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gli insegnamenti in pillole del prof. Cavaglià
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Gli insegnamenti in pillole del prof. Cavaglià

(cosi come raccolti e trascritti da Anna Rita Bertorello)

  1. Le vacanze bisogna imparare a farle da piccoli.

  1. Nella delega c'è la rinuncia.

  1. Quando genialità non c'è, bisogna avere modestia.

  1. Erano progettisti pannamontisti.

  1. La professionalità non è legata solo alla quantità di lavoro ma anche all'efficienza.

  1. È difficile risolvere i problemi quando non ci sono.

  1. In questo studio si deve essere felici, altrimenti si va a spasso.

  1. La normativa è fatta per gli uomini e non gli uomini per lanormativa.

  1. A me bastano gli esiti, non le intenzioni.

  1.  Pensare lungo.

  1.  L’ordine è il minimo sindacale, non un'eccellenza.

  1.  Andar fuori dalle regole, rispettandole.

  1.  Il progetto non finisce mai.

  1.  Per fare le cose giuste bisogna farle sbagliate.

  1.  Nel progetto è molto importante quello che non si mette.

  1.  Nel progetto un po' di ossessione ci vuole.

  1.  Se qualcuno dice: "non è un problema", allora hai un problema.

  1.  Non dare mai nulla per scontato.

  1.  È un approccio confidenziale, ma gastrico.

  1.  Nulla è mai banale, tutto ha un significato.

  1.  Condividi la scelta, senza riserve.

  1.  Quando con Autocad metti le virgole nelle quote, mi arrabbio.

  1.  Non aver fretta a concludere perchè siamo nelle sabbie mobili.

  1.  Questa cosa si impapocchia tutta.

  1. La simmetria non è un obiettivo da raggiungere ma un’alternativa possibile.

  1. La pubblicazione, il libro: non è un esito ma un punto di partenza.

  1. Nel progetto bisogna pensare che il tatto è un completamento della vista.

  1. L’intellettuale è colui che non fa differenza tra il momento del lavoro e quello dello svago.

  1. In un progetto non bisogna aver paura di ricominciare dall’inizio.

  1. Scrivere in modo chiaro, in tranquillità, senza pensare che lo si sta facendo.

  1. La tecnologia non risolve perchè l’utente responsabile sa che cosa fa.

  1. Ma non sanno che le chiappe sono due e non tre?

  1. La casa è vista come un peso, invece la casa deve essere vista come gratificazione.

  1. Fare un passo indietro al metaprogetto e non soffermarsi sui dettagli.

  1. Pensare agli obiettivi e non cercare le soluzioni.

  1. C’è molto artigianato di cattiva qualità ma con una grande abilità esecutiva.

  1. L’eccellenza non è perfezione.

  1. In un progetto non posso dire “Ah, se ci avessi pensato prima!” … Ci vorrei pensare adesso.

  1. Questo lavoro è in terapia intensiva, se non si finisce, muore.

  1.  Le condizioni di vincolo in un progetto sono lo stimolo per affinare la progettazione.

  1.  Non vorrei che questo dettaglio fosse come l’aspirina che va bene per tutto.

  1.  La gentilezza si regala.

  1.  Le idee sono delle calamite che si portano dietro delle cose.

  1.  Chi propone, fa

  1.  Quando scatta una simpatia… è un’eredità!

  1. Si progetta solo con persone con delle affinità, altrimenti non si riesce ad avere confidenza ed essere liberi nel progettare.

  1. Il progetto architettonico non deve essere condizionato da elementi che non hai a disposizione.

  1.  È una sedia confortevole per una seduta composta. Anche buona per il pranzo e per le riunioni da non tirare in lungo.

  1.  Il progetto è un processo: indugiare..

  1.  Un pensiero di Caccia Dominioni, condiviso: sulla pianta ci si muore.

  1.  Sono sempre le cose più banali che si dimenticano.

  1.  Cerco i sorrisi nascosti

  1.  Noi vediamo solo ciò che conosciamo

  1.  Quando vado sulla metropolitana, e guardo le persone come sono vestite …è un teatro!

  1.  In un progetto non bisogna nascondere la connessione ma farla diventare elemento importante.

  1.  Abbiamo bisogno di parsimonia, non di usa e getta.

  1.  Non voglio annoiarti con le mie vecchitudini.

  1.  I premi quando vengono assegnati sono sbagliati.

  1.  Nuovo materiale uguale nuova parola quindi nuovo discorso.

  1.  In fondo la cravatta è un coprigiunto.

  1.  La prima protezione per l’utente è il vestito, per il progettista il vestirsi è un’azione di progetto.

  1.  Le peggiori truffe: quelle legali.

  1.  Gli angoli sono sempre un problema.

  1.  La fotografia: l’importante che ci sia

  1.  La realtà ha sempre una complessità diversa da quanto vogliamo vedere: non documentabile al più percepibile

  1.  Contro l’omogeneità: durante una visita a Venezia con Achille Castiglioni nel 1996 registrai una critica a un eccesso di formalismo geometrico e materico: “Se un materiale va bene in orizzontale, non va bene in verticale”.

  1. Il termine creazione non è mai da utilizzare da parte di un progettista, al più concezione.

  1. Per il futuro. L’angolo non deve esserci nei rivestimenti

  1. Se uno lavora, di lavoro ne fa!