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Come vincere un ERC Starting Grant: la fisica dei terremoti
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Come vincere un ERC Starting Grant: la fisica dei terremoti

di Marco Scuderi

Studiare i terremoti è stata la mia passione fin da bambino quando nel 1997-1998 mi sono ritrovato nel mezzo di una delle sequenze sismiche appenniniche più importanti. Quindi, essendo appassionato della fisica, della matematica e della natura scegliere Geologia è stata la scelta naturale. Durante gli studi universitari a Perugia (2004-2009) mi sono sempre più avvicinato alla Geofisica. La mia tesi Magistrale è stata un po' un’avventura, prima scegliendo un percorso che mi avrebbe portato a lavorare in una compagnia petrolifera che già mi aveva fatto un’offerta di lavoro. A tesi praticamente finita ho avuto una crisi di vocazione e decisi di mandare all’aria tutto per intraprendere la strada della geofisica sperimentale legata allo studio della fisica dei terremoti. Questa fu la scelta che cambiò la mia vita. A Perugia c’era il Prof. Collettini, un giovanissimo ricercatore (che ora, dopo aver vinto una ERC, è Professore Ordinario al DST in Sapienza) che aveva da poco collaborato con il Prof. Chris Marone, capo di un laboratorio negli USA alla PennState University. Quindi decisi di fare una tesi sull’analisi di alcuni dati di laboratorio che andavano a caratterizzare il potenziale simogenetico delle Evaporiti Triassiche che sono le rocce tipiche dove le sequenze sismiche appenniniche si enucleano. A quel punto, spinto dalla passione per questa materia che all’epoca in Italia non esisteva, la scelta di emigrare negli USA per il dottorato mi è venuta naturale. Nei cinque anni passati alla Pennsylvania State University (2009-2014) ho imparato a conoscere un sistema di fare ricerca stimolante e creativo. Muovendo i primi passi all’interno del mondo accademico e della ricerca ho capito che questo era il mestiere che volevo fare nella vita in quanto coniugava la mia passione per la scoperta di cose nuove con il divertimento di fare esperimenti. Svegliarsi ogni mattina con lo stimolo di vedere qualcosa di nuovo che nessuno ha mai visto prima ancora mi accompagna. Questo stimolo mi ha spinto a sviluppare nuove procedure sperimentali e ad applicare tecniche di analisi dati all’avanguardia per rispondere a domande che rimanevano ancora aperte. Verso la fine del dottorato, con un po' di nostalgia per l’Europa, decisi di scrivere una proposta per una “Marie Sklodowska-Curie action”. Grazie a questo finanziamento sono tornato in Europa per lavorare a varie tematiche innovative sulla geofisica sperimentale. Durante questo periodo (2014-2017) sono riuscito a fare diverse scoperte che mi hanno portato alla pubblicazione di lavori abbastanza importanti su precursori sismici e sismicità indotta collegata all’iniezione di fluidi nel sottosuolo per lo sfruttamento energetico, pubblicati su Nature Geosciences e Nature Communication. Il desiderio di continuare a fare ricerca di alto livello è quello che mi ha spinto a scrivere una ERC-STG. Motivato dal costruire un gruppo di ricerca all’avanguardia composto da giovani ricercatori e ricercatrici, internazionale e dinamico è quello di cui ho bisogno per sfamare la mia voglia di sapere. Partorire questo progetto ha richiesto molto impegno e molta maturazione nel tempo. Infatti, erano un paio di anni che prendevo appunti, scrivevo idee e cercavo di connettere diversi pezzi di un puzzle che non mi era ancora chiaro. Non c’è stato un vero momento di Eureka ma ad un certo punto ho iniziato a realizzare la strada che volevo intraprendere e la stesura reale del progetto è stata così naturale che mi ha preso solo un paio di settimane. In tutta onestà non avrei mai pensato di poter vincere questo finanziamento così competitivo. Se qualcuno mi chiedesse quale è la strategia vincente, risponderei che non ne esiste una ma che ci sono degli ingredienti fondamentali. Il primo, è chiaramente la passione per quello che si fa e la capacità di trasmetterla. Soprattutto l’approccio all’interview è fondamentale e può sembrare drammatico. Convincere in 3 minuti di presentazione e 22 di domande che te sei la persona giusta per questo finanziamento mi sembrava impossibile. Dopo svariate settimane di stress e nervosismo, che non mi stavano portando a nulla, mi sono detto che mi dovevo divertire a spiegare a questi colleghi ciò che volevo fare, e così ho fatto. Questo non significa sottovalutare una preparazione meticolosa in tutti i suoi aspetti. Il secondo ingrediente è quello di circondarsi di persone positive. Infatti, il merito di questo successo è solo in parte dovuto a me. Posso dire con onestà che la gran parte di questo successo è dovuto all’ambiente nel quale sono cresciuto. Sono stato estremamente fortunato ad essere sempre stato circondato da persone che mi hanno stimolato a migliorarmi, all’interno di una competizione sana e votata all’amore per la scienza. Quindi, crescere in un team di colleghi che mi hanno aiutato a crescere e stimolato a spingermi al mio limite è quello che mi ha fatto raggiungere risultati di cui posso andare fiero. Per concludere, posso dire che il lavoro sodo e la passione legata ad una buona dose di pazzia che ci spinge verso l’ignoto sono gli ingredienti che poi in maniera naturale portano al raggiungimento di questi risultati.    

Nota del redattore: alcuni preferiscono fare un'intervista, altri preferiscono scrivere direttamente il pezzo. Quando Marco Scuderi mi ha mandato questo testo mi ha detto di sentirmi libero di fare correzioni, tagliare e modificare il testo perché scrivere in italiano non è il suo forte. Anche io avevo nove in italiano e dieci in matematica e sarebbe stato come “levare ancora” ad un marmo perfetto. Il testo mi è sembrato tanto bello, tanto appassionato e quindi nulla è stato modificato. Grazie Marco!

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