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Smartphone: risorsa o intralcio
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Smartphone: risorsa o intralcio?

 

I dispositivi elettronici fanno sempre più parte della nostra vitainfluenzando anche l'ambiente scolastico.

In proposito le opinioni sono contrastanti: alcuni sono contrari all'utilizzo di questi strumenti a fini didattici, altri invece ritengono che siano molto utili all’apprendimento.

 

Il pensiero di molti è che l’impiego del telefonino a scuola provochi un notevole calo di attenzione.

Nell’ambiente scolastico, dove è necessario mantenere costante la concentrazione, il ricorso a questi dispositivi potrebbe ridurla .

C’è invece chi ritiene che le difficoltà di attenzione non siano una diretta conseguenza dell’impiego degli smartphone, che invece, se usati in modo responsabile, rappresentano un’importante risorsa sia per gli studenti che per gli insegnanti. I professori, assicurandosi che i ragazzi ne facciano un uso corretto, possono impiegarli per diverse attività didattiche.

Inoltr,e se la lezione è stimolante e coinvolgente anche grazie all’uso degli smartphone, gli studenti non saranno indotti a distrarsi ma seguiranno le spiegazioni in modo attivo.

 

Un altro problema che potrebbe presentarsi con l’utilizzo del cellulare in classe è legato alla disparità sociale. Alcuni ragazzi possono avere difficoltà ad acquistarli, altri invece possono vantare di possedere l’ultimo modello. Per risolvere il problema, guardiamo alle scuole finlandesi, che forniscono agli studenti gli strumento digitali per scopi didattico. Questa disponibilità della scuole si è manifestata anche in Italia, durante il periodo del lockdown, quando alcuni studenti hanno ottenuto computers in commodato d’uso, senza nessuna spesa da parte delle famiglie.

 

Secondo alcuni l’uso di smartphone a scuola, potrebbe aumentare i casi di cyberbullismo. A nostro avviso invece un insegnamento corretto dell’utilizzo di questi dispositivi a scuola responsabilizzerebbe gli studenti riducendone ogni abuso. Sarebbe quindi opportuno introdurre da parte delle scuole corsi di formazione sul cyberbullismo, per esempio coinvolgendo la polizia postale, esperti del settore oppure vittime di questo fenomeno, che possano sensibilizzare gli studenti su questo tema importante. 

 

Altri ancora sottolineano che gli studenti, utilizzando lo smartphone sia a casa che a scuola, correrebbero il rischio di sviluppare una dipendenza e quindi chiudersi in se stessi e perdere il contatto con la  realtà. 

Tuttavia l’uso dei dispositivi digitali a scuola è limitato a fini didattici, perciò, nel caso in cui lo studente abbia sviluppato una dipendenza, sarebbe bene diminuire l’uso del telefono a casa. Infatti l’utilizzo degli smartphone a scuola non crea una forma patologica, ma piuttosto insegna ad adoperarlo in modo più responsabile. E quale ambiente migliore per insegnarlo se non la scuola, dove i giovani dovrebbero imparare, oltre alle materie, anche a saper vivere in una comunità di cittadini consapevoli?

Ciò che crea dipendenza nei ragazzi sono i social e le app di svago, ma queste applicazioni non rientrerebbero nell’ utilizzo scolastico, che prevede esclusivamente l’uso di piattaforme create a scopo didattico.

Perciò, se se ne vietasse  categoricamente l’impiego ai giovani, questi cercherebbero inevitabilmente scorciatoie senza imparare a farne un uso autonomo.

V F a.s. 21-22