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Le diverse tipologie di ristorazione
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Capitolo 1 - Le diverse tipologie di ristorazione

Per capire meglio i punti di connessione fra economia, turismo e ristorazione e i legami fra di loro  risulta utile analizzare in dettaglio le tipologie di ristorazione e distinguere fra di loro quelle più  pertinenti allo sviluppo dell’economia e del turismo in Italia.

 La ristorazione è un settore commerciale che comprende diverse attività non tutte simili fra di loro  ed è disciplinato da diverse normative. Le diverse tipologie di ristorazione variano (spaziano) da una  semplice gestione individuale o familiare per arrivare all’organizzazione su scala industriale con  conduzione manageriale.

 Le variabili prese in considerazione per definire le tipologie di ristorazione sono le seguenti: 1. l’organizzazione aziendale;

2. le differenti strutture di produzione e di impresa;

3. i diversi modi di servizio e somministrazione del cibo;

4. le tipologie di consumatori.

1.1. Ristorazione commerciale e ristorazione collettiva

La ristorazione comprende tute le attività connesse con la preparazione e la distribuzione dei pasti in  esercizi pubblici o in collettività. Da una prima classificazione distinguiamo due grandi categorie di  aziende ristorative (figura 1), le imprese di ristorazione commerciale e le imprese di ristorazione  collettiva.

Figura 1. Ristorazione commerciale e collettiva.

Nostra elaborazione.

La ristorazione commerciale è costituita da quell’insieme di pubblici esercizi che si rivolgono ai  consumatori non organizzati in comunità, clienti che scelgono in piena libertà quando e dove  soddisfare le proprie esigenze (Moroni, 2004). La ristorazione commerciale consiste nella fornitura,  in locali aperti al pubblico, di alimenti e bevande che sono consumati nello stesso luogo di produzione  e commercializzazione (Aiello, Malvasi, 2012). Questa categoria costituisce l’ambito più esteso e più  tipico delle imprese di ristorazione. I metodi di produzione si differenziano in relazione al numero  dei pasti previsti, al tipo di materia prima da utilizzare ed allo spazio disponibile per la produzione e  la distribuzione/servizio dei pasti.

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 La ristorazione collettiva, che include catering e banqueting, consiste nella preparazione, nel  confezionamento e nella commercializzazione di cibi, per consentirne il consumo a gruppi di persone  in luoghi (a volte, N.d.A.) diversi da quello di produzione e in tempi differiti rispetto al tempo della  produzione (Aiello, Malvasi, 2012). Questa categoria include apposite imprese che riforniscono  grandi quantità di cibi e bevande per soddisfare i bisogni di comunità, aziende, compagnie di  trasporto, riunioni, cerimonie, ecc.  

1.2. La suddivisione delle attività di ristorazione commerciale

 La ristorazione commerciale (figura 2) e composta dalle seguenti sottocategorie: 1. ristorazione tradizionale;

2. ristorazione alberghiera;

3. ristorazione agrituristica;

4. ristorazione veloce.

Figura 2. Le tipologie di ristorazione commerciale.

Nostra elaborazione.

Il servizio è eterogeneo e spazia qualitativamente dall’essenziale al molto elevato, secondo la  classificazione degli esercizi pubblici (regolamentata dal DM 22 luglio 1977) in base alla quale si  distinguono:

esercizi di lusso;

esercizi di prima categoria;

esercizi di seconda categoria;

esercizi di terza categoria;

esercizi di quarta categoria.

L’assegnazione avviene su richiesta, in base a: caratteristiche strutturali e dimensionali, qualità degli  arredi, competenza nel servizio di cucina e di sala, requisiti e competenze del personale, struttura dei  servizi igienici, ecc.

1.2.1. La ristorazione tradizionale

La ristorazione tradizionale (figura 3) è la forma più generica praticata in locali aperti al pubblico.  Appartengono a questa categoria:

ristoranti tradizionali;

pizzerie;

trattorie;  

osterie;  

bistrot.

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 Figura 3. Le tipologie di ristorazione tradizionale.

Nostra elaborazione.

I ristoranti tradizionali, secondo il tipo di cucina che propongono, possono essere definiti: classici,  gourmet, di fine dining, internazionali, regionali, etnici, tipici, a tema, fusion, nouvelle cuisine,  vegetariani ecc.

 La ristorazione tradizionale è caratterizzata da alcuni elementi comuni di servizio, come la presenza  adeguata di personale, il servizio personalizzato al tavolo, i tempi di attesa relativamente lunghi a  causa della scelta alla carta dei cibi e il prezzo, che è generalmente più elevato rispetto alle altre forme  di ristorazione (Aiello, Malvasi, 2012).

