è un fattore importante per la ripresa economica di questo paese e di questa azienda. Il sindacato, che ne dica Marchionne, ne è ben consapevole. La produttività in Telecom è però raggiunta e misurata con metodi alquanto contraddittori, quando non apertamente maramaldeschi.

Per Telecom chi interviene in collaborazione su un lavoro per il quale occorre la seconda unità (anche per motivi di sicurezza) e passa ore su due pezzi di scale, è come se fosse stato a fare colazione. Produttività 0.

Per Telecom un tecnico che impiega del tempo per localizzare un guasto di cavo e lo chiude con l’apposito codice di riscontro è come se fosse stato a fare la spesa. Produttività 0.

Da questa logica scaturisce un meccanismo malato che porta ad utilizzare wr fittizie al posto degli interventi giudicati improduttivi, falsando pesantemente i dati del wfm. Dati che poi ci vengono riportati come oro colato quando si discute di turni, reperibilità, esuberi e appalti, per non parlare dei livelli e delle canvas.

La fantasia a questo punto dà il suo meglio.

Al posto della collaborazione si inseriscono wr per risistemazione di tombini (!), battiture coppie, affiancamento formativo anche quando non è necessaria la salita in quota (in aperta contraddizione con quanto affermato nell’incontro dell’aprile scorso), impianti già eseguiti in località casuali e chi più ne ha più ne metta. Il tutto inserito in una gara tra Aot che con i meccanismi oscuri delle canvass porta poi i lavoratori a veder distribuiti centinaia di euro senza una spiegazione logica né meritocratica.

Sono ancora presenti le pressioni per chiudere i guasti “competenza olo” quando lo SLA è scaduto e a prescindere dal tipo di riparazione effettuata, oppure “guasto prodotto” sui guasti PSO anche se il guasto è di tutt’altra natura. Oppure l'impossibilità del tecnico nel chiudere un guasto se il lavoro si svolge al ripartilinea... Oh come siamo bravi a centrare tutti gli obiettivi, gli esuberi sono più che giustificati…siamo anche troppi!

Alcuni nuovi tecnici provenienti da altri settori in questi giorni stanno iniziando a lavorare da soli. Con macchine al limite della decenza e sprovvisti di apparecchiature di minima necessità per il lavoro di tecnico. A chi giova tutto ciò? E’ così che questa azienda vuole incrementare la produttività?

Noi la pensiamo diversamente.

Valorizzare i prodotti di punta anziché affossarli come fatto con l’iptv per esempio. Proponendo contenuti congrui all’offerta, scorte adeguate di materiale e un'adeguata formazione sui nuovi apparati (basterebbe qualcosa di più del “prendi, vai a montarlo”). Questo porterebbe a una riduzione dei tempi medi e un innalzamento della qualità del servizio. Permettere ai tecnici di spostarsi su macchine decenti anziché essere ogni mese dal meccanico o con la schiena a pezzi per i sedili sfondati porterebbe un miglioramento dei tempi medi e un abbassamento del livello di stress. Anche avere apparecchiature affidabili con un contratto di assistenza efficiente darebbe ottimi risultati in questo senso.

Svolgere regolarmente i “formula servizi” aiuterebbe a far circolare le informazioni in misura superiore a quell’ora risparmiata che è all’origine della scelta di alcuni territori di non farne da mesi.

Rivedere il sistema di appalti porterebbe lavoro e qualità invece del misero guadagno che si ha quando si dice a un tecnico di passare ad impresa tutti i guasti che superano un’ora di tempo, o peggio ancora quando si chiede di passare ad impresa impianti solo perché al momento non è disponibile un’altra unità!

Ripristinare il presidio di due persone nei permutatori più grandi abbasserebbe il tempo medio di lavorazione dei tecnici esterni e migliorerebbe lo stato dei permutatori senza dover ricorrere in seguito a costose bonifiche, inutili se poi non si presidia.

A meno che le telecamere non siano in grado di sistemare le permute!

In due parole, occorre una politica industriale seria. Il sindacato è pronto a fare la sua parte e torna a chiedere un tavolo tecnico con la presenza delle linee.

Firenze, 28 settembre 2010