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La locandiera del Pareto 4
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Liceo scientifico bilingue

“Vilfredo Pareto”, Svizzera

LA LOCANDIERA

DEL LICEO PARETO

IL CAVALIERE INNAMORATO

Mod. Rem.

Data 27/05/14

Il Cavaliere, ormai innamorato di Mirandolina, va a cercare la ragazza, che si trova nella cucina della locanda, sta stirando. Mirandolina lo guarda e sorride: ha vinto la sua sfida! Ora però, vuole divertirsi un po’.

Cav - Mirandolina! Eccola finalmente!

Mir - Buonasera cavaliere (continua a stirare)

Cav - Mirandolina, le ho portato un pensiero (le dà una boccetta d’oro con dentro un profumo di Creta)

Mir - Non prendo regali dai clienti, Cavaliere.

Cav - Nemmeno da me?

Mir - (Senza guardare la boccetta) Questo ferro non è caldo, Fabrizio portamene un altro!

Entra Fabrizio con un viso triste, guarda Mirandolina, guarda il cavaliere, lascia il ferro da stiro alla padrona e si allontana.

Mir - Fabrizio, che c’è?

Fab - Niente padrona.

Mir - (Mirandolina si accerta che il Cavaliere la guardi, smette di stirare e va da Fabrizio) Fabrizio, avete la febbre? (Gli mette una mano sulla fronte)

Fab - No, padrona, non ho la febbre. (Si allontana, poi da solo) Che vita è questa? Non si può soffrire così per amore!

Cav - Quante attenzioni per il suo cameriere…

Mir - Egli lavora per me, e io faccio attenzione a lui perché continui a lavorare bene.

Cav - Egli è innamorato di lei, Mirandolina.

Mir - Ah! Che ne sa un misogino come lei dell’amore per le donne!?

Cav - Mirandolina non dica così: ho imparato anch’io ad amare!

Mir - Ah sì? E di chi siete innamorato?

Cav - Ma come di chi, di lei! Della bella locandiera!

Mir - Signor Cavaliere, io chiedo rispetto! Non mi deve prendere in giro!

Cav - Ma no! Sono sincero!

Mir - (Ride) Questa mattina il signor conte era Monsieur Le Misogine, e alle sei di sera, è innamorato. E di chi? Di una povera orfana, di una locandiera!

Cav - (Da solo) Oh Dio, in che pasticcio mi sono messo, ella ha ragione, ma io la amo! Alla follia!

Mir - (Da sola) Ah! Il Cavaliere è mio!

(Entrano il Marchese e il Conte)

Conte - Buonasera Mirandolina, siamo rientrati da un’ora ma la cena non è ancora arrivata

Mir - La colpa non è mia signori, è del Cavaliere che è venuto qui in cucina per ridere di me. (Da sola) Ora mi diverto.

Mar / Con - Cosa?

Cav - Ma no, non voglio ridere della locandiera… io… io… in verità, io volevo dirle che…

Mir - Immaginate signori che il Cavaliere mi ha detto che si è innamorato di una donna! E forse voleva anche dirmi che si era innamorato di me! Lui, il cavaliere “odiatore delle donne”. Voi lo credereste?

Conte - Ah ah! Ma che dice, Mirandolina? (Poi parla al Marchese con aria seria) Lo sapevo che il Cavaliere era solo un chiacchierone.

Cav - Guardi che ho sentito!!!

Conte - Bene, così sa cosa penso.

Cav - Mi vuole offendere, Conte? (mentre il Cavaliere parla, il Marchese vede la boccetta d’oro, la mette in tasca e guarda in aria)

Conte - No, nessuna offesa, è stato lei piuttosto che questa mattina ha offeso le donne!

Cav - Ah sì? Perché ho detto che sono maligne, noiose e inferiori? Beh, lo penso ancora se è per questo!!!

Mir - Lo pensa anche di me, signor Cavaliere?

Cav - Oh mio Dio, no, no, di lei Mirandolina, no… però sì, o no… dipende. Comunque il Conte mi ha offeso, e voglio vendetta!

Conte - E venga prendersi la sua vendetta Cavaliere! (estrae la spada e si mette in guardia)

Cav - Non ho spada con me… Marchese mi dia la sua!

Marchese - Ma veramente… (il cavaliere estrae la spada del Marchese, ma non ha la lama)

Cav - E questa che storia è? Una spada senza lama???

Mar - L’ho venduta…

Cav - Anche quella… Lei, Marchese ha proprio perso la sua dignità… E io la mia… Per colpa… per colpa… Ah, maledizione. (esce)

Mir - Povero Cavaliere.

Conte - Eh già, povero Cavaliere, non ha capito che donna aveva davanti…

Marchese - Ora che il Cavaliere impazzito non c’è più torniamo a parlare di noi. Mirandolina, vuole sposarmi? Così avrà per sempre il mio nome, la mia nobiltà!

Mir - E lei signor Marchese avrà la mia locanda e il mio denaro… No, grazie. Oggi ho dimostrato a tutti che una donna vale quanto un uomo, e anche di più. Ma ora è davvero il momento di prendere marito. Mi sposerò, sì, ma non con uno di voi. Fabrizio, vieni!

Fab - Sì, padrona?

Mir - Fabrizio vorresti sposarmi?

Fab - Padrona, Mirandolina… Sì, sì, mille volte sì! Oh che giorno di felicità!

Mir - Vai Fabrizio, chiama i tuoi amici, organizzia la festa, domani ci sposiamo.

Fab - Oh, sì, Mirandolina, vado!

Conte - E allora la nostra Mirandolina si sposa… E con Fabrizio resta anche padrona.

Mir - Certo Conte, Fabrizio è un buon ragazzo, non mi farà mancare nulla: né i miei denari, né la mia libertà.

Conte - Brava la nostra locandiera, le regalerò 200 scudi per il suo matrimonio!

Marchese - E io 300!!! Conte, non è che me li può prestare lei?

Mirandolina - Ecco che si chiude la storia di una donna che libera era e libera rimane. E voi spettatori, ricordate le arti e le astuzie di Mirandolina, perché nella vita si incontrano sempre ragazze così. E infine regalate, signori del pubblico, un applauso, alla vostra locandiera.