 Nelle trattorie il servizio è caratterizzato da un livello medio-basso e un menu composto da un  numero limitato di piatti basati sulla cucina locale.

 Le pizzerie sono locali che, negli ultimi tempi, hanno avuto un forte incremento, in quanto hanno  tratto vantaggio dai momenti di crisi economica e sono riuscite a strappare ai ristoranti tradizionali  quote di clienti interessati ad una ristorazione a prezzi più contenuti (Moroni, 2004). Si possono  riscontrare locali in cui si servono solo pizze e focacce, ma sono più diffusi i locali di forma mista  “ristorante-pizzeria” nei quali è possibile consumare oltre la pizza anche piatti della ristorazione  tradizionale.

 Nelle osterie, che erano in origine locali per il consumo del vino, oggi troviamo una carta con piatti  semplici e adatti ai tipi di vino più venduti alla clientela.

 Possiamo definire i bistrot come locali tipicamente francesi dove al servizio di piccola caffetteria,  aperitivi e liquori si sono aggiunti piatti semplici ma di buona qualità e una ristretta carta di vini. Il  servizio è informale e i prezzi sono popolari. Ultimamente si sta diffondendo il fenomeno  bistronomie, un bistrot che affianca i grandi, importanti e famosi ristoranti, dove si servono i piatti  realizzati nel ristorante famoso ma eliminando i prodotti più costosi, in un ambiente meno curato e  attraverso un servizio di sala che possiamo definire friendly.

Altro fenomeno legato alla ristorazione contemporanea è la nascita di strutture tipo “food court”,  basate sulla presenza di ristoranti con caratteristiche estremamente diverse fra loro in unica area,  chiamati anche “multi food outlet” (Bonelli, 2009).

1.2.2. La ristorazione alberghiera

La ristorazione alberghiera è la più antica e tradizionale forma di ristorazione e in Italia rappresenta  un terzo dell’offerta ristorativa totale. Lo sviluppo di attività congressuali e seminariali ha  acconsentito alla ristorazione alberghiera di consolidare notevolmente il suo fatturato, anzi, per alcune  realtà imprenditoriali ha costituito la fonte principale di redditività (Voci, 2000).

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 Nell’ambito dell’hotel la ristorazione svolge una funzione fondamentale di attrazione della clientela,  poiché qualifica la struttura e ne rende completo il servizio. Essa può essere riservata ai soli clienti  dell’albergo, ma spesso è aperta anche ai passanti, in modo da aumentare il volume di lavoro e i  ricavi. La differenza fondamentale rispetto alla ristorazione tradizionale consiste nel suo inserimento  in un più ampio contesto di servizio di ospitalità: deve perciò adeguarsi in termini di immagine, di  servizio e qualità del menu allo standard della struttura ricettiva (Aiello, Malvasi, 2012).  Data la complessità che comporta un servizio di ristorazione di qualità medio-alta, non tutti gli  alberghi hanno un proprio ristorante, ad eccezione delle strutture a 5 stelle e 5 stelle-lusso, che sono  tenute per norma (DPCM 21/10/2008) ad averne uno.  

 La gestione del servizio ristorazione negli alberghi e nelle altre strutture ricettive può essere diretta  (da parte del management dell’impresa ricettiva), oppure affidata a terzi (in outsourcing).

1.2.3. La ristorazione agrituristica

Negli ultimi decenni alle aziende agricole è stata data la possibilità di offrire servizi di ospitalità e di  ristorazione al pubblico, definendo così l’attività di agriturismo. Secondo le leggi che la regolano (a  partire dalla Legge 730/85 e dalle leggi regionali), l’attività agrituristica è una forma di sostegno  all’agricoltura e di integrazione del reddito degli agricoltori (Aiello, Malvasi, 2012). L’attività  agricola rimane quella principale, ma l’agriturismo serve a favorire lo sviluppo e il riequilibrio del  territorio agricolo e, grazie al miglioramento delle condizioni di vita derivante dalle nuove entrate, a  evitare che i produttori agricoli abbandonino le campagne.

 Questo tipo di ristorazione prevede una cucina tradizionale, basata su genuinità dei prodotti,  semplicità del servizio e rapporto informale tra cliente e imprenditore; essa favorisce inoltre la  valorizzazione dei prodotti tipici, la tutela delle tradizioni e la promozione di iniziative culturali del  mondo rurale (Aiello, Malvasi, 2012).

