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Lina Unali Elisabetta Marino

Univers/falla



All rights reserved under international copyright Conventions © Copyright 2014 - UniversItaiia - Rome ISBN 978-88-6507-606-4

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INTRODUZIONE

Questo Volume raccoglie i contributi più significativi presentati, nel 2010 e nel 2012, nell’arnbito di due edizioni della Conferenza internazionale Asia and the West, Asia e Occidente, fondata nel 2000 da

Lina Unali in collaborazione con Elisabetta Marino.

Il saggio di Lina Unali, chiave di lettura per l’inter0 volume, si sofferma sul superamento del concetto di eurocentrismo, che in epoca coloniale aveva occupato tutto lo spazio nello studio degli affari internazionali, e si concentra sulle relazioni che i paesi dell’Asia intrattengono e hanno intrattenuto tra loro. L’esempio più signiñcativo è probabilmente fornito, come Unali dimostra, dal secolare vassallaggio delle nazioni asiatiche nei confronti della Cina.

Massimo Bacigaiupo analizza i1 canto 13 dei Cantos di Ezra Pound e, in particolare, oltre a mettere in luce 1e difůcoltà nel misurarsi con 1a traduzione di un tale testo, esplora 1a presentazione della figura di Confucio (Kung, emblema di moralità ed equilibrio), per tratteggiare la quale l’artista attinge liberamente alla Doctrine de Confucius (1841) di Guillaume Pauthier, tra le altre fonti.

Il saggio di Claudia Lasorsa Siedina ricostruisce i caratteri distintivi della corrente di pensiero dell’eurasisrno russo degli anni Dieci-Venti del Novecento, e in particolare le singolari affinità tra il linguista Nikolaj Trubeckoj e il poeta futurista Velimir Chlebnikov. La reviviscenza del pensiero eurasista nella Russia di oggi riflette la percezione di sé



geostorica (“1a geografia russa è la storia russa”, aveva affermato il grande storico Kljuêevskij), 1a quale impronta Yattuaie geopolitica della Federazione Russa.

Il trauma dell’irnmigrazione (con i dolorosi corollari dell’emarginazione e del senso di alienazione) è Vargomento primario del saggio di Meldan Tanrisal, che analizza il romanzo della scrittrice americana di origine birmana Wendy Law-Yone, intitolato The Cojjfin Tree: A Novel. Analoghe sensazioni di spaesarnento e di perdita irrimediabile si avvertono nelle opere di Li-Young Lee, prese in esame nel suo contributo da Linda Strom. Il tema dell’identità nazionale (spesso reinventata, ricostruita, re-immaginata) è il motivo dominante nello studio di Annessa Babic su Istanbul di Orhan Pamuk e Sacre’ Blues di Taras

Grescoe.

Sia il testo di Elisabetta Marino che quello di Stefano Lo Verme hanno per oggetto l’India: nel primo, la Partizione del 1947 (evento che consente a sette nazioni asiatiche di realizzare un destino indipendente dalla potenza imperialista che le ha, Íino a quel momento, dominate) è rivisitata dal punto di vista storico e letterario, passando quindi dalla Storia alle storie,- nel secondo, corne si evince dall’analisi proposta da Lo Verme, i contrasti inconciliabili tra indiani e britannici si rivelano uno dei principali motori dell’azione drammatica nel celebre A Passage to India di BM. Forster.

L’opposizione tra Asia e Occidente traspare inA Pale View of the Hills e When We Were Orphans, le due opere di Kazuo Ishiguro sulle quali Carla Fusco focalizza la sua attenzione, mentre, come Daniela Coramusi pone in rilievo nel suo saggio, Yincontro di Myanmar con ia Cina e YIndia, 1a rete sottile ma persistente di relazioni fra i tre paesi, Costituiscono la materia del saggio di Thant Myint U, Where China Meets India, Burma and the New Crossroads ofAsia, pubblicato ne12011.

Daniele Silvi ripercorre la nascita e lo sviluppo della Compagnia delle Filippine, una delle meno studiate compagnie commerciali spagnole, attiva dal 1784 al 1835, Vista dagli osservatori spagnoli contemporanei corne danneggiata dal contrabbando cinese di manufatti tessili. Oliviero



Frattolillo affronta il dibattito teoretico relativo alla storia diplomatica delle relazioni flippo-europee nel secondo Novecento.

Sia Antonella Amato che Valeria Vallucci esplorano aspetti diversi di Rapporto sulla Cina, il volume di Lina Unali in cui l’indagine storica, la conoscenza profonda anche degli aspetti meno noti delle letterature, della filosofia e delle arti si Coniugano con la tensione appassionata dell’autrice

verso Valtra e i suoi territori.

Materia di studio di Firouzeh Usufzay è la leggenda della concubina fragrante, 1e cui fattezze Vengono ritratte in abito guerresco dal pittore gesuita Giuseppe Castiglione, come osserva Zhang Caihong nel suo contributo. Un breve ritratto della figura di Banana Yoshimoto è offerto da Giulia Ricci, che propone una riflessione sulla traduzione del titolo del romanzo ]insey no tabl' wo yuku. Anche Alice Leri presenta un’artista: la scrittrice turca Elif Shafak e il suo bilinguismo letterario, capace di sfuggire a classificazioni sterili e labili barriere culturali.

Manlio Della Marca si concentra sulle immagini degli spettri e sul loro significato in The Woman Warrior di Maxine Hong Kingston e Tracks di Louise Erdrich mentre Lino Belleggia chiude il volume con uno studio sulla Sindrome di Butterfly, notando come lo stereotipo della donna asiatica, timida e sottomessa, Venga definitivamente decostruito da D.H.

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