Châteauroux, 1 Ottobre 2010
Seconda settimana di soggiorno in Francia.
Questa settimana ha in parte confermato e in parte sfatato alcuni dei dubbi espressi nella pagina di diario precedente: se è vero che il lavoro non manca, è altrettanto vero che i progressi si vedono fin da ora; tuttavia non resta facile abituarsi a ritmi e abitudini non solo di una famiglia differente dalla propria, ma anche fare l'abitudine agli usi di un'altra città in un'altra nazione, che per quanto possa essere vicina alla nostra, è pur sempre di lingua e cultura piuttosto differenti.
In seguito alla partenza dei nostri compagni di classe e delle professoresse, abbiamo avuto un impatto con cio' che ci circondava, dal momento che l'ultimo ponte con la nostra “ vecchia vita” era partito su un treno in direzione di Parigi, lasciandoci con molte raccomandazioni, qualche abbraccio e soprattutto la conoscenza del fatto che ci saremmo rivisti dopo tre mesi. È stato alquanto strano ritrovarsi da soli in un posto a noi quasi sconosciuto e con poche informazioni riguardo a quello che sarebbe successo di li alla fine del progetto, ma tutti avevamo la certezza che ci attendeva una grande esperienza, che ci avrebbe portati non solo a una conoscenza della lingua su un piano nettamente superiore a quello di partenza, ma anche ad avere una coscenza sulle altre realtà nel mondo, cominciando dai nostri “vicini”, che è proprio l'obiettivo del prgetto Comenius che ci ha portati fin qui.
Come già scritto precedentemente, questa settimana abbiamo avuto, per la prima volta, la possibilità di sperimentare la scuola francese in tutto e per tutto, partecipando ai corsi regolarmente, e potendo cosi' constatare le prime differenze tra i metodi d'insegnamento: cominciando per il fatto, pur banale, che i ragazzi devono spostarsi di aula in aula ad ogni cambio dell'ora, contrariamente a come succede nella maggior parte dei casi nella nostra scuola, e arrivando fino alle lezioni di lingua, svolte tutte in un'aula particolare, perché fornita di una lavangna interattiva altamente tecnologica, che si presta perfettamente per lavori altrimenti complicati utilizzando semplici computer.
Ma la vera novità di questa settimana è stato il raduno nazionale di tutti gli alunni aderenti al progetto comenius e residenti in Francia, raduno di cui siamo stati informati la settimana del nostro arrivo e che è durato tre giorni, durante i quali abbiamo svolto attività di confronto e “rapporto” ai membri dello staff CEMEA, incaricato di svolgere questo lavoro di raccolta delle informazioni da tutti i ragazzie ragazze del progetto. Sono stati tre giorni particolari, stancanti a causa degli orari leggermente forzati, ma che hanno dato i loro frutti, magari non per noi, ma per questi ispettori della comunità europea per i quali stato un evento completamente riuscito, come non hanno mancato di rimarcarci alla fine dei tre giorni. È in questi casi che si vede l'organizzazione di certi progetti, l'impegno che ci viene messo non solo da noi, ma soprattutto dalla comunità europea e da tutti coloro interessati alla buona riuscita dello stesso.
In conclusione a questi sette giorni di vita francese, posso dire con certezza che saremo all'altezza di questo incarico che abbiamo scelto di prendere sulle nostre spalle, e che quest'ultimo ci porterà sicuramente a fare esperienze che difficlmente avremmo fatto in modo diversoe che porteranno, con grande speranza, a fare il primo passo verso una nuova concezione dell'Europa come un'Europa unita, nella quale la scuola è uguale in tutti gli stati e nella quale si puo' vivere senza problemi causati dalle differenze di nazionalità.