1.2.4. La ristorazione veloce

La ristorazione veloce è nata per soddisfare il bisogno di alimentarsi in un arco di tempo ristretto,  conseguenza dei frenetici ritmi di lavoro che prevedono pause brevi, una delle caratteristiche  principali della società post-moderna.

 Per semplicità di analisi dividiamo la ristorazione veloce (figura 4) in due sottocategorie: la ristorazione intermedia (o neo-ristorazione);

la ristorazione rapida.  

Figura 4. Le tipologie di ristorazione veloce.

Nostra elaborazione.

La ristorazione intermedia è caratterizzata da ambienti meno eleganti e formali e da una maggiore  semplicità del servizio. Appartengono a questo tipo di ristorazione le tavole calde, le rosticcerie, pag. 4

snack bar, paninoteche, wine bar, takeaway, i new pub, i disco bar, l'internet caffè, i self service e i  free-flow. Questa tipologia viene ultimamente definita come neo-ristorazione e comprende alcune  nuove “formule” molto diversificate tra loro (caratterizzate da flessibilità strutturale e gestionale) che  seguono mode e trend in continua evoluzione. Generalmente gli esercizi pubblici facenti parte di  questo settore sono caratterizzati da: un servizio rapido; uno schema organizzativo ben strutturato;  strutture agili e flessibili; minore manodopera; uno spiccato orientamento verso le richieste di  mercato. L’offerta è ampia e tende ad accontentare una consistente porzione del mercato.

 La ristorazione rapida ha una formula basata su tre punti: rapidità del servizio, qualità accettabile  del cibo e prezzo competitivo. Oltre ai tre punti sopra menzionati, è caratterizzata da consumo al  tavolo o al banco, dal menu limitato e standardizzato, da un esiguo numero di addetti, dalla semplicità  degli arredamenti e dall’elevata rotazione della clientela (Aiello, Malvasi, 2012). Le tipiche forme di  ristorazione rapida sono i fast food e gli autogrill. Il mercato è quasi totalmente controllato dalle  grandi catene internazionali (Moroni, 2004). Il successo di questo modello di ristorazione è legato  alla facilità di preparazione, alla costanza della qualità, la facilità del consumo e all’economicità -  perché la standardizzazione delle materie prime e della preparazione lo rende molto economico da  gestire (Bonelli, 2009).

1.3. La suddivisione delle attività di ristorazione collettiva

Con il termine ristorazione collettiva intendiamo riferirci a un tipo di ristorazione che rivolge la sua  attività a un numero ampio di persone avvicinate dall’interesse di usufruire del medesimo servizio,  in quanto fanno parte di uno stesso gruppo (lavoratori della stessa azienda, studenti della stessa  università, degenti dello stesso ospedale, invitati di un evento, ecc.). Il rapporto che si viene a stabilire  tra l’azienda ristorativa e l’utenza non è occasionale, ma presenta caratteristiche di continuità e  sistematicità.  

 La ristorazione collettiva nasce e si diffonde per effetto di una serie di trasformazioni e conquiste  sociali, quali: l’industrializzazione, la trasformazione della famiglia, la scolarizzazione di massa,  l’assistenza sanitaria, il diffondersi di comunità di anziani, ecc. Tutto ciò ha determinato l’aumento  del numero di persone che, trascorrendo lontano da casa buona parte della giornata, hanno necessità  di nutrirsi (Voci, 2000).

Figura 5. Le tipologie di ristorazione collettiva.

Nostra elaborazione.

La ristorazione collettiva viene suddivisa generalmente in due tipologie (figura 5), il catering e il  banqueting.

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1.3.1. Catering

Il catering è un servizio che prevede la preparazione dei pasti in cucina (in genere con  un’organizzazione di tipo industriale), il trasporto e la rapida distribuzione; questo servizio è richiesto  da quella che viene comunemente definita la ristorazione dei grandi numeri (Galeazzi, 2004).  La tipologia catering (figura 6) è composta dalle seguenti sottocategorie:

ristorazione sociale;

ristorazione aziendale;

ristorazione sui mezzi di trasporto.

Figura 6. Il catering.

Nostra elaborazione.

Per ristorazione sociale intendiamo il servizio mensa prestato presso scuole, ospedali o altre  comunità (caserme, case di riposo, penitenziari, istituti religiosi ecc.). In tutti questi luoghi sono  presenti comunità che hanno la necessità di consumare i propri pasti.

 Il settore della ristorazione aziendale ha una lunga storia, soprattutto nell’ambito dell’industria  privata. Nelle aziende la gestione del servizio di ristorazione viene spesso ad assumere grande  importanza e presenta aspetti delicati. La necessità di contenere i costi non deve far dimenticare che  agli occhi dei dipendenti, l’immagine della direzione aziendale può essere condizionata, in positivo  o in negativo, anche dalla qualità del servizio di ristorazione ricevuto (Moroni, 2004).  

 La ristorazione sui mezzi di trasporto ha una tradizione consolidata da tempo e richiede particolari  soluzioni tecniche che devono tenere conto del mezzo (treno, aereo o nave) su cui viene attuato. Il  problema più rilevante di questo tipo di ristorazione è il costo di produzione del pasto che risulta  molto più elevato rispetto a quanto accade a terra e che incide in modo significativo sul prezzo finale  (Moroni, 2004).  

 La caratteristica principale del catering è l’outsourcing. Infatti l’evoluzione del mercato e la  necessità di offrire un servizio migliore a costi più contenuti hanno portato le aziende ad abbandonare  progressivamente la fornitura in proprio del servizio di ristorazione, che viene appaltato alle grandi  aziende di catering specializzate.

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 Altra caratteristica del catering è il sistema di distribuzione delle vivande self-service. È stato  introdotto nelle grandi comunità in quanto consente di ridurre i costi di gestione e permette di  distribuire cibo a moltissimi commensali con l’ausilio di pochi operatori (Moroni, 2004).   La domanda della ristorazione collettiva è complessivamente in crescita: ciò sta a dimostrare che è  soprattutto la ristorazione “di necessità” a reggere il passo con le evoluzioni in atto nel mercato  ristorativo. La ristorazione “di necessità” si contrappone a quella “di piacere” in quanto non viene  richiesta per soddisfare esigenze legate ad aspetti di convivialità, di svago, o divertimento, ma per  soddisfare il bisogno fisiologico del nutrimento di quelle persone che per motivi di lavoro, studio,  malattia ecc. si trovano lontano da casa (Voci, 2000).

1.3.2. Banqueting

L’attività di banqueting ha avuto grande diffusione negli ultimi tempi ed è in costante crescita. I fattori  di sviluppo possono essere ricercati nel continuo aumento delle circostanze pubbliche o private che  includono il pasto. Il banqueting (figura 7) si articola in:

inside banqueting;

outside banqueting.

Figura 7. Il banqueting.

Nostra elaborazione.

 

L’inside banqueting si svolge all’interno della struttura ristorativa, la quale ospita l’evento che  include il pasto, o in luoghi usati regolarmente dall’azienda ristorativa per organizzare eventi (per  esempio, ville d’epoca, castelli, giardini floreali, locali con arredamenti a tema, ecc.).  La caratteristica del outside banqueting consiste nel portare la ristorazione presso il domicilio del  cliente. Con questo particolare servizio, non è più lui che si reca al ristorante ma il ristoratore stesso  che grazie a specifiche capacità, è in grado di organizzare il servizio nella sede indicata dal cliente.  Oltre a preparare e trasportare i pasti si provvede a un accurato servizio e all’allestimento completo  del luogo di ricevimento. All’impresa organizzatrice del banqueting viene richiesto di rendere il pasto  un avvenimento, con adeguata realizzazione degli spazi, intrattenimento musicale, servizio di sala  accurato e proposte gastronomiche di alto livello e qualità (Galeazzi, 2004).

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Figura 8. Le tipologie di ristorazione.

Tipologie di ristorazione

Tradizionale

Ristorazione commerciale

Alberghiera Agrituristica Veloce Bistrot

Catering

Ristorazione collettiva

Banqueting

Ristorante

Trattoria Pizzeria Osteria

Intermedia Rapida

Sociale

Aziendale Mezzi di trasporto

Inside

banqueting

Outside

banqueting

Nostra elaborazione.

Scolastica Ospedialera Comunitaria

La figura n° 8 rappresenta uno schema completo delle tipologie di ristorazione considerate finora.  Questa classificazione non è una catalogazione rigida ma funge semplicemente come una mappa per  orientarci nel mondo variopinto della ristorazione. Infatti non sono rari i casi di sovrapposizione o  consussistenza di diverse tipologie fra di loro (per esempio, un ristorante tradizionale che presta anche  servizio di outside banqueting o il catering sui mezzi di trasporto che cerca di eguagliare la qualità  della categoria di ristorazione gourmet).

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